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Anthaxia (Anthaxia) senicula senicula (Schrank, 1789) Dettagli della specie

30.IV.1995 - ITALIA - Puglia - LE, Rauccio


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 16/02/2010, 18:03 
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Nome: Maurizio Bollino
Hemerobius ha scritto:
Quanto a seguire ciò che è stato pubblicato, fino "a prova scritta contraria", questo non è assolutamente un obbligo. Nel senso che chiunque è liberissimo di seguire o meno l'opinione di un autore, e non solo a livello di sottospecie, ma anche di qualsiasi altra categoria tassonomica. Se Tizio descrive il genere A-us che a mio parere non è valido non ho bisogno di pubblicare una "smentita" per non seguirlo. Naturalmente questo presuppone la competenza per decidere diversamente da Tizio, che non tutti possono possedere.

Ciao Roberto :to:

Ma, volente o nolente, se dovrai scrivere sulla famiglia B-idae, cui il fantomatico genere A-us dovesse appartenere, sarai costretto a prendere una posizione......scritta.

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 17/02/2010, 1:32 
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Nome: Maurizio Gigli
Prima un breve commento sul discorso delle sottospecie.
La penso quasi esattamente come Izzillo riguardo i Buprestidi che ha citato: molte, se non tutte, quelle sottospecie andrebbero eliminate, e probabilmente anche altre.
Nei Buprestidi il problema della moltiplicazione delle specie si era già posto molto tempo fa, almeno dai tempi della diatriba Théry-Obenberger: il primo un unificatore di forme, varietà e sottospecie, il secondo un moltiplicatore, che descriveva ogni singolo individuo leggermente diverso che gli capitasse tra le mani. Probabilmente sbagliavano entrambi, ma forse perchè mi sono formato leggendo prevalentemente i suoi lavori, mi sento più vicino alle posizioni di Théry. Chi ha scritto gli ultimi cataloghi sui Buprestidi è invece decisamente più vicino a Obenberger (comunque un entomologo coi fiocchi, probabilmente uno dei più grandiin assoluto), se non proprio della sua scuola.
A parer mio le sottospecie dovrebbero essere considerate solo per quel che effettivamente sono: specie incipienti. Un momento di transizione nella frammentazione di una specie in piena fase evolutiva. Ma non dovrebbero avere altro significato. Per conto mio, potrebbero anche essere eliminate del tutto, o mantenute solo come indice della variabilità della specie (come le varietà. aberrazioni, ecc. di una volta). Ma finchè restano valide, tanto vale cercare di usarle bene (ed evitare quelle assurdità che si leggono spesso, con due o più sottospecie citate per la stessa località, magari prese lo stesso giorno nelle stesse condizioni!).

Torniamo al dunque, ovvero al nome della senicula/deaurata/aurulenta, ecc.

Per cominciare, Anthaxia aurulenta aurulenta (Fabricius, 1787) non può essere utilizzato perchè caduto in omonimia con Buprestis aurulenta Linnaeus, 1767 (il sosia americano del nostro Buprestis splendens!). Infatti Fabricius ha descritto la sua aurulenta come Buprestis, e solo nel 1829 Eschscholtz lo ha diviso in diversi generi, tra cui Anthaxia. Perciò il nome Buprestis aurulenta Fabricius, 1787 era stato sostituito da Buprestis deaurata Gmelin, 1790, senza evidentemente considerare che la stessa aurulenta Fabricius era stata già ridescritta come Buprestis senicula Schrank, 1789.

In conclusione, la situazione è ora questa (secondo i più recenti cataloghi e revisioni):

Anthaxia (Anthaxia) senicula senicula (Schrank, 1789) (Europa e Turchia)
sinonimi:
aurulenta (Fabricius, 1787)
deaurata (Gmelin, 1790)
auricolor (Herbst, 1801)
hanakii (Kuster, 1851)
Anthaxia (Anthaxia) senicula cretica Brandl, 1993 (endemica di Creta)

Maurizio Bollino ha scritto:
Vedo che il titolo della discussione è stato cambiato, ma... le popolazioni italiane credo siano riferibili alla sottospecie deaurata, sempre secondo il catalogo di Bily (1997). Infatti Bily da come distribuzione della senicula senicula: the Balkans, e della senicula deaurata il resto del suo areale, inclusa l'Italia.


La senicula deaurata è considerata giustamente sinonimo di senicula senicula!

Spero di aver chiarito la questione, anche se pure a me piaceva più deaurata!

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 17/02/2010, 10:57 
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Grazie per l'interessante discussione, avevo intuito il nome deaurata come "senza oro, privata dell'oro", ma non ne ero certo.
Al riguardo del nome specifico concordo su senicula senicula, mentre per gli esemplari della popolazione Pugliese di Maurizio,
esistono in effetti delle deboli differenze di colore e statura, rispetto agli esemplari d'oltr'Alpe che ho in collezione.
Ho esemplari Austriaci e della Rep. Ceca, che presentano colori costantemente diversi dalla popolazione Pugliese di Maurizio.
Ma per questo singolo fattore mi sembra eccessivo darle un nome sottospecifico, come appunto deaurata, anche se appropriato per questa popolazione. Vedo di fare alcune foto e postarle.
Maurizio scusa se continuo ancora a citare il mio collega Nicola, tuo omonimo di cognome, ma dopo circa 8 anni di lavoro trascorsi assieme, il ricordo mi genera ancora qualche confusione.

Cioa Franco

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MessaggioInviato: 18/02/2010, 0:45 
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Nome: Maurizio Gigli
Franco Sandel ha scritto:
Al riguardo del nome specifico concordo su senicula senicula, mentre per gli esemplari della popolazione Pugliese di Maurizio,
esistono in effetti delle deboli differenze di colore e statura, rispetto agli esemplari d'oltr'Alpe che ho in collezione.
Ho esemplari Austriaci e della Rep. Ceca, che presentano colori costantemente diversi dalla popolazione Pugliese di Maurizio.
Ma per questo singolo fattore mi sembra eccessivo darle un nome sottospecifico, come appunto deaurata, anche se appropriato per questa popolazione.


Se facessimo una sottospecie per il colore un po' diverso, allora che dovremmo fare di questa, raccolta a Tolfa il 21.VI.1970 da G. Scalas?
Anthaxia_senicula_blu.jpg


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Gran bell'esemplare cianescente. Non avevo mai visto nulla di simile nella deaurata. :lol:

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Mamma mia che esemplare, e' stupenda. Magari probabilmente in letteratura tale forma
avra' gia' un suo nome, mi sembra che Schaefer la citi nel suo lavoro sui buprestidi francesi come f. nationalis.
Ma sono nomi che indicano solo una determinata variabilita' di colore e quindi non hanno valore tassonomico.

Gustiamoci comunque la bellezza dell' esemplare in foto. Evviva :birra: :birra: :birra: :hp:

Franco

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MessaggioInviato: 11/04/2010, 10:29 
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Nome: Maurizio Bollino
Riprendo l'argomento perchè nella mia "nursery" iniziano a nascere i primi esemplari da rami di Olmo di 4-7 cm di diametro. Questo è appena emerso dalla celletta. Rispetto all'andamento in natura sono in lieve anticipo, in quanto i rami li tengo in sacchi di iuta sintetica e sicuramente all'interno la temperatura è lievemente più alta. Ieri pomeriggio, scortecciando un ramo "in situ", ho estratto 4-5 esemplari, ma la corteccia era ancora integra, segno, credo, che sarebbero emersi almeno tra una settimana.
senicula-1.jpg



senicula-2.jpg


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Maurizio Bollino
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Maurizio Bollino ha scritto:
A questo punto un'altra considerazione, sempre sui nomi prima citati: deaurata significa SENZA ORO, mentre il suo sinonimo aurulenta significa DEL COLORE DELL'ORO. E' proprio vero che ognuno (nella fattispecie Gmelin e Fabricius) vede ciò che vuol vedere......


Per dire la verità, Gmelin non ha visto e quasi mai ha descritto specie inedite. Semplicemente ricopiava le descrizioni precedenti e cambiava solo i nomi. Alcune volte, casualmente, gli è andata bene ed il suo nome è stato utilizzato perché quello precedente era caduto in omonimia.

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Immagine "intrapartum" di un altro esemplare


senicula-3.jpg


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Maurizio Bollino
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MessaggioInviato: 12/04/2010, 11:28 
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Nome: Franco Sandel
Carissimo Maurizio,

vedo che ti stai divertendo un modo con la tua nursery.
Ottime anche le foto, un brindisi a tutti i nascituri.. :birra: :birra:

Ciao

Franco

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