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Parallelomorphus laevigatus (Fabricius, 1792) - Carabidae

24.V.2011 - ITALIA - Veneto - VE, Lido di Venezia (VE)


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MessaggioInviato: 27/09/2011, 9:58 
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Nome: Massimo Plumari
vittorio monzini ha scritto:
Ciao Massimo, indubbiamente i caratteri che tu hai citato sono tutti presenti, va comunque evidenziato che il laevigatus si distingue agevolmente già a un primo esame per le elitre molto più corte e appiattite, per i lati non paralleli ecc., ciò vale anche per la ssp. telonensis sebbene abbia le striature un pò più marcate, e gli esemplari delle foto sono chiaramente dei terricola

:ok: :ok:


:hi:

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MessaggioInviato: 27/09/2011, 11:29 
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Nome: Vinicio Salami
vittorino monzini ha scritto:
...e gli esemplari delle foto sono chiaramente dei terricola


concordo. :ok:


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MessaggioInviato: 28/09/2011, 10:16 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28
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Nome: Marco Uliana
Vinicio, Vittorio, al museo di Venezia conserviamo decine di esemplari di entrambe le specie raccolte nei rispettivi ambienti della laguna di Venezia (i laevigatus veneti sono circa 200), e la diffusione/distribuzione delle due specie furono pubblicate da Ratti nella fauna dei Carabidi della laguna di Venezia, senza rilevare sovrapposizioni ecologiche fra le due specie.
Durante gli ultimi anni di monitoraggio faunistico sugli arenili veneti (io e ghebo/Leonida ci siamo incontrati più volte al Lido) ho raccolto i più occasioni esemplari rappresentativi, che comparati con le serie storiche del Museo corrispondono morfologicamente.

La distinzione fra i due taxa è sottile, e lo si capisce bene avendone davanti lunghe serie. Io mi trovo bene osservando le differenze fra le aree tubercolate alla base delle elitre: in terricola i tubercoli sono più estesi (in particolare verso la sutura), il loro raccordo con le strie è marcato da una depressione (non visibile in laevigatus), nell'area tubercolata il piano dell'elitra curva verso la base con un angolo arrotondato (curva più regolare e non angolosa in laevigatus).

Ora, io non sono un carabidologo, ma sono stupito dalla vostra sicurezza nel sancire, su foto, una determinazione in controtendenza con quanto finora noto.

Per Raubmilbe: la situazione ecologica che descrivi è curiosa, direi esattamente il contrario di quel che succede in laguna di Venezia, dove il terricola è limitato agli ambienti limosi e argillosi e comunque non raggiunge gli arenili, popolati invece dal laevigatus. La domanda che mi viene più ovvia è: ti senti di escludere che quelli che ritieni terricola siano in realtà laevigatus?


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MessaggioInviato: 28/09/2011, 11:14 
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Località: Bollate (Milano)
Nome: Massimo Plumari
Ciao Marco, premetto che se i vari carabidologi più esperti, tra i quali chi lavora al museo di Milano...., che deve darci ancora qualche conferma..., non si mettono ad interagire seriamente tra di loro, come non è avvenuto fino adesso..., di questa storia non ne veniamo capo.

Detto questo, da NON esperto di Carabidi, ripeto che sulla base dei caratteri citati in letteratura e sulla base dell'idea che mi sono fatto esaminando gli esemplari del museo di Milano, la distinzione tra le due specie è piuttosto SEMPLICE. I Parallelomorphus fotografati da Leonida non possono essere dei laevigatus con quella forma così allungata e le elitre così fortemente striate.

Glaphyrus ha scritto:
Io mi trovo bene osservando le differenze fra le aree tubercolate alla base delle elitre: in terricola i tubercoli sono più estesi (in particolare verso la sutura), il loro raccordo con le strie è marcato da una depressione (non visibile in laevigatus), nell'area tubercolata il piano dell'elitra curva verso la base con un angolo arrotondato (curva più regolare e non angolosa in laevigatus).

Il carattere dell'estensione delle aree tubercolate, che non mi ricordo bene come funziona, mi è stato riferito da gomphus, che l'ha trovato non so su quale lavoro di Jannel. Tuttavia, mi ricordo bene che l'attribuzione in base a questo carattere, negli esemplari sempre di Milano, era perfettamente in accordo con quella fatta in base al carattere della larghezza delle interstrie 2 e 3 alla base dell'elitra. Ma ripeto queste sono sottigliezze, la distinzione è molto più immediata.

Glaphyrus ha scritto:
Per Raubmilbe: la situazione ecologica che descrivi è curiosa, direi esattamente il contrario di quel che succede in laguna di Venezia, dove il terricola è limitato agli ambienti limosi e argillosi e comunque non raggiunge gli arenili, popolati invece dal laevigatus. La domanda che mi viene più ovvia è: ti senti di escludere che quelli che ritieni terricola siano in realtà laevigatus?

Le mie determinazioni sono state fatte in base alle conoscenze che mi sono fatto delle due specie sulla base dei caratteri che più volte ho ripetuto in questa discussione. Di queste determinazioni sono SICURO.
Comunque un paio di esemplari di terricola, provenienti da Bellocchio, e raccolti in riva al mare, sono nelle mani di gomphus... che ha confermato la mia determinazione..... Altri esemplari sono a disposizione di chiunque voglia controllare le determinazioni.

:hi:

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MessaggioInviato: 28/09/2011, 20:55 
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Iscritto il: 14/03/2009, 12:59
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Località: Milano
Nome: Gabriele Franzini
Cita:
premetto che se i vari carabidologi più esperti, tra i quali chi lavora al museo di Milano...., che deve darci ancora qualche conferma..., non si mettono ad interagire seriamente tra di loro, come non è avvenuto fino adesso..., di questa storia non ne veniamo capo.

Sulla base delle sole foto, è difficile "interagire seriamente" più seriamente di così. In passato abbiamo disquisito sul valore da dare alle determinazioni da foto, e ne conosciamo i limiti. I pixel sono quelli, e basta...

Nell'ultima foto, quella dei due esemplari in copula, a me sembra di vedere delle basi di elitre granulate molto da terricola. Personalmente ho dei dubbi sull'esemplare della seconda foto, che forse ha più la forma da laevigatus; ma gli altri continuano a sembrarmi terricola.

Mi spiace di non poter contribuire di più.

:hi: :hi: G.


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MessaggioInviato: 28/09/2011, 22:30 
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Iscritto il: 17/12/2009, 19:19
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Nome: Franco Sandel
gabrif ha scritto:
Sulla base delle sole foto, è difficile "interagire seriamente" più seriamente di così. In passato abbiamo disquisito sul valore da dare alle determinazioni da foto, e ne conosciamo i limiti. I pixel sono quelli, e basta...


Ho fotografato un esemplare che mi ha dato l' altr' anno Leonida, ho fatto alcuni scatti,
nella speranza che possano aiutare nella determinazione.
Non ho esemplari di terricola, ma solo di quello che presumo sia laevigatus, con i seguenti dati:

Venezia Lido, Spiaggia degli Alberoni, 07 Agosto 2010 - lg. mm. 19 - Legit Leonida Grazioli

Parallelomorphus laevigatus -  male 19 mm. - Alberoni 07-VIII-2010 - Leg. Leonida Grazioli_05.jpg


Dalla foto si puo' meglio aprezzare la larghezza della 2° e 3° interstria

Parallelomorphus laevigatus -  male 19 mm. - Alberoni 07-VIII-2010 - Leg. Leonida Grazioli_06.jpg


Visione ventrale dello stesso esemplare.

Parallelomorphus laevigatus -  male 19 mm. - Alberoni 07-VIII-2010 - Leg. Leonida Grazioli_02.jpg


Testa e pronoto

Parallelomorphus laevigatus -  male 19 mm. - Alberoni 07-VIII-2010 - Leg. Leonida Grazioli_03.jpg


Al riguardo dell' estensione delle aree tubercolate non mi pronuncio, non avendo esemplari di terricola
per confronto.

Parallelomorphus laevigatus -  male 19 mm. - Alberoni 07-VIII-2010 - Leg. Leonida Grazioli_04.jpg


Il profilo delle elitre appare qui nettamente ovalare (a lati paralleli in terricola).
Purtroppo un fastidioso riflesso che non sono riuscito a togliere, ha fatto si che le prime interstrie,
almeno fino alla quarta, si vedano come convesse, in effetti non lo sono, sono molto appiattite e liscie, le strie di
punti molto fini, due punti setigeri sull'elitra sx il primo dopo la meta' l'altro nel quarto posteriore ,
l'elitra di dx solo con una setola nell'ultimo quarto.

Parallelomorphus laevigatus -  male 19 mm. - Alberoni 07-VIII-2010 - Leg. Leonida Grazioli_07.jpg



Parallelomorphus laevigatus -  male 19 mm. - Alberoni 07-VIII-2010 - Leg. Leonida Grazioli_08.jpg


Per finire l'edeago, purtroppo l' ho rotto nell'estrarlo, ed ho dovuto riassembrarlo, mi sa
che qualche pezzo devo anche averlo omesso.

Penso anch'io che sia un laevigatus, ma aspetteremo un verdetto finale, a seconda di come volgera'
sul finire questa intressante discussione,

Ciao Franco :ok:

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MessaggioInviato: 28/09/2011, 22:56 
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Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
l'esemplare proposto da Franco sembra anche a me un laevigatus e mi pare che non abbia nulla a che vedere con gli esemplari oggetto della discussione.


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MessaggioInviato: 29/09/2011, 8:31 
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Iscritto il: 17/12/2009, 19:19
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Nome: Franco Sandel
eurinomio ha scritto:
l'esemplare proposto da Franco sembra anche a me un laevigatus e mi pare che non abbia nulla a che vedere con gli esemplari oggetto della discussione.


In effetti gli esemplari fotografati da Leonida, dalla rugosita' elitrale sembrerebbero proprio un'altra
specie.
Nel mio esemplare posso assicurare, come gia' detto sopra, le interstrie completamente piane,
liscie appena qualche accenno di rugosita' trasversale, delimitate da strie di punti poco profonti.

Negli esemplari della discussione, sembrerebbe tutto il contrario, ma secondo me molto puo' aver giocato
l'effetto luminoso durante gli scatti.
Questa deve per forza essere la popolazione dell'arenile degli Alberoni, magari con delle piccole
variazioni morfologiche, ma sempre rientranti nei caratteri tipici della specie.

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Effe Esse


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MessaggioInviato: 29/09/2011, 9:12 
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28
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Nome: Leonida GRAZIOLI
Effe Esse ha scritto:
eurinomio ha scritto:
l'esemplare proposto da Franco sembra anche a me un laevigatus e mi pare che non abbia nulla a che vedere con gli esemplari oggetto della discussione.


In effetti gli esemplari fotografati da Leonida, dalla rugosita' elitrale sembrerebbero proprio un'altra
specie.
Nel mio esemplare posso assicurare, come gia' detto sopra, le interstrie completamente piane,
liscie appena qualche accenno di rugosita' trasversale, delimitate da strie di punti poco profonti.

Negli esemplari della discussione, sembrerebbe tutto il contrario, ma secondo me molto puo' aver giocato
l'effetto luminoso durante gli scatti.
Questa deve per forza essere la popolazione dell'arenile degli Alberoni, magari con delle piccole
variazioni morfologiche, ma sempre rientranti nei caratteri tipici della specie.


Non sono un esperto né ho la cultura specifica del caso per farlo, ragion per cui, anche se a generarla sono stato io, non metto lingua sulla discussione in atto tra i due scieramenti creatisi su basi opposte.
Aggiungo solo che tutti gli esemplari osservati da me e Marco durante le nostre passeggiate lungo la spiaggia del Lido di Venezia, sono dal punto di vista morfologico perfettamente uguali, compresi quelli fotografati.
Al momento l’unica considerazione che mi sento di fare, forse troppo semplicistica, è la seguente:
beata la ricerca entomologica di quando ero più giovane, quando un pelo non faceva la differenza e la sistematica non era così spaventosamente complicata come lo è attualmente.
Mi rendo conto che la scienza deve andare avanti di pari passo con la soperta delle nuove tecnologie, ma, dico io, perché complicarsi la vita?
Grazie Franco per il tuo magnifico contributo.
Un saluto a tutti
Leonida


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MessaggioInviato: 29/09/2011, 9:41 
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Iscritto il: 17/12/2009, 19:19
Messaggi: 571
Località: Miane (TV)
Nome: Franco Sandel
ghebo ha scritto:
Beata la ricerca entomologica di quando ero più giovane, quando un pelo non faceva la differenza e la sistematica non era così spaventosamente complicata come lo è attualmente.



:ok:

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MessaggioInviato: 29/09/2011, 10:52 
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Iscritto il: 10/03/2011, 22:48
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Località: Bollate (Milano)
Nome: Massimo Plumari
Scusate per il ritardo, ma non ho potuto visitare il forum finio a questo momento.

Le foto di Franco sono straordinarie e sono quelle di un laevigatus :hp: :hp: :hp: :birra:
Non posso essere che contento perchè documentano la reale presenza di questa specie nell'alto Adriatico :hp: :hp:

Tuttavia alcune considerazioni sono necessarie:

-dopo queste stupende foto sono ancora più convinto che le foto di Leonida ritraggono dei terricola (d'accordo con Gabriele e Vinicio). Ora si vedono ancora di più le differenze.....
-il carattere della larghezza delle stire elitrale 2 e 3 si vede benissimo nelle foto di Franco e penso sia un carattere VALIDISSIMO.
-bisogna fare ATTENZIONE perchè il laevigatus e il terricola CONVIVONO, questa lunga discussione ne è una prova più che evidente: il terricola vive ANCHE IN PROSSIMITA' DEL MARE. Ieri sera mi sono incontrato con Salvatore Sottile (salvo) che mi ha mostrato due laevigatus e un terricola raccolti ad APRILE negli stessi pochi metri quadrati di spiaggia a Licata (in Sicilia). Questi laevigatus sono come quello fotografato da Franco con le strie elitrali meno evidenti. Prossimamente posterà le foto di queste esemplari e dei terricola che io ho raccolto ai lidi ferraresi, per mostrare una comparazione, con relativi dettagli, delle due specie.

:birra:

:hi:

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Massimo Plumari
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MessaggioInviato: 29/09/2011, 12:02 
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Iscritto il: 17/12/2009, 19:19
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Località: Miane (TV)
Nome: Franco Sandel
Raubmilbe ha scritto:
Non posso essere che contento perchè documentano la reale presenza di questa specie nell'alto Adriatico :hp: :hp:


Ciao Massimo,

sono anch' io molto felice che abbiamo appurato la reale presenza del laevigatus.
Al riguardo della sua convivenza con terricola, a questo punto bisognerebbe che Leonida
rivedesse gli esemplari che ha in collezione, capire le esatte localita' di raccolta e le rispettive date,
e dalla prossima primavera, ricontrollasse quei tratti di spiaggia per capire se effettivamente
sono presenti tutte e due le specie nell'arenile, ovverossia nei luoghi dove ha scattato le foto.

Il mio esemplare riporta Lido degli Alberoni, luogo che conosco benissimo, e
che ha spiaggia, retroduna e qualche canale nel centro abitato, ma non e' proprio
un luogo con quella che chiamiamo "barena" ossia fango e canali con canneti,
ambiente tipico del terricola.

Oltretutto dopo anni di esplorazione sul luogo anche da parte di Marco Uliana ed altri valenti entomologi,
penso sia improbabile che le due specie conviventi siano sfuggite alla loro osservazione.

I dubbi dunque per me rimangono ancora, ma questo e' il bello dell'entomologia,

ciao

Franco :ok:

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MessaggioInviato: 22/11/2019, 15:30 
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28
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Nome: Leonida GRAZIOLI
Casualmente mi è capitato di rivedere dopo tanto tempo questa discussione e credo di essermi perso le ultime tre risposte, in particolare quelle di Valvet Ant e di Mikiphasmide.
Assicuro di non aver usato alcuna tecnica, né usato contenitori e/o effettuato carotaggi, bensì spostato un grosso tronco che ha provocato il cedimento della sabbia e messo in luce la tana con l’esemplare fotografato
Ciao a tutti
Leonida


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MessaggioInviato: 22/11/2019, 15:39 
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28
Messaggi: 2641
Nome: Leonida GRAZIOLI
Casualmente mi è capitato di rivedere dopo tanto tempo questa discussione e credo di essermi perso le ultime tre risposte, in particolare quelle di Valvet Ant e di Mikiphasmide.
Assicuro di non aver usato alcuna tecnica, né usato contenitori e/o effettuato carotaggi, bensì spostato un grosso tronco che ha provocato il cedimento della sabbia e messo in luce la tana con l’esemplare fotografato
Ciao a tutti
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MessaggioInviato: 22/11/2019, 16:21 
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Iscritto il: 28/05/2009, 16:38
Messaggi: 4930
Nome: luigi lenzini
Bella documentazione!
Io ho trovato Parallelomorphus nel Lazio, in provincia di Latina, e ne incontravo tanti moltissimi anni fa nel Parco della Maremma.

La preda non crostaceo mi sembra un maschio di Labidura riparia


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