Leggendo le richieste di identificazione di Paolo Maltzeff, relative, per la maggior parte, a catture effettuate con trappole Malaise, mi è venuto in mente di cercare di approfondire tecniche e materiali necessari per questo tipo di raccolte.
Il problema di questi sistemi, che fondamentalmente consistono nel posizionamento di una barriere (una rete a maglie fini) che intercetti gli insetti in volo, è che si tratta di strutture piuttosto ingombranti e visibili da lontano, che quindi attirano l'attenzione, Di conseguenza, in territori molto frequentati dalla gente, come in genere sono i nostri, è praticamente impossibile lasciarle in azione per qualche giorno e sperare di ritrovarle (o almeno, ritrovarle intatte). Considerato che queste trappole, comprate già fatte, costano cifre considerevoli, non è conveniente comprarne una, magari a 200 Euro, piazzarla un giorno, tornare il giorno dopo e non trovarla più (o trovarla travolta da mucche o cavalli).
In pratica, andrebbero usate solo sotto stretta sorveglianza (ma a quel punto, su un periodo di qualche ora, perdono molta della loro efficacia) o in terreni privati o comunque non aperti al pubblico (cosa che ne limita l'uso ad una ristretta minoranza di noi).
Però, se si riuscisse a costruirsele in proprio, magari sfruttando oggetti nati per altri scopi, spendendo pochi Euro, potrebbe valere la pena di provarle. Lo scopo di questa discussione è proprio escofgitare un modo per realizzare trappole di questo tipo spendendo il meno possibile, e cercando di progettare una struttura più semplice possibile. Gradirei molto interventi da parte di chi ha (o ha avuto) modo di utilizzare questo tipo di trappole, sia modelli in commercio che autocostruiti.
Cominciamo col distinguere i due tipi principali di trappole per l'intercettazione di insetti volanti (UFI

).
Fondamentalmente ne esistono di due tipi:
A - le Malaise vere e proprie, orientate verso la cattura di Imenotteri, Ditteri ed altri insetti che quando trovano un ostacolo cercano di superarlo volando verso l'alto)
B - le cosiddette FIT (Flying Intercept Traps), dirette principalmente vero i Coleotteri volatori, che spesso, quando colpiscono un ostacolo, cadono verso il basso.
La differenza fondamentale è che il contenitore / i contenitori posti in fondo alla trappola, in cui finiranno gli insetti, sono in alto nel primo tipo, in basso nel secondo.
Metto un paio di foto d'esempio, pescate su Internet, ma ve ne sono un'infinità di varianti.
Una classica Malaise
Una per l'intercettazione dei Coleotteri ed altri insetti volanti che vanno verso il basso
Sono due modelli molto belli ma che mettono in evidenza i problemi che ho citato prima (costo, ingombro, eccessiva visibilità e vulnerabilità a bipedi e quadrupedi vaganti).