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Necropoli etrusca di Norchia



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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Necropoli etrusca di Norchia
MessaggioInviato: 21/06/2024, 1:35 
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Stamani mi sono alzato con l'intento di prendere retino e barattoli e partire per esplorare una nuova località scoperta qualche tempo fa su Google Maps e apparentemente promettente, la necropoli di Luni sul Mignone. Carico lo zaino in macchina e parto, scoprendo solo dopo mezz'ora di viaggio che per raggiungere il posto avrei dovuto affrontare una decina di chilometri di strada completamente dissestata, in mezzo al nulla, senza la minima linea telefonica e circondato da gregge con cani da pastore dall'aria poco raccomandabile. Per evitare di far finire la giornata in tragedia alle 10 del mattino, decido sconsolato di fare inversione e tornare verso Viterbo, quando mi viene un'idea: perché non deviare di poco e andare in una località ormai più che collaudata ed evitare che il viaggio sia stato a vuoto, magari approfittandone per fare qualche foto da mostrare sul FEI? Decido quindi di andare in una delle mie località di ricerca preferite, la necropoli etrusca di Norchia, poco lontano dai comuni di Vetralla e Monteromano.

Norchia è una località particolarmente nota per il suo grande valore archeologico e storico, essendovi tracce di attività umana che partendo dal Paleolitico arrivano al 1435. Nei musei archeologici locali sono infatti conservati numerosi reperti trovati in zona, soprattutto risalenti al periodo etrusco, che è quello che ha lasciato le tracce più evidenti con le sue necropoli rupestri. Le ricerche archeologiche stanno tutt'ora andando avanti con numerose interessanti scoperte, condotte anche da team iternazionali che ho avuto il piacere di incontrare in zona una volta.
Altro aspetto meno noto ma altrettanto interessante è l'immensa ricchezza naturalistica ed entomologica della zona. Le mie ricerche entomologiche in zona, iniziate nella primavera del 2020, hanno infatti già prodotto numerosi ritrovamenti di rilievo nei gruppi tassonomici di cui mi occupo, come la riscoperta di Symmorphus declivis in Italia, la scoperta di una nuova Andrena endemica italiana e numerosi nuovi ritrovamenti di api poco note. Per dare un dato quantitativo della ricchezza faunistica di Norchia, basti pensare che in appena un paio di chilometri di sentiero ho raccolto nel corso degli anni ben 282 specie di api su un migliaio totale noto in Italia, un numero che aumenta continuamente ad ogni uscita, infatti ben sei specie le ho trovate per la prima volta proprio oggi! Specie interessanti sono uscite però anche in numerose altre famiglie e ordini di insetti: Chrysididae, Gasteruptiidae, Buprestidae, Cerambycidae, Elateridae, Mantispidae, alcuni Ditteri...
Il motivo di questa grande ricchezza è attribuibile alla grande varietà di ambienti e micro-ambienti che si trovano in pochi chilometri quadrati. La zona di Norchia infatti è solcata da tre fossi che hanno scavato delle gole profonde circa 30 m con interposte delle zone rialzate che, pur essendo alla stessa quota, presentano condizioni nettamente diverse. Con le poche foto scattate oggi cercherò di mostrarvi una parte di questa varietà, quella presente nella parte più settentrionale. Mi perdonerete per le foto degli insetti al limite del decente, ma è praticamente la prima volta che faccio foto in natura e il vento non aiutava :oops:

Una volta parcheggiata la macchina, il sentiero si apre su un grande campo incolto e soggetto a falciatura proprio a inizio estate. Questa attività rende il campo particolarmente interessante: completamente ricoperto di fiori di ogni genere in primavera (soprattutto a Maggio è un tripudio di vita!), la falciatura fa seccare fortemente il terreno permettendo la crescita di piante resistenti alla siccità, come cardi e Centaurea varie su cui si concentra un'infinità di floricoli estivi. Nonostante al momento sia tutto tagliato a livello del terreno è comunque possibile raccogliere abbondantemente lungo i bordi del campo, in cui vengono lasciati 2-3 m di fitta vegetazione erbacea ancora in fiore: malva, Echium, Centaurea, Dipsacaceae e molto altro, garantendo altrettanta varietà di impollinatori.

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Questo minuscolo dittero è il primo insetto trovato oggi, su un cardo pronto a fiorire
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Numerosi anche i Myrmeleontidae, con varie specie che si mimetizzavano sulle Graminacee come quello in foto. Per la prima volta ho anche visto il Palpares libelluloides, animale veramente incredibile!
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Ovviamente in un ambiente così non mancano le infiorescenze di Daucus, solitamente piene di Mordellidi e banalità varie, ma a volte con qualcosa di diverso, come questo curioso Lepidottero
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Percorso tutto il campo si arriva al limitare della gola scavata dal fosso delle Pile. Al di là della gola si nota la zona rialzata su cui sorge quel che resta della parte medievale di Norchia, con visibile quel che resta del castello. La grande zona spoglia sullo sfondo è separata dalla cresta su cui sorge il castello da un altro fosso, il fosso del Biedano, che scorre parallelo al fosso delle Pile. Questa foto mostra perfettamente come le tre zone rialzate si trovino sullo stesso livello, ma presentando ambienti nettamente diversi: la zona del castello presenta una fitta vegetazione arborea con pochi piccoli spiazzi, spesso ricchi in ferula, pianta altrimenti assente per maggior parte della zona (solo quest'anno per la prima volta ne ho trovate due piante in un campo sul fondo della gola), mentre la zona sullo sfondo, non accessibile in quanto area militare, in primavera si ricopre di asfodeli, altra pianta assente nel resto della zona.
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Inizia la discesa! Come prima tappa mi fermo a questo tronchetto completamente secco e traforato dagli xilofagi che mi frutta sempre qualcosa di interessante, come Crisidi vari o lo Stefanide Megischus anomalipes, i cui maschi amano sostare sul lato inferiore del ramo sulla destra. Purtroppo oggi la tappa è stata deludente, colpa del cielo velato e del vento.
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La discesa lungo la parete continua attraverso gli stretti solchi scavati nella pietra tufacea, a volte con tratti non particolarmente agevoli.
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Su questa parete si sviluppa uno dei vari complessi di tombe della zona, scavate nella roccia e con numerose incisioni sulla parete rocciosa.
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Scendendo la copertura arborea diventa progressivamente più fitta, creando dei piccoli spazi ombrosi che permettono il proliferare di numerose piante erbacee nonostante la siccità. Su una di queste piantine riesco a strappare uno scatto a un Sesiide.
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La discesa finalmente termina in questo piccolo spiazzo a ridosso del fosso delle Pile. In estate diventa probabilmente l'area meno interessante di tutta la zona, complice anche il taglio della vegetazione per permettere l'accesso al sentiero, ma in primavera è sempre una tappa fissa a cui dedico una buona mezz'ora, visto che per qualche ragione vi si concentrano le api cleptoparassite del genere Melecta.
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Arrivato a questo punto non resta che scegliere se costeggiare il fosso delle Pile verso nord o verso sud. Oggi ho scelto di proseguire verso nord, a destra nell'ultima foto, visto che l'area settentrionale è quella più ampia e con zone più idonee ai miei gruppi di interesse, sebbene anche l'area meridionale presenti alcuni tratti interessanti e mi abbia riservato ritrovamenti notevoli nonostante la copertura arborea generalmente più densa.

[CONTINUA]


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 Oggetto del messaggio: Re: Necropoli etrusca di Norchia
MessaggioInviato: 21/06/2024, 2:04 
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Nome: Marco Selis
Il sentiero che costeggia il fosso delle Pile presenta per buona parte del suo percorso una volta costituita da varie essenze arboree: noccioli, querce, cornioli, fichi, aceri... La presenza di alcuni di questi alberi mi ha permesso di raccogliere diverse Andrena interessanti legate alle loro fioriture, come le due specie sorelle A. ferox ed A. bucephala, con quest'ultima precedentemente nota in Italia solo su una cartina con un punto in mezzo alla pianura Padana e senza dati precisi. La stessa vegetazione permette anche di trovare in primavera anche alcune piante parassite, come la Lathraea squamaria.
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La vegetazione nei dintorni nasconde spesso insetti di ogni sorta, come questo bruco estremamente mimetico.
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Mentre questi Agrilus si godono il poco sole che inizia a scorgersi tra le nuvole.
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Dove le fronde sono abbastanza rade da far crescere gli Echium ovviamente non possono mancare le Hoplitis del gruppo adunca oligolettiche su questo genere di Boraginacee. In questo caso un maschio di H. manicata, uno dei più grossi Osmiini della nostra fauna.
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Invece in un tratto più coperto e umido questa Protaetia cuprea banchetta su qualcosa di schiacciato a terra.
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Nonostante il fosso delle Pile abbia un livello bassissimo anche in inverno, un po' di acqua riesce sempre a scorrere, anche in estate inoltrata. Prima o poi dovrò fare dei tentativi nella ricerca di insetti acquatici o che vivono nelle immediate vicinanze dell'acqua.
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Proseguendo si trovano alcuni spazi aperti, decisamente più idonei per quel che cerco io. Vista la massiccia presenza di convolvolo provo a vedere se riesco a trovare la Systropha curvicornis, ape oligolettica su Convolvulus e che ancora non ho raccolto in zona, o magari il suo cleptoparassita Biastes brevicornis.
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Purtroppo i fiori di convolvolo sono già in gran parte chiusi per il forte caldo e non trovo nessuna delle due api. In compenso trovo uno Stenopterus flavicornis, specie non rara a Norchia in questo periodo.
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Su un ramo in ombra si riposa questo maschio di Andrena pilipes.
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Mentre poco distante le femmine di Andrena hattorfiana bottinano incessantemente, riempiendo la scopa con il polline rosa delle loro amate Dipsacaceae.
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[CONTINUA]


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 Oggetto del messaggio: Re: Necropoli etrusca di Norchia
MessaggioInviato: 21/06/2024, 2:38 
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Iscritto il: 01/07/2010, 22:26
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Località: Viterbo
Nome: Marco Selis
Superato lo spiazzo del messaggio precedente si arriva a un bivio che in entrambi i casi porta a dover superare il fosso dell'Acqua Alta, in cui confluisce il fosso delle Pile. In un caso bisogna attraversare un ponte e nell'altro si guada il fosso, ma visto che entrambi portano sullo stesso sentiero decido di prendere la via "comoda" del ponte.
Il ponte in questione è infatti un'accozzaglia di assi di legno rotte poggiate sullo scheletro metallico e un crollo della sponda ha fatto cadere l'estremità dal mio lato a quasi due metri sotto il livello del sentiero. Nonostante ciò, la struttura è stabile e percorribile con un minimo di attenzione.
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Finalmente si arriva in una zona non ancora completamente rasa al suolo e qua la vegetazione è fittissima, nonostante inizi a risentire molto della siccità. Tra malva, Echium e altro ancora raccolgo diversi imenotteri, tra cui una bella femmina di Celonites abbreviatus e un maschio di Eucera nigrifacies, specie che non avevo mai trovato in zona nonostante sia molto comune. Proseguendo a sinistra rispetto all'inquadratura si arriva al punto in cui il fosso dell'Acqua Alta confluisce nel fosso del Biedano, che tra i tre fossi della zona è quello con la portata maggiore ricevendo l'acqua degli altri due e che scorre appena dietro gli alberi visibili nell'angolo in alto a sinistra.
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Proseguendo lungo il percorso del Biedano si percorre questo breve sentiero solcato dalle ruote di trattori e fuoristrada. In questi solchi si accumula l'acqua piovana durante l'inverno, formano delle pozze temporanee che in primavera brulicano di crostacei legati a questo tipo di ambienti.
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Finito il sentiero dei crostacei si arriva in uno dei maggiori spazi aperti della zona, che al momento è poco interessante per via dello sfalcio recentissimo. Tra qualche settimana dovrebbe riempirsi di cardi e altre Asteracee su cui negli anni scorsi ho raccolto molte specie interessanti: Tetralonia graja, Tetralonia julliani, Ammobates vinctus, Lithurgus cornutus... La vegetazione a bordo campo mi ha comunque riservato come sorpresa inaspettata un maschio di Hoplitis campanularis, specie che non avevo mai raccolto e i cui ritrovamenti in Italia si contano sulle dita di una mano.
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Tra le foglie di un grosso verbasco si nascondeva questo simpatico Ensifero dall'ovopositore dentellato.
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Arrivando in fondo al campo e proseguendo a sinistra si arriva in un'area in cui il Biedano rallenta e si allarga formando un'ansa che garantisce il sopravvivere di una minuscola area umida. Al momento nelle immediate vicinanze dell'acqua ci sono solo foreste di ortiche, ma negli anni scorsi c'era una vegetazione nettamente più variegata e interessante. Purtroppo non sono riuscito a fotografarla, ma appena arrivato mi ha accolto una magnifica cicogna nera che si è subito involata.
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La vegetazione circostante è particolarmente ricca e con numerose fioriture, tra cui queste piccole infiorescenze che brulicavano di Scolia sexmaculata. Fortunatamente oltre alle Scolia ci sono anche api e vespe di ogni genere, per cui mi soffermo a raccogliere a lungo.
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Ormai si sono fatte le 16 quindi decido di cominciare a tornare verso la macchina. Durante il rientro noto qualcosa camminarmi lentamente sulla spalla, un bel Fasmide che aveva deciso di farsi dare un passaggio. Faccio appena in tempo a fotografarlo e la batteria della macchina fotografica mi abbandona.
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Spero che il breve reportage di questa mezza giornata a Norchia sia stato gradito. Nelle prossime settimane cercherò di tornare sul posto per mostrarvi mano a mano le altre aree della località :hi:


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 Oggetto del messaggio: Re: Necropoli etrusca di Norchia
MessaggioInviato: 21/06/2024, 8:48 
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Nome: Daniele Sechi
Bellissimo! :ok:

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Daniele


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 Oggetto del messaggio: Re: Necropoli etrusca di Norchia
MessaggioInviato: 21/06/2024, 8:55 
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Località: Santarcangelo di Romagna (RN)
Nome: Francesco Ghinelli
Bellissimo reportage, non vedo l'ora di leggere gli altri!

:hi:

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Francesco Ghinelli


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 Oggetto del messaggio: Re: Necropoli etrusca di Norchia
MessaggioInviato: 21/06/2024, 10:54 
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Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
Bel reportage! :)

Andricus ha scritto:
Tra le foglie di un grosso verbasco si nascondeva questo simpatico Ensifero dall'ovopositore dentellato.

Poecilimon superbus, endemismo italiano ad affinità transadriatiche (a volte considerato sottospecie di jonicus).
Andricus ha scritto:
Durante il rientro noto qualcosa camminarmi lentamente sulla spalla, un bel Fasmide che aveva deciso di farsi dare un passaggio.

Femmina di Bacillus, probabilmente Bacillus rossius rossius.
:hi:


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 Oggetto del messaggio: Re: Necropoli etrusca di Norchia
MessaggioInviato: 23/06/2024, 15:19 
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Località: Messina
Nome: Giovanni Altadonna
Bellissimo posto e bellissimo reportage, l'ho letto tutto d'un fiato. :birra: :hi:

_________________
"L' uomo che è cieco alle bellezze della natura ha perduto metà del piacere di vivere"
Sir Robert Baden Powell

Giovanni Altadonna


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