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Graphoderus zonatus verrucifer (C.R. Sahlberg, 1824) Dettagli della specie

12.VI.1989 - ITALIA - Trentino-Alto Adige - TN, Grumes, lago del Vedes


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 08/03/2010, 23:08 
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Nome: Marcello Romano
In Graphoderus zonatus verrucifer (Sahlberg, 1824) le femmine si presentano dimorfiche.
Alcune hanno la superficie delle elitre liscia, come nei maschi.
Altre presentano invece le elitre totalmente e fittamente granulate.
Quella che ho fotografato per il forum appartiene appunto a quest'ultima forma.
La presenza di questa sottospecie di Graphoderus zonatus a gravitazione settentrionale, è limitata in Italia a poche stazioni nel Trentino.
Questa femmina proviene da Grumes: lago del Vedes, in provincia di Trento, dove è stata raccolta il 12 giugno del 1989.


20100308215209_Graphoderus zonatus verrucifer_femmina.jpg







Immagine[/center]

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:hi: Marcello Romano


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MessaggioInviato: 08/03/2010, 23:20 
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Nome: Maurizio Gigli
Marcello, tutte le tue foto sono bellissime, ma questa ha una definizione della scultura elitrale veramente fantastica! Si può sapere che razza di obiettivo usi?

Bella bestia! Non credo di averla mai vista (poi controllo nelle scatole dei Dytiscidae, che non apro da non so quanto). Se continui a inviare foto di questa famiglia ne approfitto per ricontrollare tutte le mie vecchie determinazioni e identificare quelli che ho lasciato senza nome (io andavo avanti col Porta!).
Certo che è strano questo dimorfismo nelle femmine, che tra l'altro si verifica anche in altre specie della stessa famiglia. Per quanto ne so dovrebbe permettere una migliore presa del maschio durante l'accoppiamento, quindi essere vantaggioso. Chissà perchè non si è stabilizzato nelle varie specie?

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 08/03/2010, 23:21 
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:sh: :sh: :sh: :sh: :sh: SEMPLICEMENTE STUPENDA :sh: :sh: :sh: :sh: :sh:

Marcello, sei grande! :ok:

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Nota: tutti gli esemplari inseriti nelle discussioni aperte da me sono da ritenere "Andrea Carlin legit" se non diversamente specificato.


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MessaggioInviato: 08/03/2010, 23:31 
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Nome: Marcello Romano
Julodis ha scritto:
Marcello, tutte le tue foto sono bellissime, ma questa ha una definizione della scultura elitrale veramente fantastica! Si può sapere che razza di obiettivo usi?


L'attrezzatura è quella illustrata in questa discussione.

Julodis ha scritto:
Certo che è strano questo dimorfismo nelle femmine, che tra l'altro si verifica anche in altre specie della stessa famiglia. Per quanto ne so dovrebbe permettere una migliore presa del maschio durante l'accoppiamento, quindi essere vantaggioso. Chissà perchè non si è stabilizzato nelle varie specie?


Credo invece sia l'esatto contrario.
Nillson (1986), ha pubblicato un lavoro sulle variazioni geografiche in Graphoderus zonatus, dimostrando che, dove abbondano le femmine con elitre granulate, i maschi presentano un numero più elevato di dischi adesivi sui tarsi anteriori (quasi il doppio), per permettere una maggiore adesività durante l'accoppiamento.
Le elitre lisce sono infatti più facili da "agganciare" e, nelle popolazioni dove tali femmine sono più abbondanti, il numero di dischi adesivi nei maschi diminuisce (vedi qui l'Abstracts del lavoro di Nillson).

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:hi: Marcello Romano


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MessaggioInviato: 08/03/2010, 23:36 
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Nome: Andrea Carlin
:hi: In effetti le ventose le utilizzano i vetrai per spostare lastre di vetro..... :to: :gh: :mrgreen:

:hi: :hi: :hi:

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Andrea Carlin, Pergine Valsugana (TN) carlin.andrea(AT)gmail.com

Nota: tutti gli esemplari inseriti nelle discussioni aperte da me sono da ritenere "Andrea Carlin legit" se non diversamente specificato.


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MessaggioInviato: 08/03/2010, 23:41 
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Nome: Marcello Romano
In questa pagina di un sito russo è riportata un'interessante spiegazione del fenomeno in termini evoluzionistici, con particolare riferimento ai Ditiscidi e al Graphoderus zonatus verrucifer.
Ho inserito la pagina con la traduzione automatica in inglese di google.

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:hi: Marcello Romano


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MessaggioInviato: 09/03/2010, 12:38 
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Nome: Alessandro Pinna
Mamma mia Marcello ma li hai proprio tutti i ditiscidi! :o :o E che foto meravigliose!
Il zonatus e' gia' di per se' una specie rara in Italia, tu ci presenti pure la sottospecie ad elitre rugose! Complimentissimi. :hi:

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AleP


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MessaggioInviato: 09/03/2010, 16:04 
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Velvet Ant ha scritto:
In questa pagina di un sito russo è riportata un'interessante spiegazione del fenomeno in termini evoluzionistici, con particolare riferimento ai Ditiscidi e al Graphoderus zonatus verrucifer.
Ho inserito la pagina con la traduzione automatica in inglese di google.

Mi sono letto l'articolo. Interessante e convincente.
Mi consola il fatto che nella mia errata interpretazione del fenomeno io abbia avuto un illustre predecessore: nientemeno che Darwin!

A questo punto ne deduco che ci sia un equilibrio tra le capacità di adesione (e quindi di riproduzione) del maschio e la sopravvivenza della femmina. Per cui la situazione ottimale per la specie è quella con femmine dei due tipi conviventi, perchè se i maschi diventano più numerosi ed aggressivi (magari per particolari condizioni climatiche in alcuni anni, o semplicemente per caso) le femmine lisce schiattano e si riproducono soprattutto quelle ad elitre "lavorate", mentre se ci sono pochi maschi si riproducono meglio le lisce. Se le popolazioni si rarefacessero, dovrebbero quindi aumentare le femmine lisce, le altre invece, quando c'è eccessiva densità. Anche la diversa frequena di femmine dei due tipi in base alla latitudine potrebbe avere una motivazione simile.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 09/03/2010, 23:12 
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Aggiungo la foto del maschio di questa sottospecie, raccolto nella stessa località della femmina (Grumes: lago del Vedes, 1496 m), il 25.VI.1989, dal caro amico Mario Toledo.
La femmina fu raccolta invece, da Antonio Schizzerotto, che gentilmente, a suo tempo, me la donò per la mia collezione.


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