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Entomarci
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Inviato: 31/12/2015, 16:16 |
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02 Messaggi: 2264
Nome: Marcello Benelli
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marco villa ha scritto: Infatti sono a dir poco strabiliato visto che in genere è una specie che si vede in collina. Magari poi è il solito Dorcus, ma era una larva di circa 15-20 mm... li voglio proprio vedere i platicerus di Alfonsine... Vabeh che te ne trovi di roba interessante per carità... ma credo sia una specie di montagna...
_________________ Marci "S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo, S'i fosse vento, lo tempesterei, S'i fosse acqua, i' l'annegherei s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).
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marco villa
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Inviato: 31/12/2015, 16:51 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5575 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Già. Poi i Platycerus stanno su faggio o castagno in genere. Questo mi pare fosse dentro legno di salice o pioppo (oppure olmo). Sarà stato un Dorcus sfortunato. Da adulto misurerà si e no 12 mm.
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Julodis
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Inviato: 31/12/2015, 17:02 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Entomarci ha scritto: marco villa ha scritto: Infatti sono a dir poco strabiliato visto che in genere è una specie che si vede in collina. Magari poi è il solito Dorcus, ma era una larva di circa 15-20 mm... li voglio proprio vedere i platicerus di Alfonsine... Vabeh che te ne trovi di roba interessante per carità... ma credo sia una specie di montagna... Io li ho sempre trovati in montagna, eccetto una volta, sui 700 m, vicino al Lago di Vico, ma quello è un ambiente strano, con la faggeta che arriva molto in basso. Però su CkMap ci sono un sacco di citazioni per località inferiori a 300 - 350 metri, che possono essere considerate di pianura, o almeno bassa collina, sia del Nord che del Centro-Sud d'Italia. Addirittura, c'è una citazione per Isola Morosini (Gorizia), presso la foce dell'Isonzo, per cui non credo impossibile che sia pure ad Alfonsine. Certamente non è il suo ambiente tipico, ma non si sa mai.
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Entomarci
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Inviato: 31/12/2015, 17:15 |
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02 Messaggi: 2264
Nome: Marcello Benelli
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I cimini sono un ambiente particolare...
_________________ Marci "S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo, S'i fosse vento, lo tempesterei, S'i fosse acqua, i' l'annegherei s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).
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marco villa
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Inviato: 31/12/2015, 18:34 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5575 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Sì, ma immagino sempre i presenza di castagneti Qui di castagni proprio non ce ne sono: solo dei gran salici e pioppi. Magari mi sbaglio ed era dentro un olmo, che sarebbe già più probabile come pianta ospite...
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Julodis
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Inviato: 31/12/2015, 19:23 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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marco villa ha scritto: Sì, ma immagino sempre i presenza di castagneti Qui di castagni proprio non ce ne sono: solo dei gran salici e pioppi. Magari mi sbaglio ed era dentro un olmo, che sarebbe già più probabile come pianta ospite... I Monti Cimini e il Monte Venere (dove li ho trovati) sono coperti di faggete e castagnete, ambienti adatti ai Platycerus. Normalmente li trovo nelle faggete appenniniche, intorno a 1300 - 1800 m ed anche oltre (la volta che ne ho trovati di più ero sul Monte Viglio, tra 1700 e 1800 m di quota, al limite superiore della faggeta). Non credo però che siano legati esclusivamente a faggio e castagno, ma solo che li preferiscano. Faggio e castagno sono Fagaceae, per cui, parenti stretti delle querce, in cui penso che possano vivere senza particolari problemi. Non dimentichiamo che, come gli altri nostri Lucanidae, anche questi hanno le larve che vivono nel legno morto, magari già da un po', per cui le differenze tra le varie specie arboree si riducono, e non mi meraviglierebbe se, in condizioni adatte, i Platycerus si potessero trovare anche su olmi o pioppi, o anche salici.
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marco villa
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Inviato: 31/12/2015, 19:56 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5575 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Penso tu abbia ragione. Prima di dare il verdetto finale è meglio cercare degli adulti o allevarli dalle larve raccolte sul luogo però. Vi terrò informati
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Julodis
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Inviato: 01/01/2016, 10:37 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Consideriamo anche quel che c'è scritto nel dvd delle Piccole Faune:
Platycerus caprea: Bionomia: primaverile. Adulti a volo diurno. Soprattutto in montagna, nei boschi. Specie legata a varie essenze arboree (soprattutto il faggio), nel cui legno morto si sviluppano le larve.
Platycerus caraboides: Bionomia: primaverile-estiva. Adulti a volo diurno. In aree boscose a basse e medie altitudini. Larve nel legno morto di varie latifoglie.
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Entomarci
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Inviato: 01/01/2016, 12:27 |
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02 Messaggi: 2264
Nome: Marcello Benelli
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Cito franciscolo dal suo volume sui lucanidi: media delle quote è 532 metri dal punto piu basso 20 metri isola morosini di gorizia 1786 terminillo. Lo eacluderei dalla fauna della bassa romagnola quindi!
_________________ Marci "S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo, S'i fosse vento, lo tempesterei, S'i fosse acqua, i' l'annegherei s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).
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marco villa
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Inviato: 01/01/2016, 12:29 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5575 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Allora c'è ancora speranza. Domani facciamo la famosa spedizione sul posto e se troviamo altre larve le raccogliamo e proviamo ad allevarle. Buon Anno
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marco villa
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Inviato: 01/01/2016, 12:31 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5575 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Entomarci ha scritto: Cito franciscolo dal suo volume sui lucanidi: media delle quote è 532 metri dal punto piu basso 20 metri isola morosini di gorizia 1786 terminillo. Lo eacluderei dalla fauna della bassa romagnola quindi! Ecco, come non detto Si può comunque provare nel dubbio.
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marco villa
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Inviato: 29/01/2016, 12:15 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5575 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Venerdì scorso sono stato alla Fornace Violani per piazzare qualche trappola al suolo che innescherò verso la metà del prossimo mese. Pubblico solo ora le foto, sfruttando questi giorni di malattia Due piccole pozze su di un blocco di cemento, nelle quali mi capita di trovare, talvolta, dei Tachyporus annegati, erano completamente congelate. Raggiungo subito l'area destinata ai trappolamenti. Una distesa prativa xero-igrofila ai margini dei canneti e del boschetto adiacenti allo stagno. Mi chiedevo, è possibile che l'erba sia così bassa per il solo brucare da parte degli uccelli che abitano il luogo? Del resto non vedo alternative. Gli unici mammiferi di taglia media presenti sono le lepri. Giungo alle rive dello stagno. Qui trovo tre esemplari di airone bianco maggiore. Scavando per le trappole trovo questa larva ignota. Cosa sarà mai? Piazzo in tutto 4 trappole in vari punti del prato, specialmente in prossimità dello stagno. Prossimamente ne metterò delle altre. Altra vista del luogo. "Restaurando" una delle vecchie trappole abbandonate lì il novembre scorso, e completamente piene d'acqua (erano in ombra), trovo sul fondo un Paederus più grande dei soliti. Potrebbe essere Paederus balcanicus? Oltre al P. littoralis, è l'unica specie segnalata per la vicina area della ZPS di Mezzano (RA).
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marco villa
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Inviato: 28/02/2016, 18:45 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5575 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Faccio ora il resoconto dell'uscita di oggi alla Fornace Violani, forse una delle più produttive. Parto la mattina presto (per il pomeriggio era previsto brutto tempo ) in bici, attrezzato di sega e coltellino. Lo scopo dell'uscita era quello di raccogliere larve di Saperda puncata sotto le cortecce degli olmo nonché provare a scortecciare varie piante morte per trovare subcorticicoli. Inizio con le larve di Saperda. Sul luogo si direbbe una specie molto comune. Nel giro di 5 minuti raccolgo una decina di larve (3 però sono rimaste ferite dalle compagne durante il trasporto perché avevo una sola provetta!). Le larve di S. punctata, dopo essersi sviluppate sotto le cortecce degli olmi, si insinuano nel legno e scavano una celletta che mettono in collegamento con l'esterno tramite un foro chiuso con rosura fibrosa che rimane coperto dalla corteccia. A sinistra il foro di una celletta contenente la larva in pre-pupa, a destra una celletta già abbandonata dallo scorso anno. Questa è una foto dell'ambiente. Si tratta di un piccolo boschetto igrofilo a prevalenza di olmo. Si tratta di alberi giovani, con diametro di non oltre 20 cm a causa della grafiosi. Il fossato che vedete in genere è secco durante l'estate, il ché permette lo sviluppo in primavera di alcuni insetti acquatici in assenza del gambero. Questo olmo (a meno ché abbia preso un abbaglio e si tratti di una farnia) è risultata particolarmente resistente alla grafiosi ed ha raggiunto un dimametro di quasi 50 cm. Ora però è deperente anche per gli attacchi da parte di Saperda punctata e scolitidi. Inizia quindi la caccia ai subcorticicoli. Ho indagato le cortecce di un grosso olmo deperente, sotto le quali ho ammirato una grande varietà di specie, alcune delle quali non avevo mai raccolto. Ho incontrato persino questo Trachys ( minutus?) che, sebbene sia una specie banale, ho sempre raccolto esclusivamente battendo le fronde dei salici e pertanto sospettavo si sviluppasse nei rametti sottili di tali piante. Gli scolitidi sono numerosi ma, salvo due piccoletti, sono tutti sfarfallati da tempo, lasciando le gallerie vuote (o con al più dei resti frammentari e secchi). Oltre alle ramificazioni più usuali, incontro queste gallerie parallele tra loro e che non avevo mai visto prima. Delle vere opere d'arte! Molto comuni i Corticeus bicolor. Questi due erano in copula. Soddisfatto, faccio ritorno alla bici ma decido di oltrepassare il canale Naviglio per percorrere un sentiero ai margini dei campi e che passa vicino ad una casa diroccata nelle cui vicinanze avevo adocchiato un bel pioppo nero con un cavo. Mi sembra adatto ai Rhamnusium bicolor. Che dite? Vi lascio con una foto raffigurante un gruppetto di funghi arancioni che spuntavano dalle cortecce degli olmi. A breve aggiungo le foto delle specie raccolte.
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marco villa
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Inviato: 28/02/2016, 19:36 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5575 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Ecco le specie raccolte sotto le cortecce di un grosso olmo. Estremamente comuni i Corticeus bicolor che ho raccolto in gran quantità per Piero Piuttosto numerosi anche gli Alphitobius diaperinus. Un bel Tenebroides ( fuscus o mauritanicus?) e un Trachis cf. minutus. A sinistra i comunissimi Tribolium castaneum e a destra tre coleotterini ignoti. Due specie di Silvanidae: a sinistra Silvanus unidentatus e a destra Uleiota plana. Infine qualche non-coleottero: un Lygaeidae e tre psdeudoscorpioni. In conclusione, questa riserva si sta dimostrando incredibilmente ricca di entità legate specialmente al legno nonostante la sua posizione geografica la renda isolata in un mare di coltivi e asfalto. Molte delle specie raccolte non sono state segnalate nemmeno per la vicina ZPS di Mezzano. Ciao
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Julodis
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Inviato: 28/02/2016, 19:38 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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marco villa ha scritto: Ho incontrato persino questo Trachys (minutus?) che, sebbene sia una specie banale, ho sempre raccolto esclusivamente battendo le fronde dei salici e pertanto sospettavo si sviluppasse nei rametti sottili di tali piante. Trachys minuta è una specie polifaga che si sviluppa in salici, olmi, meli, noccioli, sorbi, querce, e non so quante altre piante. Però le larve non crescono nei rametti, bensì nelle foglie (le larve di tutte le specie note di Trachys, Habroloma, Brachys e simili sono minatrici fogliari). Non è poi così banale.
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