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Clytra (Clytra) quadripunctata quadripunctata (Linnaeus, 1758) Dettagli della specie

14.VII.2010 - ITALIA - Trentino-Alto Adige - TN, Palù del Fersina 1900 m/slm


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MessaggioInviato: 24/10/2010, 22:48 
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:hi: Sicuramente è una C.quadripunctata ma sarei curioso di sapere se potrebbe essere la ssp. appendicina. (su faunaeur.org ssp. ancora valida).
Anche della C.messai sarei curioso di avere delle notizie: qualcuno sa darmi delle informazioni? :roll: :roll: :roll:

TRENTINO - Palù del Fersina (TN) 1900 m/slm 14.VII.2010
lunghezza: 8,7 mm
Clytra quadripunctata.jpg


edeago.jpg


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Nota: tutti gli esemplari inseriti nelle discussioni aperte da me sono da ritenere "Andrea Carlin legit" se non diversamente specificato.


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MessaggioInviato: 24/10/2010, 22:54 
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Tutto ciò che posso dire è: bellissima foto e preparazione perfetta! Riuscissi io a prepararli così bene e simmetrici!

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Nome: Maurizio Bollino
Andrea Pergine ha scritto:
Sicuramente è una C.quadripunctata ma sarei curioso di sapere se potrebbe essere la ssp. appendicina. (su faunaeur.org ssp. ancora valida).
Anche della C.messai sarei curioso di avere delle notizie: qualcuno sa darmi delle informazioni?


Mi associo ai complimenti del mio omonimo per la foto e la preparazione.
Circa messae, questo è ciò che riporta la checklist della Fauna d'italia (io Faunauer la lascerei perdere....a prescindere):
002.0 *quadripunctata (Linné, 1758) (=messae G. Müller, 1921)
q. appendicina Lacordaire, 1848 N S Si
E q. latina G. Müller, 1953 N S
q. quadripunctata (Linné, 1758) N S


:hi: :hi:

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 24/10/2010, 23:03 
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Nome: Riccardo Poloni
Ci si mette semplicemente più tempo. Io in questi ultimi mesi mi sono sforzato di tirare via le preparazioni ma prepararne di più e fare più altre cose (essendo abituato a prepararli molto bene, mi veniva automatico, e se non ci pensavo li preparavo perfetti ma ci mettevo un tot di tempo e la roba la finivo di preparare alle calende greche) :cry: :cry: . Alla fine che scientificità hanno in più delle preparazioni così rispetto a queste? ;) è sempre la stessa storia, bisogna scegliere cosa fare della propria collezione e del proprio tempo, scientifica e tempo per dedicarsi allo studio degli esemplari e ad altro o estetica e poco tempo da dedicare ad altro. Io, considerato che di tempo ne ho anche poco, preferisco la seconda opzione :D

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Riccardo Poloni
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MessaggioInviato: 24/10/2010, 23:20 
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Nome: Andrea Carlin
:birra: Grazie a tutti i Maurizii ed anche a Riccardo!!!! Non è che tutti gli esemplari che ho preparato sono così simmetrici! A volte li prepari simmetrici e il giorno dopo li trovi in tutt'altro modo.... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
E comunque non è poi vero che ci si mette più tempo, con un po' di pratica si va via abbastanza veloci: ovvio, alcune specie si prestano meglio, altre un po' meno.... :D :D :D

Maurizio, che ne dici sul rapporto lunghezza/larghezza: per me è molto meno slanciata di quelle che si vedono sul sito di Lech, o no?

Anche la doccia dei bordi del pronoto è bella larga e spianata! E la punteggiatura? Mah.... :roll: :roll: :roll: :roll:

Maurizio, grazie anche delle info! :lov2:

:hi: :hi: :hi: :hi: :hi:

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MessaggioInviato: 24/10/2010, 23:21 
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Nome: Vinicio Salami
in tutta sincerità mi rendo conto che molti esemplari, se preparati male (o meglio, NON preparati, ma solo incollati o spillati), non solo non riesco proprio a riconoscerli, ma addirittura "disturbano" il mio senso estetico.
sono consapevole che facendo come me e come altri super pignoli (vedi l'amico Sandel) si va avanti molto lentamente, però è una questione di scelte...preferisco avere meno esemplari in collezione, ma tutti preparati con lo stesso "stile";
solo per i Trechini (peraltro gli unici che riesco a preparare abbastanza velocemente) faccio un'eccezione, ovverosia ripreparo solo le specie che ho in numero maggiore di 1...alcuni sono molto vecchi ed ho il timore di rovinarli durante la ripreparazione, senza contare che alcuni potrebbero già essere stati "riparati" fin dall'inizio.
per questi motivi non tengo lunghe serie.
ovviamente è tutto squisitamente relativo...fine del mio OT.

:ok: :ok:


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MessaggioInviato: 24/10/2010, 23:36 
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Nome: Andrea Carlin
Vinicio :ok: Io non penso però di essere così maniacale, apprezzo molto però i risultati di un lavoro certosino come quello di F.Sandel :birra:

Tornando alla nostra Clytra.... ho trovato ora questo disegno tratto da un lavoro del 1971 di Warchalowski!
Mi sa che C.appendicina sia proprio da escludere! :no:
edeago Clytra appendicina.jpg


:hi: :hi: :hi: :hi: :hi:

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MessaggioInviato: 24/10/2010, 23:42 
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Nome: Maurizio Bollino
Plagionotus ha scritto:
Ci si mette semplicemente più tempo. Io in questi ultimi mesi mi sono sforzato di tirare via le preparazioni ma prepararne di più e fare più altre cose (essendo abituato a prepararli molto bene, mi veniva automatico, e se non ci pensavo li preparavo perfetti ma ci mettevo un tot di tempo e la roba la finivo di preparare alle calende greche) :cry: :cry: . Alla fine che scientificità hanno in più delle preparazioni così rispetto a queste? ;) è sempre la stessa storia, bisogna scegliere cosa fare della propria collezione e del proprio tempo, scientifica e tempo per dedicarsi allo studio degli esemplari e ad altro o estetica e poco tempo da dedicare ad altro. Io, considerato che di tempo ne ho anche poco, preferisco la seconda opzione :D


Se non sapessi come sai preparare, il primo commento che mi è venuto in mente è stato: Nondum matura est, nolo acerbam sumere.
Allora, se vuoi un suggerimento, puoi guadagnare ancor più tempo con un semplice trucco: prendi cento cartellini, distribuiscili sul tavolo, mettici sopra un pò di colla, poi prendi una manciata di coleotteri e spargili sui cartellini come parmigiano (mi raccomando, spargili BENE!!!). Ti assicuro che così in un'ora prepari 500 piatti di pasta, ops, volevo dire 500 esemplari......
Anche se condivido la scelta di privilegiare il tempo per lo studio del materiale, permettimi, dal basso della mia esperienza coleotterologica (con le farfalle è diverso, perchè i caratteri sono quasi tutti sulle ali, che anche se semichiuse, si vedono lo stesso) di dissentire circa la preparazione: tra un colettero incollato su cartellino (già con quelli spillati il discorso potrebbe essere più simile a quello delle farfalle) preparato male e uno preparato bene credo ci sia una certa differenza, quanto meno in termini di "studiabilità". Un esemplare con le zampe ben posizionate, i tarsi stesi bene, le antenne non rattrappite sotto il protorace, con l'edeago estratto non "affogato" in una massa informe di colla opaca si può, credo, identificare in meno tempo e con meno difficoltà di un esemplare tirato fuori dal flacone e buttato sul cartellino alla "speriamo che non mi cada sulla colla con le elitre ".
Il tempo da dedicare alla preparazione è comunque importante, perchè, con il crescere dell'esperienza, da una parte si riducono i tempi senza che ci sia uno scadimento della qualità (se prima in un pomeriggio d'inverno preparavo 20 bestiole, adesso la stessa cosa la faccio in mezz'ora, e non credo di preparare alla "spruzzata di parmigiano" di cui sopra), e dall'altra è tutto tempo trascorso al binoculare, con l'esemplare sotto gli occhi. Sapessi quante volte, mentre preparavo e preparo farfalle (operazione altrettanto tediosa) mi si "accende la lampadina" e improvvisamente mi si chiarisce un dubbio, o vedo un nuovo carattere. La stessa cosa mi succede ora con i Chrysomelidae e gli Scarabeidae: mentre preparo ed estraggo, vedo i particolari, i caratteri minimali, le differenze.
Ci sono poi, ovviamente, per ciascuno di noi, delle priorità: per me può essere il senso estetico, per te la ricerca, ma se si riesce a combinare le due cose, ti assicuro che chiunque vedrà la tua collezione di ricerca, sarà doppiamente stupito, doppiamente ammirato e doppiamente .... invidioso. Te lo dice uno che collezioni di farfalle (belle e brutte, curate e non) ne ha viste tante.

:hi: :hi: :hi:

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Maurizio Bollino


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Nome: Maurizio Bollino
Andrea Pergine ha scritto:
Maurizio, che ne dici sul rapporto lunghezza/larghezza: per me è molto meno slanciata di quelle che si vedono sul sito di Lech, o no?

Anche la doccia dei bordi del pronoto è bella larga e spianata! E la punteggiatura? Mah.... :roll: :roll: :roll: :roll:


Senza nulla togliere al sito di Lech, per una specie che ha una distribuzione così ampia, sapere da dove viene l'esemplare illustrato potrebbe aiutare (una cosa se è francese, altra cosa se è del Kazakistan). Analizzare quindi i rapporti dimensionali ha poco senso, perchè le variazione tra popolazioni (specie se spazialmente lontane) credo possano essere comunque notevoli.
Ribadisco comunque un mio ormai radicato modo di vedere le cose: quando c'è discordanza tra gli specialisti (mi riferisco a Warchalowski, Debreuil, Regalin, Fogato, ecc.) sull'identità di una specie o più specie ..... casino ci cova! Ovvero, evidentemente c'è qualche cosa di errato nella sistematica del gruppo.
A vedere comunque la letteratura, il tuo esemplare è più filo quadripunctata che filo appendicina, ma .... è solo una modestissima opinione.

Per riaprire un attimo l'OT avviato da Riccardo, le mie preparazioni sono frutto degli insegnamenti di Daniele Baiocchi (tanti anni fa) e Franco Sandel (molto più recentemente): li considero i migliori preparatori che io conosca. Ogni esemplare che passa per le loro mani diventa un piccolo gioiello, e le loro scatole sono dei piccoli forzieri pieni di pietre preziose: ciò non impedisce (Daniele ne è un esempio lampante) di fare anche ricerca ad alto livello.

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Io invece sono il tipico esempio di "preparatore scarso", ma del resto non ho il tempo per fare altrimenti. Già così ho un arretrato di bestie da preparare che potrebbe bastarmi per i prossimi 20 anni! Diciamo che, a meno che si tratti di qualcosa che mi interessa veramente, il mio sistema è quasi quello del parmigiano di M.B., nel senso che dò una sistemata alla meno peggio a zampe e antenne con l'insetto a panza all'aria, poi lo rigiro e faccio lo stesso con tutta la serie. Poi prendo altrettanti cartellini, li metto in riga, una goccia di colla su ciascuno e ci metto sopra tutti gli esemplari in serie. Li raddrizzo un po' se necessario e li lascio seccare così.
Tra l'altro, anche quando mi ci impegno e faccio una preparazione decente (niente a che fare con quelle del Baiocchi), una volta secchi hanno perso qualsiasi simmetria, perchè con la finestra sulla sinistra della scrivania, quasi sempre aperta, almeno le antenne si spostano sempre verso destra a causa del vento laterale!

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Maurizio Gigli
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Maurizio Bollino ha scritto:
Se non sapessi come sai preparare, il primo commento che mi è venuto in mente è stato: Nondum matura est, nolo acerbam sumere.
Allora, se vuoi un suggerimento......
Maurizio Bollino ha scritto:
Per riaprire un attimo l'OT avviato da Riccardo, le mie preparazioni sono frutto degli insegnamenti di Daniele Baiocchi (tanti anni fa) e Franco Sandel (molto più recentemente): li considero i migliori preparatori che io conosca. Ogni esemplare che passa per le loro mani diventa un piccolo gioiello, e le loro scatole sono dei piccoli forzieri pieni di pietre preziose: ciò non impedisce (Daniele ne è un esempio lampante) di fare anche ricerca ad alto livello.
:ok: :ok: :ok:

:hi:

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Andrea Pergine ha scritto:
Maurizio, che ne dici sul rapporto lunghezza/larghezza: per me è molto meno slanciata di quelle che si vedono sul sito di Lech, o no?


Oltre al problema delle variazioni di forma secondo la località. evidenziato da M.B., attenzione alle proporzioni misurate in foto, perchè se l'esemplare non è perfettamente orizzontale sembra più corto di quel che è, e lo stacking accentua questo effetto perchè impedisce di rendersi conto della inclinazione. Inoltre la bestia sembra diversa come proporzioni e forma a seconda della lunghezza focale dell'obiettivo utilizzato. Aggiungiamo pure il fatto che le foto "speculari", ovvero quelle in cui si copia metà dell'immagine rivoltata e si incolla di fianco alla metà diritta per avere un insetto perfettamente simmetrico, possono facilmente falsare le proporzioni larghezza/lunghezza se non realizzate perfettamente.

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Maurizio Gigli
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Julodis ha scritto:
Andrea Pergine ha scritto:
Maurizio, che ne dici sul rapporto lunghezza/larghezza: per me è molto meno slanciata di quelle che si vedono sul sito di Lech, o no?


Oltre al problema delle variazioni di forma secondo la località. evidenziato da M.B., attenzione alle proporzioni misurate in foto, perchè se l'esemplare non è perfettamente orizzontale sembra più corto di quel che è, e lo stacking accentua questo effetto perchè impedisce di rendersi conto della inclinazione. Inoltre la bestia sembra diversa come proporzioni e forma a seconda della lunghezza focale dell'obiettivo utilizzato. Aggiungiamo pure il fatto che le foto "speculari", ovvero quelle in cui si copia metà dell'immagine rivoltata e si incolla di fianco alla metà diritta per avere un insetto perfettamente simmetrico, possono facilmente falsare le proporzioni larghezza/lunghezza se non realizzate perfettamente.


Tutto vero, però :roll: la foto di Andrea non è "speculare", vi sono piccoli particolari diversi :o da un lato all'altro!

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Nome: Maurizio Bollino
elitra ha scritto:

Tutto vero, però :roll: la foto di Andrea non è "speculare", vi sono piccoli particolari diversi :o da un lato all'altro!


Infatti Julodis non si riferiva alla foto di Andrea, ma a quelle del sito polacco.

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Maurizio Bollino


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Maurizio Bollino ha scritto:
elitra ha scritto:

Tutto vero, però :roll: la foto di Andrea non è "speculare", vi sono piccoli particolari diversi :o da un lato all'altro!


Infatti Julodis non si riferiva alla foto di Andrea, ma a quelle del sito polacco.


:oops: eh già, non c'avevo pensato...

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Marco Gabbi


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