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Mycetophagus (Ulolendus) piceus (Fabricius 1777) (cf.) - Mycetophagidae

26.II.2014 - ITALIA - Emilia-Romagna - FE, Mesola, argine del Po


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MessaggioInviato: 28/02/2014, 19:52 
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57
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Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
Raccolto sotto corteccia di Salix alba morto... Sul momento lo avevo preso per un Litargus connexus, ma ora che li ho confrontati direi che è qualcosa di simile ma diverso... Mycetophagus? :roll:

Mycetophagus sp. b.jpg


Mycetophagus sp. a.jpg



Grazie, :hi:

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MessaggioInviato: 28/02/2014, 19:59 
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Iscritto il: 23/06/2010, 19:05
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Località: Pescara
Nome: Alessio Morelli
Non so aiutarti sulla specie, però devi dire che molto bello :o , anche se non come la Langelandia :mrgreen: .
Certo che da voi ce ne sono di subcorticicoli!
:hi:


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MessaggioInviato: 28/02/2014, 20:07 
 

Iscritto il: 10/07/2010, 14:42
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Nome: Giuseppe Pace
Sembrerebbe M. piceus.
Dovrò controllare.

Ciao
Giuseppe


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MessaggioInviato: 28/02/2014, 20:31 
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57
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Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
Grazie Giuseppe! :birra:

Per Alessio: almeno per la mia limitata esperienza... Sta tutto a trovare le piante nelle condizioni giuste... E, almeno nei posti che frequento, si trovano quasi solo in punti limitati! Va un po' a c***, insomma! :to:
I risultati migliori li ho con i salici lungo gli argini. Qualcosa trovo anche coi pini marittimi in pineta. Per il resto, davvero molto poco! :sick: Dovrò affinare l'occhio anche in ambienti diversi! ;) :D

:hi:

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MessaggioInviato: 28/02/2014, 21:03 
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Iscritto il: 23/06/2010, 19:05
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Località: Pescara
Nome: Alessio Morelli
Daniele Maccapani ha scritto:
I risultati migliori li ho con i salici lungo gli argini

Ah, ecco il motivo :mrgreen: .
Effettivamente io tendo a scortecciare maggiormente pioppi e querce, che dalle mie parti, verso la costa, sono gli alberi più abbondanti e a parte qualche caso fortuito (specie le querce) queste essenze non mi hanno mai regalato tanta varietà di subcorticicoli come accade lì da voi con piante diverse.
Qui, come se non bastasse, i salici crescono in punti impenetrabili, e i pochi che si trovano (secchi), sgombri da rovi e arbusti vari, li tagliano :( .
O cambio zone, o cambio tipo di alberi.


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MessaggioInviato: 28/02/2014, 23:00 
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Iscritto il: 02/12/2012, 18:53
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Località: roma
Nome: alessandro bruno biscaccianti
ciao daniele, ha ragione Giuseppe, è un Mycetophagus, ma dalla foto (non eccezionale...) sembra piuttosto M. salicis, che è molto simile al piceus. dovresti fare una foto migliore e più a fuoco dell'habitus e anche un dettaglio del pronoto (in modo da rendere ben visibile la punteggiatura) e delle antenne. il piceus normalmente (ma ci sono rare eccezioni) non ha la macchietta nera agli omeri, il salicis invece si (come nella tua foto); inoltre hanno una punteggiatura un po' diversa del pronoto e qualche differenza negli ultimi articoli antennali. il salicis è citato da Porta per l'Italia ma non nella cklist e nella fauna europaea. sarebbe il caso che torni sul posto in primavera per cercare di prenderne ancora, fra l'altro avrei piacere di studiarli anche per chiarire la questione. entrambi comunque non sono frequenti, quindi prova e riprova...
a presto


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MessaggioInviato: 28/02/2014, 23:15 
 

Iscritto il: 21/09/2009, 9:34
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Località: Padova
Nome: Gianfranco Salvato
Io sono del parere di Giuseppe; l'ultimo articolo della clava antennale così grande ce lo ha solo il
Mycetophagus piceus.
Le macchiette agli omeri ci sono e non ci sono e le dimensioni (che hai dimenticato di mettere) sono generalmente le stesse. Confermo che non è molto comune ed anch'io ne ho visti pochi (continua a cacciare e poi regalamene uno :p :p ). Grazie in anticipo!
Ciao
Gianfranco


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MessaggioInviato: 01/03/2014, 0:14 
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57
Messaggi: 4282
Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
Giusto, le dimensioni! :no1: Se ognitanto non le dimentico non sono soddisfatto! :no1:
Circa 4mm, comunque :)
Domani vedoo di fare foto mgliori :ok:

Intanto grazie a tutti! :birra: Vedrò di scovarne altri :ok: :hi:

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MessaggioInviato: 01/03/2014, 8:45 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Alessio89 ha scritto:
Effettivamente io tendo a scortecciare maggiormente pioppi e querce, che dalle mie parti, verso la costa, sono gli alberi più abbondanti e a parte qualche caso fortuito (specie le querce) queste essenze non mi hanno mai regalato tanta varietà di subcorticicoli come accade lì da voi con piante diverse.
Qui, come se non bastasse, i salici crescono in punti impenetrabili, e i pochi che si trovano (secchi), sgombri da rovi e arbusti vari, li tagliano :( .
O cambio zone, o cambio tipo di alberi.

Ciao Alessio. Non ti scoraggiare. La ricerca dei subcorticicoli è così. Puoi sollevare la corteccia di 100 alberi e trovare poco e di pochissime specie, e poi sotto quella di un solo albero trovare tante specie tutte ammassate.
Non si può neanche dire quali siano le specie migliori di piante, in questo senso. Bisogna solo farci l'occhio un po' per volta.
Spesso è più fruttuoso controllare sotto la corteccia di piante isolate, o meglio in filari tra i campi, che non in un bosco. Questo perchè gli alberi in spazi aperti diventano, in inverno, rifugio di molte specie che poco hanno a che fare con quelle piante, e che si aggiungono alla normale fauna subcorticicola. Per cui filari di piante anche alloctone (eucalipti e platani in particolare, visto che la corteccia ha la tendenza a staccarsi anche sulle piante vive) permettono quasi sempre discrete raccolte. In genere, parti di corteccia sollevata su piante ancora vive, sia sane che morenti, sono più "popolate" di quelle su piante morte da tempo. Tra queste ultime, i subcorticicoli possono variare molto in numero (di individui e specie) a seconda del grado di umidità, dell'esposizione, della distanza dal suolo, della posizione del tronco/ramo (verticale, orizzontale, lato superiore, inferiore), dello spessore, estensione e distanza dal legno del pezzo di corteccia, del periodo dell'anno e del clima.
Ti faccio alcuni esempi. Un mesetto fa sono stato in un piccolo bosco di faggi presso Allumiere. Malgrado abbia controllato diversi grossi faggi, sia morti che vivi, non ho trovato quasi nulla. Era quasi tutto concentrato sotto la corteccia di una singola quercia morta in piedi del diametro di circa 15 cm. Lì sotto, ogni pezzetto che sollevavo aveva la sua piccola popolazione di subcorticicoli.
Poco tempo prima ero in una querceta presso Manziana (non il solito Bosco di Manziana). Sotto le cortecce di quercia quasi niente, ma sotto qualche pezzetto di corteccia sottile dei rami morti di rosacee (probabilmente vecchi meli) c'era una discreta varietà di specie.
Più o meno nello stesso periodo, in una querceta verso Sacrofano, ho trovato quasi tutto sotto dei piccoli pezzi di corteccia molto sottile di piccoli aceri morti all'interno della querceta.
Lunedì scorso, a Maccarese, ho scortecciato diversi olmi morti, che promettevano bene, trovando solo i soliti comunissimi Accanthopus, delle querce, con lo stesso risultato, e prima di andarmene, una singola sughera, sotto la cui corteccia era tutto un brulicare di coleotteri di varie famiglie.
Insomma, ogni posto ed ogni situazione fanno caso a sé.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 01/03/2014, 13:25 
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Iscritto il: 23/06/2010, 19:05
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Nome: Alessio Morelli
Grazie Maurizio per i tuoi sempre utili e preziosi consigli.

Un minimo di esperienza la sto acquisendo con il tempo, ma resto quasi sempre esterrefatto dalla penuria di specie che osservo sotto la corteccia delle querce (isolate o formanti boschi), nei posti che frequento io ovviamente. Non tanto per quella parte di coleotteri (e non) che le sfrutta come riparo occasionale e che magari non la preferisce per qualche motivo, bensì per quell'altra che vi è maggiormente legata e che soltanto lì vi si annida.
Ogni tanto qualcosina di "interessante" sbuca fuori. Monotomidae, Zopheridae, ecc... Va più che altro "a luogo". Il discorso invece cambia, e le specie aumentano via via che sollevo, le cortecce di: pioppi, salici (quando sono raggiungibili), olmi, pini, carpini (su questi in particolare trovo di tutto).
Ma in fin dei conti mi lascio troppo influenzare da ciò che ci trovo sotto!

Sono partito da presupposto, attraverso le assurde ipotesi che alcune volte mi vengono in mente al momento per giustificare alcuni miei "fallimenti" in termini di caccia entomologica :gh: , che la varietà e la quantità di specie di insetti sotto le cortecce, lì nella pianura padana è maggiore rispetto a quella di qui, a parità di ambiente intendo (mi riferisco alle zone fluviali). Gli Ptinidae, i Troschidae, i Bothrideridae, giusto per citare le famiglie raccolte da Daniele, sono coleotteri che dal vivo non ho mai incontrato, esclusi forse i Bothrideridae, pur scortecciando gli stessi tipi di alberi. Sicuramente ci saranno, basta cercare bene, però ho l'impressione che non siano poi così comuni come lì.
Questo chiaramente, tengo a precisare, senza voler sottovalutare le capacità di Daniele, a cui i meriti vanno riconosciuti :sma: , il quale riesce a distinguere anche il più piccolo coleotterino sotto la corteccia, come ad esempio gli Pselaphinae. Io non potrei competere con lui in tal senso, visto che, pur cercandoli, sia sotto corteccia che sotto i sassi nei formicai, dal vero non ne ho mai visto uno in vita mia.

Di sicuro hai ragione tu, che ogni posto e ogni situazione fa caso e se. Forse sto facendo di tutta l'erba un fascio, paragonando insetti e circostanze ambientali differenti.
:hi:


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MessaggioInviato: 01/03/2014, 17:33 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Per gli Pselaphinae, tieni conto di una cosa: a parte qualcuno leggermente più grande, sono talmente piccoli che facilmente non si notano. I più difficili da vedere sono quelli nel terriccio, ma anche quelli sotto corteccia non scherzano. Però facendoci l'occhio si riesce a vederli (quando poi l'età avanza, vedi il caso mio, ci si mette pure la presbiopia, ed in quel caso, o ti procuri un paio di occhiali tra +3 e +4, oppure chi li vede?)

Un trucco banale, che probabilmente già conosci per aumentare enormemente la varietà e il numero di piccoli coleotteri subcorticicoli trovati:
Stacca con delicatezza la corteccia dal legno, poi sbattila ripetutamente e con forza, facendo cadere quel che c'è attaccato o rintanato nelle fessure del lato interno su un foglio bianco o un telo, o anche semplicemente su un sacchetto di plastica steso per terra. Non hai idea di quanta roba esca da un pezzo di corteccia su cui non si vedeva quasi niente. Soprattutto per cortecce rugose internamente, come quelle di tutte le Quercus in generale, Fagus, ecc.
Se poi vuoi fare le cose come si deve, procurati un retino da poggiare ai tronchi. Uno buono che costa poco è questo di Paradox. Da non usare come nella foto, ma mettendolo attaccato al tronco quando si stacca la corteccia più in alto, in modo che ciò che cade finisca in gran parte nel retino. Spesso fa la differenza. Volendo è anche facile farselo da soli, con due pezzi di profilato d'alluminio, un pezzo di corda, un pezzo di manico di scopa di legno, un paio di viti e dadi e un po' di stoffa bianca (che è meglio della rete fina).

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 01/03/2014, 19:24 
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Iscritto il: 23/06/2010, 19:05
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Località: Pescara
Nome: Alessio Morelli
Julodis ha scritto:
Per gli Pselaphinae, tieni conto di una cosa: a parte qualcuno leggermente più grande, sono talmente piccoli che facilmente non si notano.

Effettivamente :oooner: .
Julodis ha scritto:
Un trucco banale, che probabilmente già conosci per aumentare enormemente la varietà e il numero di piccoli coleotteri subcorticicoli trovati:
Stacca con delicatezza la corteccia dal legno, poi sbattila ripetutamente e con forza, facendo cadere quel che c'è attaccato o rintanato nelle fessure del lato interno su un foglio bianco o un telo, o anche semplicemente su un sacchetto di plastica steso per terra.

No, non lo conoscevo (a questo non ero mai arrivato). Il telo bianco già ce l'ho, devo solo provare a scrollarci sopra dei pezzi di corteccia come mi consigli e vedere cosa succede. Già so che dovrò ricredermi sulla fauna subcorticicola di queste piante :mrgreen: .
:birra:


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MessaggioInviato: 01/03/2014, 20:39 
 

Iscritto il: 10/07/2010, 14:42
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Nome: Giuseppe Pace
alebisca ha scritto:
ciao daniele, ha ragione Giuseppe, è un Mycetophagus, ma dalla foto (non eccezionale...) sembra piuttosto M. salicis, che è molto simile al piceus. dovresti fare una foto migliore e più a fuoco dell'habitus e anche un dettaglio del pronoto (in modo da rendere ben visibile la punteggiatura) e delle antenne. il piceus normalmente (ma ci sono rare eccezioni) non ha la macchietta nera agli omeri, il salicis invece si (come nella tua foto); inoltre hanno una punteggiatura un po' diversa del pronoto e qualche differenza negli ultimi articoli antennali. il salicis è citato da Porta per l'Italia ma non nella cklist e nella fauna europaea. sarebbe il caso che torni sul posto in primavera per cercare di prenderne ancora, fra l'altro avrei piacere di studiarli anche per chiarire la questione. entrambi comunque non sono frequenti, quindi prova e riprova...
a presto

Ciao Alessandro,
bentrovato nel Forum.

Ho controllato tutti (tre) i miei esemplari, sono uguali a quello postato.
Li avevo determinati come M. piceus salicis.

Ho diversi lavori che trattano questa famiglia.
Se riesco a ritrovarli, farò le ulteriori verifiche.

Giuseppe


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MessaggioInviato: 01/03/2014, 23:51 
 

Iscritto il: 21/09/2009, 9:34
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Località: Padova
Nome: Gianfranco Salvato
Alessio89 ha scritto:
Sono partito da presupposto, attraverso le assurde ipotesi che alcune volte mi vengono in mente al momento per giustificare alcuni miei "fallimenti" in termini di caccia entomologica :gh: , che la varietà e la quantità di specie di insetti sotto le cortecce, lì nella pianura padana è maggiore rispetto a quella di qui, a parità di ambiente intendo (mi riferisco alle zone fluviali). Gli Ptinidae, i Troschidae, i Bothrideridae, giusto per citare le famiglie raccolte da Daniele, sono coleotteri che dal vivo non ho mai incontrato, esclusi forse i Bothrideridae, pur scortecciando gli stessi tipi di alberi. Sicuramente ci saranno, basta cercare bene, però ho l'impressione che non siano poi così comuni come lì.

Di sicuro hai ragione tu, che ogni posto e ogni situazione fa caso e se. Forse sto facendo di tutta l'erba un fascio, paragonando insetti e circostanze ambientali differenti. :hi:



Caro Alessio
Pensa che io cacciando da decenni subcorticicoli nel nord Italia ero arrivato a conclusioni opposte!
Come dice giustamente Maurizio ogni posto e ogni situazione fa caso a se. In zone teoricamente meravigliose non trovi nulla poi sotto la corteccia del tronchetto lungo la strada o nella legnaia trovi di tutto, e questo sia al Nord che al Sud; ovviamente bisogna calcolare l'impatto del sole nelle due diverse zone (dove batte non trovi nulla!).
Ottimo è il suggerimento del retino con tela ed il pezzo di corda da appoggiare ai vari tronchi o sotto le cortecce che smuovi; tieni presente che alcuni insetti si lanciano non appena tocchi la corteccia altri non si staccano dal tronco o dalla corteccia nemmeno se sbatti. Io al posto del retino, molto grezzamente ed anche per non dare troppo nell'occhio specialmente in certe zone, utilizzo un coperchio di scatola da scarpe (di quelli che hanno il bordo parzialmente plasticato sul quale gli insetti non riescono a salire) in cui accumulo ciò che cade o dalle cortecce o anche dall'eventuale retino o pigna o fiore o pizzico di erbe tra il secco ed il marcescente ecc.. Qui, sul fondo chiaro vedi facilmente ciò che si muove (a volte devi aspettare vari minuti per certi latrididi, zoopheridi e simili) poi, però, invece di buttare tutto via in malo modo fallo con una certa delicatezza poiché molti di questi insettini tendono a rimanere aggrappati al fondo di cartone. L'anno scorso alle Canarie (ove tutto è vietato :oops: ) dopo aver controllato per più di un'ora un paio di manciate di detriti, muschi e licheni e non avervi trovato quasi nulla, attaccati sul fondo del famoso coperchio di cartone c'erano una ventina di mimeticissimi, immobili e rarissimi Tarphius (Zoopheridi).
Divertiti (e ricordati di me per eventuali scambi).
Ciao
Gianfranco


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MessaggioInviato: 02/03/2014, 1:11 
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Iscritto il: 23/06/2010, 19:05
Messaggi: 2580
Località: Pescara
Nome: Alessio Morelli
Ciao Gianfranco. Grazie per questa rivelazione. Da un certo punto di vista mi consola, e, benché mi sia fatto un'idea sbagliata su questa loro disomogenea distribuzione, mi fa pensare almeno che non sono il solo a fare questo tipo di ragionamenti.
Gianfranco ha scritto:
L'anno scorso alle Canarie (ove tutto è vietato ) dopo aver controllato per più di un'ora un paio di manciate di detriti, muschi e licheni e non avervi trovato quasi nulla, attaccati sul fondo del famoso coperchio di cartone c'erano una ventina di mimeticissimi, immobili e rarissimi Tarphius (Zoopheridi).

:o
L'idea della scatola da scarpe comunque è ottima.
Gianfranco ha scritto:
Divertiti (e ricordati di me per eventuali scambi).

Certamente ;) . Qualcosina di queste famiglie "in avanzo" dovrei averla.
Se non sbaglio ho qualche Monotomide, dei Rizophagus sp. che devo ancora identificare (trovati sotto corteccia di quercia :to: ) e con loro dei lavori in polacco che ho scoperto da poco frugando in rete, con delle chiavi per molte delle specie italiane e che appena possibile inserirò.
:hi:


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