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Anthaxia bedeli bedeli Abeille de Perrin, 1893 - Buprestidae

26.III.2005 - MAROCCO - EE, Oujida, Col du Jerada


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 17/01/2020, 20:49 
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Nome: Maurizio Gigli
Anthaxia bedeli bedeli Abeille de Perrin, 1893

Questo esemplare, trovato assieme a pochissimi altri su piccolissimi fiorellini gialli di composite ancor più piccole, nei pressi di un rigagnolo a bordo strada con ferule sparse qua e là, dall'amico Domenico Gianasso e me, durante un poco fruttoso viaggio in Marocco a marzo, la determinai così più che altro per la località, dal momento che grosse differenze con la A. cyanescens di Spagna di quest'altro post non ce le vedo. La reticolazione poligonale sul pronoto è simile, anche se in questi esemplari marocchini è meno evidente, soprattutto sul disco. (ho sovraesposto volutamente la foto per vedere meglio la reticolazione)

Marocco, Oujida, Col du Jerada (versante Sud), 1000 m, 26.III.2005, M. Gigli legit
4,2 mm
Anthaxia_bedeli_Maroc_Oujida_Col_de_Jerada_1000m_26.III.2005_M-Gigli_4,2mm_grey.jpg


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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 17/01/2020, 21:39 
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Nome: Francesco Izzillo
Questa ha il pronoto somigliante alle "nostre cyanescens"! Ripeto bisognerebbe capire che valore ha questo carattere e vedere anche esemplari di bedeli/cyanescens di altre provenienze oltre che, ovviamente, gli edeagi.

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Francesco Izzillo


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MessaggioInviato: 17/01/2020, 23:00 
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Nome: Andrea Liberto
Entrambi maschi ? L'orientamento di fronte, antenne e tibie è diverso nelle foto che proponi, quindi certe differenze che mi pare di vedere sono probabilmente illusorie.

Di certo la massima espansione del pronoto appare mediana nella presunta A. bedeli ed invece nettamente antemediana nella presunta A. cyanescens di Spagna.

Potrebbe non significare granché; sia nelle specie del gruppo di A. fritschi delle Canarie, sia ad esempio in una popolazione ben riconoscibile di A. semicuprea del Pollino, la massima dilatazione del pronoto varia abbastanza nella collocazione. E senz'altro Daniele avrà riscontrato una simile variabilità del "carattere" in una pletora di altre specie.

Piuttosto, nell'esemplare spagnolo mi pare di scorgere una minuta denticolazione del margine interno delle protibie.

Prova a dare un'occhiata. Ciao, A.


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MessaggioInviato: 17/01/2020, 23:36 
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Nome: Francesco Izzillo
Io mi riferivo principalmente alle cellette. Nell'esemplare spagnolo sono ben impresse su tutta la superficie del pronoto. In quello marocchino si "sciolgono" in linee irregolari nella parte centrale del pronoto mentre restano ben impresse sui lati.

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Francesco Izzillo


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MessaggioInviato: 18/01/2020, 0:34 
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Nome: Gianfranco Curletti
Personalmente opterei per bedeli sensu Bily. In effetti le cellette nella parte mediana del pronoto spariscono in parte per lasciare spazio a striature orizzontali. Il profilo del pronoto lascia però qualche dubbio: stando alle chiavi fornite, la bedeli dovrebbe avere il pronoto con larghezza massima nel quinto anteriore, mentre la cyanescens avrebbe i margini laterali più arrotondati con larghezza massima appena prima della metà, esattamente il contrario dei due esemplari. Penso però che questo carattere non sia costante, specialmente se considerato su un solo esemplare.
Ovviamente ci sarebbe anche un'altra possibilità, che cioè l'esemplare del Marocco sia una specie ancora diversa. Comunque sulla base delle conoscenze attuali per conto mio è attribuibile a una bedeli.
gian


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MessaggioInviato: 18/01/2020, 1:10 
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Nome: Andrea Liberto
La scultura del pronoto, celle-cellette-rughette, senz'altro valido carattere, ma dannatamente variabile in molte Anthaxia.

Continuiamo ad usarlo, per carità. Ma ha i suoi limiti, spesso le linee divisorie si anastomizzano, ecc.

A.


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MessaggioInviato: 18/01/2020, 13:42 
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31
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Nome: Francesco Izzillo
Comunque la faccenda è intrigante; andatevi a guardare (se non l'avete già fatto) su questo Forum la cyanescens e la bedeli di Spagna postate da Verdugo; guardate pure la cyanescens di Sicilia postata da Loriscola nonchè la cyanescens di Villaggio Amendola postata da Sechi in un mio post.

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Francesco Izzillo


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MessaggioInviato: 20/01/2020, 20:51 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Nome: Maurizio Gigli
Clickie ha scritto:
La scultura del pronoto, celle-cellette-rughette, senz'altro valido carattere, ma dannatamente variabile in molte Anthaxia.

Continuiamo ad usarlo, per carità. Ma ha i suoi limiti, spesso le linee divisorie si anastomizzano, ecc.

A.

E' quello che temo anche io. In particolare, osservando al microscopio insieme esemplari attribuiti a cyanescens e a bedeli, io trovo che il pronoto presenti in entrambe le "specie" la stessa identica reticolazione, solo che in cyanescens è più o meno ugualmente evidente su tutto il pronoto, mentre in bedeli i poligoni, benchè simili come forma e dimensioni, sono delimitati da linee meno rilevate, che poi sul disco tendono quasi a sparire (quasi, perchè con la luce con la giusta angolazione si vedono comunque).

Che in questo esemplare le cellette spariscano sul disco per lasciare spazio a striature orizzontali è solo un effetto della illuminazione usata per evidenziarle, che essendo costituita da due zone luminose provenienti da avanti e dietro, evidenziano i rilievi trasversali e mascherano quelli longitudinali. Se facessi una foto ad ingrandimento maggiore e con illuminazione diversa, potrei farvi vedere che ci sono le stesse reticolazioni, solo "smussate", come fossero consumate.

Ora sto ripreparando un esemplare di una serie di bedeli del Portogallo (purtroppo uccisi chissà come e che quindi avevo dovuto incollare così come erano, con zampe e antenne nascoste), con aspetto abbastanza diverso. Appena pronta la fotografo.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 20/01/2020, 23:40 
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Nome: Andrea Liberto
Caro Maurizio e cari tutti, solo un appunto "metodologico". Detta così altisonante, in realtà mi sono reso conto che:

- certi caratteri correntemente utilizzati da molti autori per molti gruppi diversi, risentono enormemente delle condizioni e delle tecniche di illuminazione. Lapalissiano, ma continuiamo a non scrivere, quando scriviamo, come e con quale tipo di illuminazione siano stati osservati e descritti i caratteri. In questo, con Julodis, sfondo una porta spalancata e rischio di farmi male, ma è solo un richiamo, un ricordare cose che tendono ad essere tralasciate mentre hanno grande importanza. Dovrebbe rientrare, obbligatoriamente, tra "Materiali e metodi".

Solo un paio di esempi: certe caratteristiche della scultura sono ben visibili con punto luce laterale (diciamo a 45%) dall'alto e diffusore (il solito barattolino delle pellicole 35 mm con il fondo segato via, mentre non sono visibili con l'illuminazione anulare che tendiamo ormai un po' tutti ad utilizzare. In questa categoria i punti "ombelicali" oppure no, la cosiddetta "punteggiatura doppia" (cioè un tappeto di punti piccoli con punti più grandi regolarmente intervallati e spaziati, ecc.

Descrivendo le Anthaxia canarie del gruppo fritschi, sono diventato matto per capire bene le caratteristiche della reticolazione del pronoto e per tentare di scriverlo in modo univoco. Di sicuro non ci sono riuscito soddisfacentemente.

Ciao, A.


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MessaggioInviato: 21/01/2020, 12:33 
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Nome: Gianfranco Curletti
Andrea,
sfondi una porta aperta. A parte il tipo di illuminazione, che è importante (per inciso uso mai l'anulare che tende troppo ad appiattire), bisognerebbe trovare il modo di codificare il tipo di scultura presente sul pronoto e/o sulle elitre. Nelle Anthaxia, se vogliamo, è abbastanza omogenea, ma negli Agrilini c'è una varietà enorme, che va dal liscio al puntiforme più o meno virgolato e/o seriato, alle striature più o meno intervallate da punti o da ulteriori strie fatte in altro modo, da strie longitudinali, traversali, oblique o chi più ne ha più ne metta. E' un mio vecchio pallino riuscire a codificarle, e oggi, con i sistemi fotografici che abbiamo a disposizione non potrebbe essere una impresa impossibile, tempo permettendo. Un giorno o l'altro proverò a cimentarmi. Magari servirà a capire qualcosa di più di questo gruppo enorme e indivisibile.
Ulteriore fattore il grado di umidità: penso che abbiate notato che gli esemplari con tegumenti metallici, per via della rifrazione cambiano nettamente colore se bagnati o inumiditi.
G.


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MessaggioInviato: 21/01/2020, 14:57 
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Nome: Maurizio Gigli
Autarcontes ha scritto:
Ulteriore fattore il grado di umidità: penso che abbiate notato che gli esemplari con tegumenti metallici, per via della rifrazione cambiano nettamente colore se bagnati o inumiditi.
G.

Decisamente e ti dirò di più: cambiano colore in modo diverso a seconda che siano bagnati (umidi) da acqua, etanolo, acetone o altro.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 21/01/2020, 23:59 
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Nome: Andrea Liberto
Per non parlare (parlandone) di quando affiora al tegumento il grasso degli esemplari allevati ed uccisi troppo presto o addirittura estratti dalla celletta di impupamento, prima dell'esaurimento e del riassorbimento dei lipidi "di riserva".

L'illuminazione anulare "pratica", permette di osservare bene parecchi caratteri, ma personalmente la alterno con altre sorgenti luminose per apprezzarne al meglio altri.

"Tanto va l'Anthaxia al lardo, che ritorna col grissino".

Quelle squallidissime riunioni aziendali riprese e trasmesse in onda, in cui si avvolgono sottilissime fettine di falso "lardo di Colonnata" attorno a grissini "torinesi".

E labbroni rifatti di sdegnose dame finte bionde, o fauci di squali della finanza ne divorano fin le briciole….

Scusate, ho il "mal di società". A.


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MessaggioInviato: 22/01/2020, 0:05 
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Nome: Andrea Liberto
OOOPS … Scusate, chiedo all'amministratore più prossimo di eliminare almeno l'allegato di questo ultimo messaggio, per non incorrere in violazione del copyright. Magari non se ne accorgerà mai nessuno, ma è comunque scorretto. Mi scuso ancora, ho inserito un gioco fatto per corrispondenze private in uno spazio pubblico.


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MessaggioInviato: 22/01/2020, 0:12 
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Nome: Francesco Izzillo
Clickie ha scritto:
OOOPS … Scusate, chiedo all'amministratore più prossimo di eliminare almeno l'allegato di questo ultimo messaggio, per non incorrere in violazione del copyright. Magari non se ne accorgerà mai nessuno, ma è comunque scorretto. Mi scuso ancora, ho inserito un gioco fatto per corrispondenze private in uno spazio pubblico.

:to:

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