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corradocancemi
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Inviato: 24/10/2012, 22:39 |
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Iscritto il: 13/08/2011, 4:12 Messaggi: 169
Nome: Corrado Cancemi
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Tenebrio ha scritto: Leptoderis collaris (Linnaeus, 1767) - Tenebrionidae Pimeliinae Elenophorini A mio parere è una delle più belle specie di Tenebrionidi della nostra fauna. Già presente sul forum con esemplari di Sicilia, Campania e Spagna, non ho resistito alla tentazione di presentare anche questo esemplare di provenienza sarda. Era diversi anni che non trovavo questo meraviglioso insetto, che per la Sardegna si conosce soltanto di Cagliari. L'ho raccolto questa mattina in pieno centro storico (quartiere Villanova), per l'esattezza in via Sulis. Era sull'uscio di una casa, agonizzante ma fortunatamente in perfette condizioni. Sardegna, Cagliari, in urbe, 24.X.2012, P. Leo leg.
[center]Lunghezza 19 mm  Ciao Piero Bellissimo insetto  Da pochissimo sto cominciando ad interessarmi ai Tenebrionidi cercando di allargare il mio ristretto orizzonte di farfallaro, e mi rendo conto che questa specie esemplifica in maniera semplice il motivo del mio recente "innamoramento": per la bellezza di questi coleotteri, e per l'antropofilia che caratterizza molte delle specie. Anche a giudicare dai reperti a cui do più importanza nella mia collezione di Lepidotteri, mi interessano sempre gli insetti raccolti in luoghi fortemente antropizzati
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Tenebrio
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Inviato: 24/10/2012, 23:07 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:47 Messaggi: 7252 Località: Cagliari
Nome: Piero Leo
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f.izzillo ha scritto: Tenebrio ha scritto: Era sull'uscio di una casa, agonizzante ma fortunatamente in perfette condizioni. Ciao Piero, è strano ma questa bestia si trova spesso in queste condizioni.  Ciao Francesco. Potrebbe essere che, essendo una specie antropofila, incappa spesso in insetticidi, disinfestazioni, esche avvelenate, ecc.; ora che mi ci hai fatto pensare, in questi giorni ho notato che, almeno in alcune zone della mia città, è in corso una campagna di derattizzazione. Se riuscissi a farmi avere anche un solo esemplare delle tue parti mi faresti felice (ehm...  anche io sono un tuo seguace  e sto imparando ad odiare le coccinelle  ). Julodis ha scritto: Oltre a cercarlo quando sono in qualche zona archeologica (per esempio, Colosseo, Villa Adriana, Villa Gregoriana, Tempio di Giove a Terracina, ecc.), ogni tanto vedo se per caso ne trovo qualcuno, magari morto, in qualche angolo del terrazzo condominiale del mio palazzo qui a Roma, dove si sono stabiliti diversi piccioni. Lo stesso a Serrone, dove i maledetti stanno sempre appollaiati su un pezzo orizzontale di tubo di scarico della grondaia, proprio sopra la mia porta d'ingresso (e mi scacazzano tutto il pezzo di stradina di fronte a casa!)  Ciao Maurizio. Io non l'ho mai visto di Roma, né mi risulta che sia stato segnalato da nessuno all'interno del raccordo anulare. Per il Lazio lo conosco di Isola Sacra (1899, leg. e coll. Luigioni!) e di Gaeta. Piuttosto... possibile che in tutti questi siti archeologici non mi riesci a trovare delle Akis italica? Tc70 ha scritto: aug ha scritto: Piero, è talmente bello  ...che sembra un carabide Ciao! ...quasi un Cychrino....bello bello....  Già... ricordo che quando presi il mio primo esemplare (1969, a pochi metri da casa) pensavo davvero di aver preso un Cychrus  A mia discolpa devo aggiungere che ero tredicenne ed il solo libro che avevo era il manualetto di Cesare Conci edito dalla Martello.  Ciao Piero
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Tc70
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Inviato: 25/10/2012, 0:45 |
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Iscritto il: 09/11/2010, 19:52 Messaggi: 4518 Località: Brescia
Nome: Luca Bodei
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Tenebrio ha scritto: Tc70 ha scritto: aug ha scritto: Piero, è talmente bello  ...che sembra un carabide Ciao! ...quasi un Cychrino....bello bello....  Già... ricordo che quando presi il mio primo esemplare (1969, a pochi metri da casa) pensavo davvero di aver preso un Cychrus  A mia discolpa devo aggiungere che ero tredicenne ed il solo libro che avevo era il [color=#FF8000]manualetto di Cesare Conci edito dalla Martello.[/color]  Ciao Piero Bellissimo quel manualetto a 13 anni è stato il mio imput....che tempi nostalgici.... 
_________________ Tc70
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f.izzillo
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Inviato: 25/10/2012, 8:18 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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Tenebrio ha scritto: f.izzillo ha scritto: Tenebrio ha scritto: Era sull'uscio di una casa, agonizzante ma fortunatamente in perfette condizioni. Ciao Piero, è strano ma questa bestia si trova spesso in queste condizioni.  Ciao Francesco. Potrebbe essere che, essendo una specie antropofila, incappa spesso in insetticidi, disinfestazioni, esche avvelenate, ecc.; ora che mi ci hai fatto pensare, in questi giorni ho notato che, almeno in alcune zone della mia città, è in corso una campagna di derattizzazione. Se riuscissi a farmi avere anche un solo esemplare delle tue parti mi faresti felice (ehm...  anche io sono un tuo seguace  e sto imparando ad odiare le coccinelle  ). Julodis ha scritto: Oltre a cercarlo quando sono in qualche zona archeologica (per esempio, Colosseo, Villa Adriana, Villa Gregoriana, Tempio di Giove a Terracina, ecc.), ogni tanto vedo se per caso ne trovo qualcuno, magari morto, in qualche angolo del terrazzo condominiale del mio palazzo qui a Roma, dove si sono stabiliti diversi piccioni. Lo stesso a Serrone, dove i maledetti stanno sempre appollaiati su un pezzo orizzontale di tubo di scarico della grondaia, proprio sopra la mia porta d'ingresso (e mi scacazzano tutto il pezzo di stradina di fronte a casa!)  Ciao Maurizio. Io non l'ho mai visto di Roma, né mi risulta che sia stato segnalato da nessuno all'interno del raccordo anulare. Per il Lazio lo conosco di Isola Sacra (1899, leg. e coll. Luigioni!) e di Gaeta. Piuttosto... possibile che in tutti questi siti archeologici non mi riesci a trovare delle Akis italica? Tc70 ha scritto: aug ha scritto: Piero, è talmente bello  ...che sembra un carabide Ciao! ...quasi un Cychrino....bello bello....  Già... ricordo che quando presi il mio primo esemplare (1969, a pochi metri da casa) pensavo davvero di aver preso un Cychrus  A mia discolpa devo aggiungere che ero tredicenne ed il solo libro che avevo era il manualetto di Cesare Conci edito dalla Martello.  Ciao Piero  Va bene Piero me lo ricorderò appena ne trovo uno. Ne ho presi un certo numero che, come gli altri Tenebronidi, ho passato ad Andrea Liberto (salvo un esemplare che ho dato ad un tuo conterraneo che altrimenti minacciava di postare "decinaia e decinaia" di Coccinelle!)  Riguardo ai pesticidi...non può essere una spiegazione plausibile per dove li trovo io essendo un sito assolutamente esente da questo tipo di intervento umano. 
_________________ Francesco Izzillo
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Julodis
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Inviato: 25/10/2012, 9:25 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Tenebrio ha scritto: Per il Lazio lo conosco di Isola Sacra (1899, leg. e coll. Luigioni!) e di Gaeta. Piuttosto... possibile che in tutti questi siti archeologici non mi riesci a trovare delle Akis italica? L'Isola Sacra è molto vicina ad Ostia Antica, che è una zona dove si potrebbe trovare. Ed anche il ritrovamento di Gaeta potrebbe indicare che dovrebbe esserci anche al Tempio di Give di Terracina, ma per ora niente. Le Akis italica, da quando mi hai detto di cercarle, tanti anni fa, hanno deciso di non farsi più trovare. Solo le solite Akis bacarozzo! Tenebrio ha scritto: A mia discolpa devo aggiungere che ero tredicenne ed il solo libro che avevo era il manualetto di Cesare Conci edito dalla Martello. Quel manualetto è colpevole della passione per l'entomologia della maggior parte di quelli della nostra generazione. Anche io ho cominciato con quello. Tenebrio ha scritto: Potrebbe essere che, essendo una specie antropofila, incappa spesso in insetticidi, disinfestazioni, esche avvelenate, ecc. Quello potrebbe certamente essere un motivo. Una cosa simile mi è successa tanti anni fa al Colosseo, andandoci con Cesare Iacovone e due amici del Nuovo Mondo (uno canadese e uno californiano). Era pieno di Blaps gigas, Akis bacarozzo e Scaurus striatus morti o moribondi a zampe all'aria. Ma penso che più in generale il fatto di trovarli morti o morenti sia dovuto proprio alle caratteristiche di questi ambienti antropici. Quando un insetto muore in un ambiente naturale, difficilmente lo si trova, perchè rimane nascosto tra la vegetazione, nelle crepe del terreno, sotto pietre, ecc. Se muore in un ambiente edificato, o è infilato in qualche fessura, oppure resta per terra, allo scoperto, magari negli angoli, vicino ai muri, comunque facilmente visibile.
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Tc70
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Inviato: 25/10/2012, 21:51 |
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Iscritto il: 09/11/2010, 19:52 Messaggi: 4518 Località: Brescia
Nome: Luca Bodei
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Julodis ha scritto: .... Tenebrio ha scritto: Potrebbe essere che, essendo una specie antropofila, incappa spesso in insetticidi, disinfestazioni, esche avvelenate, ecc. Quello potrebbe certamente essere un motivo. Una cosa simile mi è successa tanti anni fa al Colosseo, andandoci con Cesare Iacovone e due amici del Nuovo Mondo (uno canadese e uno californiano). Era pieno di Blaps gigas, Akis bacarozzo e Scaurus striatus morti o moribondi a zampe all'aria. Ma penso che più in generale il fatto di trovarli morti o morenti sia dovuto proprio alle caratteristiche di questi ambienti antropici. Quando un insetto muore in un ambiente naturale, difficilmente lo si trova, perchè rimane nascosto tra la vegetazione, nelle crepe del terreno, sotto pietre, ecc. Se muore in un ambiente edificato, o è infilato in qualche fessura, oppure resta per terra, allo scoperto, magari negli angoli, vicino ai muri, comunque facilmente visibile. ...E nemmeno un S. leucophthalmus... 
_________________ Tc70
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patacchiola
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Inviato: 27/10/2012, 17:09 |
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Iscritto il: 09/01/2010, 13:11 Messaggi: 233
Nome: daniel patacchiola
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Ciao maurizio nel lazio questo tenebrionide è presente dai dati in mio possesso solamente nella parte di gaeta, sperlonga minturno . il nostro amico andrea liberto ne ha raccolti duiversi anni fa moltiesemplari in un casolare abbandonato nei pressi di gaeta.........non ho mai visto esemplari ne della campagna romana nell dell alto lazio .............potrebbero sempre esserci però...
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AleP
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Inviato: 27/10/2012, 18:08 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 15:14 Messaggi: 1394 Località: Verona
Nome: Alessandro Pinna
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Julodis ha scritto: Tenebrio ha scritto: A mia discolpa devo aggiungere che ero tredicenne ed il solo libro che avevo era il manualetto di Cesare Conci edito dalla Martello. Quel manualetto è colpevole della passione per l'entomologia della maggior parte di quelli della nostra generazione. +1, anche io ho iniziato grazie al famoso manualetto, che va detto aveva dei begli errori. Uno di questi causo' a mio fratello una sonora puntura nel maneggiare con sufficienza la sua prima notonetta spacciata nel manualetto per un idrofilo!! Una curiosita' su questo bellissimo coleottero: che tipo di vita conduce e, se si sa, a cosa si deve la sua forma "cicroide"?
_________________ AleP
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Julodis
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Inviato: 27/10/2012, 18:13 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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E' dato come presente fino in Toscana, quindi potrebbe benissimo vivere anche nel Lazio nell'area romana o più a Nord. Ho già in mente un paio di posti qui vicino dove andare a fare un tentativo. Mal che vada, ne ho un paio francesi, che però non ho preso io.
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aug
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Inviato: 27/10/2012, 18:17 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:44 Messaggi: 2672 Località: Garbagnate Milanese
Nome: Augusto Franzini
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_________________ Augusto (aug) Prediction is very difficult, especially about the future (Niels Bohr, fisico)
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Julodis
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Inviato: 27/10/2012, 18:24 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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AleP ha scritto: +1, anche io ho iniziato grazie al famoso manualetto, che va detto aveva dei begli errori. Uno di questi causo' a mio fratello una sonora puntura nel maneggiare con sufficienza la sua prima notonetta spacciata nel manualetto per un idrofilo!! Una curiosita' su questo bellissimo coleottero: che tipo di vita conduce e, se si sa, a cosa si deve la sua forma "cicroide"? Ma sei sicuro? Nel dubbio, sono andato a controllare, e a pag. 21 sono raffigurati un maschio ed una femmina di Hydrophilus piceus, perfettamente riconoscibili! Mi sa che ti confondi con un altro manualetto. Più o meno nello stesso periodo ce n'erano altri molto meno ben fatti. Se vuoi metto una scansione della pagina. In quanto a quel che fanno, non ho una grossa esperienza (qui non è mai stato comune, e in collezione ne ho solo tre, se non sbaglio), ma credo che gli adulti siano onnivori e si nutrano di materiale vegetale, ma anche animale, in decomposizione. Non so se riescano anche a predare qualche animaletto lento nei movimenti, ma non mi meraviglierebbe.
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AleP
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Inviato: 27/10/2012, 19:00 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 15:14 Messaggi: 1394 Località: Verona
Nome: Alessandro Pinna
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Maurizio hai ragione al 100% ero andato anche io a controllare, mi sono confuso con un altro manualetto. In effetti quello della Martello e' ben fatto, tra l'altro ne ho due copie!
_________________ AleP
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Tenebrio
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Inviato: 27/10/2012, 22:18 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:47 Messaggi: 7252 Località: Cagliari
Nome: Piero Leo
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Per il Lazio, come dicevo più sopra, conosco questa specie di Gaeta e dell'Isola Sacra, presso Ostia. Quest'ultima è anche la stazione italiana dettagliata più settentrionale fino ad ora accertata. La generica citazione per la Toscana riportata da Luigioni (1929) - e ripetuta da Porta (1934) e autori successivi - non è mai stata confermata da alcun reperto preciso. Le abitudini di questa caratteristica specie: per quanto ne so è spiccatamente antropofila, notturna, lucifuga. Attiva dalla primavera all'autunno, perlopiù in associazione con Akis, Blaps e Scaurus; si nutre di detriti organici sia di origine vegetale che animale, compresi escrementi, anche umani, e guano. In passato l'ho sempre raccolta con trappole innescate con croste di formaggio.  Ciao Piero
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