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StagBeetle
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Inviato: 21/07/2012, 14:11 |
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Iscritto il: 10/05/2009, 15:30 Messaggi: 7180 Località: Ancona
Nome: Giacomo Giovagnoli
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In questi giorni io ed Alberto ( dorbodervus) abbiamo avuto il piacere e la fortuna di vedere (e sottolineo, solo vedere, data la rigorosa protezione della specie ed il suo inserimento in direttiva habitat) tanti, ma tanti esemplari di Rosalia (Rosalia) alpina alpina (Linnaeus, 1758). E' si, perchè ne abbiamo incontrati e fotografati 26 esemplari, solo quest'anno ed in due sole località!!! Quello che chiedo è: non andrebbe rivisto il suo status di protezione!?!?! Perché laddove l'habitat è sano (e per fortuna dove le abbiamo incontrate noi lo è!  ) la specie è abbondante: se ne abbiamo visti così tanti senza ricerche precise, osservando pochi alberi morti, figurarsi quante ce ne sono in tutto il bosco! Mi da da pensare sopratutto che questa ed altre specie siano superprotette, ma luoghi che potenzialmente potrebbero ospitarle no! Ad esempio ci è capitato di osservare decine e decine di salici e pioppi secolari, sia morti che sanissimi, tagliati senza alcun motivo evidente, e oltretutto si trattava di una Z.P.S. (zona protezione speciale) dove la flora dovrebbe essere particolarmente tutelata. Quello poteva essere un habitat adattissimo all' Osmoderma, ma ora non lo è più!!! Quel giorno ero talmente triste e abbattuto che non sono riuscito ad arrivare in fondo alla passeggiata ed ho preferito cambiare meta. Oltretutto dimenticavo di aggiungere che un esemplare di Rosalia era stato asfaltato dall'unica macchina che aveva il coraggio di scorazzare per i sentieri di montagna. E' vero che c'era solo quella macchina, ma l'abbiamo incontrata 5 volte!!! Ma non voglio divagare!!! Godetevi, con me ed Alberto, queste bellissme Rosalia fotgrafate nel VII.2012 sui Monti Sibillini (dove era già accertata la presenza). Data la senzibilità della specie non specifico la località precisa!  E queste sono solo alcune!!! Su un solo albero ce ne erano 10, tutte intente ad accoppiarsi!!! Povero faggio!!! Ripeto che ci siamo limitati a fotografarle, però è stato uno spettacolo appagante che non credo capiti spesso!!! E che dire se non: LUNGA VITA ALLA REGINA... DELLA FAGGETA!!!!!!! 
_________________  Giacomo
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AleP
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Inviato: 21/07/2012, 14:47 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 15:14 Messaggi: 1394 Località: Verona
Nome: Alessandro Pinna
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Caro Giacomo, che dire hai postato delle foto splendide che parlano da sole! Concordo con cio' che hai scritto sulla protezione del singolo esemplare (inutile) rispetto a quella dell'habitat (importantissima ma non effettuata). Vivo una situazione analoga qui da me con il Lucanus cervus: in alcune zone e' piuttosto comune e di sicuro il prelievo di alcuni ess di maschio non farebbe gran danno anche in considerazione della forte spanginia (dalle mie osservazioni i maschi hanno un rapporto 10:1 con le femmine). Nel frattempo pero', anno dopo anno, interi ettari di foresta vengono letteralmente scarificati e nel giro di pochi mesi convertiti in redditizi e monotoni vigneti o uliveti. Queste conversioni fanno stragi incalcolabili perche' non solo uccidono tutti gli ess presenti, ma anche quelli delle generazioni future cancellando per sempre ambienti che si erano costitutivi, quando va bene, in decenni di vita della foresta... La mia prima domanda e': ci sarebbe modo, magari segnalando a chi di dovere la cosa, di fermare questi scempi? La seconda: chi si occupa di entomologia, zoologia, scienze forestali ecc, a livello istituzionale non potrebbe fare sentire la propria voce in maniera unitaria per sensibilizzare le istituzioni a controllare e sanzionare tali vergognosi comportamenti? Infine mi chiedo: sarebbe meglio segnalare la presenza di specie protette in determinati siti di cui non sono conosciute onde poter poi invocare la direttiva europea se necessario? 
_________________ AleP
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Julodis
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Inviato: 21/07/2012, 15:35 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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La protezione delle singole specie spesso dà luogo a questi strani fenomeni, per cui specie che di fatto non rischiano nulla, o ben poco, risultano protette, ed altre che invece ne avrebbero bisogno, non lo sono. C'è però da dire che a volte la presenza di una specie protetta può servire come "pretesto" per tutelare l'intero ambiente, ed in questo caso ha più senso.
Comunque, la protezione dell'intero ambiente sarebbe senza dubbio la soluzione migliore, ma poi ci troviamo di fronte a situazioni paradossali, per cui abbiamo enormi estensioni di territorio che sulla carta sono soggetti a qualche forma di protezione, ma nella realtà ci si combina di tutto, e non solo da parte di singoli o privati, ma anche delle istituzioni. Perfino in zone che dovrebbero godere della massima protezione, come i parchi nazionali. Basta un solo esempio: quel che è stato fatto negli ultimi anni nel Parco nazionale d'Abruzzo.
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Apoderus
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Inviato: 21/07/2012, 16:10 |
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01 Messaggi: 6162 Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
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Vorrei ringraziare Giacomo, che mi ha riportato indietro di quasi trent'anni! Il 7 agosto del 1984 raccoglievo sui Sibillini l'unico esemplare di Rosalia alpina a tutt'oggi presente nella mia collezione (spero che allora non ci fossero vincoli di raccolta). Ho presente come fosse oggi l'emozione per il ritrovamento in natura di una specie per me mitica. Sono andato a ritrovare la copia della lettera con cui segnalavo la cattura a Gianfranco Sama, e la sua gentile risposta, che confermava la novità per le Marche. Piccolissimo neo: nella Ckmap dei Cerambicidi l'esemplare viene riportato come presente "in coll. Biondi, Roma", con una scusabilissima confusione con l'altro Biondi che si occupa di entomologia. Per concludere, una nota relativa alla diffusione di questa bella specie: l'abate Disconzi la segnalava del vicentino (come riportavo in questa discussione) ed un esemplare è ancora presente nella collezione da lui allestita. Non dispero che la Rosalia possa essere ritrovata, prima o poi, in qualche faggeta della mia provincia. 
_________________
Silvano
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Tc70
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Inviato: 21/07/2012, 16:53 |
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Iscritto il: 09/11/2010, 19:52 Messaggi: 4517 Località: Brescia
Nome: Luca Bodei
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Apoderus ha scritto: Vorrei ringraziare Giacomo, che mi ha riportato indietro di quasi trent'anni! Il 7 agosto del 1984 raccoglievo sui Sibillini l'unico esemplare di Rosalia alpina a tutt'oggi presente nella mia collezione (spero che allora non ci fossero vincoli di raccolta). Ho presente come fosse oggi l'emozione per il ritrovamento in natura di una specie per me mitica. Sono andato a ritrovare la copia della lettera con cui segnalavo la cattura a Gianfranco Sama, e la sua gentile risposta, che confermava la novità per le Marche. Piccolissimo neo: nella Ckmap dei Cerambicidi l'esemplare viene riportato come presente "in coll. Biondi, Roma", con una scusabilissima confusione con l'altro Biondi che si occupa di entomologia. Per concludere, una nota relativa alla diffusione di questa bella specie: l'abate Disconzi la segnalava del vicentino (come riportavo in questa discussione) ed un esemplare è ancora presente nella collezione da lui allestita. Non dispero che la Rosalia possa essere ritrovata, prima o poi, in qualche faggeta della mia provincia.  Bhè se si guarda la distribuzione attuale della specie,....in Italia sono più le regioni di dove c'è che che dove no....forse al nord la sua fenologia è più tardiva rispetto centro e sud,molto probabilmente ci sarà anche nella tua zona,tipo il Cansiglio che quanto a faggete non scherza...bisognerebbe aver la fortuna di vedere cataste di faggio tagliate da poco e controllare li sopra...almeno cosi mi era capitato di osservare a me ,molti anni fa in Croazia a metà Agosto nel caldo del sole mattutino....
_________________ Tc70
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Sleepy Moose
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Inviato: 21/07/2012, 17:44 |
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Iscritto il: 21/05/2010, 23:05 Messaggi: 2978 Località: San Godenzo (FI)
Nome: Carlo Massarone
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Bravo Giacomo Sono insetti veramente meravigliosi. Io oggi ho fatto un giro in moto e sono andato dove un paio di settimane fa ne avevo incontrate 7 ... e non avevo con me la macchina fotografica. Oggi l'ho portata con me ma, ovviamente, neanche l'ombra di Rosalia 
_________________ Carlo Massarone
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Julodis
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Inviato: 21/07/2012, 17:52 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Come già avevo scritto altrove, questa specie non è per niente rara. Sta praticamente ovunque ci siano faggete con almeno qualche albero non giovanissimo. Poi, dove c'è, non è detto che si trovi. Magari andandoci 10 volte non ne vedi una, poi un bel giorno te la ritrovi quando meno te l'aspetti. Ci sono molte altre specie di faggeta ben più difficili da trovare. Per restare sui Cerambycidae, ad esempio, a me pare molto più difficile da trovare la Leptura aurulenta, di cui se non sbaglio, in tanti anni, ho trovato solo 3 esemplari (sempre in condizioni simili a quelle in cui trovo le Rosalia).
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Entomarci
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Inviato: 21/07/2012, 18:49 |
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02 Messaggi: 2264
Nome: Marcello Benelli
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Julodis ha scritto: Come già avevo scritto altrove, questa specie non è per niente rara. Sta praticamente ovunque ci siano faggete con almeno qualche albero non giovanissimo. Poi, dove c'è, non è detto che si trovi. Magari andandoci 10 volte non ne vedi una, poi un bel giorno te la ritrovi quando meno te l'aspetti. Ci sono molte altre specie di faggeta ben più difficili da trovare. Per restare sui Cerambycidae, ad esempio, a me pare molto più difficile da trovare la Leptura aurulenta, di cui se non sbaglio, in tanti anni, ho trovato solo 3 esemplari (sempre in condizioni simili a quelle in cui trovo le Rosalia). mi associo...mai vista un aurulenta ma tante rosalia da noi!
_________________ Marci "S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo, S'i fosse vento, lo tempesterei, S'i fosse acqua, i' l'annegherei s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).
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StagBeetle
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Inviato: 24/08/2014, 20:21 |
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Iscritto il: 10/05/2009, 15:30 Messaggi: 7180 Località: Ancona
Nome: Giacomo Giovagnoli
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Ritornato oggi, 24.VIII.2014, sul posto a fare una passeggiata con la donna. Siamo agli sgoccioli della stagione. Su quel preciso albero ho visto subito una Rosalia secca ma integra, segno che era morta da poco. (Scusate la foto ma ci ho messo un po' a ricordarmi quale erano la funzione giusta e la modalità corretta della fotocamera...  ) Disperavo di osservarne altre, ma proprio li c'era un altro maschio che saliva sul faggio. Non sono riuscito però a fare foto decenti. Andando avanti, tra le lamentele della donna  , sono giunto ad un enorme faggio caduto tre anni fa che ero convinto sarebbe diventato un ottimo posto su cui deporre... Infatti...  Poco sotto, su un altro faggio, di modeste dimensioni, ma deperiente... Insomma, una gran bella passeggiata... 
_________________  Giacomo
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Alessio89
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Inviato: 24/08/2014, 22:09 |
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Iscritto il: 23/06/2010, 19:05 Messaggi: 2580 Località: Pescara
Nome: Alessio Morelli
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 Che bei colori, e che bei posti! Qui in alcune zone di alberi a terra non ne vedi proprio. Tagliano e portano via tutto  . StagBeetle ha scritto: Andando avanti, tra le lamentele della donna , sono giunto ad un enorme faggio caduto tre anni fa che ero convinto sarebbe diventato un ottimo posto su cui deporre... Poi com'è andata a finire, ha deposto? 
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Tc70
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Inviato: 24/08/2014, 23:21 |
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Iscritto il: 09/11/2010, 19:52 Messaggi: 4517 Località: Brescia
Nome: Luca Bodei
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Alessio89 ha scritto: :o  Che bei colori, e che bei posti! Qui in alcune zone di alberi a terra non ne vedi proprio. Tagliano e portano via tutto  . Ed è proprio li il vero danno...non mi stancherò mai di dirlo,si protegge la specie,ma poco si fa per la conservazione corretta dell'habitat...dove questo lo fosse,la specie prolifera eccome... Mi sembra di ricordare,ma correggetemi se sbaglio,che dovrebbe esserci una normativa che dice che al momento del taglio degli alberi,sia essi in parco o no,si dovrebbe lasciare il ceppo entro una determinata misura,ma chissà perchè qui da noi gli alberi vengon tagliati fino a livello radice...mistero... 
_________________ Tc70
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StagBeetle
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Inviato: 25/08/2014, 12:57 |
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Iscritto il: 10/05/2009, 15:30 Messaggi: 7180 Località: Ancona
Nome: Giacomo Giovagnoli
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 Alessio, li ci siamo andati anche insieme (col barba) però era troppo presto: avevamo camminato sopra 4m di ghiaccio da slavina... Penso proprio abbia deposto in tranquillità perché, nonostante il ceppo fosse vicino il sentiero, questo è poco frequentato e la signora si mimetizzava bene.
_________________  Giacomo
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StagBeetle
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Inviato: 28/08/2015, 20:45 |
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Iscritto il: 10/05/2009, 15:30 Messaggi: 7180 Località: Ancona
Nome: Giacomo Giovagnoli
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23.VIII.2015, stesso posto. Il primo incontro su ramaglia di faggio abbattuta da una grossa slavina lo scorso inverno. Il secondo stava, poco mimetizzato, sul grosso faggio morto dove l'anno scorso avevo visto la femmina deporre. Ciao 
_________________  Giacomo
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aguaplano
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Inviato: 28/08/2015, 21:43 |
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Iscritto il: 03/02/2015, 11:23 Messaggi: 984 Località: Policoro (MT)
Nome: Giuseppe Cancelliere
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Julodis ha scritto: La protezione delle singole specie spesso dà luogo a questi strani fenomeni, per cui specie che di fatto non rischiano nulla, o ben poco, risultano protette, ed altre che invece ne avrebbero bisogno, non lo sono. C'è però da dire che a volte la presenza di una specie protetta può servire come "pretesto" per tutelare l'intero ambiente, ed in questo caso ha più senso.
Comunque, la protezione dell'intero ambiente sarebbe senza dubbio la soluzione migliore, ma poi ci troviamo di fronte a situazioni paradossali, per cui abbiamo enormi estensioni di territorio che sulla carta sono soggetti a qualche forma di protezione, ma nella realtà ci si combina di tutto, e non solo da parte di singoli o privati, ma anche delle istituzioni. Perfino in zone che dovrebbero godere della massima protezione, come i parchi nazionali. Basta un solo esempio: quel che è stato fatto negli ultimi anni nel Parco nazionale d'Abruzzo. Anche secondo me questa specie è molto più frequente di quanto si creda; nonostante questo, come già avete spiegato, è utile che anche tra gli invertebrati vi siano rappresentanti scelti quali "specie ombrello" (volevi usare questa definizione Maurizio?) in virtù della particolare appariscenza che è elemento necessario per la comunicazione con il pubblico. Di una cosa sono convinto, gli Entomologi dovrebbero avere un ruolo chiave nelle politiche di conservazione perchè, meglio di altre figure, conoscono le chiavi per una corretta interpretazione dell'ecologia dei biotopi terrestri. 
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Tc70
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Inviato: 29/08/2015, 12:07 |
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Iscritto il: 09/11/2010, 19:52 Messaggi: 4517 Località: Brescia
Nome: Luca Bodei
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aguaplano ha scritto: Julodis ha scritto: La protezione delle singole specie spesso dà luogo a questi strani fenomeni, per cui specie che di fatto non rischiano nulla, o ben poco, risultano protette, ed altre che invece ne avrebbero bisogno, non lo sono. C'è però da dire che a volte la presenza di una specie protetta può servire come "pretesto" per tutelare l'intero ambiente, ed in questo caso ha più senso.
Comunque, la protezione dell'intero ambiente sarebbe senza dubbio la soluzione migliore, ma poi ci troviamo di fronte a situazioni paradossali, per cui abbiamo enormi estensioni di territorio che sulla carta sono soggetti a qualche forma di protezione, ma nella realtà ci si combina di tutto, e non solo da parte di singoli o privati, ma anche delle istituzioni. Perfino in zone che dovrebbero godere della massima protezione, come i parchi nazionali. Basta un solo esempio: quel che è stato fatto negli ultimi anni nel Parco nazionale d'Abruzzo. Anche secondo me questa specie è molto più frequente di quanto si creda; nonostante questo, come già avete spiegato, è utile che anche tra gli invertebrati vi siano rappresentanti scelti quali "specie ombrello" (volevi usare questa definizione Maurizio?) in virtù della particolare appariscenza che è elemento necessario per la comunicazione con il pubblico. Di una cosa sono convinto, gli Entomologi dovrebbero avere un ruolo chiave nelle politiche di conservazione perchè, meglio di altre figure, conoscono le chiavi per una corretta interpretazione dell'ecologia dei biotopi terrestri. :hi: Vero,il problema però è che si devono confrontare con 'realtà' ben diverse,dove l'entomologo vero non viene nemmeno preso in considerazione,mentre invece 'pseudolaureati' politicizzati con amicizie influenti si...è cosi che gira qui in Italia...meritocrazia 0 influenze politiche 1 ...e scusate l'esternazione,che so provocherà strascichi contrari e non... 
_________________ Tc70
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