Autore |
Messaggio |
Julodis
|
Inviato: 30/12/2015, 1:54 |
|
Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
|
Carlo A. ha scritto: 1 - L'isola di Woodlark è quella segnata in rosso; in realtà c'è una sottilissima cresta sottomarina che quasi la collega con l'isola di Bouganville e che, in epoche glaciali, potrebbe essere emersa, anche solo parzialmente. 2 - Anche il fondo marino che la separa dalla più vicina costa della Nuova Guinea potrebbe aver subito delle variazioni di profondità, oppure l'isola potrebbe essere stata più vicina alla costa 3 - (qualche milione di anni fa la Calabria e la Sardegna erano unite alla Liguria  ).( 1 - in realtà, da quanto vedo, quella cresta c'è, ma è circa 1000 metri sotto il livello del mare. Troppo profonda per emergere nei periodi glaciali. 2 - Un cambiamento in effetti c'è stato: il mare delle Salomone, compreso tra la Woodlark Ridge (la cresta di cui sopra) e la Pocklington Ridge (che va da da Vanatinai a Guadalcanal) si è formato a partire dal Pliocene, per l'apertura di una struttura di rift che evidenzio nell'immagine seguente. Per cui, fino a circa 5 milioni di anni fa, le due linee che ho evidenziato in viola dovevano essere adiacenti. Ma questo relativamente piccolo settore in espansione, in un contesto generale di compressione tettonica, non implica un collegamento tra Woodlark e terre vicine. Sarebbe comunque stato più probabile con la Nuova Guinea, dove i fondali sono meno profondi, e piuttosto improbabile con le Salomone. 3 - La Calabria unita alla Liguria? Non mi risulta. La Sardegna (e la Corsica) si sono effettivamente spostate, anche di più. Infatti erano unite alla costa tra Barcellona e Marsiglia, più o meno, e nel corso del tempo tutta l'area ha subito una rotazione di quasi 90° in senso antiorario, imperniata più o meno sulla Liguria orientale. Contemporaneamente si espandeva anche il Tirreno, con movimento analogo, spingendo sulla serie di isole ad Est, che pian piano si univano a formare la penisola italiana. Un altro caso di espansione all'interno di un'area di compressione, simile a quello del mar delle Salomone. Comunque la storia geologica di tutta la fascia di contatto indoaustraliana/pacifica è estremamente complicata e non credo sia facile ricostruire in dettaglio la posizione delle terre emerse in epoche piuttosto remote. Ma se ci riferiamo ad affinità faunistiche a livello specifico (mi rifaccio all'esempio di Paolo su un certo numero di specie comuni a più isole) non dobbiamo risalire molto indietro. Se la distribuzione di queste specie va attribuita a connessioni dirette tra le isole (ovvero continuità di terre emerse), dobbiamo cercare queste connessioni in tempi recenti, al massimo 1 o 2 milioni di anni, ma probabilmente molto meno, in quanto specie a ciclo vitale veloce come questi insetti (mediamente un paio d'anni?), divise in popolazioni isolate, spesso di dimensioni ridotte, perchè su isole di estensione limitata, magari con condizioni climatico/ambientali diverse, dovrebbero essere in grado di differenziarsi a livello specifico in alcune decine, o al massimo poche centinaia di migliaia di anni. In tempi così brevi (geologicamente parlando), i cambiamenti indotti dai movimenti tettonici sono poco significativi (in 100.000 anni, uno spostamento in orizzontale di 2 km sarebbe già notevole, e gli spostamenti verticali sono molto meno evidenti, salvo casi particolari). Mentre le variazioni di livello dei mari sono molto più rapide, e si verificano con cicli di migliaia di anni.
|
|
Top |
|
 |
Carlo A.
|
Inviato: 31/12/2015, 0:16 |
|
Iscritto il: 06/11/2011, 23:59 Messaggi: 1134 Località: Casola Valsenio
Nome: Carlo Arrigo Casadio
|
Julodis ha scritto: La Calabria unita alla Liguria? Non mi risulta L'ho letto nel libro "Le montagne di San Francesco" del geologo americano Walter Alvarez, lo stesso che scoprì la presenza di Iridio nella valle del Botaccione, presso Gubbio, che lo portò ad intuire come la fine dei dinosauri potesse essere stata causata dall'impatto di un asteroide con la terra. Alvarez studiò a fondo la geologia del nostro appennino e ne parla appunto in questo libro.
_________________ Carlo Arrigo
"Solo un entomologo può capire il piacere da me provato nel cacciare per ore in qua e in là, sotto il sole cocente, tra i rami e i ramoscelli e la corteccia degli alberi caduti" Alfred Russel Wallace
|
|
Top |
|
 |
Julodis
|
Inviato: 31/12/2015, 10:06 |
|
Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
|
Grazie. Conosco Alvarez (non di persona  ) ma non ho letto quel libro (vedrò di provvedere) e non sapevo della sua ipotesi. Si tratta infatti di un'ipotesi, non di una certezza, basata sulla presenza, in alcune zone della Sila e dintorni, di rocce simili a quelle alpine (fondamentalmente, ofioliti, ovvero rocce metamorfiche derivanti dai basalti del fondo oceanico, in questo caso della Tetide, profondamente alterate nelle zone di compressione e deformazione dei fondali). Come dicevo nell'intervento precedente, sicuramente la penisola italiana, o meglio, ciò che allora era, ovvero una serie di isole, ha subito una rotazione in senso antiorario, con l'apertura del Tirreno, non so però se tale da spostare il complesso silano da una posizione adiacente alle Alpi fino all'attuale. Questa idea, da quanto leggo sul Web, sarebbe nata dall'orientamento delle pieghe degli ofioliti, legato alla direzione della spinta che le ha prodotte (causata dallo spostamento verso Nord della placca africana), ma non mi sembra che una tale migrazione di parte della Calabria sia l'unica spiegazione possible. Io non sono certo un geologo, anzi ho solo una leggera infarinatura in questo campo, quel tanto che basta per poter spiegare ai miei studenti il semplicissimo programma di geologia della scuola italiana, però stando alla seguente carta geologica, presa da qui ( sintesi stratigrafica dell'Appennino meridionale) .... ... la mia interpretazione da profano è che: 1 - le formazioni ofiolitiche (fondamentalmente, serpentini derivati dal metamorfismo dei basalti del fondo della Tetide) si trovano, come è naturale che sia, lungo i margini dell'antico oceano Tetide che sta scomparendo sotto le placche continentali europea ed africana (ed adriatica, seppure di dimensioni minori), ad una certa distanza dalla zona di subduzione. In alcune zone, come in Liguria, Toscana settentrionale, Calabria, queste formazioni si sono sollevate abbastanza da emergere dal mare, e formare le cosiddette liguridi. In altre zone sono ancora parte del fondale marino, sepolte sotto strati più o meno spessi di sedimenti. Da notare come affiorino anche altrove, lungo le coste del Mediterraneo occidentale. 2 - nel generale quadro di compressione prodotto dal movimento africano verso Nord, si distinguono i bacini del Mediterraneo occidentale e del Tirreno, attualmente in espansione in senso Est-Ovest, che danno come risultato la rotazione, con spostamento verso Est, sia di Sardegna e Corsica, sia della penisola italiana. Questa rotazione ha certemente cambiato, e sta ancora cambiando, la posizione (e l'orientamento delle pieghe) sia di Sardegna e Corsica, sia dell'Italia peninsulare, specialmente della sua estremità meridionale. Così ad occhio, mi sembra improbabile che Sila e Reventino (le zone di Calabria in questione) possano provenire da un'area adiacente all'arco alpino. Sicuramente si trovavano più ad Ovest, forse anche un po' più a Nord, ma mentre mi sembra naturale pensare che ofioliti alpini e calabresi abbiano avuto una origine comune, altra cosa è ipotizzare che fossero in aree contigue. Tutto questo, ripeto, solo in base a cosa posso dedurre io, da profano e geologicamente ignorante. Poi, la situazione geologica del Mediterraneo è così complessa che penso si possa dire di tutto. 
|
|
Top |
|
 |
Julodis
|
Inviato: 31/12/2015, 10:25 |
|
Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
|
Vedo che le mie conclusioni non erano così campate in aria, dal momento che sono le stesse a cui sono arrivati vari geologi. Su questo bel sito, che tratta proprio della storia geologica della Calabria, e di conseguenza del Mediterraneo occidentale, con un linguaggio comprensibile a tutti, non si fa cenno ad una possibile origine di parte della Calabria nell'area alpina, anzi si dice, con maggiore dovizia di particolari e citazioni bibliografiche, più o meno quel che avevo scritto poco fa. In particolare, in quasta cartina viene ricostruita la posizione della zona di subduzione tra placca africana ed adriatica e Tetide, e di conseguenza dell'arco insulare, ora arco appenninico, che ne è derivato: Se ne deduce che 23 milioni di anni fa la Sila era più o meno un po' ad Ovest della posizione in cui ora c'è la Sardegna, che era a sua volta unita alla placca europea in corrispondenza della attuale costa mediterranea della Francia meridionale e Spagna settentrionale. Ed anche risalendo ad un passato più remoto, non trovo indicazioni su una maggiore vicinanza all'arco alpino, anzi, leggo: "L'originaria collocazione della microzolla Calabro-peloritana, prima dell'apertura mesozoica della Tetide sarebbe quindi individuabile a sud della zolla iberica e della Sardegna a contatto con il margine settentrionale della zolla africana come si può vedere dal riquadro A della figura 24 che rappresenta la paleogeografia del tardo Giurassico eliminando le zone oceaniche di nuova apertura mesozoica."
|
|
Top |
|
 |
Carlo A.
|
Inviato: 01/01/2016, 21:35 |
|
Iscritto il: 06/11/2011, 23:59 Messaggi: 1134 Località: Casola Valsenio
Nome: Carlo Arrigo Casadio
|
Le mie conoscenze di geologia sono quasi nulle,  per cui Però nel sito da te citato si parla di "microzolla Sardo-Corsa e Calabro-Peloritana" e dalla mappa sembra che la Calabria e la Sardegna fossero unite  Poi, come ripeto, questa non è certo la mia materia 
_________________ Carlo Arrigo
"Solo un entomologo può capire il piacere da me provato nel cacciare per ore in qua e in là, sotto il sole cocente, tra i rami e i ramoscelli e la corteccia degli alberi caduti" Alfred Russel Wallace
|
|
Top |
|
 |
Julodis
|
Inviato: 01/01/2016, 22:56 |
|
Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
|
Non è neanche la mia materia, infatti sto cercando, come te, di capirci qualcosa. Ma non è facile, perchè non ci sono molti punti fermi, e ogni fonte dà interpretazioni un po' diverse dalle altre. Comunque, mi pare certo che la Calabria, o almeno una parte di essa (Sila e dintorni), insieme a parte della Sicilia settentrionale, fosse originariamente molto più ad Ovest e leggermente più a Nord di dove è ora, forse più o meno un po' ad Ovest dell'attuale posizione della Sardegna. Questa (insieme alla Corsica) era invece ancora più ad Ovest, con l'attuale Cagliaritano più o meno poco più a Nord della attuale posizione di Minorca. Mentre è abbastanza chiaro dove fossero Sardegna e Corsica, non mi pare si possa dire lo stesso di Calabria e Peloritani. Erano più ad Ovest, ma non mi pare che si sappia dove fossero esattamente. E non mi pare nemmeno abbastanza sicuro che fossero collegate alla Sardegna (senza contare che potevano essere collegate le piattaforme continentali, ma essere comunque separate da un braccio di mare). E neanche la zoogeografia può esserci d'aiuto (eccetto alcune specie relitte), perchè parliamo di tempi troppo remoti e dopo ci sono state le variazioni climatiche legate alle ere glaciali, che hanno spazzato via più volte la fauna originaria, di volta in volta sostituita da quella europea e da quella africana adiacenti.
Boh! Lasciamo che siano i geologi a cercare di capirci qualcosa?
Tutto questo discorso si collega ad alcune discussioni che abbiamo fatto in passato a proposito dell'origine della somiglianze tra l'entomofauna sarda e quella magrebina. Ma non mi pare che siamo mai giunti ad una conclusione.
|
|
Top |
|
 |
Carlo A.
|
Inviato: 01/01/2016, 23:06 |
|
Iscritto il: 06/11/2011, 23:59 Messaggi: 1134 Località: Casola Valsenio
Nome: Carlo Arrigo Casadio
|
Julodis ha scritto: Boh! Lasciamo che siano i geologi a cercare di capirci qualcosa? 
_________________ Carlo Arrigo
"Solo un entomologo può capire il piacere da me provato nel cacciare per ore in qua e in là, sotto il sole cocente, tra i rami e i ramoscelli e la corteccia degli alberi caduti" Alfred Russel Wallace
|
|
Top |
|
 |
Julodis
|
Inviato: 01/01/2016, 23:52 |
|
Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
|
Giusto per curiosità, ho provato a spostare Corsica, Sardegna e Baleari, tenendo conto anche delle piattaforme continentali, nella posizione in cui potevano essere 30 milioni di anni fa. Il resto d'Italia e il Maghreb non li ho toccati (li ho schermati in grigio) ma la Penisola doveva essere più ad occidente, ruotata in senso orario, costituita da una serie di isole montuose allineate più o meno da Nord a Sud. Il Nord Africa doveva essere più a Sud.
|
|
Top |
|
 |
|