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ghebo
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Inviato: 20/09/2011, 21:42 |
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28 Messaggi: 2641
Nome: Leonida GRAZIOLI
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Desidero proporre alcuni atteggiamenti tipici di Parallelomorphus laevigatus (Fabricius, 1792) 01 Normalmente si osserva Parallelomorphus laevigatus in tane superficiali da lui scavate sulla sabbia sotto le alghe e i corpi morti spiaggiati lungo la battigia; 02 ma capita anche di trovarlo sprofondato in tane verticali lunghe alcuni centimetri forse per sfuggire alla calura estiva; 03 la sua dieta è costituita principalmente, sia allo stato larvale che a quello di adulto, da anfipodi ed isopodi; 04 ma non disdegna di nutrirsi anche di altri artropodi; 05 quando si accoppia il maschio si pone sopra la femmina tenendo tra le sue una mandibola della femmina
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FORBIX
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Inviato: 20/09/2011, 22:05 |
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Iscritto il: 17/02/2009, 0:05 Messaggi: 8521 Località: Isola d'Elba - Arcipelago Toscano
Nome: Leonardo Forbicioni
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_________________ "Stay hungry, stay foolish". Steve Jobs, 2005 ___________________ jjuniper8(at)gmail.com Twitter: @weevil_forbixcell. 339/5275910 ___________________
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Tenebrio
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Inviato: 20/09/2011, 22:07 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:47 Messaggi: 7252 Località: Cagliari
Nome: Piero Leo
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Mi associo ai complimenti per la bella documentazione.  Ciao Piero
Ultima modifica di Tenebrio il 20/09/2011, 22:53, modificato 1 volta in totale.
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ghebo
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Inviato: 20/09/2011, 22:44 |
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28 Messaggi: 2641
Nome: Leonida GRAZIOLI
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Grazie Piero e scusami se ancora pivello commetto qualche errore Ciao Leonida Tenebrio ha scritto: Mi associo ai complimenti per le bella documentazione.  Ciao Piero
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ghebo
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Inviato: 20/09/2011, 22:49 |
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28 Messaggi: 2641
Nome: Leonida GRAZIOLI
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Grazie Leonardo per i complimenti e la birra Ciao Leonida Tenebrio ha scritto: Mi associo ai complimenti per le bella documentazione.  Ciao Piero
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Velvet Ant
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Inviato: 20/09/2011, 22:53 |
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Amministratore |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:30 Messaggi: 7102 Località: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
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Ho riordinato la sequenza delle immagini. Complimenti per le splendide foto 
_________________ Marcello Romano
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Raubmilbe
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Inviato: 20/09/2011, 23:15 |
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Iscritto il: 10/03/2011, 22:48 Messaggi: 529 Località: Bollate (Milano)
Nome: Massimo Plumari
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Questa è una bellissima documentazione della sopravvivenza nell'alto Adriatico di alcune popolazioni di questa specie che per via di un maggiore grado di sviluppo della striatura elitrale venivano attribuite fino a poco tempo fa alla sottospecie telonensis, oggi ritenuta non più valida.
In tre occasioni (settembre 2009, aprile e giugno 2011) ho cercato assiduamente questa specie ai lidi ferraresi, in particolare al lido di Spina (in prossimità delle vene di Bellocchio e della foce del fiume Reno) e di Volano (vicino alla foce del Po) e ho avuto modo di constatare, con amara sorpresa, che questa specie è apparentemente scomparsa e sostituita in modo importante da P. terricola. Quest'ultima specie oltre ad essere piuttosto diffusa anche nell'interno, lungo le sponde dei fiumi (così come dovrebbe essere) e sulle rive delle valli di Comacchio, è infatti molto comune nelle zone eulitorale e sopralitorale lungo i tratti di costa da me indagati, sotto ad esempio i tronchi spiaggiati e insabbiati per una certa profondità, dove la sabbia non si asciuga completamente. A giugno di quest'anno, al lido di Spina e a quello di Volano, ho catturato circa un centinaio di terricola (tutti poi rilasciati), ma non ho trovato neanche un laevigatus. E' possibile che questa specie si sia così rarefatta oppure si può azzardare l'ipotesi che quei tratti di costa siano stati quasi completamente colonizzati dal terricola per via della presenza della foce del Reno e del Po di Volano? Ovviamente ho scelto quei due tratti di costa perchè sono quelli rimasti più intatti dei lidi ferraresi.
Qualcuno può fornire dati recenti per queste popolazioni da altre località dell'alto Adriatico?
_________________ Massimo Plumari ________________________________________
Rerum natura nusquam magis quam in minimis tota est - Plinio il vecchio (Hist. Nat., XI, 1)
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ghebo
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Inviato: 21/09/2011, 9:04 |
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28 Messaggi: 2641
Nome: Leonida GRAZIOLI
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Grazie Massimo per i complimenti. Un tempo al Lido di Venezia, Parallelomorphus laevigatus era presente, diffuso e abbiondante in tutto il suo litorale sabbioso; poi scomparve completamente nella parte settentrionale dell’isola; oggi sopravvive solo nella sua parte meridionale, in cui insiste l’Oasi WWF degli Alberoni e dove vengono raccolti lungo la battigia solo i rifiuti spiaggiati non organici. Tuttavia è mia impressione che anche qui questo carabide stia perdendo quota, sempre a causa dell’uomo con i suoi comportamenti scorrretti, ne cito uno: dopo i spettacolari fuochi artifiali della festa del Redentore a Venezia, nel mese di luglio allorché l’insetto è in piena attività, i veneziani si riversano sulle spiagge del Lido, raccolgono tutti i materiali legnosi che trovano sparsi lungo la battigia e festeggiano la ricorrenza attorno a grandi falò. Qui, che io sappia, il terricola non c’è, per cui mi sento di affermare, naturalmente sempre con il beneficio d’inventario, che Parallelomorphua laevigatus sta scomparendo dalle nostre spiagge soprattutto a causa del forte disturbo antropico cui giornalmente è sottoposto. Raubmilbe ha scritto: Questa è una bellissima documentazione della sopravvivenza nell'alto Adriatico di alcune popolazioni di questa specie che per via di un maggiore grado di sviluppo della striatura elitrale venivano attribuite fino a poco tempo fa alla sottospecie telonensis, oggi ritenuta non più valida.
In tre occasioni (settembre 2009, aprile e giugno 2011) ho cercato assiduamente questa specie ai lidi ferraresi, in particolare al lido di Spina (in prossimità delle vene di Bellocchio e della foce del fiume Reno) e di Volano (vicino alla foce del Po) e ho avuto modo di constatare, con amara sorpresa, che questa specie è apparentemente scomparsa e sostituita in modo importante da P. terricola. Quest'ultima specie oltre ad essere piuttosto diffusa anche nell'interno, lungo le sponde dei fiumi (così come dovrebbe essere) e sulle rive delle valli di Comacchio, è infatti molto comune nelle zone eulitorale e sopralitorale lungo i tratti di costa da me indagati, sotto ad esempio i tronchi spiaggiati e insabbiati per una certa profondità, dove la sabbia non si asciuga completamente. A giugno di quest'anno, al lido di Spina e a quello di Volano, ho catturato circa un centinaio di terricola (tutti poi rilasciati), ma non ho trovato neanche un laevigatus. E' possibile che questa specie si sia così rarefatta oppure si può azzardare l'ipotesi che quei tratti di costa siano stati quasi completamente colonizzati dal terricola per via della presenza della foce del Reno e del Po di Volano? Ovviamente ho scelto quei due tratti di costa perchè sono quelli rimasti più intatti dei lidi ferraresi.
Qualcuno può fornire dati recenti per queste popolazioni da altre località dell'alto Adriatico?
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ghebo
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Inviato: 21/09/2011, 9:09 |
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28 Messaggi: 2641
Nome: Leonida GRAZIOLI
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Grazie Marcello per i complimenti e per aver riordinato la sequenza delle immagini che, malgrado i suggerimenti di effe esse, ho postato in maniera errata Grazie ancora Leonida Velvet Ant ha scritto: Ho riordinato la sequenza delle immagini. Complimenti per le splendide foto 
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Effe Esse
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Inviato: 21/09/2011, 9:53 |
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Iscritto il: 17/12/2009, 19:19 Messaggi: 571 Località: Miane (TV)
Nome: Franco Sandel
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Ciao Leonida, bella ed interessante sequenza fotografica, Franco 
_________________ Effe Esse
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ghebo
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Inviato: 21/09/2011, 13:14 |
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28 Messaggi: 2641
Nome: Leonida GRAZIOLI
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Grazie Franco, se non ci fossi tu a darmi una mano a capire i meccanismi del Forum non risparmierei tanto tempo. Ciao Leonida Effe Esse ha scritto: Ciao Leonida, bella ed interessante sequenza fotografica, Franco 
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Marchino
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Inviato: 21/09/2011, 13:55 |
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Iscritto il: 29/08/2011, 18:58 Messaggi: 230 Località: Viareggio (LU)
Nome: Marco Fornaciari
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"Servizio fotografico" molto interessante. Si sa ancora così poco dell'etologia della maggior parte degli insetti, che ogni contributo in tal senso, secondo me, ha la sua importanza.
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Velvet Ant
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Inviato: 21/09/2011, 14:03 |
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Amministratore |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:30 Messaggi: 7102 Località: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
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Molto ingegnosa la tecnica usata per ottenere le foto delle tane verticali. Se l'occhio non mi inganna, sia l'adulto che la larva sono stati prima posati all'interno di un contenitore plastico (bicchiere?) pieno di sabbia e, dopo che si erano interrati, metà di questo contenitore (forse già tagliato in due in precedenza) è stato asportato con delicatezza, in modo da mettere allo scoperto e fotografare le gallerie verticali con il loro ospite. Sono completamente fuori strada?
_________________ Marcello Romano
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Mikiphasmide
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Inviato: 21/09/2011, 16:44 |
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Iscritto il: 21/02/2011, 15:25 Messaggi: 3877 Località: Montecchio Emilia (RE)
Nome: Violi Michele
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Velvet Ant ha scritto: Molto ingegnosa la tecnica usata per ottenere le foto delle tane verticali. Se l'occhio non mi inganna, sia l'adulto che la larva sono stati prima posati all'interno di un contenitore plastico (bicchiere?) pieno di sabbia e, dopo che si erano interrati, metà di questo contenitore (forse già tagliato in due in precedenza) è stato asportato con delicatezza, in modo da mettere allo scoperto e fotografare le gallerie verticali con il loro ospite. Sono completamente fuori strada? Oppure o ha fatto un carotaggio o notando il buco della tana ha scavato tutto intorno  Comunque splendida e curiosa biologia, soprattutto l'accoppiamento 
_________________ Michele 
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Raubmilbe
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Inviato: 21/09/2011, 16:55 |
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Iscritto il: 10/03/2011, 22:48 Messaggi: 529 Località: Bollate (Milano)
Nome: Massimo Plumari
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ghebo ha scritto: oggi sopravvive solo nella sua parte meridionale, in cui insiste l’Oasi WWF degli Alberoni e dove vengono raccolti lungo la battigia solo i rifiuti spiaggiati non organici. Beh era prevedibile e allo stesso tempo triste che questa specie, come altre che vivono nello stesso habitat, sopravvive solo in un tratto di costa tutelato da un'area protetta. Ma in alcuni casi questo sembra non bastare. Le vene di Bellocchio ad esempio, costituiscono una riserva naturale in prossimità del lido di Spina, che fa parte del più vasto parco del delta del Po. Tuttavia, nonostante i cartelli di divieto, chiunque può entrare a piede libero in quest'area, con il risultato che i bagnanti asportano tronchi spiaggiati di diversa dimensione per costruire capanne, fare falò, ecc. ghebo ha scritto: Qui, che io sappia, il terricola non c’è, per cui mi sento di affermare, naturalmente sempre con il beneficio d’inventario, che Parallelomorphua laevigatus sta scomparendo dalle nostre spiagge soprattutto a causa del forte disturbo antropico cui giornalmente è sottoposto. E' molto probabile che il terricola da solo non sia la causa della scomparsa del laevigatus in alcune aree costiere, ma possa aver contribuito in qualche modo alla sua rarefazione poichè è meno esigente dal punto di vista ecologico. Sicuramente il maggior imputato è l'alterazione degli habitat operata dall'uomo. Ma mi piacerebbe che qualche carabidologo si esprimesse sullo status del laevigatus nell'alto Adriatico. 
_________________ Massimo Plumari ________________________________________
Rerum natura nusquam magis quam in minimis tota est - Plinio il vecchio (Hist. Nat., XI, 1)
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