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Catalogo Coleotteri Paleartici volume 6



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MessaggioInviato: 09/03/2010, 1:05 
 

Iscritto il: 21/01/2010, 18:04
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Nome: Nando
Finalmente Apollo Books ha messo online l’indice del 6 volume del Catalogue of Palaearctic Coleoptera Edited by I. Löbl & A. Smetana.
Questa la directory: http://www.apollobooks.com/palaearcticindex.htm (quando aprirete il file “Index to vol.6 (PDF – 1,4 MB)” in realtà sul primo rigo troverete scritto “Volume 5, 2008”, è un ovvio errore.
Io uso selezionare l’intero documento, copia e quindi incolla su un file di Word; il nuovo documento lo evidenzio e converto la scrittura in Arial corpo 8: dispongo così di un documento perfetto che con la funzione trova mi permette di cercare qualunque specie e compiere qualunque altra operazione (p.e. raggruppare le specie per genere, ecc.).
Buon divertimento per gli aggiornamenti (e spostamenti in collezione) che dovrete fare!!


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MessaggioInviato: 09/03/2010, 10:27 
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Nome: Gianfranco Sama
Ovviamente anche la data è errata. La data effettiva di pubblicazione del Catalogo è 22.2.2010.
E non è questo l'unico errore: si veda, per esempio, Pedestredorcadion (io non accetto Cribridorcadion come sinonimo seniore di Pedestredorcadion) fiorii, citato tre volte nel Catalogo: come sinonimo di arenarium, come sinonimo di etruscum e come sottospecie di quest'ultimo.

Come co-autore ho ricevuto una copia del Catalogo (bontà loro). Chi avesse informazioni o delucidazioni da chiedere può farsi avanti.

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Gianfranco Sama

"Benedetto colui che ti aiuta a correggere i tuoi errori invece di scagliarteli contro"
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MessaggioInviato: 09/03/2010, 10:52 
 

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Caro Gianfranco,
non é forse il caso che ci fai tu una disamina degli errori/orrori?
Credo che una recenzione del volume con gli status da te non condivisi e degli errori sarebbe l'ideale. Io ci ho"lavorato" oltre mezz'ora solo per accorgermi che ci sono soltanto i seguenti generi di Dorcadion e che il genere Musaria é sparito: Dorcadion, Eodorcadion, Iberodorcadion, Lamidorcadion, Mimodorcadion, Neodorcadion, Politodorcadion, Sinodorcadion, Trichodorcadion. Chi, come me, non é specialista ci impiegherà mesi per accorgersi dei vari nuovi status. Dimenticavo: il caro vecchio genere Prionus lo hanno frazionato .... cosa ne pensi?

Carissimi saluti


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MessaggioInviato: 09/03/2010, 11:47 
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Nome: Marcello Romano
Rischiando di fare andare in tilt la memoria del mio pc, ho rielaborato l'indice (352 pp.), attualmente in ordine alfabetico per specie, in ordine alfabetico per Genere.
Se interessa, posso inserirlo in questa discussione, dividendo il file di Word in tre spezzoni (intero pesa quasi 6 Mb).

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:hi: Marcello Romano


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MessaggioInviato: 09/03/2010, 12:40 
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Nome: Gianfranco Sama
Ciao Nando,
io ci ho lavorato direttamente (e gratuitamente) per un anno, spesso lottando con gli editori che sembravano intenzionati a privilegiare la visione russo-centrica dei Cerambycidae paleartici. Ovviamente si sono dovuti accettare dei compromessi che, come sempre, non accontentano nessuno. Oltre tutto, gli errori e le dimenticanze sono fisiologici in un lavoro del genere, soprattutto se (come in questo caso) gli editori non sono specialisti e se, nonostante questo, si prendono la libertà di apportare dei cambiamenti senza consultarsi con gli specialisti.

Tu ovviamente, ti riferisci all'indice scaricabile. Tieni presente che questo è solo l'indice delle specie in quanto quello dei taxa sopra specifici è presente nel volume e non in quello scaricabile dal Web. I Dorcadionini sono stati mantenuti nel Catalogo come tribu solo per comodità. In effetti, questa tribu è stata da me recentemente messa in sinonimia con la tribu Lamiini in quanto, a ben guardare, non esiste alcuna reale differenza morfologica fra una Lamia, un Morimus o una Herophila e un Dorcadion (se non, almeno per le nostre specie, nelle dimensioni, ma certi Eodorcadion e Dorcadion s.str. non hanno nulla da invidiare ad un Morimus). Lo stesso Breuning, il maggiore specialista di Lamiinae, separava Dorcadion da Herophila solo per la presenza, nel secondo, di una cicatrice all'apice del primo articolo antennale. Salvo poi descrivere come Dorcadion un paio di taxa (veluchianum e zajecarense) che si sono poi rivelati essere delle Herophila. D'altronde, una carena è ben visibile in Eodorcadion Breuning, 1947 e, seppure attenuata, anche in alcuni Iberodorcadion. La sistematica adottata nel Catalogo per questa tribu, rispecchia quella (a mio avviso discutibile) recentemente proposta da Danilevsky & altri sulla sola base del sacco interno estroflesso e "soffiato". In questo modo Neodorcadion è diventato un genere, Pedestredorcadion un sinonimo di Cribridorcadion (che è sottogenere di Dorcadion), Iberodorcadion un genere distinto con due sottogeneri (Baeticodorcadion e Hispanodorcadion). Insomma, una sistematica sconvolta sulla base di uno studio che ha preso in esame (come ho scritto altre volte) solo una piccola parte (30 %) delle specie conosciute.

Per quanto riguarda i Phytoeciini, Musaria non è scomparso, solo che essendo stato accettato solo come sottogenere di Phytoecia, non compare nell'indice scaricabile; come vedi, la nostra Musaria tirellii figura come Phytoecia, ma nel catalogo è Phytoecia sbg. Musaria. Anche nel caso dei Phytoeciini è stato imposto un compromesso del tutto arbitrario. Alcuni taxa, come Pilemia, Conizonia, Opsilia e qualche altro sono accettati come generi in base alla morfologia larvale, mentre altri, come Helladia, Musaria, Neomusaria, ecc., le cui larve non sono note, sono stati ritenuti solo dei sottogeneri di Phytoecia. Il risultato è una sistematica schizofrenica, incoerente e, pertanto, insoddisfacente.
Prionini - Fino a poco tempo fa, Mesoprionus, Lobarthron, Polylobarthron, ecc., ecc. erano ritenuti sottogeneri: ora sono diventati tutti generi anche se, a ben vedere, i caratteri utilizzati per dividerli sono di valore specifico o, in qualche caso, poco più.

Gli autori russi, da sempre, sono degli "splitter"; ne sanno qualcosa i Buprestidari, i quali hanno a che fare con i generi e i sottogeneri (fra un po’ saranno tutti generi) di Acmaeodera e Anthaxia.
Si veda anche la miriade di presunte inutili sottospecie di valore sostanzialmente "economico" descritte per i Dorcadionini: 7 per l'arietinum (tutte del Kazakhstan), 9 per scabricolle, 11 per semenovi, addirittura 17 (tutte del Kazakhstan) per glicyrrhizae, eccetera, eccetera, eccetera.

Alla fine, tuttavia, ritengo che il Catalogo, pur con i suoi inevitabili errori ed omissioni, rappresenti un lavoro di messa a punto necessario e utile (sarebbe sconfortante il contrario). Ovviamente ognuno di noi prenderà del catalogo quello che ritiene più opportuno e più rispondente alla propria interpretazione. Quello che è certo, vista l'impostazione, elenco in ordine alfabetico, poco si presta ad essere utilizzato per impostare una collezione.

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Gianfranco Sama

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MessaggioInviato: 09/03/2010, 12:41 
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Nome: Maurizio Bollino
Velvet Ant ha scritto:
Rischiando di fare andare in tilt la memoria del mio pc, ho rielaborato l'indice (352 pp.), attualmente in ordine alfabetico per specie, in ordine alfabetico per Genere.
Se interessa, posso inserirlo in questa discussione, dividendo il file di Word in tre spezzoni (intero pesa quasi 6 Mb).


Marcello,
c'è bisogno di chiederlo? Inserisci pure... e grazie a te e al tuo .... processore! Dagli qualche ora di pausa, pare se la sia meritata :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 09/03/2010, 13:02 
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Nome: Maurizio Bollino
Isotomus ha scritto:
Gli autori russi, da sempre, sono degli "splitter"; ne sanno qualcosa i Buprestidari, i quali hanno a che fare con i generi e i sottogeneri (fra un po’ saranno tutti generi) di Acmaeodera e Anthaxia.
Si veda anche la miriade di presunte inutili sottospecie di valore sostanzialmente "economico" descritte per i Dorcadionini: 7 per l'arietinum (tutte del Kazakhstan), 9 per scabricolle, 11 per semenovi, addirittura 17 (tutte del Kazakhstan) per glicyrrhizae, eccetera, eccetera, eccetera.
Alla fine, tuttavia, ritengo che il Catalogo, pur con i suoi inevitabili errori ed omissioni, rappresenti un lavoro di messa a punto necessario e utile (sarebbe sconfortante il contrario). Ovviamente ognuno di noi prenderà del catalogo quello che ritiene più opportuno e più rispondente alla propria interpretazione. Quello che è certo, vista l'impostazione, elenco in ordine alfabetico, poco si presta ad essere utilizzato per impostare una collezione.


Non entro nel merito dei contenuti del Catalogo, ma concordo su un punto fondamentale: sarà bello o brutto, corretto o sbagliato, però adesso esiste!! Un ottimo punto di partenza (a leggere ciò che scrive Gianfranco, non credo lo sia di arrivo) per chi fa sistematica.
Sul discorso "splitter", per dirla in termini calcistici, gli splitter vincono sui lumper 50-1. Gli splitter non esistono solo a proposito di Dorcadion, e non sono solo russi! Vogliamo parlare di Parnassius? Russi, giapponesi e tedeschi hanno descritto una miriade di sottospecie inutili, la maggior parte delle quali sono quasi certamente destinate solo ad allungare le liste sinonimiche. Se, almeno, i russi avevano (non so se è ancora vero, ma credo di si) motivazioni "economiche", giapponesi e tedeschi non avevano, e NON HANNO TUTTORA, neanche quelle. Eppure .... continuano ad intasare le riviste con nuovi taxa sottospecifici.
Tutto il mondo è paese......

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MessaggioInviato: 09/03/2010, 16:25 
 

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Marcello, scusami ma alle 0,05 di stamane ho dimenticato di scrivere che, per fare le elaborazioni, bisognava dividere il file in due tronconi (File 1 e 2) altrimenti il PC andava in tilt (io mi ci diverto da matti ma perdo tempo!). Penso che sarebbe molto utile se inserisci la tua elaborazione, ci risparmi un bel po’ di lavoro; io l’elaborazione in due tronconi l’ho fatta solo per curiosità per i Dorcadionini date le notizie che erano filtrate.

Gianfranco, grazie per i chiarimenti (ci dici qualche altra cosina?); so bene come funziona l’indice online perché possiedo tutti i volumi precedenti; mancano non solo i sottogeneri ma anche i generi sinonimi; é un indice limitato solo ai taxa a livello di specie e sinonimi stabiliti in modo molto molto discutibile dalla redazione nell’introduzione. Per capirci qualcosa occorre comprare il volume, questa volta piuttosto oneroso, che temo compreremo in pochi stando a quanto mi risulta per i precedenti (dei quali ho smistato fotocopie di singole famiglie a destra e a manca). Anche per questo motivo ti avevo chiesto di darci una disamina degli errori/orrori
e una recensione. Sono daccordo circa gli inevitabili errori ed omissioni (ci si dovrebbe meravigliare del contrario), considerata la dimensione dell’opera; sono un po’ meno d’accordo quando scrivi “prenderà del catalogo quello che ritiene più opportuno e più rispondente alla propria interpretazione”: ho verificato più volte, con i precedenti volumi, che questo catalogo è accettato praticamente integralmente nei paesi centroeuropei, Russia, Giappone e USA. Gli stessi Musei lo trovano una pratica guida per risistemare le collezioni specialmente se non hanno specialisti di certi gruppi. Credo che il genere Bembidion insegni.

Termini scrivendo “Quello che è certo, vista l'impostazione, elenco in ordine alfabetico, poco si presta ad essere utilizzato per impostare una collezione”. Da tassonomo (anzi ex perché da un po’ mi sono defilato) concordo con te, è risibile affiancare il genere Agathidium all’Ansibaris ma ti chiedo: saresti in grado di sistemare in ordine tassonomico una collezione di 1000 Staphylinoidea o Curculionoidea o meglio ancora Scarabaeoidea? Quanto ci impiegherai per trovare successivamente la specie x che ti interessa? Credo che la nostra generazione debba cambiare mentalità; quando avevamo 30-40 anni abbiamo scritto cataloghi, volumi della Fauna d’Italia o grosse monografie (come dimenticare quelle di Pace, Poggi, Meregalli, Caldara, Platia, Giachino-Vailati, Osella, Casale e tanti e tanti altri ancora) (parlo di Coleotteri); oggi trovo difficoltà nel reperire analoghe opere scritte dalle nuove generazioni ma non per loro carenza (forse ne sanno più di noi) ma perché sono cambiate le condizioni; noi, non so perché, “nascevamo” specialisti, già a vent’anni gironzolavamo per Musei. Le nuove leve si interessano, probabilmente giustamente, di tutte le famiglie, hanno una sete che noi non potevamo permetterci perché nessuno ci avrebbe mai identificato a livello di famiglia/genere un Phalacride, Ptilidae, Corilophide, Cybocephalidae, Merophysinae, ecc.. Di conseguenza ho motivo di ritenere che allestiscono con maggiore frequenza rispetto a noi delle collezioni generali che quando superano le 10.000 specie (ed oggi con internet è facile) solo l’ordine alfabetico può permettere di gestire. Penso quindi che nei lavori di tassonomia (lasciamo perdere quelli di sistematica.........) bisogna tenere conto di queste nuove esigenze e che i lavori sono sempre più letti da non specialisti. Ci piaccia o no stiamo diventando …. anziani e dobbiamo accettare la realtà e le nuove tendenze.

Questo argomento mi da lo spunto per porre un suggerimento a Marcello: non sarebbe il caso di stilare una lista con gli specialisti di cui disponiamo in Italia (ed eventualmente Europa ma che derminano la nostra fauna) ed una, più importante, delle tante famiglie che nessuno studia e che possono offrire prospettive di grande soddisfazione? (parlo per esperienza personale). Su questo sito ho letto con grandissimo piacere che c’è qualcuno che si occupa di Mordellidi, sarebbe il secondo specialista in Europa di una famiglia le cui specie italiane sono indeterminabili ma che sono convinto può riservare molte sorprese e comunque la “vera” corologia delle specie è al 90% sconosciuta o comunque meritevole di conferma. Mi sembra che ci sia anche qualche altro specialista di piccole famiglie ma non ho indagato più di tanto perché io ho i "miei" da 30-40 anni.

Maurizio, hai idea di quanta gente pagherebbe per dare il proprio nome a un nuovo taxa? Siamo uomini………

Scusate il lungo messaggio, non mi aspetto risposte

Saluti


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Coleoptera ha scritto:
Maurizio, hai idea di quanta gente pagherebbe per dare il proprio nome a un nuovo taxa? Siamo uomini………


Nando,
lo so, e so anche quanta gente è disposta a pagare pur di avere la ssp. nuova appena descritta, e di questo ne approfittano certi autori vendendo i paratipi a colpi da 100 euro!!! Se poi le serie tipiche sono composte da: holotype, weitere paratypen (senza specificare nè quantità, nè dati, nè collocazione), allora il business si ingrossa......

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Maurizio Bollino


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Inserisco l'indice del sesto volume del Catalogue of Palaearctic Coleoptera Edited by I. Löbl & A. Smetana, rielaborato in ordine alfabetico di Genere.
Ho diviso il documento Word in tre parti, per alleggerirlo e permetterne una più agevole consultazione.
Naturalmente, chi lo desidera, può riunirlo in un unico documento.
L'unica cosa che non sono riuscito ad ottenere, malgrado svariati tentativi, è un ordine alfabetico rigoroso all'interno di ciascun genere.
Il sistema automatico di ordinamento, evidentemente, va in tilt.
Si può comunque ovviare all'inconveniente, antipatico soprattutto per i generi più ricchi di specie, evidenziando, di volta in volta, tutte le specie appartenenti allo stesso genere che in quel momento interessa e riordinandole (sempre automaticamente) in ordine alfabetico.
Spero possa tornare utile a qualcuno.


Catalogue of Palaearctic Coleoptera. Volume 6. Indice per Genere: A-C

Catalogue of Palaearctic Coleoptera. Volume 6. Indice per Genere: D-N

Catalogue of Palaearctic Coleoptera. Volume 6. Indice per Genere: O-Z



P. S.
Coleoptera ha scritto:
Questo argomento mi da lo spunto per porre un suggerimento a Marcello: non sarebbe il caso di stilare una lista con gli specialisti di cui disponiamo in Italia (ed eventualmente Europa ma che derminano la nostra fauna) ed una, più importante, delle tante famiglie che nessuno studia e che possono offrire prospettive di grande soddisfazione? (parlo per esperienza personale)...


Mi sembra un ottimo suggerimento, Nando e mi metto subito al lavoro per lanciare la proposta a tutti i nostri utenti :ok:

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Maurizio Bollino ha scritto:

Sul discorso "splitter", per dirla in termini calcistici, gli splitter vincono sui lumper 50-1. Gli splitter non esistono solo a proposito di Dorcadion, e non sono solo russi! Vogliamo parlare di Parnassius? Russi, giapponesi e tedeschi hanno descritto una miriade di sottospecie inutili, la maggior parte delle quali sono quasi certamente destinate solo ad allungare le liste sinonimiche.


Cerambici, Buprestidi, farfalle diurne... forse è anche indice di quanta gente vi ha messo mano? specialisti e non? Che ci sia stato un pò di "accanimento" ?

Coleoptera ha scritto:

Questo argomento mi da lo spunto per porre un suggerimento a Marcello: non sarebbe il caso di stilare una lista delle tante famiglie che nessuno studia e che possono offrire prospettive di grande soddisfazione? (parlo per esperienza personale).


Ottima idea...

Pippo

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"Non posso separare il piacere estetico che provo nel vedere una farfalla dal piacere scientifico di sapere che cosa è" (V.Nabokov)


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