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Herophila tristis martinascoi (Contarini & Garagnani, 1983) Dettagli della specie

12.IV.2011 - ITALIA - Calabria - RC, Marina di Caulonia


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 07/06/2012, 18:58 
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31
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Nome: Maurizio Bollino
Velvet Ant ha scritto:
Maurizio Bollino ha scritto:
Entomarci ha scritto:
Beh...hanno descritto specie sulla base di un adulto...


Se è per questo, un Nymphalidae africano è stato descritto nel 2002 sulla base di ...... una fotografia in natura!!!


Ma una simile descrizione, senza un tipo porta nome, è ammessa dal Codice Internazionale di Nomenclatura Zoologica?


Bella domanda, a cui ricordo di aver dato a suo tempo una risposta che ...... non ricordo :cry: :cry: :cry:
Comunque, l'autore era Torben Larsen, non un "micio micio bau bau" qualunque!!

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 07/06/2012, 19:15 
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Nome: Violi Michele
Questa storia mi incuriosisce :roll: Che specie è?

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Michele :D


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MessaggioInviato: 07/06/2012, 19:32 
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31
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Nome: Maurizio Bollino
Mikiphasmide ha scritto:
Questa storia mi incuriosisce :roll: Che specie è?


Sto cercando di ricordare, e quindi di trovare il lavoro, che so di avere. Il problema è che non sono sicuro dell'anno, e non ho tempo di sfogliare gli indici di almeno 20 annate di Lambillionea (sicuramente è tra il 1990 è 2010 :lol1: :lol1: :lol1: :lol1: )

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 07/06/2012, 19:49 
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Nome: Maurizio Bollino
Trovatoooooooooooooo :hp: :hp: :hp: :hp: :hp:

Combinando i miei ricordi con questo database, sono riuscito a ritrovare rapidamente il lavoro, che allego in PDF.
Come si può leggere nell'ultimo capoverso di pg. 359, gli autori spiegano come la descrizione su foto sia compatibile con il Codice.


Bebearia banksi.pdf [92.08 KiB]
Scaricato 197 volte

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Maurizio Bollino
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MessaggioInviato: 07/06/2012, 21:56 
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Nome: Piero Leo
:ok: Grazie Maurizio, argomento interessante.

:) Ciao
Piero


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MessaggioInviato: 07/06/2012, 22:22 
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Nome: Marcello Romano
Grazie anche da parte mia, Maurizio :ok:
Certo comunque che qualche perplessità mi resta.
Trattandosi di un lepidottero diurno, indubbiamente la foto permette di osservarne discretamente habitus e colorazione.
Più difficile sarebbe stata la descrizione di un coleottero o comunque di un insetto appartenente ad ordini dove l'esame del solo aspetto complessivo non è certamente sufficiente.
Anche fra i lepidotteri, comunque, le cose non sono poi tanto evidenti come può a prima vista apparire.
Penso per esempio alla recente separazione di Zerynthia polyxena e Zerynthia cassandra, assolutamente indistinguibili da una foto.
Se Z. polyxena fosse stata descritta solo sulla base di un'immagine, chi avrebbe potuto in seguito affermare, riconoscendo in natura l'esistenza di due taxa specificamente distinti, a quale dei due appartenesse l'esemplare descritto solo su base fotografica?
Mi chiedo se, in questo caso, non si possa istituire, avendo a disposizione materiale raccolto, un neotipo, per fissare in maniera univoca l'identità del taxon, anche se l'istituzione di un neotipo presupporrebbe come condizione necessaria (ma non sempre sufficiente) che il tipo porta nome sia andato certamente perso, mentre in un caso come questo non è mai esistito. :?

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:hi: Marcello Romano


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MessaggioInviato: 07/06/2012, 22:37 
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Nome: Maurizio Bollino
Velvet Ant ha scritto:
Se Z. polyxena fosse stata descritta solo sulla base di un'immagine, chi avrebbe potuto in seguito affermare, riconoscendo in natura l'esistenza di due taxa specificamente distinti, a quale dei due appartenesse l'esemplare descritto solo su base fotografica?


Non credere che le cose sarebbero andate molto diversamente. I sintipi di polyxena sono andati distrutti in un incendio nel 1848, e nessun neotipo è stato mai designato (con il senno del poi, visto il lavoro di Dapporto su cassandra, sarebbe stato utile, ma non indispensabile). Di Zerynthia polyxena, come di Bebearia banksi, restano quindi solo le illustrazioni, la descrizione e la Type locality.

Ovvio che ciò che Hecq e Larsen hanno fatto non è da perseguire come "modello", tant'è che lo citavo proprio come caso estremo di "pervicacia descrittiva".

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Maurizio Bollino


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