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wgliinsetti
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Inviato: 26/03/2021, 10:19 |
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Iscritto il: 05/05/2016, 11:22 Messaggi: 2927 Località: Santa Maria delle mole, Marino, Rm
Nome: Roberto Vanzini
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Cercando di determinare i Nitidulidi che ho preso sto utilizzando una chiave in tedesco che mi sembra molto ben fatta, ma in alcuni passaggi mi perdo con la traduzione. Intanto questo: Mittel- und Hinterschienen außen mit einfacher, ± scharfer Randkante.
tradotto Rotaie centrali e posteriori esterne con bordo semplice e ± tagliente.
Per rotaie secondo voi intendono il bordo esterno delle tibie? È l'unica spiegazione che mi saprei dare. Grazie dell'aiuto.
_________________ Roberto Vanzini
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ricdoc57
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Inviato: 26/03/2021, 10:35 |
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Iscritto il: 08/05/2010, 22:25 Messaggi: 1454 Località: Milano
Nome: Riccardo Sciaky
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Per quello che ricordo io, "schienen" sono le tibie, quindi la frase significherebbe "tibie mediane e posteriori all'esterno con bordo semplice, più o meno tagliente".
_________________ Riccardo
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wgliinsetti
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Inviato: 26/03/2021, 10:38 |
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Iscritto il: 05/05/2016, 11:22 Messaggi: 2927 Località: Santa Maria delle mole, Marino, Rm
Nome: Roberto Vanzini
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Quindi mi confermi l'interpretazione che ho dato anche io. Grazie mille  Ps. Mentre scrivevo mi è arrivata la risposta di un mio amico tedesco: Schiene è rotaia nel linguaggio tecnico e tibia nel gergo medico (poco usato)
_________________ Roberto Vanzini
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gabrif
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Inviato: 26/03/2021, 14:48 |
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Iscritto il: 14/03/2009, 12:59 Messaggi: 3198 Località: Milano
Nome: Gabriele Franzini
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wgliinsetti
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Inviato: 26/03/2021, 15:03 |
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Iscritto il: 05/05/2016, 11:22 Messaggi: 2927 Località: Santa Maria delle mole, Marino, Rm
Nome: Roberto Vanzini
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Ottimo! Grazie Riccardo.
_________________ Roberto Vanzini
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Clickie
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Inviato: 26/03/2021, 21:31 |
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21 Messaggi: 1986
Nome: Andrea Liberto
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Ma scusa, invece di complicarti la vita col tedesco, perché non ricorri alla Fauna d'Italia di Audisio ?
Chiavi accuratissime, ilustrazioni a go-go.
Ciao, A.
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wgliinsetti
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Inviato: 26/03/2021, 22:31 |
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Iscritto il: 05/05/2016, 11:22 Messaggi: 2927 Località: Santa Maria delle mole, Marino, Rm
Nome: Roberto Vanzini
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È disponibile? Su alcune famiglie sono veramente a 0 e non conosco nemmeno la letteratura. Quella tedesca l'avevo trovata scartabellando qui sul forum.
_________________ Roberto Vanzini
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Clickie
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Inviato: 26/03/2021, 22:43 |
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21 Messaggi: 1986
Nome: Andrea Liberto
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Si tratta del volume della Fauna d'Italia dedicato a Nitidulidae e Kateretidae, credo sia ancora possibile acquistarlo dall'editore Calderini (oppure lo trovi su ebay, non più di 50 euro), e comunque io ce l'ho, quindi se ti serve la chiave dei generi più speciosi ("Meligethes" e "Epuraea", oggigiorno un tantino smembrati), posso provare a scannerizzartela (ma non possiedo uno scanner piano, magari qualche altro collega potrà farlo meglio di me).
Paolo Audisio è il massimo specialista di Nitidulidae a livello mondiale, assieme a Joseph Jelìnek che però ormai pubblica relativamente poco, e a Sponraft che non so se sia vivo tuttora.
Audisio, P. 2000. Fauna d'Italia XXXII - Coleoptera: Nitidulidae-Kateretidae. XVI + 972 pp. Editore Calderini, Bologna.
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wgliinsetti
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Inviato: 26/03/2021, 22:51 |
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Iscritto il: 05/05/2016, 11:22 Messaggi: 2927 Località: Santa Maria delle mole, Marino, Rm
Nome: Roberto Vanzini
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Grazie mille per le indicazioni. La cosa che devo riuscire a capire è come tenere fermi questi microcoleotteri per poterli preparare. Mi stanno mandando al manicomio solo per stendergli le zampe. E ovviamente anche cercare i particolari utili diventa più complicato. C'è scritto anche su quella chiave che il genere è stato smembrato anche se li è trattato semplicemente come tanti sottogeneri.
_________________ Roberto Vanzini
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Clickie
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Inviato: 26/03/2021, 23:06 |
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21 Messaggi: 1986
Nome: Andrea Liberto
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Se lavori sotto al microscopio (o sotto una lente da tavolo a grande magnificazione):
pezzuola umida, un quadratino di scottex da cucina imbevuto d'acqua poi spremuto; metti l'insetto a panza all'aria, punti uno spillo (con delicatezza) sul punto più centrale che trovi sul torace (sono bestie ben sclerificate, non è poi così difficile), poi scosti le zampe (specialmente le tibie anteriori) dal corpo in modo che una volta preparato l'esemplare, restino ben visibili dall'alto (tutti i disegni della letteratura raffigurano la denticolazione tibiale vista dall'alto).
Consiglio vivissimamente di staccare l'addome dei maschi e prepararlo a secco allegato all'esemplare, in vista di future estrazioni: allora lascerai l'esemplare ben preparato e lavorerai solo sull'addome. Che è relativamente facile separare, sempre tenendo fermo l'insetto su una pezzuola umida e utilizzando la punta di un altro spillo da inserire tra metatorace e il blocco degli sterniti visibili, facendo leva finché quest'ultimo si stacca.
Più difficile a dirsi che a farsi. Ma la cosa più importante è tener nota, per quanto possibile, delle piante ospiti o nutrici su cui raccogli i Nitidulidae, spesso estremamente specializzati in senso trofico.
I Nitidulidae sono bestie difficili, ma a chi li studia (io proprio no), dànno grandi soddisfazioni. Con i miei ho lavorato con la Fauna di Audisio, che poi quasi sempre mi ha confermato la determinazione.
Ciao, A.
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wgliinsetti
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Inviato: 27/03/2021, 9:28 |
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Iscritto il: 05/05/2016, 11:22 Messaggi: 2927 Località: Santa Maria delle mole, Marino, Rm
Nome: Roberto Vanzini
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Grazie dei consigli, lunedì certamente proverò con questo metodo. Ti confermo che lavoro sotto il microscopio (arrivato 4 gg fa quindi sono alle prime armi). Se mi capiterà di raccoglierne sulle piante sicuramente ne terrò nota. Questi li ho raccolti sulla mia macchina 
_________________ Roberto Vanzini
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Clickie
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Inviato: 28/03/2021, 0:59 |
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21 Messaggi: 1986
Nome: Andrea Liberto
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Ultimo consiglio, essendo stato a caccia con Paolo Audisio ed altri colleghi "avvertiti" della immensa diversità dei Nitidulidae: tutte le volte che incontri una pianta rupicola, che cresce piccola e stenta su pareti di roccia, sbatacchiala su un telo o semplicemente su un cappelletto chiaro, bianco è meglio. Molte specie considerate rarissime sono legate a Cruciferae o Borraginaceae legate a questi ambienti estremi, e sono le più rare e/o poco raccolte, poco collezionate, ecc. Davvero, basta poco, basta "battere" sistematicamente le piantine rupicole, quando le incontri. A volte si frana a valle cercando di raggiungerle, ma è la parte più divertente del "gioco". Consiglio ultimissimissimo: se prendi Meligethes su queste piantine, fotografale o addirittura erborizzale. Così ne sapremo di più. Buone cacce, A.
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wgliinsetti
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Inviato: 28/03/2021, 8:26 |
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Iscritto il: 05/05/2016, 11:22 Messaggi: 2927 Località: Santa Maria delle mole, Marino, Rm
Nome: Roberto Vanzini
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Perfetto, grazie di nuovo. A monte cavo non so se ci siano ma questa estate su monte livata indubbiamente ne incontrerò.
_________________ Roberto Vanzini
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