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Come evitare gli errori più banali?



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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Come evitare gli errori più banali?
MessaggioInviato: 23/12/2011, 21:36 
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Iscritto il: 09/07/2011, 13:43
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Località: Marmirolo (MN)
Nome: Maura Bocci
Come utente inesperta avrei bisogno di qualche consiglio per non commettere errori grossolani. Magari queste domande sono già state poste da qualcun altro, ma facendo una ricerca veloce non ho trovato quello che mi interessava e nel frattempo rischio di far perdere un sacco di tempo ai curatori che poi devono correggermi.

1) Per sapere quali specie risultano presenti in Italia c'è qualche documento on-line che le elenchi tutte?
Googlando viene fuori questa lista ufficiale http://www.faunaitalia.it/checklist/index.html... è da considerarsi valida?

2) Per la tassonomia a che santo bisogna rivolgersi? Sul web viene fuori tutto e il contrario di tutto... :?
Se non sbaglio c'è un sito ufficiale, che io ovviamente non ricordo. Ma scommetto che gli entomologi seri hanno delle fonti di riferimento sicure per ogni classe o ordine. Se nel forum c'è una discussione che le riassume me la potreste indicare?

3) Si possono trovare, sempre on-line, delle mappe di distribuzione attendibili come quelle che vedo in qualche argomento (quelle bianche coi bollini rossi)?

4) Se pubblico delle foto di una specie che in qualche lista è segnalata come rara o endangered, devo omettere la località di reperimento?

5) Se mostro delle foto (scattate da me ovviamente) che sono state pubblicate (su un testo scientifico, una guida, un articolo, ecc) posso incorrere in problemi di copyright?

Ho messo parecchia carne al fuoco... se pensate che sia meglio separare le discussioni cominciate a correggermi! :p

Spero che mi aiuterete comunque a chiarire un po' le idee :D

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Maura
(Mitakuye oyasin)


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MessaggioInviato: 23/12/2011, 22:52 
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Nome: Maurizio Gigli
1 - la checklist della fauna d'Italia è attendibile entro certi limiti, nel senso che man mano che si hanno cambiamenti nella nomenclatura e si trovano in Italia specie che prima non si conoscevano (per l'Italia o per la scienza) andrebbe aggiornata, ma non lo è abbastanza di frequente, e soprattutto non per tutti i gruppi allo stesso modo. Comunque è un buon punto di partenza. Altrimenti dovresti trovare liste specialistiche sui diversi gruppi sistematici.

2 - In generale si può consultare Faunaeur, anche se non va presa per oro colato. Anche qui per molti gruppi ci vorrebbe un aggiornamento più frequente, e ci sono anche errori qua e là. C'è comunque una gran quantità di dati. Le fonti di riferimento "più serie" (giusto per usare il tuo termine, perchè è seria anche Faunaeur) non sono, in genere, a livello di ordine, ma di famiglia o anche meno, e non per tutte le famiglie sono disponibili on line. In molti casi non esiste una fonte unica, ma un insieme di lavori che vanno consultati per avere una visione d'insieme del gruppo.

3 - Devi scaricare ed installare CKMap.

4 - Non vedo perchè. Se proprio non vuoi rivelare la località esatta, indica almeno la provincia. Anche indicando il comune o un'area geografica all'interno di una provincia (sistema montuoso o altro), resta comunque una indicazione sufficientemente vaga.
Considera inoltre che alcune specie indicate come rare non lo sono affatto. Magari sono rare in Svezia, e qui da noi sono comunissime.

5 - Secondo me non dovrebbero esserci problemi, ma altri ti sapranno dire meglio. Normalmente è sufficiente indicare la fonte, ma essendo tu l'autrice, non credo serva. Io stesso ho inviato al Forum qualche foto (mia) che è presente in qualche pubblicazione scientifica o divulgativa.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 24/12/2011, 9:38 
 
4- no la località è fondamentale altrimenti se pubblichi come fai se non c'è la località, anzi "dimostra" l'effettiva rarità.

semplice appassionato
fabrizio


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MessaggioInviato: 25/12/2011, 0:37 
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Iscritto il: 09/07/2011, 13:43
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Località: Marmirolo (MN)
Nome: Maura Bocci
Grazie per le dritte... ho scaricato CKmap e aggiunto Faunaeur alla barra dei Preferiti... e ci sto giocando come una monella!!! :hol

Per la questione specie rare: il punto di vista di Fabrizio ha una sua validità, ma a me rimane il timore che (se la specie fosse veramente rara) dare un'indicazione precisa potrebbe indirizzare i potenziali raccoglitori (ricercatori o semplici collezionisti che siano) sul posto e darle il colpo di grazia.

Potrei prendere come esempio uno dei miei post (quello che mi ha fatto sorgere il dubbio): ho pubblicato delle foto di Andreiniimon nuptialis sapendo che è una specie con pochissime segnalazioni in Italia (ho controllato prontamente su CKMap :D che ne mette solo una per il centro-Italia nel 1937, anche se a me ne risultano come minimo altre due, in Marche e Toscana). D'altra parte io stessa ho fotografato almeno quattro individui diversi l'agosto scorso. E questo farebbe pensare che la specie sia più diffusa del previsto. Forse è poco conosciuta e forse ci sono pochi esperti di ortotteri nella zona(*). Quindi ben venga anche la mia segnalazione.

...E se invece io (facendo un'ipotesi inverosimile ma non impossibile), con la solita fortuna sfacciata del principiante, avessi beccato le uniche due coppiette che andavano a spasso per la zona? Io, ovviamente, le ho risparmiate... ma il prossimo che le trova... le spilla di sicuro! :cry: :cry: :cry:
No, no... please curatori, togliete subito la località precisa da quella discussione!


(*) fa eccezione come al solito l'esimio Giovanni Carotti, che ne ha anche pubblicato una bella foto nel suo Minimorum Animalium Theatrum omettendo la località

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Maura
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MessaggioInviato: 25/12/2011, 9:35 
 
mi spiace ma la scienza è di tutti , il voler mascherare un dato è come volersi tenere per se la scoperta, mi può star bene anzi benissimo se ancora devi farci la pubblicazione e allora fino all'uscita è bene non farlo sapere ma poi non ci sono giustificazioni.
il problema non è sapere le cose ma l'uso che se ne fa.
se un entomologo uccide l'unica coppietta rimasta solo per metterla in collezione è un idiota ma non è certo per colpa tua che hai divulgato il dato, stai tranquilla.
non conosco la pubblicazione e il motivo ma tendenzialmente non sono d'accordo con Carotti che ha omesso il dato.
semplice appassionato
Fabrizio


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MessaggioInviato: 25/12/2011, 10:01 
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Nome: Maurizio Bollino
hutia ha scritto:
mi spiace ma la scienza è di tutti , il voler mascherare un dato è come volersi tenere per se la scoperta, mi può star bene anzi benissimo se ancora devi farci la pubblicazione e allora fino all'uscita è bene non farlo sapere ma poi non ci sono giustificazioni.
il problema non è sapere le cose ma l'uso che se ne fa.
se un entomologo uccide l'unica coppietta rimasta solo per metterla in collezione è un idiota ma non è certo per colpa tua che hai divulgato il dato, stai tranquilla.
non conosco la pubblicazione e il motivo ma tendenzialmente non sono d'accordo con Carotti che ha omesso il dato.


Sono d'accordo su tutto, anche se la frase sottolineata, per me, avrebbe dovuto essere espressa così: se un entomologo, consapevolmente, uccide l'unica coppietta rimasta solo per metterla in collezione è un CRIMINALE.

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 25/12/2011, 17:03 
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Nome: Maurizio Gigli
Concordo con chi mi ha preceduto (a parte il commento su Carotti, visto che su un'opera di quel tipo possono anche esserci foto senza che sia specificata la località).
Tra l'altro, anche se hai trovato una coppia di ortotteri ritenuti rarissimi (sono convinto che in questo gruppo, come in altri, la condizione di rarità sia il più delle volte solo il risultato di un difetto di ricerche, visto che gli specialisti di ortotteri sono veramente pochi, almeno se confrontati con quelli di altri gruppi), indicare di averli trovati, ad esempio, a Piobbico (PU), non vuol certo dire che se vado a Piobbico li trovo e li stermino! Anche se avessi l'intenzione di andarli a cercare, avrei bisogno di un'indicazione più precisa, altrimenti rischio di dover girare tutto il territorio del comune di Piobbico in cerca degli ambienti adatti, a patto che si conoscano, e magari quella bestia sta solo in un piccolo appezzamento di terreno e non la trovo (oppure si trova un po' ovunque, e allora anche se la trovo e la raccolgo non faccio nessun danno). Io credo che tra gli insetti ci debba essere cautela solo quando si ha a che fare con specie che vivono in habitat molto ristretti e delimitati (una sola grotta, un piccolo lago, un torrente, una cima montuosa o simili) oppure legati ad habitat, essenze vegetali od altro a distribuzione molto discontinua e ridotta. Ma in questi casi è tutto l'ambiente che va protetto, non la singola specie.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 25/12/2011, 21:16 
 
su Carotti mi sono espresso male e mi scuso ma intendevo dire che non sono d'accordo in genere con chi omette la località, non ce l'avevo con lui in particolare che nemmeno conosco.

semplice appassionato
fabrizio


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MessaggioInviato: 25/12/2011, 22:18 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Nome: Maurizio Gigli
hutia ha scritto:
su Carotti mi sono espresso male e mi scuso ma intendevo dire che non sono d'accordo in genere con chi omette la località, non ce l'avevo con lui in particolare che nemmeno conosco.

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fabrizio

Fa parte del Forum: http://www.entomologiitaliani.net/public/forum/phpBB3/viewtopic.php?f=183&t=9666&hilit=Minimorum+Animalium+Theatrum

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 26/12/2011, 0:20 
 

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Nome: Gianfranco Salvato
Julodis ha scritto:
la condizione di rarità sia il più delle volte solo il risultato di un difetto di ricerche



Quanto dice Maurizio (Julodis) è confermato dal fatto che ove c'è un bravo Entomologo, Ornitologo o Botanico lì c'è sempre una massa di insetti, uccelli e piante giudicate spesso rarissime.
Ancora Auguri
Gianfranco


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MessaggioInviato: 26/12/2011, 1:13 
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Gianfranco ha scritto:
Quanto dice Maurizio (Julodis) è confermato dal fatto che ove c'è un bravo Entomologo, Ornitologo o Botanico lì c'è sempre una massa di insetti, uccelli e piante giudicate spesso rarissime.
Ancora Auguri
Gianfranco

Basta guardare qui sul Forum. Certe regioni sembrano avere una entomofauna più ricca di altre, mentre sono solo più ricche di entomologi!

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MessaggioInviato: 26/12/2011, 2:02 
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Nome: Maura Bocci
Vero, si vede subito controllando la maggior parte delle cartine su CKMap...
...ma quattro o cinque segnalazioni su tutto il territorio sono veramente poche... c'è da riflettere

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Maura
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Nome: Luca Bodei
Maura ha scritto:
Vero, si vede subito controllando la maggior parte delle cartine su CKMap...
...ma quattro o cinque segnalazioni su tutto il territorio sono veramente poche... c'è da riflettere



Son veramente poche probabilmente ,perchè più nessuno non avrà più voluto approfondire il discorso,oppure ce ne sono ben più altre,ma semplicemente non menzionate nella letteratura e a volte..... ;) :hi: :birra:

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MessaggioInviato: 26/12/2011, 10:31 
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Maura ha scritto:
Vero, si vede subito controllando la maggior parte delle cartine su CKMap...
...ma quattro o cinque segnalazioni su tutto il territorio sono veramente poche... c'è da riflettere

Non posso escludere che sia una specie estremamente localizzata, ma considera che le nostre conoscenze su questi animali sono sempre molto parziali. Veniamo al caso CKMap, in particolare. Perchè sia citata su CKMap una specie deve essere trovata e raccolta da qualcuno, finire nelle mani di qualcuno che conosca il gruppo e sia in grado di determinarla con sicurezza, essere citata in qualche lavoro scientifico, e questa citazione deve essere nota al redattore di quel gruppo tassonomico per CKMap, o costui deve aver potuto esaminare personalmente la presenza di esemplari di questa specie in qualche collezione, e questi esemplari devono riportare la località di raccolta (cosa che in passato spesso non avveniva o veniva fatto solo in modo molto vago). Quindi capirai che le località elencate sono in realtà, il più delle volte, solo la punta dell'iceberg.

Ti faccio un esempio. Io mi occupo di Buprestidi, che in generale, a livello mondiale, sono molto più studiati e meglio conosciuti di quasi tutti gli Ortotteri (con le poche eccezioni di particolare interesse economico). In Italia, in particolare, dovremmo avere una conoscenza particolarmente buona di questo gruppo, visto che il nostro territorio è stato studiato molto più attentamente della maggior parte del resto del Mondo, e che attualmente ci sono almeno 13-14 italiani che si occupano a livello specialistico di questa famiglia, o che comunque la conoscono piuttosto bene. E malgrado questo, e che i rappresentanti di questa famiglia possano essere individuati abbastanza facilmente una volta conosciuta la pianta ospite (almeno a livello di presenza, in quanto a trovare poi gli adulti, non è altrettanto facile), ne abbiamo ancora solamente una conoscenza parziale. A parte le specie che quasi tutti gli anni si aggiungono alla nostra Fauna, anche le località citate perfino per le specie più comuni su CKMap sono da considerare nella maggior parte dei casi solamente indicative. Ad esempio la Dicerca berolinensis, considerata in Italia piuttosto rara, presenta su CKMap solo una ventina di segnalazioni, quasi tutte in Trentino Alto Adige, e le rimanenti concentrare per la maggior parte nel Lazio. A parte la stranezza di non trovarla in tutta la zona intermedia, soprattutto considerando che da noi è specie prevalentemente di boschi collinari, che non mancano di certo in Toscana, Marche, Abruzzo, Emilia Romagna, ecc., già solo nel Lazio l'ho trovata in almeno 3-4 località diverse da quelle indicate su CKMap, e qui sul Forum, di tre esemplari italiani fotografati, due vengono da Marche e Liguria, di cui non era nota, ed uno dalla Provincia di Viterbo (Lazio), per la quale non era citata. Questo è un esempio per una specie di grandi dimensioni di una famiglia molto studiata. Pensa quale può essere la situazione per gruppi che riscuotono meno successo tra gli entomologi "dilettanti" (a cui si devono la maggior parte delle nostre conoscenze).

Proprio per quanto ti ho detto, non ritengo logico evitare di indicare la località di rinvenimento di una specie, anche se possibilmente rara, perchè in questo modo non si contribuisce a migliorare la conoscenza di questa specie e della sua effettiva distribuzione. Del resto, la maggior parte degli entomologi non sono dei devastatori e non hanno alcuna intenzione di portare qualche specie all'estinzione, anzi! Certo, ci sono delle pecore nere, come ovunque può succedere, ma sta pur certa che questi individui riescono comunque ad avere notizie che consentano loro di effettuare cacce indiscriminate, generalmente per procurarsi in quantità specie considerate rare e come tali con una elevata valutazione commerciale. Per fortuna sono casi rarissimi, e anche la maggior parte di chi commercia in insetti, almeno qui in Europa, in realtà è costituito da entomologi che vendono parte di ciò che raccolgono per rientrare, almeno in parte, delle spese che sostengono per le loro ricerche (che nel caso degli entomologi "dilettanti" di cui sopra, sono generalmente autofinanziate). Solo qualcuno riesce poi a farne una attività commerciale in grado di mantenerlo. In passato ci sono stati dei casi di specie che sono state oggetto di una caccia accanita per la loro rarità. Alcune sembravano addirittura estinte (vedi il Carabus olympiae del Biellese o il Carabus cavernosus variolatus del Gran Sasso e pochi monti circostanti) dopo periodi di caccia intensa. Il Carabus c. variolatus sembrava sparito, dopo le razzie di alcuni collezionisti centro-europei e le raccolte effettuale dai locali incentivati economicamente dai collezionisti, soprattutto stranieri, ma ora è più frequente di prima, ed anche l'olympiae ha forse mantenuto le stesse dimensioni di popolazione. Al contrario, il Carabus clatratus antonellii si è estinto nel Lazio, a quanto sembra, ma non per la raccolta, bensì per l'alterazione del suo ambiente.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 26/12/2011, 12:28 
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Nome: Maura Bocci
Grazie Maurizio, è un piacere leggere le tue risposte... se non altro per la chiarezza e la precisione dei tuoi argomenti.
:ok:

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Maura
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