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Maw89
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Inviato: 16/02/2010, 19:38 |
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Iscritto il: 08/06/2009, 0:06 Messaggi: 3415 Località: Feltre(BL)
Nome: Nicola Dal Zotto
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Vorrei chiedervi lumi su come trovare questi splendidi coleotteri, da quello che so, si sviluppano nel terreno a spese di radici di graminacee e poi restano sul terreno.... mi chiedo quindi quali siano le tecniche per trovarli, visto che l'allevamento da legno non funziona. Grazie mille Nicola
_________________ Nicola Dal Zotto
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Isotomus
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Inviato: 16/02/2010, 20:01 |
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Iscritto il: 05/09/2009, 7:56 Messaggi: 3445 Località: Cesena
Nome: Gianfranco Sama
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Caro Nicola, prima di tutto una precisazione. Benché Dorcadiini sia la denominazione corretta secondo il Codice (radice Dorcad - ), si è preferito mantenere l'uso Dorcadionini in quanto da sempre pressoché l'unico nome utilizzato. In circa 160 anni gli unici ad aver utilizzato Dorcadiini sono stati Heyrovsky nel 1943, il quale, però, nel 1955 ritornò a Dorcadionini) e Pesarini & Sabbadini nel 1994. Per trovarli, come giustamente scrivi, bisogna guardare il terreno dal momento che sul terreno, appunto, camminano, corrono (si fa per dire) o stanno fermi, nelle ore calde del giorno. Pierpaolo Rapuzzi (Xylosteus)= è lo specialista (come Sabbadini e Pesarini) e ti darà certamente consigli.
_________________ Gianfranco Sama
"Benedetto colui che ti aiuta a correggere i tuoi errori invece di scagliarteli contro" ___________________________________ Gershom Sholem
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Maw89
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Inviato: 16/02/2010, 20:16 |
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Iscritto il: 08/06/2009, 0:06 Messaggi: 3415 Località: Feltre(BL)
Nome: Nicola Dal Zotto
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Grazie mille Gianfranco per la risposta e per l'interessante precisazione! Io ho usato il termine Dorcadiini in quanto è usato sul sito www.cerambyx.uochb.cz . Grazie ancora Nicola
_________________ Nicola Dal Zotto
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Maurizio Bollino
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Inviato: 16/02/2010, 20:18 |
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8156 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
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Premetto che ne so quanto te, per cui quello che scriverò è frutto di informazioni ricevute da amici (già citati da Gianfranco) che ne hanno cacciati tanti, sia in Italia che altrove: caccia a vista, niente di più. Ci vuole occhio, e saper riconoscere le aree dove è più probabile incontrarli. Per quel che ho potuto capire (e quel poco che ho potuto vedere cacciando il Cribridorcadion mediterraneum) preferiscono i prati incolti, ricchi di graminacee: nei loro mesi di comparsa la vegetazione non è in genere troppo alta, quindi sono "relativamente" facili da avvistare nei loro spostamenti. Di sicuro hanno orari preferenziali, e solo nelle giornate soleggiate: prima delle 10 non si vedono, e dopo le 14 scompaiono. Spesso si celano alla base dei ciuffi d'erba ai bordi dei sentieri, e lì restano immobili. I nostri Cribridorcadion non hanno le abitudini sublapidicole della maggior parte delle specie spagnole. Un lavoro interessante sulla loro biologia, con indicazioni anche su alcuni ambienti preferenziali, è questoAltro .... non so
_________________ Maurizio Bollino
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Plagionotus
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Inviato: 16/02/2010, 21:40 |
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59 Messaggi: 6989 Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
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premetto anch'io che non ne so molto  , e non ne ho mai preso uno, ma ti riferisco quello che ho sempre sentito dire, parlo del Pedestredorcadion arenarium che è quello che l'anno scorso ho provato a cercare, si trova, nella nostra regione, da fine marzo a inizio-metà maggio, ma talvolta anche a giugno luglio e agosto, sono rhizofagi, come tutti i Dorcadinini e prediligono i prati aridi di bassa e un po' anche di media quota, diciamo fino agli 600 al nord, e al sud 800, al centro una via di mezzo  , dove ci sono graminacee vecchie che vedi hanno la base rigonfia, come un picolo cespuglio, e a marzo aprile si trovano nelle giornate anche non troppo soleggiate (Mauro li ha trovati di notte) ma dalle 10:00 alle 14:00, ma non è che hanno l'orologio, infatti escono quando la temperatura va dai 12° ai 18° mi sembra, da te dovrebbe esserci anche l'etruscum, soprattutto sui colli euganei, nel bellunese specificatamente non lo so, da noi ci sono poche specie, ma in Spagna, Francia ai confini o comunque vicino alla Spagna, e nella penisola Balcanica, mamma mia, ce ne sono una quantità. Quelli di alta quota (metto almeno un punto perchè sennò mi bastonate  ) di solito si trovano sotto alle pietre mentre quelli di bassa e media quota deambulanti sul terreno, ti segnalo questo sito fantaipersuperstramegafigo sugli Iberodorcadion spagnoli, ricco di informazioni sulla biologia e molto altro: questo 
_________________ Riccardo Poloni La dignità degli elementi la libertà della poesia, al di là dei tradimenti degli uomini è magia, è magia, è magia... Negrita, Rotolando verso sud
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Notoxus59
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Inviato: 16/02/2010, 22:42 |
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:03 Messaggi: 6359 Località: Bubano di Mordano (Bologna)
Nome: Augusto Degiovanni
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Ciao Nicola, io sarò molto più breve,.... per esperienza personale, ma non per ricerca, cioè casualmente, dalle mie parti catturo (questo si ripete puntualmente tutti gli anni) 3-4 esemplari tra maschi e femmine di Pedestredorcadion arenarium subcarinatum, mentre vado a correre o a fare passeggiate in pianura nel mio paese nelle ore più calde della giornata, e questi me li trovo che attraversano la strada, e purtroppo ne muoiono diversi.
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Goliathus
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Inviato: 16/02/2010, 22:58 |
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Iscritto il: 16/12/2009, 0:06 Messaggi: 464 Località: Roma
Nome: Luca Percoco
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Confermo, x esperienza personale, quanto detto fin'ora; infatti negli anni scorsi in campagna ne ho trovati 3, tutti di giorno, verso le 12:00, sulla strada presso prati incolti: io però li ho sempre trovati immobili a prendere il sole (l'anno scorso stavo quasi x schiacciarne uno!  ). Il periodo è Aprile-Maggio (tutti e 3 li ho trovati in occasione del ponte del 1° Maggio in 3 anni diversi, che puntualità nello sfarfallamento!). Il posto in cui li ho trovati è sui 300 m slm. 
_________________ Luca
I need to be myself, I can't be no one else... (Noel Gallagher)
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Julodis
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Inviato: 16/02/2010, 23:19 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Direi che è stato detto più o meno tutto. In pratica, soprattutto da noi, con poche specie, non è certo un genere per cui fare una ricerca mirata. Di solito si trovano mentre si gira in cerca di altro, o mentre attraversano strade e sentieri. Magari, se ne trovi uno per caso, conviene guardare bene in giro, nei praticelli con erbe basse. A proposito: ogni tanto finiscono nelle trappole a barriera.
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Maurizio Bollino
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Inviato: 16/02/2010, 23:35 |
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8156 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
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Julodis ha scritto: A proposito: ogni tanto finiscono nelle trappole a barriera. E nelle trappole ad aceto (fide Angelini).
_________________ Maurizio Bollino
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Julodis
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Inviato: 17/02/2010, 0:08 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Maurizio Bollino ha scritto: Julodis ha scritto: A proposito: ogni tanto finiscono nelle trappole a barriera. E nelle trappole ad aceto (fide Angelini). Perchè per loro funzionano come semplici trappole a caduta.
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Isotomus
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Inviato: 17/02/2010, 10:43 |
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Iscritto il: 05/09/2009, 7:56 Messaggi: 3445 Località: Cesena
Nome: Gianfranco Sama
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Ancora un paio di precisazioni. Chiunque abbia raccolto e osservato Dorcadion, Morimus asper, Herophila tristis ((già noti come Dorcatypus) e Lamia textor ha certamente notato l'assoluta analogia di questi insetti. Ciò nonostante, i quattro generi erano stati divisi in tre differenti tribu, nell'ordine Dorcadionini, Phrissomini (Morimus ed Herophila) e Lamiini. In realtà, a ben vedere, nessun carattere se non generico, distingue realmente Dorcadion da Herophila, quest'ultimo da Morimus e questo da Lamia. Per questo ho recentemente proposto la sinonimia delle tre tribu mantenendo la sola tribu Lamiini. Questa sinonimia è stata accettata, anche se nel Catalogo di Löbl & Smetana la tribu Dorcadionini è stata mantenuta per ragioni di praticità (trattandosi di una lista in ordine alfabetico e non sistematico, i vari generi e sottogeneri sarebbero stati eccessivamente dispersi nel mare di generi della tribu Lamiini (questo il problema delle liste alfabetiche).
Infine una seconda precisazione riguardo al sottogenere da utilizzare. Vedo che Maurizio, più aggiornato, usa Cribridorcadion, mentre altri mantengono Pedestredorcadion.
Cribridorcadion fu descritto da Pic come sottogenere di Dorcadion sulla base di una sola specie molto ben caratterizzata e come sottogenere monospecifico è sempre stato ritenuto. Pedestredorcadion comprende, invece, centinaia di taxa del tutto eterogenei che andrebbero rivisti nel loro complesso e sulla base di diversi caratteri morfologici. Danilevsky, Kasatkin & Rubenyan (20045), sulla sola base della sola conformazione del sacco interno (endophallus) estroflesso, hanno pensato bene di sinonimizzare Pedestredorcadion con Cribridorcadion non prendendo in considerazione alcun altro carattere di valore almeno analogo, come, ad esempio, la conformazione degli scleriti dello stesso sacco interno il cui studio, in base alle mie ricerche (inedite), offrirebbero una sistematica in parte diversa.
Personalmente non condivido la sistematica della tribu proposta da Danilevsky, Kasatkin & Rubenian, 2005, e adottata nel Catalogo di Lôbl & Smetana, in quanto basato su un singolo carattere (endophallous estroflesso e gonfiato (soffiato), non suffragata da alcun ulteriore carattere morfologico e che, anche in considerazione della sua variabilità interspecifica, deve essere considerata di valore specifico. Inoltre, lo studio dei tre autori russi copre solo una piccola parte dei taxa conosciuti: 127 specie esaminate su circa 440 il che significa che meno del 30% delle specie sono state esaminate. Addirittura meno del 10% dei 75 taxa noti della penisola iberica e, ciò nonostante, per questa regione sono stati riconosciuti come validi tre sottogeneri diversi. Pertanto, a mio avviso, questo studio, indubbiamente interessante ed innovativo, deve essere considerato come provvisorio e le conclusioni non definitive e, come tali, non avrebbero dovuto essere immediatamente applicate. A mio parere Carinatodorcadion Breuning, 1943 (per C. aethiops e fulvum, per esempio) dovrebbe essere considerato un genere distinto, non un sottogenere di Dorcadion Dalman, 1817 come ritenuto dallo studio citato, di fatto al medesimo rango di Baeticodorcadion e Hispanodorcadion Vives, 1976 il che costituisce un'evidente incongruenza. Pedestredorcadion Breuning, 1943 dovrebbe essere mantenuto come sottogenere di Dorcadion allo stesso rango di Cribridorcadion Pic, 1901, non un suo sinonimo. Questa opinione è condivisa da Pesarini e da altri ed espressa in un lavoro attualmente in stampa, a firma Sama, Dascalu & Pesarini, di cui propongo uno stralcio.
"The here described new species is attributed to subg. Pedestredorcadion Breuning, 1943, that has been synonymised with Cribridorcadion Pic, 1901 by Danilevsky, Kasatkin & Rubenyan (2004) on the base of the similar endophallus structures in the type species of both subgenera. While the former subgenus is surely highly heterogeneous, the latter, based on the single species D. mniszechi Kraatz, 1873, is on the contrary very well characterized through the features briefly but exactly underlined by Pic (1901) since the original description. A further distinctive feature of Cribridorcadion, exposed by Breuning (1943) is the rounded tip of the median lobe of penis, so we prefer to consider Cribridorcadion and Pedestredorcadion as separate subgenera, the former including only D. mniszechi and the closely related taxa (species or well-differentiated subspecies) semibrunneum Pic, 1903 and anamasum Pic, 1934." .
_________________ Gianfranco Sama
"Benedetto colui che ti aiuta a correggere i tuoi errori invece di scagliarteli contro" ___________________________________ Gershom Sholem
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Loriscola
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Inviato: 17/02/2010, 11:00 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:25 Messaggi: 4894 Località: Zola Predosa (BO)
Nome: Loris Colacurcio
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Dopo tutti questi interventi, che dire di più ? Beh, qua nel bolognese ho trovato sia l'arenarium che l'etruscum, e sempre ai margini di sentieri in mezzo a zone prative incolte, ricche di graminacee che possono crescere liberamente. Il fatto di trovarli sui sentieri (o nei pressi), presumo dipenda dal fatto che solo in queste zone di "confine" è possibile vederli immediatamente.....più difficile è notarli tra l'erba. Aggiungo solo che tali bestiole sono tutto tranne che "sveglie", visto che più volte mi è capitato di trovarli annegati in pozze d'acqua: i casi sono due, o quando piove forte annegano miseramente.....oppure se trovano una pozzanghera le bestiole non se ne curano e cercano di attraversarle, con esiti nefasti (per loro  ). 
_________________ Loris
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Maurizio Bollino
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Inviato: 17/02/2010, 11:22 |
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8156 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
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Isotomus ha scritto: Ancora un paio di precisazioni. Chiunque abbia raccolto e osservato Dorcadion, Morimus asper, Herophila tristis ((già noti come Dorcatypus) e Lamia textor ha certamente notato l'assoluta analogia di questi insetti. Ciò nonostante, i quattro generi erano stati divisi in tre differenti tribu, nell'ordine Dorcadionini, Phrissomini (Morimus ed Herophila) e Lamiini. In realtà, a ben vedere, nessun carattere se non generico, distingue realmente Dorcadion da Herophila, quest'ultimo da Morimus e questo da Lamia. Per questo ho recentemente proposto la sinonimia delle tre tribu mantenendo la sola tribu Lamiini. Questa sinonimia è stata accettata, anche se nel Catalogo di Löbl & Smetana la tribu Dorcadionini è stata mantenuta per ragioni di praticità (trattandosi di una lista in ordine alfabetico e non sistematico, i vari generi e sottogeneri sarebbero stati eccessivamente dispersi nel mare di generi della tribu Lamiini (questo il problema delle liste alfabetiche).
Infine una seconda precisazione riguardo al sottogenere da utilizzare. Vedo che Maurizio, più aggiornato, usa Cribridorcadion, mentre altri mantengono Pedestredorcadion.
Cribridorcadion fu descritto da Pic come sottogenere di Dorcadion sulla base di una sola specie molto ben caratterizzata e come sottogenere monospecifico è sempre stato ritenuto. Pedestredorcadion comprende, invece, centinaia di taxa del tutto eterogenei che andrebbero rivisti nel loro complesso e sulla base di diversi caratteri morfologici. Danilevsky, Kasatkin & Rubenyan (20045), sulla sola base della sola conformazione del sacco interno (endophallus) estroflesso, hanno pensato bene di sinonimizzare Pedestredorcadion con Cribridorcadion non prendendo in considerazione alcun altro carattere di valore almeno analogo, come, ad esempio, la conformazione degli scleriti dello stesso sacco interno il cui studio, in base alle mie ricerche (inedite), offrirebbero una sistematica in parte diversa.
Personalmente non condivido la sistematica della tribu proposta da Danilevsky, Kasatkin & Rubenian, 2005, e adottata nel Catalogo di Lôbl & Smetana, in quanto basato su un singolo carattere (endophallous estroflesso e gonfiato (soffiato), non suffragata da alcun ulteriore carattere morfologico e che, anche in considerazione della sua variabilità interspecifica, deve essere considerata di valore specifico. Inoltre, lo studio dei tre autori russi copre solo una piccola parte dei taxa conosciuti: 127 specie esaminate su circa 440 il che significa che meno del 30% delle specie sono state esaminate. Addirittura meno del 10% dei 75 taxa noti della penisola iberica e, ciò nonostante, per questa regione sono stati riconosciuti come validi tre sottogeneri diversi. Pertanto, a mio avviso, questo studio, indubbiamente interessante ed innovativo, deve essere considerato come provvisorio e le conclusioni non definitive e, come tali, non avrebbero dovuto essere immediatamente applicate. A mio parere Carinatodorcadion Breuning, 1943 (per C. aethiops e fulvum, per esempio) dovrebbe essere considerato un genere distinto, non un sottogenere di Dorcadion Dalman, 1817 come ritenuto dallo studio citato, di fatto al medesimo rango di Baeticodorcadion e Hispanodorcadion Vives, 1976 il che costituisce un'evidente incongruenza. Pedestredorcadion Breuning, 1943 dovrebbe essere mantenuto come sottogenere di Dorcadion allo stesso rango di Cribridorcadion Pic, 1901, non un suo sinonimo. Questa opinione è condivisa da Pesarini e da altri ed espressa in un lavoro attualmente in stampa, a firma Sama, Dascalu & Pesarini, di cui propongo uno stralcio.
"The here described new species is attributed to subg. Pedestredorcadion Breuning, 1943, that has been synonymised with Cribridorcadion Pic, 1901 by Danilevsky, Kasatkin & Rubenyan (2004) on the base of the similar endophallus structures in the type species of both subgenera. While the former subgenus is surely highly heterogeneous, the latter, based on the single species D. mniszechi Kraatz, 1873, is on the contrary very well characterized through the features briefly but exactly underlined by Pic (1901) since the original description. A further distinctive feature of Cribridorcadion, exposed by Breuning (1943) is the rounded tip of the median lobe of penis, so we prefer to consider Cribridorcadion and Pedestredorcadion as separate subgenera, the former including only D. mniszechi and the closely related taxa (species or well-differentiated subspecies) semibrunneum Pic, 1903 and anamasum Pic, 1934." . Leggendo in letteratura l'assegnazione dei vari taxa alternativamente ai due sottogeneri Cribridorcadion e Pedestredorcadion, immaginavo che ancora non fosse stata fatta chiarezza. Anche io, leggendo il lavoro di Danilevsky, Kasatkin & Rubenyan, avevo notato la scarsa rappresentatività dei taxa esaminati, e sinceramente, adottando Cribridorcadion come sottogenere, mi fidavo più di Pesarini e Sabbadini, 2007 che di Danilevsky & CO. Ora, leggendo lo stralcio del vostro lavoro in stampa (a proposito, Gianfranco, ti prego di inserirmi, se possibile, nell'elenco dei destinatari di separata, anche solo come PDF. GRAZIE) vedo che si tornerà a Pedestredorcadion. Mi toccherà cambiare di nuovo le keywords del database bibliografico  Per quanto riguarda, invece, le specie della penisola iberica, credo che gli autori russi non abbiamo voluto toccare nulla per non rischiare una levata di scudi da parte dei vari Verdugo, Tomé, Hérnandez, Sanz Fucho & CO. 
_________________ Maurizio Bollino
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Maurizio Bollino
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Inviato: 17/02/2010, 11:25 |
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8156 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
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Loriscola ha scritto: più volte mi è capitato di trovarli annegati in pozze d'acqua: i casi sono due, o quando piove forte annegano miseramente.....oppure se trovano una pozzanghera le bestiole non se ne curano e cercano di attraversarle, con esiti nefasti (per loro  ). Che non sappiano mai una cosa simile i russi, altrimenti creano subito il nuovo sottogenere Subacqueodorcadion 
_________________ Maurizio Bollino
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Plagionotus
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Inviato: 17/02/2010, 17:14 |
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59 Messaggi: 6989 Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
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Maurizio Bollino ha scritto: Julodis ha scritto: A proposito: ogni tanto finiscono nelle trappole a barriera. E nelle trappole ad aceto (fide Angelini). giusto, mi sono dimenticato di dire che sempre Mauro mi ha detto che nei mesi più caldi quindi verso fine maggio-inizio giugno appunto cadono nelle trappole a caduta con l'aceto
_________________ Riccardo Poloni La dignità degli elementi la libertà della poesia, al di là dei tradimenti degli uomini è magia, è magia, è magia... Negrita, Rotolando verso sud
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