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Asemum tenuicorne Kraatz, 1879 Dettagli della specie

29.IV.2016 - ITALIA - Emilia-Romagna - RA, Casola Valsenio


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 02/05/2016, 10:28 
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Questi mi stanno uscendo dalla legna di pino nero che ho in legnaia e che non ho bruciato durante l'inverno :hp: :hp:
La legna proviene dal Casola Valsenio dal podere di mio cognato a circa 350 m slm ed è stata tagliata e stipata in legnaia in agosto del 2015.
Ne trovai un esemplare anche nel 2013 ai primi di maggio rivoltando un tronco di pino a terra.
Penso che la determinazione sia corretta e dovrebbero essere i primi esemplari Romagnoli al 100% (l'altra località citata per la Romagna è il Passo della Colla di Casaglia, nel comune di Marradi, in provincia di Firenze) :mrgreen:

Maschio, 15,7 mm
Asemum m 1.jpg



Maschio, 12,9 mm
Asemum m 2.jpg



Femmina 15 mm
Asemum f.jpg



Credo che sia molto più frequente di quanto riportato in letteratura (il nostro Appennino abbonda di rimboschimenti di Pinus nigra ) ma difficile da reperire a causa delle sue abitudini. Si sviluppa infatti in tronchi di piante mortenti o morte da poco e gli adulti sfarfallano tra Aprile e Maggio, inoltre sembrano più attivi durante le ore notturne.

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Carlo Arrigo

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 Oggetto del messaggio: Re: Asemum tenuicorne Kraatz, 1879
MessaggioInviato: 02/05/2016, 15:24 
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Sì, è proprio il tenuicorne. Non può essere confuso con altro (lo striatum ha le elitre più rugose, sta generalmente più in alto e prevalentemente su Picea).
Carlo A. ha scritto:
dovrebbero essere i primi esemplari Romagnoli al 100% (l'altra località citata per la Romagna è il Passo della Colla di Casaglia, nel comune di Marradi, in provincia di Firenze)

Sì, credo sia la prima segnalazione per la Romagna in senso politico (e comunque tra le prime in Romagna). Poi controllerò.
:hi:


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 Oggetto del messaggio: Re: Asemum tenuicorne Kraatz, 1879
MessaggioInviato: 06/05/2016, 20:17 
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di Romagna io l'ho raccolto a Predappio Alta e Monte Colombo. Supponevo potesse essere anche nelle colline ravennati visto che in senso geografico antecedono la collina di Marradi dove la specie è diffusa...ed ecco la conferma!
Altra specie che ingrossa l'elenco della fauna della nostra provincia! Evvai!

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 Oggetto del messaggio: Re: Asemum tenuicorne Kraatz, 1879
MessaggioInviato: 06/05/2016, 20:53 
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Entomarci ha scritto:
di Romagna io l'ho raccolto a Predappio Alta e Monte Colombo. Supponevo potesse essere anche nelle colline ravennati visto che in senso geografico antecedono la collina di Marradi dove la specie è diffusa...ed ecco la conferma!
Altra specie che ingrossa l'elenco della fauna della nostra provincia! Evvai!


Però si tratta più che altro di una specie "introdotta", visto che qui i pini non ci dovrebbero essere. Temo che entro i prossimi cinquant'anni scomparirà completamente poiché a quanto vedo i boschi di pino nero (come altri boschi osceni con piante messe a caso, come tuje, douglasie, cipressi e cedri per interi versanti) stanno rapidamente regredendo a favore del bosco originario. Allora meglio sbrigarsi intanto che i pini ci sono ancora! Può essere un periodo buono per andare a cercarli in attività o è meglio tornare su in autunno per raccogliere la legna?


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 Oggetto del messaggio: Re: Asemum tenuicorne Kraatz, 1879
MessaggioInviato: 06/05/2016, 23:51 
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Grazie Marco e Marcello per la conferma.
Dovrebbe essere in attività in questo periodo e si trova cercando nei tronchi di pini morti da poco, anche a terra, nascosti nelle crepe della corteccia o girando i tronchi stesi. Non è comodo cercare le larve proprio perché vivono nei tronchi e non nei rami (io li raccolgo in legnaia perché ho anche legna di grossa pezzatura, ne brucio più di 150 ql all'anno).
Dal pino mi nascono anche gli Aropalus, i Monochamus galloprovincialis, gli Acanthocinus griseus ed in estate, quando la taglio, arrivano i Buprestis novemaculata .
Di boschi di Pinus nigra ce ne sono veramente tanti e il fatto che stiano deperendo velocemente favorisce la proliferazione di molti xilofagi; alla fine anche questi pini servono a qualcosa :mrgreen: :mrgreen:

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MessaggioInviato: 13/05/2016, 17:46 
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Oggi ho controllato ed in realtà la specie era già nota della Romagna in senso politico. E' infatti nella checklist commentata di Contarini (2014) sui Cerambycidae della Vena del Gesso Romagnola, dove è segnalata per Monte Rontana e Monte Tondo.


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MessaggioInviato: 14/05/2016, 23:23 
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Grazie Marco,
questo conferma come nella zona sia piuttosto frequente (i miei provengono da una località che dista dalla vena del gesso 4/5 chilometri).

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MessaggioInviato: 14/05/2016, 23:27 
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:ok:
Evidentemente la specie è diffusa ovunque ci siano dei pini, purché in collina. Chissà perché, nelle pinete costiere non si trova.


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MessaggioInviato: 15/05/2016, 0:04 
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Sama e Rapuzzi nella loro checklist dei Cerambycidae italiani del 2011 la segnalano per diversi regioni del centro-sud; è possibile che si stia espandendo verso nord attraverso i rimboschimenti di pino dell'appennino tosco romagnolo (che tra le province di Ravenna e Firenze è più basso che altrove, raggiungendo a malapena i 1000 m) e che quindi non sia ancora arrivata alle pinete costiere.

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MessaggioInviato: 15/05/2016, 6:21 
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Carlo A. ha scritto:
Sama e Rapuzzi nella loro checklist dei Cerambycidae italiani del 2011 la segnalano per diversi regioni del centro-sud; è possibile che si stia espandendo verso nord attraverso i rimboschimenti di pino dell'appennino tosco romagnolo (che tra le province di Ravenna e Firenze è più basso che altrove, raggiungendo a malapena i 1000 m) e che quindi non sia ancora arrivata alle pinete costiere.

Mi sembra plausibile. Quelle pinete impiantate sull'Appennino stanno facendo da corridoio di espansione per diverse specie di xilofagi legati alle conifere, sia verso Nord che verso Sud.

marco villa ha scritto:
(lo striatum ha le elitre più rugose, sta generalmente più in alto e prevalentemente su Picea).
Però pare non abbia problemi neanche sui pini.

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MessaggioInviato: 15/05/2016, 8:00 
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A questo punto mi sorge un dubbio: la specie era effettivamente già presente in Italia o ci è arrivata solo con i rimboschimenti in zone montuose? Comunque nei boschi-pineta costieri, esistendo da circa 2000 anni, ci sono altre specie di cerambicidi e buprestidi strettamente legati al pino e che quindi ci sono arrivati già da tempo (per trasporto di legname, immagino).


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MessaggioInviato: 15/05/2016, 21:55 
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Nome: Maurizio Gigli
marco villa ha scritto:
A questo punto mi sorge un dubbio: la specie era effettivamente già presente in Italia o ci è arrivata solo con i rimboschimenti in zone montuose?

Se ti riferisci al tenuicorne, secondo me è molto probabile che in Italia ci sia arrivato in tempi piuttosto recenti, proprio con le piante usate per i rimboschimenti.

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