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Julodis
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Inviato: 30/08/2011, 17:38 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Visto che spesso ho accennato alle mie semplici trappole per necrofagi, ma non ho mai inviato una foto, approfitto dell'uscita di oggi per illustrare meglio il sistema. Il 13 agosto avevo messo una di queste trappole costituite da due recipienti uno dentro l'altro con esca (in questo caso per necrofagi, ma si può fare anche per coprofagi o altro), sulle montagne vicino a Cervara diRoma, a un'oretta di macchina da Roma. Oggi, visto che ieri ha ripreso servizio la badante di mia madre dopo le ferie, sono andato un paio d'ora a ritirare la trappola e vedere se c'era ancora qualcosa in giro. Premetto che ho stranamente trovato ancora 4 specie di Buprestidi (tre di ANthaxia e Buprestis novemmaculata) ancora in giro. Non mi meraviglia il Buprestis, ma le ANthaxia ancora fuori è veramente strano, soprattutto considerando l'agosto caldissimo e secco di quest'anno. C'era anche altra roba, ma soprattutto Imenotteri. Comunque, arrivo al punto dove avevo messo la trappola, a circa 1000 m di quota, in posizione ventilata e esposta al sole. Il pietrone che si vede sulla destra è quello di copertura. Quando è in posizione, dall'esterno non si vede nulla. Le pietre intorno alla trappola servono per permettere agli insetti di arrivarci camminando, per sostegno della copertura e anche a contribuire a non farla vedere (tra le rocce, è meglio non provare neanche a scavare!) Già prima di aprirla, dalle finestre sul coperchio si vede che è mediamente carica Togliendo il coperchio si vede la struttura interna, col bicchierino di yogurt contenente ciò che prima era una fettina di arista di maiale andata a male e conservata in freezer da questo inverno. Si vede un buon numero di Nicrophorus, un po' di Necrodes, di cui molti immaturi, qualche Creophilus maxillosus, un po' di Dermestidae e Histeridae (relativamente pochi) e i soliti ditteri di vari tipi. Notare che il bicchierino interno presenta delle tacche intagliate sul bordo superiore per permettere il passaggio dell'aria, mentre le parti sporgenti del bordo restano premute contro il coperchio, per non far muovere il bicchierino. A questo punto si può procedere in due modi: 1 - se si ha fretta e ci si è porati appresso un grosso contenitore pieno per metà di alcool etilico al 90% (quello solito rosa denaturato per uso esterno), si butta tutto il contenuto lì dentro e si chiude bene. Poi si porta a casa e, dopo qualche giorno (meglio lasciar tutto il alcool per qualche tempo per ridurre la puzza e fermare la decomposizione), si può procedere al controllo e smistamento/preparazione del contenuto 2 - se si ha tempo e non si vuole portare tutta quella schifezza a casa, basta un barattolo con un po' del solito alcool (in questo caso uno di marmellata) dove trasferire ciò che ci interessa. Ed è così che ho fatto stavolta. Servono un paio di pinzette, con le quali si trasferiscono gli esemplari nel barattolo con l'alcool, magari dopo averli versati su una superficie orizzontale o filtrati con un passino Alla fine ciò che rimane è un barattolo con alcool non troppo sporco e gli insetti che interessano, che si possono lasciare così per un po' di giorni, poi trasferire in alcool non denaturato al 65-70% e preparare quando si vuole, anche dopo anni A volte ci si trovano anche cose inaspettate. Per esempio, in questa trappola ci ho trovato anche un paio di Sysyphus schaefferi (evidentemente c'era penuria di sterco fresco), e perfino un Chrysididae! (forse attirato dal coperchio giallo, anche se coperto dalle pietre?) Per concludere, prima di raccogliere gli insetti va tolto il bicchierino centrale, con quella specie di immonda poltiglia marrone che prima era una fettina di carne (se si usa il pesce è pure peggio). Sarebbe meglio chiuderlo in un sacchetto e portarselo via, per poi buttarlo in un cassonetto della spazzatura, ma se proprio non potete e dovete lasciarlo sul posto, assicuratevi prima di schiacciare il bicchierino, o almeno di lasciarlo rivoltato con l'imboccatura in basso e in modo che non possa girarsi, altrimenti rischiate di ammazzare inutilmente un gran numero di altri insetti attirati dall'odore e incapaci di volare o non molto abili nel decollo. Un ultimo consiglio. Dopo aver ritirato la trappola, strofinatevi il naso con delle foglie di mentuccia, timo, rosmarino o qualsiasi altra erba aromatica della zona, perchè altrimenti vi sembrerà di sentire quella puzza per tutta la giornata!
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Mikiphasmide
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Inviato: 30/08/2011, 19:27 |
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Iscritto il: 21/02/2011, 15:25 Messaggi: 3877 Località: Montecchio Emilia (RE)
Nome: Violi Michele
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Wow che bottino! Sbaglio o c'è qualche Melolonthidae? Puoi farci vedere una foto con tutti i soggetti che hai raccolto (ovviamente anche non preparati)? 
_________________ Michele 
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Julodis
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Inviato: 30/08/2011, 19:38 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Mikiphasmide ha scritto: Wow che bottino! Sbaglio o c'è qualche Melolonthidae? Puoi farci vedere una foto con tutti i soggetti che hai raccolto (ovviamente anche non preparati)?  Sembrano Melolonthidae ma sono Necrodes immaturi (altrimenti sarebbero neri). Purtroppo per me. Ma forse possono servire a Marco Selis. La foto che dici la farò tra qualche giorno, quando li tirerò fuori dall'alcool. Nel frattempo restano lì a pulirsi. Considera che non ho preso tutto, ma ho scelto solo quel che interessava me o altri.
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Guido Sabatinelli
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Inviato: 30/08/2011, 19:42 |
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Iscritto il: 28/08/2009, 13:45 Messaggi: 1946 Località: Ginevra, Svizzera
Nome: Guido Sabatinelli
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Mimmo011
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Inviato: 30/08/2011, 19:44 |
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Iscritto il: 08/07/2010, 10:53 Messaggi: 3171 Località: Matera
Nome: Domenico Cardinale
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_________________ Saluti Mimmo
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Sleepy Moose
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Inviato: 30/08/2011, 20:00 |
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Iscritto il: 21/05/2010, 23:05 Messaggi: 2980 Località: San Godenzo (FI)
Nome: Carlo Massarone
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Grazie Maurizio, anche per questa "dritta" Bisognerà provarla 
_________________ Carlo Massarone
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Guido Sabatinelli
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Inviato: 30/08/2011, 20:03 |
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Iscritto il: 28/08/2009, 13:45 Messaggi: 1946 Località: Ginevra, Svizzera
Nome: Guido Sabatinelli
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Maurizio, scusa, cosa metti nel fondo esterno del barattolo per uccidere e conservare gli insetti? aceto? grazie, Guido
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eurinomio
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Inviato: 30/08/2011, 20:12 |
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25 Messaggi: 5907 Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
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questo esempio di trappola ha lo stesso principio di quelle per gli ipogei.
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Mikiphasmide
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Inviato: 30/08/2011, 20:25 |
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Iscritto il: 21/02/2011, 15:25 Messaggi: 3877 Località: Montecchio Emilia (RE)
Nome: Violi Michele
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Guido Sabatinelli ha scritto: Maurizio, scusa, cosa metti nel fondo esterno del barattolo per uccidere e conservare gli insetti? aceto? grazie, Guido Di solito sì, aceto e sale se rimangono li per un bel po', acqua saponata se si controllano spesso 
_________________ Michele 
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Andricus
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Inviato: 30/08/2011, 20:40 |
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Iscritto il: 01/07/2010, 22:26 Messaggi: 5613 Località: Viterbo
Nome: Marco Selis
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Julodis ha scritto: Ma forse possono servire a Marco Selis. Servono servono Voglio provare questa trappola, se posso domani ne vado a piazzare qualcuna. Tanto di esca non me ne manca(nel congelatore che ho in cantina ho decine di braciole e bistecche  e inoltre mi è avanzato un po' di fegato).
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Broc
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Inviato: 30/08/2011, 20:40 |
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Iscritto il: 29/06/2010, 22:51 Messaggi: 830 Località: Fonte Nuova (RM)
Nome: Davide Brocchieri
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Complimenti Maurizio!!!! Ottimo reportage!!! Sicuramente la proverò anche io. Non metterei l'aceto come conservante sennò si riempie di Carabidi o Stafilinidi o altro...cosa ne dite di acqua e sale?
_________________ Ciao Davide 
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Julodis
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Inviato: 30/08/2011, 22:09 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Guido Sabatinelli ha scritto: Bellissimo! provero immediatamente qui da me. Grazie, guido Se la fai bella grande, da te ci trovi pure gli sciacalli! Guido Sabatinelli ha scritto: Maurizio, scusa, cosa metti nel fondo esterno del barattolo per uccidere e conservare gli insetti? aceto? grazie, Guido Di solito, come in questo caso, metto solo acqua con parecchio sale e una goccia di sapone. Si può fare anche con l'aceto, ma come dice Broc: Broc ha scritto: Non metterei l'aceto come conservante sennò si riempie di Carabidi o Stafilinidi o altro...cosa ne dite di acqua e sale? Dipende da dove la mettiamo e che vogliamo prendere. In posti con carabidi interessanti, magari vale la pena farla con l'aceto (però considerate che i necrofori in acqua (o aceto) ruspano un bel po' prima di fermarsi, ed hanno pure delle mandibole che non scherzano. Le zampe e le antenne, lunghe e sottili, della maggior parte dei carabidi, sarebbero piuttosto a rischio. Andricus ha scritto: Servono servono  Te ne tengo da parte un po'. Andricus ha scritto: Voglio provare questa trappola, se posso domani ne vado a piazzare qualcuna. Tanto di esca non me ne manca(nel congelatore che ho in cantina ho decine di braciole e bistecche  e inoltre mi è avanzato un po' di fegato). Questo tipo di trappole ha un raggio di azione molto ampio. Una volta capito che tipo di posizione va meglio, in base alla morfologia del territorio e a come soffia il vento predominante, non serve metterne tante. Io quest'anno ne ho messe solo due. Una a luglio a 1500 m di altezza in Abruzzo, che ho ritirato dopo 20 giorni, e questa. Nella prima c'era qualche Nicrophorus, Thanatophilus, pochi Trox, vari Histeridi e qualche altra cosetta. Una discreta varietà ma scarsa quantità, ma era stata trovata e scoperchiata non so se da un animale o una persona, e ho raccolto solo il poco che era rimasto nel liquido contenuto nel contenitore inclinato e allo scoperto sull'erba tra le rocce. In questa c'era più roba, anche se con meno varietà, solo perchè era rimasta come l'avevo messa (sicuramente nell'altra, se non l'avessero trovata, ci avrei trovato molto di più). Io ne metto poche perchè i necrofagi sono un mio interesse molto secondario. Più che altro lo faccio per cercare di trovare un Nicrophorus germanicus, estremamente raro da queste parti (ne avevo trovato uno tantissimi anni fa, ma l'ho dato a qualcuno e non ricordo più a chi!) eurinomio ha scritto: questo esempio di trappola ha lo stesso principio di quelle per gli ipogei. E' probabile che indipendentemente e senza saperlo sia arrivato alla stessa soluzione dei cercatori di ipogei. Ne approfitto per precisare che tutti i miei sistemi di trappolamento li ho studiati e sperimentati moltissimi anni fa, quando avevo l'età di Andricus o poco più, ma non conoscevo nessun entomologo (a parte il famoso autoproduttore di trappole allo sterco) e non avevo alcun testo di riferimento (e Internet non esisteva). Questo vuol dire che spesso mi inventavo sistemi stranissimi che non servivano assolutamente a nulla (e che non rivelerò mai  ), ma tra questi alcuni funzionavano, e poi via via li semplificavo e li miglioravo.
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Mimmo011
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Inviato: 30/08/2011, 22:21 |
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Iscritto il: 08/07/2010, 10:53 Messaggi: 3171 Località: Matera
Nome: Domenico Cardinale
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Julodis ha scritto: E' probabile che indipendentemente e senza saperlo sia arrivato alla stessa soluzione dei cercatori di ipogei. Ne approfitto per precisare che tutti i miei sistemi di trappolamento li ho studiati e sperimentati moltissimi anni fa, quando avevo l'età di Andricus o poco più, ma non conoscevo nessun entomologo (a parte il famoso autoproduttore di trappole allo sterco) e non avevo alcun testo di riferimento (e Internet non esisteva). Questo vuol dire che spesso mi inventavo sistemi stranissimi che non servivano assolutamente a nulla (e che non rivelerò mai  ), ma tra questi alcuni funzionavano, e poi via via li semplificavo e li miglioravo. Un classico caso di convergenza evolutiva!!!! 
_________________ Saluti Mimmo
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Raubmilbe
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Inviato: 31/08/2011, 0:42 |
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Iscritto il: 10/03/2011, 22:48 Messaggi: 529 Località: Bollate (Milano)
Nome: Massimo Plumari
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Ciao Maurizio, in base alla tua esperienza con questo tipo di trappola è possibile selezionare le catture cambiando il tipo di esca o piazzondola ad esempio a tempi diversi di decomposizione? Nei mesi di luglio e agosto con alcuni amici del forum (salvo, cybister e abaxater) abbiamo piazzato, seguendo i tuoi consigli, alcune di queste trappole dalle nostre parti. Utilizzando come esca interiora di agnello (che il sottoscritto aveva nel frezeer da Pasqua) e teste intere di gallina, nel giro di qualche settimana abbiamo ottenuto un ricco bottino: Nicrophorus vespilloides, N. investigator, N. humator, Carabus glabratus, C. germari, Abax sp., Anoplotrupes stercorosus, Onthophagus spp., abbondantissima una specie di nitidulide non ancora identificata, diverse specie di stafilinidi e isteridi, qualche Trox, ecc. ecc. Contentissimi dei risultati ci chiedavamo però se in qualche modo è possibile evitare l'apparente strage  di N. vespilloides e N. investigator (come mi sembra essere avvenuto anche nel caso da te documentato, almeno per l' investigator  ) attirando specie meno frequenti o semplicemente con altre abitudini alimentari. Per fare un esempio che riguarda i Silfidi, dalle nostre parti sono abbastanza comuni diverse specie di Silpha, tuttavia nelle trappole da noi piazzate non ricordo di averne vista neanche una (premetto che ignoro quali siano i loro gusti alimentari). 
_________________ Massimo Plumari ________________________________________
Rerum natura nusquam magis quam in minimis tota est - Plinio il vecchio (Hist. Nat., XI, 1)
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Julodis
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Inviato: 31/08/2011, 8:01 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Raubmilbe ha scritto: Ciao Maurizio, in base alla tua esperienza con questo tipo di trappola è possibile selezionare le catture cambiando il tipo di esca o piazzondola ad esempio a tempi diversi di decomposizione? Nei mesi di luglio e agosto con alcuni amici del forum (salvo, cybister e abaxater) abbiamo piazzato, seguendo i tuoi consigli, alcune di queste trappole dalle nostre parti. Utilizzando come esca interiora di agnello (che il sottoscritto aveva nel frezeer da Pasqua) e teste intere di gallina, nel giro di qualche settimana abbiamo ottenuto un ricco bottino: Nicrophorus vespilloides, N. investigator, N. humator, Carabus glabratus, C. germari, Abax sp., Anoplotrupes stercorosus, Onthophagus spp., abbondantissima una specie di nitidulide non ancora identificata, diverse specie di stafilinidi e isteridi, qualche Trox, ecc. ecc. Contentissimi dei risultati ci chiedavamo però se in qualche modo è possibile evitare l'apparente strage  di N. vespilloides e N. investigator (come mi sembra essere avvenuto anche nel caso da te documentato, almeno per l' investigator  ) attirando specie meno frequenti o semplicemente con altre abitudini alimentari. Per fare un esempio che riguarda i Silfidi, dalle nostre parti sono abbastanza comuni diverse specie di Silpha, tuttavia nelle trappole da noi piazzate non ricordo di averne vista neanche una (premetto che ignoro quali siano i loro gusti alimentari).  Ciao Massimo. certamente cambiando il tipo di esca, le parti anatomiche utilizzate, e lo stadio di decomposizione più o meno avanzata (ma anche la stagione in cui si piazzano ed il posto, ovviamente) cambia anche la gamma di specie che attirano. Tra l'altro, dalle vostre parti, almeno, se andate sulle alture, meglio ancora sulle ALpi, dovrebbero dare risultati migliori, almeno per quanto riguarda i Silphidae, che sono coleotteri che sembrano preferire le zone temperate e temperate-fredde, pur essendo tipici, almeno i Nicrophorus, della stagione più calda e secca. Purtroppo evitare la strage dei Nicrophorus più comuni è quasi impossibile, perchè sono quelli che evidentemente hanno le migliori capacità di individuare gli animaletti morti, ed arrivano quasi sempre. Tra l'altro, gli insetti e gli altri animaletti che cadono nella trappola (ogni tanto ci si trovano anche lucertole e toporagni, purtroppo) diventano a loro volta un'esca per i necrofori, quindi la trappola continua a funzionare per tempi più lunghi di quelli del processo di decomposizione dell'esca che noi abbiamo messo. In quanto alle Silpha, quelle normalmente non vanno in trappola, per il semplice fatto che in genere non vanno sui cadaveri dei vertebrati. Sono piuttosto specie predatrici (di molluschi o di insetti ed altri artropodi) e mangiatrici di cadaverini di altri insetti o di insetti morenti, che cercano attivamente perlustrando il terreno (non percependo le sostanze volatili emesse dalle carogne in decomposizione anche da grande distanza, come fanno Nicrophorus, Necrodes o Thanatophilus). Infatti si trovano spesso lungo le strade, proprio perchè lì trovano numerosi animaletti uccisi o feriti dal passaggio dei veicoli (e spesso fanno pure loro la stessa fine). Qualche volta può capitare che singoli esemplari ci caschino, ma è un caso. La Silpha carinata e qualche Silpha di montagna (più di rado quelle solite di bassa quota di queste parti, tipo olivieri, ecc.) mi è invece capitato abbastanza di frequente di trovarle nelle trappole ad aceto per i Carabi, più semplici da realizzare.
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