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Ambienti del gruppo del Pollino seconda parte.



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MessaggioInviato: 23/05/2012, 21:55 
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Nome: Leotta Roberto
Nella seconda parte vengono postati ambienti in maniera particolaregiata innerenti aspetti botanici e qualche aspetto geologico ed entomologico, pultroppo non disponevo di macchina professionale per macro e qualche foto e andata male, di piu' non si poteva.


Come non iniziare col simbolo del parco del Pollino ,il Pino loricato per fotografarlo e meglio affittare un elicottero.
DSC00279 (640x480).jpg

Fondovalle con formazione geologica singolare con calanchi gessosi presso inizio strada Ruggio Visitone versante sudest
DSC00233 (640x480).jpg

Credo qualche specie di genziana di ambienti umidi e marcite di piano Visitone.
DSC00240 (640x480).jpg

Epilobio angustifolio fiorito versante sud fra le fagete e coniferete.
DSC00229 (640x480).jpg

Digitalis sp. nelle radure fresche.
DSC00262 (640x480).jpg

Cespuglio di Ginepro..
DSC00254 (640x480).jpg

Crinale Serra dell'abete versante nord Pollino ricco di satiridi, licenidi e esperidi fra i cespugli di lavanda selvatica .
DSC00247 (640x480).jpg

Arginnide presso il Rif. Visitone ricco di pieridi... strano... non ho potuto vedere alcun parnasio
DSC00268 (640x480).jpg

Arginnide in riposo presso strada Ruggio Visitone.
DSC00241 (640x480).jpg

Chiudiamo con lnachis io intenta a bottinare i numerosi cespugli di lavanda di piano Pedarreto
DSC00261 (640x480).jpg

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MessaggioInviato: 23/05/2012, 22:25 
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Nome: Maurizio Bollino
Leotta Roberto ha scritto:
Arginnide presso il Rif. Visitone ricco di pieridi... strano... non ho potuto vedere alcun parnasio


Non lo hai visto perchè a Luglio, ormai, non vola più. Parnassius mnemosyne, sul Pollino, è abbastanza localizzato e con popolazioni poco abbondanti. Il periodo di volo è, secondo le annate, dai primi di Giugno al 20-25 dello stesso mese; non lo ho mai osservato in Luglio.

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 23/05/2012, 23:24 
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Nome: Leotta Roberto
Immaginavo un fattore di questo tipo, anche se mi riferivo piu' all'apollo... qualche anno fa, li avevo visti volare nella zona di Lagonegro, e credendo di essere piu' in quota speravo di trovarli come sulle Madonie in luglio un ulteriore nota sul fatto..... che.....
(Sara' un'osservazione banale che certamente avrai notato... ) Paradossalmente e contrariamente alla maggiorparte delle specie... i parnassi sfarfallano periodicamente ,inversamente alla latitudine, piu' a sud sono e piu' son tardivi...
Ricordo sulle alpi centroccidentali piemontesi che in alcune stazioni gli apollo erano gia in volo i primi di maggio a 500 slm.


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MessaggioInviato: 24/05/2012, 6:28 
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Nome: Maurizio Bollino
Leotta Roberto ha scritto:
Immaginavo un fattore di questo tipo, anche se mi riferivo piu' all'apollo... qualche anno fa, li avevo visti volare nella zona di Lagonegro


Cioè, spiegami, hai visto Parnassius apollo volare nei dintorni di Lagonegro????????????????????

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 24/05/2012, 7:54 
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Nome: Maurizio Gigli
Leotta Roberto ha scritto:
Come non iniziare col simbolo del parco del Pollino ,il Pino loricato per fotografarlo e meglio affittare un elicottero.

La pianta della foto anni fa sono andato a controllarla da vicino, ma a piedi, non in elicottero! Inconvenienti della ricerca dei Buprestidi.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 24/05/2012, 22:48 
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Nome: Leotta Roberto
Per Maurizio B .... si i fatti risalgono a una 20 di anni fa transitavo sull'autostrada in direzione Napoli a fine giugno e ho incominciato a vedere grosse farfalle posarsi nello spartitraffico incolto, ad incominciare da dopo la lunga galleria preceduta dal rifornimento di Castrovillari sotto la parete sud del Pollino (che sicuramente conoscerai ) e che piu' o meno si riferisce alla posizione autostradale della foto...in alcuni tratti mancava mentre in altri era comune.
In un primo momento considerando l'abbondanza degli esemplari pensai.... qualche pieride di massa migrante o sfarfallamento di Aporia ,considerato il volo planato (all'epoca le diurne mi piaceva solo osservarle) .... dopo qualche Km prima di Lagonegro all'altezza di Lauria mi fermai per una breve sosta in piazzuola d'emergenza e con grade sorpresa considerando la quota relativamente bassa (riferivata alla letteratura da me conosciuta al tempo) mi accorsi che trattavasi di esemplari di Apollo ricordo attentamente un particolare di una femmina che catturai, e presentava quella escrescenza anale ( che ora non ricordo il nome) tipica della specie che scambiai per ignoranza , per un pezzo di tegumento della crisalide restato attaccato al corpo...


Per Julodis non credo che si tratti della stesso tuo soggetto di pino loricato ... in quanto la pianta si trovava frontalmente alla terrazza del vallone del Malvento ( gia il nome e' un programma) terminante sullo strapiombo sud di circa 600 m della timpa del Pollino uno dei contrafforti calcarei soprastante l'autostrada..... in parole povere sul costone a sinistra della fotografia postata... e se cadi di la...... amesso che riesci ad avvicinarti con corde picchetti e moschettone non restano neanche le scarpe all'atterraggio... :mrgreen:


DSC00276 (640x480).jpg

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MessaggioInviato: 24/05/2012, 23:26 
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Nome: Maurizio Bollino
Leotta Roberto ha scritto:
Per Maurizio B .... si i fatti risalgono a una 20 di anni fa transitavo sull'autostrada in direzione Napoli a fine giugno e ho incominciato a vedere grosse farfalle posarsi nello spartitraffico incolto, ad incominciare da dopo la lunga galleria preceduta dal rifornimento di Castrovillari sotto la parete sud del Pollino (che sicuramente conoscerai ) e che piu' o meno si riferisce alla posizione autostradale della foto...in alcuni tratti mancava mentre in altri era comune.
In un primo momento considerando l'abbondanza degli esemplari pensai.... qualche pieride di massa migrante o sfarfallamento di Aporia ,considerato il volo planato (all'epoca le diurne mi piaceva solo osservarle) .... dopo qualche Km prima di Lagonegro all'altezza di Lauria mi fermai per una breve sosta in piazzuola d'emergenza e con grade sorpresa considerando la quota relativamente bassa (riferivata alla letteratura da me conosciuta al tempo) mi accorsi che trattavasi di esemplari di Apollo ricordo attentamente un particolare di una femmina che catturai, e presentava quella escrescenza anale ( che ora non ricordo il nome) tipica della specie che scambiai per ignoranza , per un pezzo di tegumento della crisalide restato attaccato al corpo...


Caro Roberto,
il tuo resoconto mi lascia quanto meno basito. Ho battuto quelle zone per almeno 20 anni (la prima volta che salì a Piano Ruggio con la mia Simca 1000 di terza mano ero studente universitario ed era il 1979), conosco ogni tratto di quelle strade (compreso quello cui fai cenno), ho cercato Parnassius apollo e Papilio alexanor in ogni vallone, pianoro, pendio, dirupo e recesso di quelle montagne, in ogni periodo (negli anni 1990-1995 quasi OGNI sabato, da metà aprile a metà luglio, mi sciroppavo Lecce-Pollino e ritorno in giornata per cercare lepidotteri diurni), ma non ho mai visto, neanche da lontano, la minima traccia di entrambi. Ai risultati delle mie prospezioni si potrebbero aggiungere quelli di tanti amici (Emilio Balletto, Alessandro Toso, Dino Della Bruna, Enrico Gallo, Paolo Parenzan, Giovanni Sala, Valentino Valentini, Carlo D'Alessandro, Uberto Nardelli, ecc.) e mai, nessuno, ha visto Parnassius apollo in quelle zone, tanto meno comuni come dici. Aggiungo anche che non esiste traccia, in rete, di apollo del P.N. del Pollino: una specie così vistosa e "fotogenica" non sarebbe certo sfuggita ai tanti fotografi, naturalisti o semplici appassionati, che visitano ogni anno quelle splendide montagne. Nè, in anni recenti, è stato mai pubblicato alcunchè circa la presenza di apollo a Sud dei monti della Meta.
Con tutto questo non metto assolutamente in dubbio l'attendibilità del tuo ritrovamento, ma non posso non chiedermi che fine abbia mai fatto quella abbondante popolazione, e perchè nessuno l'abbia mai osservata.

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Maurizio Bollino


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Non so che dirti Maurizio... mi occupo ancor oggii marginalmente delle diurne... pultropo avessi tenuto quell'esemplare ma come molti esordienti non diedi molto peso alla cosa, propio per il fatto che mi sono ingannato dall'evento manifestatosi in maniera comune ,poi leggendo (a suo tempo) testi come Higgins dove lo riportano nella distribuzione geografica lo reputai un fatto normale infatti propio per questo pensavo in buona fede di trovarlo in Pollino ...
Pultroppo alcuni eventi strani alle volte accadono, vedi esempio l'alexsanor di cui ancora non si e potuta accertare l'esatta dislogazione delle popolasioni calabra e sicula di cui sei artefice.... il fatto che ripetute battute abbiano esordito negativamente... e' relativamente significativo... considerando l'esempio che nel Taorminese ci battono i colleghi Etnei da 30 anni senza aver minima traccia...contrariamente uno Svedese di passaggio se lo ritrova sotto il naso a 16 km da casa mia.... Pertanto in Grecia o a Valdieri abbastanza comune tanto da averlo preso in prima persona ... Se poi andiamo nel campo degli eteroceri esistono situazioni da far cadere i capelli o peggio.... per citarne alcune la H.testudinaria di Sicilia o la Coscinia dell'Etna data anche per estinta, trovata da noi in popolazioni quasi infestanti propio dietro casa in zone dove ci passano decine di naturalisti evidenziando che ha esclusiva attivita' diurna..... ma stai tranquillo che se mi ricapita finisce dritto dritto impalato...Sei sufficientemente navigato per comprendere che spesso la chiave dei ritrovamenti va cercata in diverso modo o magari e sotto il naso e la cerchiamo altrove... cacciar notturne e' un tantino piu' complicato delle diurne ,non basta a prescindere dall' esperienza comunque basilare ,solo una bella giornata, scarponi, buona vista, e un pizzico di C....


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MessaggioInviato: 25/05/2012, 7:35 
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Nome: Maurizio Gigli
Leotta Roberto ha scritto:
Per Julodis non credo che si tratti della stesso tuo soggetto di pino loricato ... in quanto la pianta si trovava frontalmente alla terrazza del vallone del Malvento ( gia il nome e' un programma) terminante sullo strapiombo sud di circa 600 m della timpa del Pollino uno dei contrafforti calcarei soprastante l'autostrada..... in parole povere sul costone a sinistra della fotografia postata... e se cadi di la...... amesso che riesci ad avvicinarti con corde picchetti e moschettone non restano neanche le scarpe all'atterraggio... :mrgreen:

Infatti lo avevo riconosciuto. Anni fa ero piuttosto incosciente. Ora sono molto più prudente e non ci penseri neanche ad arrivarci, a meno che non fossi sicuro di trovarci una specie nuova per la scienza!

Per quanto riguarda l'insolito ritrovamento dei Parnassius (anche io non li ho mai visti in quella zona), è certamente strano, ma non si può escludere a priori. Quante volte capita che una specie mai vista in una località spunti fuori improvvisamente nelle situazioni più improbabili? A conferma che ciò che sappiamo sugli insetti è ancora relativamente poco.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 25/05/2012, 7:54 
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Per il Maurizio pugliese: non so quanto "vale" questa mia segnalazione. Stiamo parlando, all'incirca, di 45 anni fa! Un Parnassius nelle aiuole della villetta comunale di Ariano Irpino (AV). Ciao.

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