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FARFALLE DEL PRUGNOLO, Tavola 29



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PostPosted: 05/02/2009, 22:58 
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Joined: 02/02/2009, 23:32
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Nome: Roberto A. Pantaleoni
In questa sezione "Primi passi" vogliamo fornire notizie elementari per chi si avvicina la prima volta all'entomologia. Dal libro Entomologia elementare. Breve guida illustrata alla conoscenza degli Insetti / Roberto A. Pantaleoni, Carlo Cesaroni, Marco Mattei. - Sassari : Composita, 2005 106 p. : ill. ; 21 cm. vorremmo mostrarvi, una ad una, le quaranta tavole iniziali, con le loro brevi didascalie che dicono molto meno di quel che vedrete e che ci sarebbe da scoprire. Speriamo che queste nuove notizie siano aggiunte, richieste, cercate, da tutti voi.

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Le Farfalle, o Ropaloceri, che volano di giorno, sono caratterizzate da antenne semplici ed un po’ ingrossate all’apice e da colori per lo più vistosi. I loro bruchi possono vivere sia su piante erbacee che su alberi ed arbusti. Qui vediamo tre diverse specie e due dei loro bruchi. In basso c’è la Tecla (adulto e bruco), al centro la Libitea, in alto lo splendido Podalirio con il proprio bruco (al centro sulla destra). Podalirio e Macaone (Farfalla simile alla precedente) sono nomi derivati da quelli di due famosi fratelli dell’Iliade, medici dei greci.


Roberto Image

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verum stabile cetera fumus


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PostPosted: 06/02/2009, 23:29 
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Location: Rocca di Papa (Roma)
Nome: Paolo Mazzei
Tra le farfalle del prugnolo, eccone un'altra tra le più caratteristiche: la Pieride del Biancospino, Aporia crataegi (Linnaeus, 1758); ed è necessario un inciso, quando si parla di prugnolo si parla più in generale di rosacee arbustive ed arboree, e le specie che amano il prugnolo e disdegnano il biancospino sono più uniche che rare: sia questa specie che il podalirio cha la Tecla infatti, allo stadio larvale, si nutrono di prugnoli, biancospini, meli, peri, sorbi, ciliegi, mandorli... solo le rose sono di solito evitate, sia quelle spontanee che quelle coltivate.

Sul biancospino si trova la larva, ben visibile in primavera tra le foglie degli arbusti di prugnolo:

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l'adulto sfarfalla verso la fine della primavera

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e le femmine depongono le uova a gruppetti sulla pagina superiore delle foglie

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I bruchetti abbandonano l'uovo dopo pochi giorni e tessono un nido comunitario che farà loro anche da rifugio durante l'inverno

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La foglia, ulteriormente arrotolata, sarà assicurata mediante parecchi giri di seta al rametto, in modo da non cadere anche nelle giornate più ventose

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All'inizio della primavera i bruchi rimangono insieme fino all'ultima muta

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dopo la quale si separano e passano l'ultima età nutrendosi singolarmente sulle loro piante

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Paolo Mazzei
Presidente della Associazione Lepidotterologica Italiana - ALI
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PostPosted: 06/02/2009, 23:31 
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Location: Rocca di Papa (Roma)
Nome: Paolo Mazzei
... e visto che si è parlato di Podalirio, Iphiclides podalirius (Linnaeus, 1758), aggiungo qualche foto che ne faccia vedere i diversi stadi.

L'adulto è una delle più vistose e grandi farfalla d'Europa

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Le femmine depongo le uova, isolate, sulle foglie dei prugnoli e dei biancospini (nel mio giardino preferiscono però un mandorlo, su cui trovo la maggior quantità di bruchi, soprattutto in agosto e in settembre)

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La larvetta appena schiusa è nera

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ma assume alla seconda età la colorazione verde definitiva, decisamente criptica; rimane immobile per lunghi periodi, sempre sulla stessa foglia o rametto su cui torna dopo ogni pasto, con un'andatura altalenante e lenta, molto caratteristica, che ha in comune con alcune mantidi e con i camaleonti ;)

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La pupa, spesso omocroma con il supporto, è verde o bruna

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Paolo Mazzei
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PostPosted: 08/02/2009, 20:02 
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Location: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
Aggiungo, alla bella tavola di Roberto, due immagini riprese in natura, della Libitea/Libythea celtis (Laicharting, 1782), le cui larve si sviluppano sul Bagolaro comune/Celtis australis.
Le due foto sono state entrambe realizzate in Grecia, a Gliki, lungo le rive del fiume Acheronte, il 23.VI.2004.



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PS: Roberto (Hemerobius) mi segnala uno bellissimo link della "Flora von Deutschland Österreich und der Schweiz" (1885) di Otto Wilhelm Thomé.

Questo il link all'Home page:
http://caliban.mpiz-koeln.mpg.de/~stueber/thome/index.html
Come lo stesso Roberto mi scrive, la flora mediterranea non è molto ben rappresentata, ma le specie più comuni ci sono e sono veramente disegnate in modo splendido.

Ecco, per esempio, la tavola relativa al Celtis australis (pianta nutrice di Libythea celtis):

http://caliban.mpiz-koeln.mpg.de/~stueber/.../tafel_028.html
http://caliban.mpiz-koeln.mpg.de/~stueber/...2/tafel_028.jpg

L'HTML è il link alla pagina della specie, il JPG è il link direttamente all'immagine di grande formato.

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:hi: Marcello Romano


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PostPosted: 08/02/2009, 20:46 
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Location: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
Utilizzando una foto di Alessandro/Esapoda, io provvedo intanto ad inserire un'immagine di una delle più belle farfalle italiane (ed anche abbastanza comune) citata ma non illustrata nella tavola.

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Si tratta del Macaone/Papilio machaon Linnaeus, 1758 che ha come piante ospiti varie Ombrellifere come il Finocchio selvatico/Foeniculum vulgare (qui l'immagine in grande formato) e la Carota selvatica/Daucus carota (qui l'immagine in grande formato).


Roberto :to:

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PostPosted: 05/07/2009, 20:52 
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Location: Anzio (RM)
Nome: Vittorio Risoldi
...e questo e' il bruco della Papilio Machaon su un gambo di finocchio selvatico di cui sono molto ghiotte e ne vengono attratte dall' odore.


Papilio Machaon
papilio machaon.JPG


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Ciao
Vittorio


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