Sphenoptera (Chilostheta) anchorata Bílý, 1996Descritta inizialmente come
Sphenoptera anchorifera Bílý, 1994. l'autore stesso la rinominata in seguito come
anchorata, accortosi dell'omonimia co
Sphenoptera (Sphenoptera) anchorifera Obenberger, 1952, a sua volta sinonimo di
Sphenoptera (Sphenoptera) pilipes Jakovlev, 1886.
Descritta di Algeria, i Catalogo Leobl & Smetana la indica anche di Tunisia, per la quale però non conosco altri reperti oltre ai pochi esemplari che sono sfarfallati a me.
Le
Sphenoptera in generale non sono bestie facili da trovare, benchè alcune specie possano essere, in certi casi, numerosissime. In particolare, la maggior parte delle specie nordafricane di questo sottogenere sono difficili da vedere.
Gli adulti sono estivi (sono attivi in gran parte a luglio, in posti dove le condizioni climatiche non spingono certo molti entomologi a cercare sotto il sole in quel periodo!), velocissimi nel volo e in genere molto mimetici (sono spesso coperti da una pruinosità che li fa confondere con gli arbusti su cui in genere stanno).
Le larve attaccano quasi sempre le radici e/o la base del fusto di piccoli arbusti vivi, quindi sono difficili da individuare e ancor più difficili da allevare. Spesso, nelle rare occasioni in cui riescono a completare il ciclo in arbusti staccati e portati da noi, presentano malformazioni dovute a condizioni di muta non ottimali.
Tunisia, Tozeur, Nefta, 8.IV.2004, ex larva in Salsola sp., sfarfallata a Roma il 26.VII.2004, M. Gigli legit
6 mm
Il nome di questa specie deriva dalla particolare configurazione di una parte anatomica, che potete capire da soli quale sia guardando la descrizione, di cui allego il pdf.