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Loriscola
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Inviato: 04/09/2012, 22:01 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:25 Messaggi: 4894 Località: Zola Predosa (BO)
Nome: Loris Colacurcio
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Raccolta in un unico esemplare a ridosso dell'acqua, in un piccolo torrente sull'Appennino modenese. Nonostante la mediocre foto, si riesce ad arrivare alla specie ? Posso dire che il lato ventrale e rossiccio. Lunghezza: 13 mm.
_________________ Loris
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gomphus
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Inviato: 04/09/2012, 23:09 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
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wow loris  , bisognerebbe (bisognerà  ) esaminare direttamente l'esemplare... ma visto così sembrerebbe una Nebria (Eunebria) nigricornis aterrima A. Fiori, 1896pensavo che non arrivasse così a nord, che dalle tue parti ci fosse solo la Nebria (Eunebria) jockischii jockischii Sturm, 1815, la località più settentrionale che conosco per l' aterrima è sui sibillini in attesa di esaminarla direttamente  (ed è pure un maschio  ), potresti fare una foto a 45° da dietro con la luce che illumina il piano dell'elitra per tutta la lunghezza? nell' aterrima le interstrie, invece che restare convesse fino all'apice dell'elitra come in jockischii s.l. e nigricornis nigricornis, qui divengono decisamente piane p.s. sui cataloghi, incluso fauna eur, sia nigricornis che aterrima vengono date come sinonimi di jockischii... ma non è vero  ...
_________________ ***************** maurizio
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Anillus
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Inviato: 05/09/2012, 0:10 |
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Iscritto il: 18/02/2009, 0:24 Messaggi: 3906 Località: Asciano (Siena)
Nome: Andrea Petrioli
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Sembrerebbe davvero un reperto molto interessante 
_________________ ______ Andrea
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Notoxus59
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Inviato: 05/09/2012, 19:17 |
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:03 Messaggi: 6359 Località: Bubano di Mordano (Bologna)
Nome: Augusto Degiovanni
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Loriscola ha scritto: Raccolta in un unico esemplare a ridosso dell'acqua, in un piccolo torrente sull'Appennino modenese. Nonostante la mediocre foto, si riesce ad arrivare alla specie ? Posso dire che il lato ventrale e rossiccio. Lunghezza: 13 mm. Sei sicuro Loris che sia rossiccia ventralmente (io ho 2 maschi presi assieme ma ventralmente non sono per nulla rossicci, anzi sono proprio nero pece)  non è che la confondi o con la fulviventris o la tybialis visto che abbiamo catturato anche queste assieme ? Domanda per i Carabari, premetto che questi generi Nebria e Oreonebria, non li ho ancora studiati a fondo, per ora molto sommariamente, mi sapete dire i caratteri di distinzione fra jockischi e nigricornis perchè mi ci sono messo un poco ora ad osservarle, e sinceramente ho più di qualche dubbio 
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gabrif
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Inviato: 05/09/2012, 21:12 |
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Iscritto il: 14/03/2009, 12:59 Messaggi: 3209 Località: Milano
Nome: Gabriele Franzini
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Cita: sinceramente ho più di qualche dubbio allora come minimo siamo in 2. Nella sua monografia Ledoux considera presente in Italia per la jockisckii anche una sottospecie orientale hoepfneri, e queste qui dovrebbero appartenerle; ma non sono sicuro che le cose stiano davvero così. Non riesco a vederci delle differenze costanti. Saluti G.
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Notoxus59
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Inviato: 05/09/2012, 21:43 |
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:03 Messaggi: 6359 Località: Bubano di Mordano (Bologna)
Nome: Augusto Degiovanni
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gabrif ha scritto: ma non sono sicuro che le cose stiano davvero così. Non riesco a vederci delle differenze costanti. Saluti G. Infatti è per questo che ho molti dubbi, forse il Maurizio (Gomphus) ce lo può svelare 
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gomphus
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Inviato: 05/09/2012, 22:01 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
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ciao ragazzi
dal materiale che ho visto (quello del museo è molto più abbondante del mio), la jockischi ha elitre più corte e tozze, dorsalmente meno appiattite, a lati debolmente arrotondati, non così squadrate come in quella della foto...
e inoltre a quanto ne so si trova solo su rocce carbonatiche, mentre la nigricornis sta su terreni non carbonatici (scisti etc)... com'è l'ambiente da cui proviene l'esemplare?
_________________ ***************** maurizio
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Notoxus59
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Inviato: 05/09/2012, 22:39 |
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:03 Messaggi: 6359 Località: Bubano di Mordano (Bologna)
Nome: Augusto Degiovanni
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gomphus ha scritto: com'è l'ambiente da cui proviene l'esemplare? Per quel che ne capisco cioè una mazza di Geologia (ne saprà sicuramente molto di più Loris) le abbiamo catturate un un torrente molto incassato pieno di muschio, sotto sassoni e mi sembrava ci fosse sia Calcare che Arenaria, ma come ho detto sarà più preciso Loris 
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Loriscola
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Inviato: 06/09/2012, 8:36 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:25 Messaggi: 4894 Località: Zola Predosa (BO)
Nome: Loris Colacurcio
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Ciao Augusto  . Non credo di confondermi, perché le bestiole prese insieme sono già in scatola, mentre questo è tra i "freschi" ancora da mettere a posto......mi sembra di ricordare di essermi incuriosito per il colore testaceo dell'addome, più "rossiccio" nella parte alta vicino alle zampe e che scurisce verso la parte terminale dell'addome. Circa la geologia, spero che questo possa essere d'aiuto. Anche per me la geologia è spesso un mero elenco di termini a me ignoti. Ripreso da: "www.mineralimodenesi.it" Le Arenarie nella gola del T. FellicaroloNella zona di M. Cavrile - M. Cervarola - Val Fellicarolo, le Arenarie di M. Cervarola, il cui nome formazionale deriva appunto dall'omonimo monte dove è stata definita la sezione tipo, fanno parte della grande struttura anticlinalica rovesciata di Magrignana - Montecreto - Roncoscaglia - Sestola (cfr Rupe di Sestola, scheda 56) La successione mostra nella sua totalità grande potenza (almeno 1200 m di spessore) e riveste un interesse sia didattico sia scientifico, unicamente al valore scenico di tutta la vallata. Da un punto di vista litologico, essa è molto uniforme (prevalentemente pelitico - arenacea, ma con numerose megatorbiditi silico - clastiche e carbonatiche decametriche intercalate) ed è costituita da associazioni di facies di piana bacinale. In Val Fellicarolo gli affioramenti di Arenarie del M. Cervarola si possono osservare lungo la scarpata stradale, a valle del ponte sul torrente per circa 150 m di spessore; sul versante orientale che da Cima delle Caselle scende in fondo alla valle stessa. Come già detto le arenarie presentano caratteri sostanzialmente omogenei sia in senso verticale che laterale. In particolare, lungo la strada, si osserva una frequenza di strati arenacei e pelitici riferibili alla parte medio-bassa della formazione; la successione inizia con uno strato di peliti argillose nere, cui seguono una decina di megaritmi costituiti dall'alterazione di bancata, potenti fino a dieci metri, di arenarie alla base di peliti grigie, nella parte medio-alta, e di pacchi di strati sottili arenaceo-pelitici. Le argille nere che, con spessori inferiori, si ritrovano intercalate in tutta la parte basale della successione dell'Unita Cervarola, si sono probabilmente formate per lenta deposizione pelagica durante una prolungata fase di inattività torbiditica. La parte superiore della successione, per circa una trentina di metri, è interessata da numerose strutture di accorciamento di prelitificazione con duplicazioni (faglie inverse) limitate a singoli strati e pieghe da slump. Le Arenarie del M. Cervarola sono classificabili dal punto di vista composizionale come areniti litiche e arcose, con un contenuto percentuale di carbonati variabili da valori molto bassi nelle arenarie più grossolane fino a 27-28% nelle arenarie più fini; le peliti presentano contenuti percentuali di carbonati variabili dal 13% al 30% circa. Le numerose impronte di corrente alla base delle torbiditi indicano provenienza dai quadranti nord-occidentali che fanno supporre un'rea sorgente situata nel Dominio alpino. Proseguendo inoltre lungo la strada della Val Fellicarolo, al km. 7, in località "I Taburri" si può ammirare una spettacolare panoramica verso nord-ovest sui flysch terziari affioranti sul fianco sinistro dell'alta valle del T. Fellicarolo. Di fronte, sulla destra, sono in buon esposizione le Arenarie del M. Cervarola delle quali si apprezza, anche se a distanza, la stratificazione piano parallela, continua, ritmica, con strati immergenti verso nord-ovest . Sullo sfondo, da sud-ovest, i Monti Lagoni che rappresentano il fronte di anticlinale rovesciata del Macigno della Falda Toscana il quale sovrascorre a sua volta le Arenarie del M. Modino costituenti il M. La Piazza e, ancora più verso nord, il M. Cimoncino. La gola del T. Fellicarolo,come quelle limitrofe dei torrenti Leo e Ospitale, con la sua profonda incisione mostra di aver avuto, dopo l'ultimo massimo glaciale, fasi di notevole attività erosiva, non giustificata dall'attuale portata del corso d'acqua, come è dimostrato dalla forma della valle notevolmente incisa, a luoghi con pareti subverticali. Lo smantellamento quasi totale dei depositi glaciali, il loro frequento rimaneggiamento e l'incisione delle soglie dei circhi, che caratterizzano i rilievi del Libro Aperto e di M. Lanciano, lungo il crinale appenninico, ne sono ulteriore conferma.
_________________ Loris
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gomphus
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Inviato: 06/09/2012, 11:22 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
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grazie loris  un ultimo dettaglio  dato che io non conosco la zona in questo elenco di località e relativi tipi di rocce, dove ricade esattamente quella dove hai preso la Nebria? se come mi sembra di capire, la località è nell'alta valle del torr. fellicarolo, le rocce dovrebbero essere almeno in prevalenza flysch, il che quadrerebbe... p.s. ovviamente mi interessa  almeno esaminarla dal vivo, anzi dal morto  ... ma se avessi occasione di trovarne altre  ...
_________________ ***************** maurizio
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gabrif
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Inviato: 06/09/2012, 20:24 |
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Iscritto il: 14/03/2009, 12:59 Messaggi: 3209 Località: Milano
Nome: Gabriele Franzini
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Cita: e inoltre a quanto ne so si trova solo su rocce carbonatiche, mentre la nigricornis sta su terreni non carbonatici (scisti etc)... Se questa distinzione è solida come quella analoga che ogni tanto viene riportata per i Carabus creutzeri e depressus, ci farei ben poco affidamento.... Saluti G.
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gomphus
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Inviato: 06/09/2012, 22:58 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
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a me risultava che fosse valida, e che creutzeri e depressus convivessero solo in alcune zone di contatto fra rocce carbonatiche e non, con affioramenti misti... hai reperti che contraddicono queste oosservazioni?
in ogni caso per le due nebrie in questione, a differenza che per i carabi, casi di effettiva convivenza non ne conosco
_________________ ***************** maurizio
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Notoxus59
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Inviato: 06/09/2012, 23:26 |
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:03 Messaggi: 6359 Località: Bubano di Mordano (Bologna)
Nome: Augusto Degiovanni
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Cita: pensavo che non arrivasse così a nord, che dalle tue parti ci fosse solo la Nebria (Eunebria) jockischii jockischii Sturm, 1815, la località più settentrionale che conosco per l'aterrima è sui sibillini Allora se sui Sibillini c'è l' aterrima e l' aterrima ha come differenza il terzo posteriore delle elitre con interstrie piane....... quelle due che ho io proprio dei Sibillini....... le interstrie piane non sono, te lo posso garantire.
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gomphus
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Inviato: 06/09/2012, 23:39 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
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Notoxus59 ha scritto: Cita: pensavo che non arrivasse così a nord, che dalle tue parti ci fosse solo la Nebria (Eunebria) jockischii jockischii Sturm, 1815, la località più settentrionale che conosco per l'aterrima è sui sibillini Allora se sui Sibillini c'è l' aterrima e l' aterrima ha come differenza il terzo posteriore delle elitre con interstrie piane....... quelle due che ho io proprio dei Sibillini....... le interstrie piane non sono, te lo posso garantire. cioè convesse come nel tratto anteriore e mediano?
_________________ ***************** maurizio
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Notoxus59
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Inviato: 07/09/2012, 16:14 |
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:03 Messaggi: 6359 Località: Bubano di Mordano (Bologna)
Nome: Augusto Degiovanni
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gomphus ha scritto: Notoxus59 ha scritto: Cita: pensavo che non arrivasse così a nord, che dalle tue parti ci fosse solo la Nebria (Eunebria) jockischii jockischii Sturm, 1815, la località più settentrionale che conosco per l'aterrima è sui sibillini Allora se sui Sibillini c'è l' aterrima e l' aterrima ha come differenza il terzo posteriore delle elitre con interstrie piane....... quelle due che ho io proprio dei Sibillini....... le interstrie piane non sono, te lo posso garantire. cioè convesse come nel tratto anteriore e mediano? Esattamente Poi se lo vuoi sapere di "aterrima" ne ho 4 esemplari 2 d'Abruzzo e due dei Sibillini, di questi, 3 esemplari presentano uguale forma a quelli che ho di Veneto Lago Fedaia, mentre l'unico esemplare dei 4 che sembrerebbe avere le interstrie piane, effettivamente le ha abbastanza piane, ma le ha anche un po più piane (rispetto a quelli del Veneto)già da poco sotto la base. Mhaaa!!!! 
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