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Chalcophora massiliensis (Villers, 1789) Dettagli della specie

5.V.2012 - ITALIA - Friuli-Venezia Giulia - TS, Medeazza


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MessaggioInviato: 04/06/2012, 23:56 
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Nome: Maurizio Gigli
michele.carraretto ha scritto:
Ciao Maurizio.
Leggendo le Tue ipotesi stavo ragionando se effettivamente poteva essere un ibrido. Ma esistono tra le Chalcophora? e se sì si possono riprodurre o sono sterili come molti ibridi?
:hi: michele

Non ne ho idea. Comunque in alcune zone convivono due specie, forse in qualche caso tre. E non vedo perchè non possano capitare casi di ibridi. Essendo specie diverse (sempre che lo siano effettivamente tutte) gli ibridi dovrebbero essere sterili, o esserlo i loro figli, altrimenti saremmo di fronte a sottospecie o ancora meno.
Comunque, è la meno probabile delle possibili spiegazioni. Senza poter esaminare l'esemplare non credo si possa arrivare ad una conclusione definitiva, e forse neanche in quel caso, con un unico esemplare. Visto che è una cattura recente, sarebbe interessante vedere se si riesce a prenderne qualche altra.
Magari è solo una mariana venuta per caso così colorata (in fin dei conti, alcune sono di un verde scuro, e magari qualcuna più vivace ogni tanto salta fuori), però a me, per quanto riguarda le elitre, ricorda molto più una massiliensis. Potresti fare un ingrandimento dell'apice elitrale?

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 05/06/2012, 0:04 
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Nome: Maurizio Gigli
Raubmilbe ha scritto:
Per Maurizio (Julodis): ci hai poi capito qualcosa di quell'esemplare melanico di presunta massiliensis dell'isola d'Elba che ti ho dato ad Entomodena?

:hi:

Per me è proprio quel che sembra, ovvero un esemplare melanico di massiliensis. Esemplari molto scuri sono spesso frammisti ad altri più vivaci. Qui nel lazio predominano forme a colorazione vivace, anche se qualcuno scuro c'è anche qui. In Spagna (almeno nella Spagna centrale, dove ne ho prese diverse molti anni fa) predominano le forme scure. Qualcuna completamente nera qua e là evidentemente c'è. Comunque non si può mai dire, Questo genere è meno facile di quanto sembri.

gomphus ha scritto:
non intendevo d'importazione da chissà dove... ma piuttosto una massiliensis uscita da tronchi arrivati dalla liguria o dal centro sud, oppure un ibrido fra la massiliensis arrivata in questo modo e le mariana autoctone

E' anche possibile, magari con tronchi arrivati da Liguria o Toscana (dalle pinete costiere del Lazio, dubito molto, visto che normalmente non esportiamo legno di pino!)
Altrimenti la presenza di una specie tipicamente tirrenica nel Friuli Venezia Giulia sarebbe difficilmente spiegabile. Anche per questo sarebbe interessante vedere se ce ne sono altre.

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MessaggioInviato: 05/06/2012, 0:12 
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Nome: Luca Bodei
Julodis ha scritto:
Raubmilbe ha scritto:
Per Maurizio (Julodis): ci hai poi capito qualcosa di quell'esemplare melanico di presunta massiliensis dell'isola d'Elba che ti ho dato ad Entomodena?

:hi:

Per me è proprio quel che sembra, ovvero un esemplare melanico di massiliensis. Esemplari molto scuri sono spesso frammisti ad altri più vivaci. Qui nel lazio predominano forme a colorazione vivace, anche se qualcuno scuro c'è anche qui. In Spagna (almeno nella Spagna centrale, dove ne ho prese diverse molti anni fa) predominano le forme scure. Qualcuna completamente nera qua e là evidentemente c'è. Comunque non si può mai dire, Questo genere è meno facile di quanto sembri.

gomphus ha scritto:
non intendevo d'importazione da chissà dove... ma piuttosto una massiliensis uscita da tronchi arrivati dalla liguria o dal centro sud, oppure un ibrido fra la massiliensis arrivata in questo modo e le mariana autoctone

E' anche possibile, magari con tronchi arrivati da Liguria o Toscana (dalle pinete costiere del Lazio, dubito molto, visto che normalmente non esportiamo legno di pino!)
Altrimenti la presenza di una specie tipicamente tirrenica nel Friuli Venezia Giulia sarebbe difficilmente spiegabile. Anche per questo sarebbe interessante vedere se ce ne sono altre.

E sopratutto dire in che contesto è stata trovata...se su catasta,ci si potrebbe informare della provenienza un padrone ci sarà....
Riguardo le foto chieste da Maurizio (Julodis)...premetto non sono per niente afferrato su questo,ma già cosi come sono pare che l'apice delle elitre della C.mariana (a dx) sia diverso dall'esemplare in discussione,lo trovo molto più simile all'esemplare di C.massiliensis (a sx),premetto non so se ci ho preso...ho solo fatto una constatazione visiva,anche se so non essere influente...mi scuserete... ;) :hi:

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MessaggioInviato: 05/06/2012, 7:35 
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Nome: Maurizio Gigli
Tc70 ha scritto:
già cosi come sono pare che l'apice delle elitre della C.mariana (a dx) sia diverso dall'esemplare in discussione,lo trovo molto più simile all'esemplare di C.massiliensis (a sx),premetto non so se ci ho preso...ho solo fatto una constatazione visiva,anche se so non essere influente...mi scuserete... ;) :hi:

Anche a me pare lo stesso, ma non si vede abbastanza bene e comunque anche questo è un carattere che va preso con prudenza, perchè la forma non è costante in tutti gli esemplari.

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Tc70 ha scritto:
Julodis ha scritto:
Raubmilbe ha scritto:
Per Maurizio (Julodis): ci hai poi capito qualcosa di quell'esemplare melanico di presunta massiliensis dell'isola d'Elba che ti ho dato ad Entomodena?

:hi:

Per me è proprio quel che sembra, ovvero un esemplare melanico di massiliensis. Esemplari molto scuri sono spesso frammisti ad altri più vivaci. Qui nel lazio predominano forme a colorazione vivace, anche se qualcuno scuro c'è anche qui. In Spagna (almeno nella Spagna centrale, dove ne ho prese diverse molti anni fa) predominano le forme scure. Qualcuna completamente nera qua e là evidentemente c'è. Comunque non si può mai dire, Questo genere è meno facile di quanto sembri.

gomphus ha scritto:
non intendevo d'importazione da chissà dove... ma piuttosto una massiliensis uscita da tronchi arrivati dalla liguria o dal centro sud, oppure un ibrido fra la massiliensis arrivata in questo modo e le mariana autoctone

E' anche possibile, magari con tronchi arrivati da Liguria o Toscana (dalle pinete costiere del Lazio, dubito molto, visto che normalmente non esportiamo legno di pino!)
Altrimenti la presenza di una specie tipicamente tirrenica nel Friuli Venezia Giulia sarebbe difficilmente spiegabile. Anche per questo sarebbe interessante vedere se ce ne sono altre.

E sopratutto dire in che contesto è stata trovata...se su catasta,ci si potrebbe informare della provenienza un padrone ci sarà....
Riguardo le foto chieste da Maurizio (Julodis)...premetto non sono per niente afferrato su questo,ma già cosi come sono pare che l'apice delle elitre della C.mariana (a dx) sia diverso dall'esemplare in discussione,lo trovo molto più simile all'esemplare di C.massiliensis (a sx),premetto non so se ci ho preso...ho solo fatto una constatazione visiva,anche se so non essere influente...mi scuserete... ;) :hi:


L'esemplare in questione l'ho catturato praticamente al volo mentre "usciva" dall'erba dove evidentemente aveva "pernottato" (erano circa le 9:00 - 9:30 del mattino). Mi ha attirato il rumore delle ali che battevano nei fili d'erba. Cavolo! sembra quasi un film dell'orrore con finale a sorpresa :evil: :evil: .

Julodis ha scritto:
Magari è solo una mariana venuta per caso così colorata (in fin dei conti, alcune sono di un verde scuro, e magari qualcuna più vivace ogni tanto salta fuori), però a me, per quanto riguarda le elitre, ricorda molto più una massiliensis. Potresti fare un ingrandimento dell'apice elitrale?


Vedo cosa posso fare con la strumentazione che ho.
:hi: michele


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MessaggioInviato: 05/06/2012, 22:37 
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Julodis ha scritto:
Magari è solo una mariana venuta per caso così colorata (in fin dei conti, alcune sono di un verde scuro, e magari qualcuna più vivace ogni tanto salta fuori), però a me, per quanto riguarda le elitre, ricorda molto più una massiliensis. Potresti fare un ingrandimento dell'apice elitrale?


Vedo cosa posso fare con la strumentazione che ho.
:hi: michele[/quote]
L'apice elitrale non serve a separare la mariana dalla massiliensis, ma solo la mariana dell'intermedia. Quanto alla colorazione, sono note delle mariana con le elitre verde chiaro o più scuro (ab. juno Obenberger e ab. smaragdina Schaefer).


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Questa discussione si è poi arenata qui?

Qualcuno ha avuto modo di vedere questa bestia dal vero oppure sono disponibili foto più dettagliate, magari anche da diverse angolazioni?

Sarebbe anche interessante conoscerne il sesso. Da quanto appare "panciuta", mi dà l'idea di una femmina, ma nei Chalcophorini è facile capirlo. Basta girare l'esemplare a pancia all'aria e controllare l'ultimo segmento addominale: se ha una incavatura apicale più o meno a forma di V rovesciata è un maschio.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 09/02/2013, 12:30 
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Scusa Maurizio :oops: toccava a me chiuderla.
Ho fatto vedere la bestiola a Franco in settembre a Modena e Lui l'ha battezzata C. massiliensis.
A questo punto vedrò quest'anno di raccogliere alcuni esemplari di Chalcophora per verificare l'effettiva presenza della specie in zona. Se non sbaglio è la prima segnalazione per il F.V. Giulia.
:hi: michele


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L'ho vista io a Modena e per quanto ne capisco è una massiliensis. Capire poi perchè una massiliensis era a Medeazza, se è stata importata o esiste in loco una popolazione, è cosa diversa. Piuttosto andrebbe fatta una indagine accurata (leggasi spedizione "punitiva" :gh: ) in questa località. Da quello che ho di Medeazza e quello che mi risulta ci hanno catturato mi sono fatta l'idea che si tratti di sito molto particolare dove convivono elementi "freddi" e una fauna decisamente più termofila. Anche la posizione geografica deve avere la sua valenza nella composizione complessiva delle specie ivi presenti che mi pare oltremodo ricca e varia anche di elementi orientali e comunque marginali alla nostra fauna. Insomma mi sa che prima o poi dovrò, finalmente, spostarmi a nord per le mie ricerche! :to: (Il problema è che debbo fare troppe cose! :lol1:)

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Una considerazione aggiuntiva sulla località di Medeazza. Il pino nero a Medeazza come su tutto il Carso è stato piantato dagli austriaci alla fine del XIX secolo e tutte le specie a lui legate sono logicamente introdotte.
Pierpaolo


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Xylosteus ha scritto:
Una considerazione aggiuntiva sulla località di Medeazza. Il pino nero a Medeazza come su tutto il Carso è stato piantato dagli austriaci alla fine del XIX secolo e tutte le specie a lui legate sono logicamente introdotte.
Pierpaolo

A quanto sono le pinete della Slovenia? C'erano, comunque, altri pini indigeni o comunque molto antichi in zona?

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Ciao Francesco.
I pini autoctoni più vicini si trovano sulle Alpi Giulie (Val Trenta ad esempio) che distano quasi 100 Km dal Carso oltre ad essere separati da montagne piuttosto alte. Credo però che una pineta autoctona si trovi verso la vetta del Monte Taiano distante forse una trentina di chilometri. Tutti gli altri pini anche in Slovenia hanno la stessa origine di quelli italiani: piantati dagli austriaci (allora era tutto Impero Asburgico). Se può essere correlabile Medeazza è a pochi metri dall'autostrada che porta anche al porto di Trieste.
Pierpaolo


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Xylosteus ha scritto:
Ciao Francesco.
I pini autoctoni più vicini si trovano sulle Alpi Giulie (Val Trenta ad esempio) che distano quasi 100 Km dal Carso oltre ad essere separati da montagne piuttosto alte. Credo però che una pineta autoctona si trovi verso la vetta del Monte Taiano distante forse una trentina di chilometri. Tutti gli altri pini anche in Slovenia hanno la stessa origine di quelli italiani: piantati dagli austriaci (allora era tutto Impero Asburgico). Se può essere correlabile Medeazza è a pochi metri dall'autostrada che porta anche al porto di Trieste.
Pierpaolo

Ciao Pierpaolo, la pineta di Monte Taiano è ad una distanza tale che giustificherebbe la permanenza di certe specie nell'area con conseguente irraggiamento. Anche i trasporti di legname tramite autostrada potrebbero giustificare l'insediamento di altre specie e infine ci sarebbero quelle introdotte in maniera diretta dagli austriaci con gli impianti di pini. Forse la concomitanza di questi elementi ha portato alla attuale situazione. Ovviamente le mie sono poco più che ragionevoli supposizioni atteso che, fra l'altro, non conosco de visu l' ambiente di Medeazza. :hi:

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Nome: Maurizio Gigli
Tanto per avere un'idea generale della questione, ho riunito le segnalazioni delle 4 specie di Chalcophora accertate per l'Italia in un'unica cartina, aggiungendo anche questo esemplare di C. massiliensis.

Chalcophora_Italia.gif



Mi sono accorto ora che le segnalazioni di C. mariana per la Calabria (Sila), essendo perfettamente coincidenti con tre delle località di C. intermedia, sono rimaste nascoste dai pallini verdi di quest'ultima, e quindi non risultano visibili nella cartina.

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Maurizio Gigli
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Nome: Francesco Izzillo
Julodis ha scritto:
Tanto per avere un'idea generale della questione, ho riunito le segnalazioni delle 4 specie di Chalcophora accertate per l'Italia in un'unica cartina, aggiungendo anche questo esemplare di C. massiliensis.

Chalcophora_Italia.gif


Mi sono accorto ora che le segnalazioni di C. mariana per la Calabria (Sila), essendo perfettamente coincidenti con tre delle località di C. intermedia, sono rimaste nascoste dai pallini verdi di quest'ultima, e quindi non risultano visibili nella cartina.

Vedi! c'é una "traccia" di massiliensis che sembra risalire (o scendere?) l'alto adriatico!!!

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