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Evodinus clathratus (Fabricius, 1792) Dettagli della specie

26.VI.1998 - ITALIA - Umbria - PG, M. Brunette


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 05/09/2013, 0:35 
 

Iscritto il: 23/07/2011, 16:51
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Nome: MARIO LUNA
Raccolto su infiorescenze di umbellifere.

:hi: :hi:
Mario


Stenocorus meridianus (Linnaeus 1758) ..jpg

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MessaggioInviato: 05/09/2013, 1:28 
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Iscritto il: 09/11/2010, 19:52
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Nome: Luca Bodei
Oddio...a me viene quasi un dubbio che non sia uno Stenocorus....probabilmente sbaglio,ma il dubbio mi resta...cosa dicono quelli che ne sanno veramente.. :? :hi:

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Tc70


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MessaggioInviato: 05/09/2013, 1:30 
 

Iscritto il: 13/09/2009, 18:04
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Nome: Pierpaolo Rapuzzi
Credo sia Evodinus clathratus.
Pierpaolo


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MessaggioInviato: 05/09/2013, 1:35 
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Iscritto il: 09/11/2010, 19:52
Messaggi: 4517
Località: Brescia
Nome: Luca Bodei
Xylosteus ha scritto:
Credo sia Evodinus clathratus.
Pierpaolo



Bubbio fugato...grazie P.paolo....rinominare please... :D :ok: :hi:

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Tc70


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MessaggioInviato: 05/09/2013, 7:10 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Nome: Maurizio Gigli
Xylosteus ha scritto:
Credo sia Evodinus clathratus.

Bella bestia. Credo che anche questa sia nuova per l'Umbria (come quasi tutto, del resto, visto che fino a pochi anni fa questa regione pare fosse entomologicamente quasi ignorata).
Se arriva sul Monte Brunette, allora credo che ci siano buone probabilità che un giorno o l'altro salti fuori pure nel Lazio.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 05/09/2013, 8:10 
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02
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Nome: Marcello Benelli
E' interessante anche la colorazione, col manto elitrale privo di disegno come negli esemplari alpini; in romagna trovo sistematicamente esemplari più tipici con il caratteristico disegno elitrale giallastro...
Complimenti a Mario che sta esibendo un campionario di cerambicidi di prim'ordine!

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Marci
"S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo,
S'i fosse vento, lo tempesterei,
S'i fosse acqua, i' l'annegherei
s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).


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MessaggioInviato: 05/09/2013, 12:27 
 

Iscritto il: 23/07/2011, 16:51
Messaggi: 398
Nome: MARIO LUNA
Ringrazio tutti i partecipanti alla discussione, in modo particolare a Pierpaolo per la determinazione, sono stato tratto in inganno sicuramente dal colore delle elitre, l'ex. da me postato, sono letteralmente nere, su alcuni libri, e sul CD di Sergio Ratelli, et altri, infatti per il Evodinus clathratus evidenziano la presenza di varie colorazioni giallastre. In effetti ho da imparare non c'è dubbio :cry: . Ciò che non sfugge ad occhi esperti :ok: .


:hi: :hi:

Mario


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MessaggioInviato: 05/09/2013, 18:37 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Entomarci ha scritto:
E' interessante anche la colorazione, col manto elitrale privo di disegno come negli esemplari alpini; in romagna trovo sistematicamente esemplari più tipici con il caratteristico disegno elitrale giallastro...

Questo non potrebbe essere un indizio del fatto che questa popolazione umbra potrebbe essere il risultato di una recente importazione accidentale con piante o legname di provenienza alpina, anche considerando il tipo di pianta ospite?

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 05/09/2013, 19:02 
 

Iscritto il: 13/09/2009, 18:04
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Nome: Pierpaolo Rapuzzi
Ciao Maurizio, escluderei importazioni accidentali vista la biologia. Evodinus clathratus attacca rami o tronchi sia di conifere che di latifoglie già abbastanza degradati. Inoltre la ninfosi viene fatta in cellette libere nel terreno come fanno Apatophysis ed altri gruppi.
Pierpaolo


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MessaggioInviato: 05/09/2013, 19:10 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Xylosteus ha scritto:
Ciao Maurizio, escluderei importazioni accidentali vista la biologia. Evodinus clathratus attacca rami o tronchi sia di conifere che di latifoglie già abbastanza degradati. Inoltre la ninfosi viene fatta in cellette libere nel terreno come fanno Apatophysis ed altri gruppi.
Pierpaolo

Non sapevo si impupassero nel terreno. Questo certamente la rende meno probabile, anche se non si può escludere a priori.
L'anno prossimo proverò a dare un'occhiata nel Lazio settentrionale, tra Terni e Rieti. Non si sa mai.

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Maurizio Gigli
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