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Acquisto macchina fotografica nuova



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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Acquisto macchina fotografica nuova
MessaggioInviato: 30/01/2014, 11:47 
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Nome: Alessandro Pinna
Ebbene si, purtroppo la mia "mitica" Fuji Finepix ha tirato le cuoia dopo circa 10 anni di servizio...
Poichè già da tempo accarezzavo l'idea di acquistare una vera reflex, approfittando della "dipartita", mi sto orientando verso quello che, secondo me, potrebbe essere un buon compromesso tra funzionalità, prestazioni , leggerezza e prezzo non eccessivo, ovvero la Canon eos100d. A questa, in un secondo momento, vorrei aggiungere un obbiettivo macro. Che ne pensate del modello, e sopratutto, che macro aggiungereste?
So, anche da passate esperienze e da quello che ho letto qui, che Canon, Tamron e Sigma fanno buoni obbiettivi, ma veramente non saprei al momento come orientarmi.
:hi:

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AleP


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MessaggioInviato: 30/01/2014, 17:05 
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Nome: Maurizio Gigli
Non sapevo neanche fosse uscito questo modello! Vedo che ha preso il posto della 550D, che è quella che ho io. Non dovrebbe essere molto diversa, a parte il visore touch screen e qualche funzione elettronica migliorata o aggiunta.
Per cui non dovrebbero esserci grosse sorprese. Una macchina dignitosa, piccola e leggera, che permette di fare buone foto, a patto di avere l'obiettivo adatto.
Quando dici che vuoi prendere un obiettivo macro, intendi per uso sul campo o a materiale preparato? Nel secondo caso la scelta quasi obbligata è il solito Canon MP-E 65, che però costa un po'.
Nel primo caso c'è una discreta scelta, e i prezzi non sono comunque tanto leggeri. Intanto dovresti orientarti sulla focale che vorresti usare. Che poi dipende principalmente da cosa pensi di fotografare prevalentemente.
Se punti soprattutto su insetti floricoli, farfalle, imenotteri, coleotteri che si involano o scappano facilmente (vedi i Buprestidi, ad esempio), allora è meglio scegliere un macro con focale lunga. In ogni caso non meno di 100 mm. Io ho un Canon 100/2.8 macro (un vecchio modello, ancora senza stabilizzatore d'immagine), che con tutti i suoi limiti (è quello che ho comprato usato e mi è arrivato con messa a fuoco rotta e diaframma non funzionante, e che poi sono riuscito a riparare in parte, nel senso che la messa a fuoco manuale tende ogni tanto a incepparsi e l'autofocus fa lo stesso) permette comunque di ottenere discrete foto macro in natura, anche se una focale un po' più lunga sarebbe più comoda.
A me piace molto il Sigma Apo Macro 150/2.8, che ho, ma con attacco Olympus 4/3, e uso sulla Olympus E620. Permette di ottenere buone macro a distanza maggiore, inoltre, benchè pesantuccio, è piuttosto compatto (soprattutto, mantiene le stesse dimensioni a qualunque messa a fuoco, ovvero non si allunga mettendo a fuoco soggetti vicini). L'unico inconveniente è che l'autofocus non è nè velocissimo nè precisissimo (anche se ha un selettore che permette di limitare l'escursione della messa a fuoco alla metà inferiore, per le macro, o a quella superiore, per le foto normali), ma per le macro non è un grave difetto, visto che si fanno quasi sempre mettendo a fuoco manualmente. Nuovo costa parecchio (siamo intorno a 1000 Euro), ma usato si può trovare a molto meno, e con attacco Canon si trova abbstanza spesso. Il Sigma 105mm F2.8 EX DG OS HSM Macro costa un po' meno del 150, e credo sia comunque un buon obiettivo, che spero abbia risolto i problemi di messa a fuoco del suo predecessore di pari focale (con l'adozione del motore ad alta velocità).

Tra i Canon un obiettivo paragonabile al Sigma 150 è il Macro EF 180/3.5 USM, che costa parecchio di più (siamo oltre 1300 Euro). Oppure dovresti pensare al 100/2.8 USM (con o senza IS, il primo che costa circa come il Sigma Apo 150, il secondo molto meno, ma si trovano facilmente usati). Oppure il Tamron 180/3.5, che costa, nuovo, sui 700-800 Euro, od in alternativa il 90/2.8, nuovo sui 400 Euro, che probabilmente è la scelta più economica.
Ci sono anche altri macro intorno a 100 mm di focale, come i Cosina 100/3.5, ma la qualità pare sia decisamente inferiore e tra l'altro di solito non arrivano ad 1:1 come rapporto di ingrandimento, ma a 1:2, e per raggiungere l'1:1 bisogna aggiungere un adattatore (con cui non arrivano più a infinito). Per cui io limiterei la scelta a Canon, Sigma e Tamron (attenzione, perchè anche tra questi ci sono alcuni vecchi modelli in vendita usati che arrivano solo a 1:2).

Se invece non hai problemi di fuga del soggetto, puoi considerare un macro di focale minore (50-70 mm), che presenta tre vantaggi: 1 - costa meno, 2 - è più piccolo e leggero, 3 - a parità di ingrandimento le foto vengono meno mosse. In altre parole sono più facili da usare, ma ti devi avvicinare di più al soggetto. Di questi c'è un'ampia scelta. Anche in questo caso, accertati che il modello che ti interessa arrivi ad 1:1 senza bisogno di aggiuntivi.
Ad esempio, il Canon EF 50mm f/2.5 Compact Macro, dal prezzo molto interessante e molto compatto, arriva solo a 1:2. Invece il
Canon EF-S 60mm f2.8 Macro USM arriva ad 1:1.
Sigma produce due buoni modelli 1:1 a prezzo contenuto: 50mm F2.8 EX DG Macro, e 70mm F2.8 EX DG Macro (quest'ultimo potrebbe essere un buon compromesso tra macro di focale lunga e normale)
Tamron e altre marche producono vari altri obiettivi con queste focali, ma di cui non so nulla.

Un consiglio. Se prendi la fotocamera con lo zoom standard 18-55 può essere conveniente, perchè puoi comunque usarlo per fare foto normali, paesaggi, ecc., mentre è una spesa praticamente inutile se te la vendono insieme anche al 55-250. Sono entrambi obiettivi economici e in plastica, ma mentre il primo permette di fare qualche foto decente, il secondo è veramente penoso. Peccato, perchè fosse stato di qualità un po' migliore, con l'aggiunta di una lente close-up +1 avrebbe potuto fare foto macro accettabili.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 30/01/2014, 20:43 
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Nome: Alessandro Pinna
Ciao Maurizio
Grazie della risposta, come sempre esauriente.
Come macro avevo pensato proprio al Canon EF-S 60mm f2.8, l'uso che vorrei fare è sia in studio che, soprattutto, in natura. Potrei partire con un obbiettivo che copre entrambe le situazioni in maniera dignitosa per poi fare col tempo un upgrade, anche alla luce dei costi che citi!
Ti confesso che non ho molta esperienza di macro perchè in passato, con le analogiche, usavo tubi e lenti, di recente usavo la mia fuji che mi permetteva buone macro, ma con l'inconveniente di dovermi avvicinare tantissimo al soggetto (1-2 cm).
Mi rileggerò quanto scrivi con calma e poi vediamo che fare. La macchina la prenderei solo con il 18-55.

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AleP


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MessaggioInviato: 30/01/2014, 23:46 
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Nome: Maurizio Gigli
Se posso darti un consiglio, per le foto "in studio" non serve un obiettivo macro. Prendi un soffietto con attacco a vite, un adattatore vite 42x1/Canon EF, e montaci un qualsiasi obiettivo a focale fissa intorno a 50 mm. Otterrai risultati paragonabili a quelli di un buon obiettivo macro. E ingrandimenti anche superiori. Non serve nemmeno un obiettivo fotografico, va bene uno da ingranditore, anzi è spesso meglio. Ne trovi a poche decine di euro. Le foto di queste Alphasida le ho fatte poco fa con un vecchio obiettivo da ingranditore Nikkor 75/4 montato su soffietto a vite e Canon 550D, e mi pare vadano bene.

Per le foto in natura, invece, l'obiettivo macro è la scelta migliore.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 31/01/2014, 0:24 
 

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Nome: Carlo Monari
Ho da poco regalato la 100d a mia moglie ed è una macchina all'altezza delle aspettative, leggera e maneggevole (sempre tenendo conto del fatto che è una reflex e non una compatta) e con una resa del 'motore' grafico (il 'digic', ora arrivato alla versione 5) molto buona; come sempre poi la vera qualità la fanno gli obbiettivi.
Per la macro in campo se puoi evita le focali corte che ti costringono ad avvicinarti troppo al soggetto; a mio avviso il miglior compromesso è il 100mm senza IS, di ottima qualità e prezzo e ingombro ancora relativamente contenuti; il 180 è un ottimo obbiettivo ma oltre al prezzo molto alto incomincia ad essere un po' troppo pesante e ingombrante.

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Ciao

Carlo


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MessaggioInviato: 31/01/2014, 18:03 
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Nome: Alessandro Pinna
Grazie ad entrambi degli ulteriori consigli.
Intanto parto con la macchina, poi vedo cosa fare con gli obbiettivi.
Le tue foto fatte con il soffietto, Maurizio, sono molto belle. Il mio primo interesse è quello di fare foto in natura, ma è ovvio che farò anche foto di coleotteri preparati se non altro per farmi aiutare nelle determinazioni dei gruppi che conosco meno. Ragionerò un po' su come procedere ed eventualmente porrò altri quesiti qui sul forum contando sempre sulla disponibilità di chi ha più esperienza di me.
:hi:

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MessaggioInviato: 31/01/2014, 18:57 
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Nome: Maurizio Gigli
Devi tener conto di una cosa: i fattori critici nelle foto in studio e nelle foto in Natura sono differenti. Per cui, è molto difficile, se non impossibile, trovare un obiettivo in grado di soddisfare al meglio entrambe le esigenze.

Nelle foto in studio, oltre alla qualità delle lenti, che devono ovviamente distorcere il meno possibile, non avere troppa aberrazione cromatica, una sufficiente nitidezza , ecc. (molti obiettivi hanno una qualità di immagine buona nella parte centrale dell'inquadratura e via via peggiore spostandosi verso i bordi) è molto importante, per non dire ancor più importante dell'obiettivo, il tipo di illuminazione che si usa. Può fare una enorme differenza a parità di tutto il resto. Ma per questo non è necessario spendere grandi cifre, quanto piuttosto fare un po' di prove.

Nelle foto in Natura, invece, bisogna tener conto che i tempi in cui possiamo fare i nostri scatti sono spesso brevissimi, a volte, anzi molto spesso, in posizioni scomode o precarie, per cui bisogna pensare, più che alla qualità assoluta dell'immagine, anche alla comodità d'uso. Altrimenti si rischia di trovarsi con un ottimo e costosissimo obiettivo e non riuscire a farci foto decenti. Ti faccio un esempio. Il Canon MP-E 65 è sicuramente un ottimo obiettivo, probabilmente il top tra ciò che un normale individuo che non faccia fotografia professionale possa trovare in commercio per la macro. Però se, partendo da zero, o meglio, da una esperienza con una compatta o una bridge, si pretendesse di usarlo per fare macro in natura, quasi certamente si otterrebbero risultati deludenti, tanto da spingerci a rivenderlo dopo un po' di tentativi andati male. Perchè è vero che ha un'ottica fantastica ed è praticamente l'unico obiettivo che permette di ottenere ingrandimenti da 1x a 5x senza aggiuntivi, ma è anche vero che è quasi impossibile da usare (se non al minimo ingrandimento) senza fissare la macchina su un cavalletto e farci molta pratica. La distanza di messa a fuoco è molto limitata (non si possono fare foto a ingrandimenti inferiori a 1x, in pratica parte da dove gli altri macro arrivano, è pesante, quando aumentiamo gli ingrandimenti diventa lunghissimo, non ha autofocus, e quando chiudiamo il diaframma, come dobbiamo fare se facciamo un unico scatto, la sua superiorità nella qualità dell'immagine decresce rapidamente, avvicinandosi a quella dei macro "normali").
Per questo è preferibile un obiettivo macro meno spinto, che ci permetta di raggiungere un ingrandimento 1x, ma anche inferiori, in modo da prenderci la mano gradualmente, visto che più aumentiamo l'ingrandimento più aumentano i problemi ed emergono le imperfezioni. La scelta sulla focale è importante, ma come già si è detto è più che altro dettata dai gusti personali e dai soggetti preferiti. Una focale lunga è senza dubbio più adatta a fotografare soggetti veloci a scappare, una corta richiede meno attenzione nella scelta dei tempi e permette di ottenere macro decenti a mano libera anche se non la si ha molto ferma. La focale lunga ha anche il vantaggio che se si usa il flash (soprattutto quello incorporato), l'illuminazione è più facile. Con una focale corta c'è il rischio che il flash non riesca a illuminare bene il campo inquadrato, a meno di ricorrere ad un flash esterno opportunamente posizionato ed orientato. Anche con luce naturale, con una focale corta bisogna fare più attenzione a non mettersi in posizione tale da fare ombra al soggetto, mentre con la focale lunga succede di rado. Però con la focale corta, potendo usare tempi più lunghi, è più facile riuscire a fare foto non mosse con luce naturale. Inoltre tieni conto di dimensioni e peso. Un macro di lunga focale non è proprio tascabile, mentre uno di focale sui 50-60 mm occupa circa lo spazio dello zoom standard 18-55 mm, o anche meno.

Altra differenza tra macro in Natura e in studio. Gli obiettivi per fare macro in natura devono essere fatti per quella fotocamera, nel senso che sulla canon 100D potrai usare solo obiettivi Canon EF/EF-S o di altre marche se hanno lo stesso attacco EF/EF-S. Ma non potrai usarne altri, nemmeno i Canon FD (quelli delle reflex analogiche), perchè anche se con un opportuno adattatore sarebbe possibile montare qualunque obiettivo, con qualunque attacco, anche i più antichi, o per esempio un obiettivo Nikon o Pentax, dovresti rinunciare alla chiusura automatica del diaframma nel momento dello scatto. Questo vuol dire che montando un vecchio obiettivo delle reflex a pellicola, di vecchio tipo (prima dell'autofocus, per intenderci), potresti chiudere il diaframma grazie ad un selettore da impostare in posizione M, ma dovresti inquadrare il soggetto col diaframma chiuso (in pratica, vedendo poco o niente e non capendo esattamente la distanza di messa a fuoco migliore). Mentre montando un obiettivo più recente (ultime generazioni di reflex a pellicola e reflex digitali), dovresti scattare foto solo alla massima apertura del diaframma (ovvero con una parte minuscola a fuoco e tutto il resto sfocato).
Invece nelle foto in studio con soffietto c'è il problema opposto. La maggior parte dei soffietti (e tutti quelli di costo umano) non trasmettono nessun automatismo, compresa la chiusura del diaframma. Per cui se monti sulla Canon 100D, tramite soffietto, un Canon EF Macro 60/2.8, non può ricevere dal corpo macchina il comando di chiusura del diaframma, e devi scattare col diaframma aperto al massimo. In questo caso vanno usati proprio i vecchi obiettivi col selettore M/A per il diaframma, perchè puoi mettere a fuoco col diframma aperto, poi chiuderlo manualmente e scattare.
Insomma, se vuoi fare le cose fatte bene, non cercare un obiettivo per entrambe le funzioni. Prendi un macro per la tua Canon per le sole foto in natura, e per le foto in studio ci penserai in seguito con soffietto e vecchi obiettivi usati. (ovviamente per le foto in studio puoi anche usare l'obiettivo macro dedicato, per foto fino a 1x, ed eventualmente aggiungere, per ingrandimenti maggiori, dei tubi di prolunga automatici, che però non costano poco e sono molto più scomodi di un soffietto)

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 31/01/2014, 21:25 
 

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Alle considerazioni di Maurizio ne aggiungo una quantitativa. Con delle ipotesi semplificative si può affermare che per fotografare un soggetto con rapporto 1:1 sul sensore la distanza del soggetto dal piano del sensore deve essere quattro volte la lunghezza focale dell'obbiettivo. In altre parole con un 60mm la distanza tra soggetto e piano del sensore (cioè il dorso della fotocamera) dev'essere di soli 24 cm, circa una spanna: in questa spanna ci sta la macchina con il suo obbiettivo, di spazio tra fronte dell'obbiettivo e soggetto ne rimane veramente poco. Con un 100 mm la distanza sale a 40 cm, e con un 180mm a 72 cm; lo spazio che guadagni aumentando la distanza focale è comunque superiore all'aumento di dimensioni dell'attrezzatura.

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Ciao

Carlo


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Maurizio, grazie mille. Come in altre occasioni dopo aver letto i tuoi post ne so MOLTO più di prima!
Grazie anche a Carlo, interessante ed utile il discorso sulla distanza dell'oggetto in relazione alla lunghezza focale.
:hi:

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Nome: Nicola Dal Zotto
Inoltre valuterei anche il tipo di foto che vuoi fare in natura, se vuoi fare "documenti" oppure se punti alla qualità fotografica. Sono due mondi molto diversi ed il primo e il più semplice,dato che l'importante é vedere bene il soggetto, il secondo implica invece alzate all alba, cavalletti, pannelli diffusori, flash ecc;)

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Nicola Dal Zotto


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MessaggioInviato: 01/02/2014, 12:23 
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Nome: Maurizio Gigli
Da quel poco che conosco Alessandro, è un entomologo che vuol fare anche foto, per cui dubito che comincerà ad andare in giro con reflex, cavalletti, pannelli, supporti per fermare i fiori, ecc. ALtrimenti non raccoglierebbe più niente!

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 01/02/2014, 12:38 
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Nome: Claudio Deiaco
Non aggiungo altro rispetto a tutto ciò che hanno detto i miei predecessori, ma in quanto alla focale di eventuali obiettivi macro, ti posso parlare del mio Sigma 180 APO Macro DG HSM 1:3,5.
Non conosco il 150 ma come caratteristiche penso siamo lì. La personalissima opinione di questa lente è che sul campo aperto ti da buone opportunità per insetti schivi. La distanza dal fronte lente all'oggetto al massimo ingrandimento di 1:1 sono esattamente 26cm. Se ci aggiungi il generoso paraluce fornito assieme alla lente, la distanza si riduce a 18 cm.
Carlo Monari ha scritto:
e con un 180mm a 72 cm; l

(Mi permetto di correggere questa teoria, perché considerando la distanza reale di 26 cm + 31 di lente e corpo siamo a 57 cm) ;)

Per il resto la lente è abbastanza pesante (950gr), il che se devi stare in posizioni poco comode può diventare faticoso se lavori a mano libera. Per questo la lente è già dotata di ghiera con staffa per il fissaggio a cavalletto. (Rimovibile). La messa a fuoco ha bisogno di buona luce per lavorare abbastanza bene anche nei rapporti più spinti. Per delimitare e velocizzare la messa a fuoco la lente è dotata di selettore a tre posizioni. FULL; 0,6-1m; 0,46-0,6m. In realtà il 0,46 diventa la ns. distanza minima di 26 cm.
La messa a fuoco in se non è a gran lunga veloce come lo può essere con una lente originale Canon, ma per seguire un insetto con movenze tipo un bruco di farfalla o il muoversi di una farfalla all'atto di cibarsi su infiorescenze non hai problemi. Seguire la corsa di una cicindela è già più arduo e dipende anche dalla tua bravura di tenere l'oggetto sempre nel punto di messa a fuoco.
Il bello che puoi agire in ogni momento manualmente sulla ghiera di messa a fuoco, anche quando è inserito l'autofocus.
In quanto a luce, ne vuole assai. Già l'apertura minima di 3,5 non è granché (è uscito il nuovo APO 180 1:2,8 1.550,00 Euro) per avere spazio di manovra, ma per lavorarci a occhio, la lente è molto luminosa. In condizioni di ombra o nel sottobosco non fai quasi nulla senza flash o altri sistemi di illuminazione. Premetto che sto parlando sempre nei maggiori fattori d'ingrandimento. Se allarghi il campo diventa come tutti i medi teleobiettivi e lo usi bene anche con luce scarsa.
Ho il 100 Macro della Canon sulla mia vecchia F1 a rullino e ti posso garantire che 80 mm fanno la differenza.
Poi appunto bisogna sempre capire per quali riprese serve, e non solo. Ogni fotografo ha le sue preferenze e sopratutto esigenze, o viceversa.
Bisognerebbe poter provare le diverse lenti per avere un paragone.
Io mi trovo bene e lo uso assieme al Macro Twin Light per riprese ravvicinate di piccoli oggetti in campo aperto.
Per riprese di insetti non troppo piccoli ma sopratutto schivi dove non occorre un rapporto molto spinto, uso una tecnica tutta mia. Monto il 300 mm con duplicatore di focale e mi permette di fare immagini di insetti su fiori da 2 metri di distanza.

PS: dimenticavo; uso la lente con una macchina Full Frame. Per macchine a sensore APC S il discorso cambia leggermente per la diversità dell'angolo di campo che assumono le lenti sui due sensori.
Cioè il rapporto 1:1 non cambia da un sensore all'altro ma in pratica se io faccio una foto di un insetto lungo 24 mm con una FF riempio il fotogramma nel rapporto 1:1. Lo stesso insetto fotografato su sensore APC S mi restituisce un crop di 15 mm a pari fattore di ripresa. In pratica, per riempire il fotogramma di un APCS ci vuole meno ingrandimento. :shock: :dead:
Un po' complicato vero? In realtà non cambia l'ingrandimento in se, che rimane sempre 1:1 ma cambia la dimensione dell'oggetto per riempire il fotogramma dei due sensori. :mrgreen:

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Julodis ha scritto:
Da quel poco che conosco Alessandro, è un entomologo che vuol fare anche foto, per cui dubito che comincerà ad andare in giro con reflex, cavalletti, pannelli, supporti per fermare i fiori, ecc. ALtrimenti non raccoglierebbe più niente!


Lo penso anche io, ma mi sembrava giusto precisare, non vorrei che poi rimanesse deluso dallo scattare insetti in attività a mano libera senza raggiungere i risultati che si vedono spesso in giro, dato che richiedono altre tecniche:)

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Nicola Dal Zotto


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Julodis ha scritto:
Da quel poco che conosco Alessandro, è un entomologo che vuol fare anche foto, per cui dubito che comincerà ad andare in giro con reflex, cavalletti, pannelli, supporti per fermare i fiori, ecc. ALtrimenti non raccoglierebbe più niente!

:ok: anche perchè poi non mi rimarrebbe posto per flaconi e legna! :D

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Pippistrello ha scritto:
Per riprese di insetti non troppo piccoli ma sopratutto schivi dove non occorre un rapporto molto spinto, uso una tecnica tutta mia. Monto il 300 mm con duplicatore di focale e mi permette di fare immagini di insetti su fiori da 2 metri di distanza.


Come mostrano qui?

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