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Organizzazione di una spedizione entomologica in Gabon.



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MessaggioInviato: 03/01/2012, 18:57 
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Giusto un consiglio a proposito delle provettine per conservare in alcool larve e simili: non portatevi le Eppendorf, se potete. Il più delle volte vanno bene, ma in aereo capita che si stappino per via del calo della pressione esterna. In questi casi io preferivo provettine con tappo a vite come queste (le PTC 002, da 2 ml). Sono perfettamente a tenuta e non si stappano. Sono appena più ingombranti di una Eppendorf. Costano un pochino di più ma ne vale la pena.

Già che ci siamo, lo stesso vale per qualunque provetta o barattolo: se hanno il tappo a pressione, facilmente si stappano in aereo, specialmente se dentro c'è un po' d'etere. Quindi, o non ve le portate, o almeno al ritorno meglio sigillarle con nastro adesivo o altro.

Un'altra cosa. L'etere se ne va abbastanza velocemente in ambienti caldi, quindi va aggiunto spesso. Non portatevene troppo poco! Il problema delle muffe in quegli ambienti è piuttosto serio, ma se nei contenitori c'è etere a sufficienza, non si possono sviluppare. In alternativa si possono mettere in alcool, ma i pesi aumentano.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 03/01/2012, 20:01 
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Nome: Maurizio Bollino
Io che, come ormai sapete, non potrò essere della partita :x :x :x :x , mi sento di darvi un solo suggerimento: dopo aver ucciso gli esemplari con poco etere, a fine giornata (o meglio il giorno dopo) mettete tutto in alcool a 70% in barattoli da 1 litro (o più piccoli per gli esemplari di ridotte dimensioni). Prima della partenza svuotate dall'alcool i barattoli e li infilate in valigia. Appena arrivati a casa mettete alcool fresco e non avrete problemi. Il sughero è ottimo (anche se io, ormai, uso solo trucioli di carta dai quali è enormemente più facile e rapido separare i piccoli coleo), ma fa molto volume, inevitabilmente. Oltretutto il range dimensionale delle previste catture non è quello "paleartico" (da una Cetonia a un Cryptocephalus), ma molto più ampio, quindi si porrà anche il problema di separare i bestioni dalle bestioline. L'alcool, invece, è una .... livella, nel senso che nello stesso flacone si possono anche "stivare" giganti e minutaglia senza grossi problemi.
Etere: sempre portato in aereo nel bagaglio in stiva, in flaconi da 50 ml a tenuta ermetica, E RIGOROSAMEMTE BUTTATI I RESIDUI PRIMA DEL RIENTRO IN ITALIA. Questo perchè, rientrando da Paesi sudamericani, e sapendo che l'etere è un solvente per stupefacenti, volevo evitare che qualche cane antidroga "nasasse" le mie bottigliette di acetato d'etile. Voi avrete meno problemi anche perchè, avendo tutti i permessi del caso, potrete sempre giustificare ciò che trasportate.

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 03/01/2012, 23:45 
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Località: San Godenzo (FI)
Nome: Carlo Massarone
Grazie ancora dei preziosi consigli.
Julodis: ho alcune di quelle provette con tappo a vite che hai menzionato. Mi sa che ne ordinerò un po'. La non pressurizzazione della stiva bagagli, effettivamente, potrebbe causare problemi.
Maurizio Bollino: Intanto mi dispiace enormemente che non sarai con noi :cry: ; poi grazie per il consiglio dello stoccaggio "temporaneo" in alcool. Credo proprio che farò così, anche perchè mi pare che Antonio Durante a Modena ci aveva riferito che a Makokou l'acool si trova tranquillamente.
:hi:

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Carlo Massarone


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MessaggioInviato: 04/01/2012, 8:04 
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Nome: Maurizio Gigli
In bocca al lupo per il viaggio, e cercate di fare anche un po' di belle foto, invece di stare tutto il giorno a raccogliere senza tregua! Al ritorno vogliamo un servizio completo con immagini degli ambienti, delle bestie in natura, dei partecipanti in azione, soprattutto durante l'uso dell'alcool! :gh:

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 04/01/2012, 12:18 
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Nome: Giovanni Altadonna
Julodis ha scritto:
In bocca al lupo per il viaggio, e cercate di fare anche un po' di belle foto, invece di stare tutto il giorno a raccogliere senza tregua! Al ritorno vogliamo un servizio completo con immagini degli ambienti, delle bestie in natura, dei partecipanti in azione, soprattutto durante l'uso dell'alcool! :gh:

:lol: Concordo in pieno! :ok: Ma soprattutto divertitevi e tornate trionfanti! :hi:

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"L' uomo che è cieco alle bellezze della natura ha perduto metà del piacere di vivere"
Sir Robert Baden Powell

Giovanni Altadonna


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MessaggioInviato: 04/01/2012, 14:43 
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Località: San Godenzo (FI)
Nome: Carlo Massarone
Cercheremo di dare il meglio di noi stessi, sia come raccoglitori che come reporter :D

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Carlo Massarone


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MessaggioInviato: 04/01/2012, 16:03 
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Nome: Claudio Deiaco
Finalmente dopo un lungo periodo di totale assenza per motivi di lavoro, riesco di nuovo a ritagliarmi qualche oretta al giorno.
Per ovvi motivi ho seguito con maggiore interesse lo scambio di idee e i preziosi suggerimenti inerenti alla spedizione. Con questa mia risposta vorrei dare il mio modesto contributo, e porre i miei quesiti

Concordo in pieno per l'etere che ho sempre trasportato in stiva durante voli anche internazionali nonostante il divieto. Nei voli transatlantici verso gli USA travaso l'etere in boccette di disinfettanti come utilizzati per i kit da pronto soccorso. Gli americani aprono i bagagli da stiva per sondarne il contenuto, anche in nostra assenza lasciando poi un avviso di controllo avvenuto. Non ho mai riscontrato problemi, nonostante avessero frugato nelle mie cose.
Concordo e confermo anche la questione delle provette, flaconi o quant'altro con tappi a chiusura a pressione, che "scoppiano" letteralmente per la ridotta pressurizzazione delle stive. Talvolta mi succede che addirittura flaconi di dimensioni attorno ai 500-1000 ml con tappi a vite, me li ritrovo come sottovuoto al arrivo a destinazione. Questo succede perché appena in quota la maggiore pressione dell'interno dei flaconi li gonfia come dei palloncini, e se il tappo non regge allo sforzo, viene rilasciata parte della pressione interna, e al rientro le boccette si comprimono per la maggiore pressione esterna. Quindi anche alcuni tappi a vite, è bene sigillarli con uno due giri di nastro adesivo.
L'etere lo trasporto sempre in flaconi non superiori a 100 ml in plastica con tappo a vite assicurato con alcuni giri di nastro carta, e infine all'interno di flaconi di taglia maggiore o contenitori per alimenti con coperchio stagni e chiusura a ganci. Si trovano in tutti i grandi magazzini con attrezzature per casalinghi, o volendo anche da Paradox completi di provette e etichette.(Art. TBO 715 a 9€

Il metodo di stoccaggio degli insetti descritto da Maurizio nei sacchetti a chiusura lampo, è quella che ho adottato in tutti i miei viaggi di lavoro con annesse escursioni. Raccolgo, alla sera separo, etichetto e stivo gli insetti nei sacchetti assieme ai dati di raccolta e della comunissima carta igienica. Aggiungo un liquido di preservazione che preparo a casa e mi porto sempre con me.
su un litro di preparato uso:
1/5 di alcool 90°
1/5 acido acetico glaciale
3/5 di acqua distillata
Questo liquido preserva perfettamente gli insetti preventivamente uccisi con etere acetico, da muffe e li mantiene morbidi e umidi anche per settimane.
Premetto che non guardo il pelo nel uovo in fatto di proporzioni, ma ho fatto qualche prova e troppo alcool rende gli insetti rigidi, troppa acqua gonfia gli insetti piccolissimi e troppo acido acetico emana un odore fortissimo. In fine ho trovato la composizione con le quantità sopra indicate, che ho usato verso fine estate scorsa, e questi giorni, preparo materiale conservato in questo modo e trovo gli insetti ancora morbidi e perfettamente preparabili. Alcuni esemplari, specie se pelosi, sono diventati scuri di colore, ma appena si asciugano tornano come prima.

Certo sto parlando sempre di esemplari di stazze medie piccole, cosa che con grossi calibri tropicali come menzionato da Maurizio potrebbe comportare un certo squilibrio, ma per stivare questi bestioni ho preso due flaconi da 1000ml a collo largo dove staranno molto comodi.

Ciò che mi crea molti più dubbi sono gli accessori di cattura come retini, trappole, ombrelli, lampade batterie, alternatori, alimentatori, generatori, ecce ecc.
Un mio pallino fisso per esempio, che sono convinto che la maggioranza delle bestiole si aggirerà nelle fronde più alte degli alberi in foresta. Dove ce luce, sole, aria fresca, fiori, frutti, e, insomma dove si svolge la vita quotidiana. Il grosso problema è che gli alberi in foresta pluviale sono maledettamente alti; coma caspita ci arrivo?
Ho pensato di costruirmi una trappola sul principio Malaise, modificata per essere appesa tra una fronda e l'altra in cima agli alberi. Se qualcuno ha suggerimento di come riuscire ad appendere questo groviglio di rete, sono ben accetti.
Per appendere le classiche trappole dolci o altre sostanze più o meno alcoliche, non vedo quel gran problema. Porterò una fionda con la quale mirare ai rami alti per lanciare una sottile corda che funga da sonda, alla quale poi legherò corde più robuste in modo da issare le classiche bottiglie fino in cima.

Ciò che mi tormenta maggiormente e l'organizzazione delle trappole luminose. Esatto la LUCE.
Per i tubi, penso che per la loro lunghezza possa essere rischioso portarsi neon oltre 18 Watt. Secondo voi possono bastare? O si possono trovare in loco?
Tralasciando per un attimo i bulbi con attacco E27 che ci stanno senza problemi in valigia, rimane pur sempre il problema dell'alimentazione. Sappiamo che al campo base ce tensione elettrica, ma ci saranno cavi di prolunga per allontanarsi il dovuto dai capanni, per non soffocare di intrusi chi di caccia al lume non si interessa e vuole dormire?
100mt di cavo pesa un accidente, ed è impensabile portarselo da qui.
Spero che qualcuno abbia delle idee brillanti....

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Claudio Deiaco
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MessaggioInviato: 04/01/2012, 19:28 
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Iscritto il: 21/05/2010, 23:05
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Località: San Godenzo (FI)
Nome: Carlo Massarone
Dunque Claudio,
in base ai consigli sopra riportati io sto pensando di comportarmi così:
Etere: ho chiesto alla mia farmacia di procurarmi alcune bottigliette in vetro, da 50 ml, con tappo a vite e possibilmente con “sottotappo” in plastica (intendo il polipropilene, se non sbaglio). Queste le sistemerò in una scatoletta tipo quella da te descritta (chiusura a ganci);
Stoccaggio insetti: porterò sia bustine a chiusura lampo, sia barattoli con tappo e sottotappo, di varie capacità (da 120, 250 e 1000 ml).
A questo proposito, però, non ho capito una cosa nel tuo metodo: cioè tu metti gli esemplari nelle bustine, poi inserisci i dati di raccolta e carta igienica; ma la soluzione che hai menzionato, la versi direttamente dentro le bustine, oppure ci imbevi la carta igienica che poi metti dentro le bustine? O usi un altro metodo che non ho capito? E di questo liquido quanto te ne porti?
Per quanto riguarda l’attrezzatura di raccolta vera e propria, io penso di portarmi:
* 1 retino da sfalcio;
* 2 retini “normali” (uno piccolo con manico corto e pieghevole, e uno più grande con manico telescopico che aperto è lungo 2 metri);
* 1 ombrello entomologico;
* 2 aspiratori;
* 2 cavi “da frizione” per sondare le gallerie di coprofagi, per poi scavare e raggiungere gli esemplari;
* flaconi vari per l’uccisione degli esemplari;
* una palettina;
* una zappettina;
* 1 o 2 piccoli mescoli metallici per raccogliere il terriccio delle pareti delle tane di piccoli roditori, da vagliare;
* piccolo vaglio.

Per quanto riguarda le trappole:
* 1 trappola malayse;
* un po’ di bicchieri di plastica per realizzare pitfall-trap (per coprofagi e/o altro); se in loco troverò anche bidoni, secchi o quant’altro, userò anche quelli (specialmente per coprofagi);
* 1 o 2 piccoli colini (per filtrare e risciacquare il contenuto della trappole);

Per quanto riguarda le trappole aeree, spero che si possano trovare in loco bottiglie di plastica e le sostanze per innescarle (vino – o simili - zucchero e sale). Per metterle in posa, anch’io avrò una fionda con la quale cercherò di lanciare un piombo da pesca (30 o 50 gr.) al quale avrò attaccato del filo da pesca dello 0.35 (tenuta fino a 12 Kg) che poi mi servirà per appendere le bottiglie.
Veniamo ora alla caccia al lume:
io sto pensando di portarmi la lampada neon a luce nera (a 12 v. – 8 watt) che ho illustrato in questa discussione (foto da 1 a 4) e relativa batteria al piombo – sigillata – con caricabatteria; leggendo quanto indicato da Agdistis (Lucio Morin) alla fine della stessa discussione, mi sono ricordato di avere una nassa portapesci con relativo supporto (praticamente quei lunghi “retini” cilindrici nei quali durante le gare viene messo il pesce pescato per tenerlo vivo e poi liberarlo a fine gara); ho sfilato la nassa lasciando solo l’anello ed il supporto (vedi foto allegata) ed ho ordinato del tessuto in tulle bianco (tipo bomboniera); appena mi arriverà il tessuto, lo farò cucire a tubo del diametro pari all’anello e farò fare anche un “tettuccio”. In questo modo avrò una trappola luminosa leggera, poco ingombrante, e senza problemi di alimentazione (ho provato a casa e quel neon con quella batteria dura molte ore).
nassa.jpg



Sto anche pensando di portarmi una lampada a luce mista da 160 watt (indicata nella stessa discussione di cui sopra), però per quella avrò poi bisogno di trovare sul posto l’alimentazione.
Per il tuo quesito relativo a come poter sospendere in alto una malayse, infine, purtroppo non saprei proprio cosa consigliarti.
:hi:

P.S.: Dimenticavo, tra i materiali che porterò, un piccolo GPS per registrare le coordinate dei vari punti in cui raccoglierò e/o posizionerò le trappole.

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Carlo Massarone


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MessaggioInviato: 05/01/2012, 1:13 
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Nome: Massimo Plumari
Associandomi ai vari auguri di buon viaggio, buone cacce e buon divertimento (ragazzi...che INVIDIA! :devil: ), ma anche alle varie ordinazioni :D , non ci sarebbe qualche anima pia facente parte della spedizione che mi raccoglierebbe anche un pò di acari :lov1: ? Mi basterebbero quelli che si trovano sulle specie più comuni di Scarabeoidei coprofagi e Passalidi. Solo qualche provetta in più dove mettere 2-3 esemplari di ciascuna di queste specie con relativi acari :oops: .

:hi:

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Massimo Plumari
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Rerum natura nusquam magis quam in minimis tota est - Plinio il vecchio (Hist. Nat., XI, 1)


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MessaggioInviato: 05/01/2012, 1:19 
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Nome: Claudio Deiaco
Sleepy Moose ha scritto:
ma la soluzione che hai menzionato, ...ci imbevi la carta igienica che poi metti dentro le bustine?
Si esatto.
Sleepy Moose ha scritto:
con manico telescopico che aperto è lungo 2 metri
Mi sembra molto corto, pensavo di portarmi un retino con manico telescopico ricavato da una vecchia canna da pesca da 10 mt. Togliendo gli ultimi segmenti rimane un manico di ca. 5 mt abbastanza rigidi per poter arrivare con i miei 2 (180+più braccia) a 7 metri, ma sufficientemente leggero per essere maneggiato abbastanza agevolmente.

Sleepy Moose ha scritto:
* 2 cavi “da frizione” per sondare le gallerie di coprofagi, per poi scavare e raggiungere gli esemplari;
* flaconi vari per l’uccisione degli esemplari;
* una palettina;
* una zappettina;
* 1 o 2 piccoli mescoli metallici per raccogliere il terriccio delle pareti delle tane di piccoli roditori, da vagliare;
* piccolo vaglio.

Cercherò in modo mirato esclusivamente xylofagi, quindi i miei attrezzi comprenderanno:
Ascia, scalpelli, coltello, martello, seghetto, segaccio, tronchesi.


Sleepy Moose ha scritto:
lampada neon a luce nera (a 12 v. – 8 watt)

Sentendo e leggendo esperienze di altri cacciatori dei tropici, dicono che nelle foreste ci vuole molta più luce che non nelle nostre latitudini. Sinceramente non capisco bene il motivo, perchè normalmente in zone poco popolate il buio della notte è realmente buio, e ogni picolissima fonte luminosa diventa visibile da lontano, d'altraparte, ai tropici ho visto notti talmente chiare, illuminate soltanto dalla via lattea ma paragonabili quasi alle nostre notti di luna piena. In questi casi ci vuole veramente tanta luce per farsi notare.

Sleepy Moose ha scritto:
Per il tuo quesito relativo a come poter sospendere in alto una malayse, infine, purtroppo non saprei proprio cosa consigliarti.
:cry: :cry: :cry:

Sleepy Moose ha scritto:
P.S.: un piccolo GPS
Ho guardato anch'io qualche Garmin, ma francamente non mi va di spendere 3-400 € per un GPS. In alternativa sto provando alcune app specifiche per il telefono della mela e sembra che ne abbia trovato uno che faccia proprio al ns. caso.
:hi:

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Claudio Deiaco
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Nome: Giovanni Ratto
Pippistrello ha scritto:
....quindi i miei attrezzi comprenderanno:
Ascia, scalpelli, coltello, martello, seghetto, segaccio, tronchesi.

....Immagino al check-in....!!! :lol1: :lol1: :lol1:

:hi:

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ImmagineGiovanni
Pactolinus gigas (Paykull, 1811)


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Nome: Marco Selis
Pippistrello ha scritto:
Cercherò in modo mirato esclusivamente xylofagi


Come Claudio, non cerchi le Vespe che ti/ci piacciono tanto? :D

Mi dispiace molto non esserci, ma alla mia età non mi era possibile :(
Comunque auguri e buon divertimento :birra:

Se non vi è problema mi potreste raccogliere Vespidi, Blatte e Silfidi(anche se questi ultimi sono rari in quelle zone). I Vespidi quasi sicuramente andranno nelle trappole e forse lo stesso per le Blatte, quindi se potete tenermene una coppia da parte per specie :oops:


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MessaggioInviato: 05/01/2012, 2:24 
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Iscritto il: 18/06/2010, 0:03
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Località: Predore ( BG)
Nome: Claudio Deiaco
Pactolinus ha scritto:
Pippistrello ha scritto:
....quindi i miei attrezzi comprenderanno:
Ascia, scalpelli, coltello, martello, seghetto, segaccio, tronchesi.

....Immagino al check-in....!!! :lol1: :lol1: :lol1:

:hi:

Lo sai che hanno fatto un giubotto per ingannare le compagnie low cost con i loro ridicoli limiti di peso massimo per il bagaglio? E' una specie di Spolverino con gigantesche tasche interne, che se le riempi per bene carichi tranquillamente una ventina di kg, e nessuno ti può dire nulla!
Certo, meglio tralasciare arnesi da cacciatore di xylofagi...... :mrgreen: :mrgreen:

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Claudio Deiaco
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MessaggioInviato: 05/01/2012, 2:31 
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Nome: Claudio Deiaco
Andricus ha scritto:
[Come Claudio, non cerchi le Vespe che ti/ci piacciono tanto?


Ciao Marco
Certo che si, ma essendo l'unico Vespaiolo, nella lista ho tralasciato gli arnesi speciali, compresa la muta integrale antipunture con cesta in rete per la testa.... :mrgreen:
Non ti preoccupare, ci penso io alle tue/mie vespe...... :hi:

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Claudio Deiaco
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MessaggioInviato: 05/01/2012, 11:20 
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Nome: Maurizio Gigli
Sleepy Moose ha scritto:
Per quanto riguarda le trappole aeree, spero che si possano trovare in loco bottiglie di plastica e le sostanze per innescarle (vino – o simili - zucchero e sale). Per metterle in posa, anch’io avrò una fionda con la quale cercherò di lanciare un piombo da pesca (30 o 50 gr.) al quale avrò attaccato del filo da pesca dello 0.35 (tenuta fino a 12 Kg) che poi mi servirà per appendere le bottiglie.

Attenzione col filo di nylon! Va bene legato al piombo da lanciare con la fionda (o alla peggio, pure a mano) per raggiungere i rami in alto, ma non può essere usato per lasciarci la trappola appesa. Questo perchè quando stacchi il piombo, leghi la trappola (che col liquido dentro peserà sicuramente almeno mezzo chilo, ma viste le intenzioni che avete probabilmente parecchio di più) al filo e poi la issi fino a farla arrivare in posizione, il filo del 35 (ma anche se usi un 45 fa lo stesso) scorrendo sul ramo incide la corteccia, fino a raggiungere la parte viva. Nel giro di un paio di giorni c'è un po' di ricrescita nel punto della lesione (se non fuoriuscita di linfa, lattice o sostanze resinose) e il filo resta bloccato. Vai a ritirare la trappola, allenti il filo e la trappola resta lì dov'è! A volte tirando un po' il filo si riesce a sbloccarlo (spesso con uno scossone che fa cadere giù buona parte del contenuto della trappola), altre volte si spezza il filo (12 kg di trazione sono ben poco) e la trappola resta appesa! L'unica è fare come diceva Claudio, ovvero usare il filo di nylon per lanciare il peso, farlo arrivare fino a terra, togliere il piombo e legare una corda di sezione maggiore (io avevo trovato trovato da un ferramenta delle corde di filo di nylon intrecciato di colore verde che andavano benissimo e non si vedevano troppo - credo fossero vendute come corde per stendere i panni, in rotoli da 50 o 100 m, se non sbaglio) ed a questa legare la trappola da issare. L'inconveniente delle trappole legate con la corda è che se le vedono sono facili da prendere. Comunque, con questo sistema sono arrivato fino a 25 - 30 m di altezza (qui nel Lazio di più non serviva) ma si può arrivare anche ad altezze maggiori. Ricordatevi, ovviamente, che se volete mettere una trappola a 40 m di altezza vi servono almeno 80 m di nylon e altrettanti di corda (la corda volendo può essere anche più corta, anche un paio di metri, se la lasciamo legata al nylon, perchè l'importante è che la parte che poggia sul ramo, ovvero vicino alla trappola sia in corda, il resto può anche essere di nylon. Però se lasciamo tutta la lunghezza costituita da corda siamo più sicuri che non si blocchi). La lunghezza complessiva deve comunque essere almeno il doppio dell'altezza a cui mettete la trappola, quindi non fate l'errore, una volta issata questa, di legare la corda (o il nylon) a qualche tronco o ramo basso e tagliare quel che avanza, perchè al momento di doverla calare dovreste lasciarla cadere (so che sembra una cosa ovvia, ma può capitare di non pensarci. Tanti anni fa, la prima volta che ho pensato di usare questo sistema, ho tagliato il filo dopo averlo legato, a al momento del recupero delle trappole non sapevo più come tirarle giù! :no1: )

Per il GPS: ma possibile che nessuno di voi abbia uno di quei GPS da auto che ora si vendono a meno di 100 Euro? Va bene anche il più scalcinato. Il programma di navigazione probabilmente non avrà le mappe per il Gabon, ma per alcuni si possono acquistare altre mappe, e comunque c'è sempre la possibilità di sbloccare il sistema operativo (in genere una versione ridotta di Windows CE) e installare:
1 - un altro programma di navigazione che abbia anche le mappe del Gabon*
2 - un programma freeware che consenta di caricare mappe ottenute da scansione di cartine e calibrate (qui ce n'è un elenco)
3 - un semplicissimo programma freeware che visualizzi semplicemente i dati di latitudine, longitudine e altitudine del punto in cui vi trovate

Inoltre molti GPS hanno la possibilità di visualizzare le coordinate con un sistema interno, senza l'uso di software particolari, e quindi senza limitazioni date dalle mappe caricate (visualizzano direttamente i dati del ricevitore satellitare, in qualunque angolo del mondo siamo), anche se molto spesso ignoriamo la presenza di questa funzione.

*) attenzione, perchè non tutti i GPS riescono a far funzionare tutti i programmi di navigazione!

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Maurizio Gigli
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