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Pachypus caesus (Erichson, 1840), femmina - Pachypodidae

26.IX.2010 - ITALIA - Sicilia - PA, Cefalù


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 30/11/2010, 21:50 
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Iscritto il: 02/09/2009, 20:57
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Località: Cagliari
Nome: Roberto Rattu
carabus ha scritto:
Fumea crassiorella ha scritto:
carabus ha scritto:
Ps le specie di coleotteri con addome molle, tipo la femmina del Pachypus, dei Cebrio o dei meloidi si conservano in un modo particolare? Disseccandosi l'addome non si rattrappisce?
:hi:


Con le femmine di Cebrio ho ottenuto ottimi risultati semplicemente iniettando aria nell'addome con una siringa ad ago finissimo non appena si notavano i primi segni di rattrappimento dei tegumenti....


Con i meloidi posso utilizzare la stessa tecnica? :roll:


Forse i meloidi sono troppo ciccioni :roll: :roll: , mi sa che devi eviscerarli, soprattutto se sono grossi esemplari: se provi a gonfiare l'addome con l'aria potresti tentare di mettere l'esemplare sopra un termosifone in modo che si dissecchi velocemente, tenendolo però spesso d'occhio perché non si raggrinzisca. Io però, con i grossi meloidi, ho fatto così: incisione dell'addome ventralmente; estrazione dei visceri; riempimento con cotone idrofilo dopo aver asciugato il lato interno dell'addome; disseccazione. Il risultato non è male, l'esemplare è dignitoso...


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MessaggioInviato: 30/11/2010, 23:43 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31
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Località: milano
Nome: maurizio pavesi
bene ragazzi :lov3: , credo sia il momento di rivelarvi un mio piccolo segreto ;) ...

io ho ottenuto ottimi :hp: risultati, fra l'altro, con i Meloe (in senso lato) fissando per qualche giorno gli esemplari in alcool a 65°-70°, cambiandolo finché non smette di diventare scuro (altrimenti la fetenzìa brodagliosa si trasformerà in una patina ineliminabile sui vostri esemplari :cry: ), poi tirandoli fuori, asciugandoli con carta assorbente, disponendoli su una tavoletta con le appendici in posizione... e inserendo nell'addome un ago da siringa (per le specie piccole, uno da insulina) collegato a un aeratore per acquari, in modo di mantenerli gonfi in corrente d'aria mentre si seccano

il flusso d'aria va regolato in modo che l'addome risulti disteso moderatamente, in modo il più possibile naturale, non teso come un palloncino prossimo a scoppiare

p.s. il metodo funziona anche con le larve, meglio se grosse, l'ho sperimentato su bruchi di sfingi e larve di Oryctes... è solo leggerissimamente più complicato

credo però che la descrizione con tutti i dettagli andrà meglio nel forum "tecniche e metodologie", appena avrò un attimo di tempo... cioè mai :ses

e sapeste quanto mi piacerebbe mettere le mani su una femmina di Pachypus (non un esemplare di collezione, ovviamente) per vedere se funziona....

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MessaggioInviato: 01/12/2010, 14:00 
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Iscritto il: 10/05/2010, 22:31
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Località: Gavorrano (GR)
Nome: marco bastianini
gomphus ha scritto:
e sapeste quanto mi piacerebbe mettere le mani su una femmina di Pachypus (non un esemplare di collezione, ovviamente) per vedere se funziona....

Quindi si tratta di una mera curiosità tecnica

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:to: Marco
"Le foreste a precedere le civiltà, i deserti a seguire."
François-René de Chateaubriand


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MessaggioInviato: 01/12/2010, 15:11 
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Località: Zola Predosa (BO)
Nome: Loris Colacurcio
Splendidissima bestiola !! :p :shock: :p
L'ho vista "dal vivo" (ma morta :mrgreen: ), solo una volta a Modena.

Comunque io con i coleotteri "ciccioni" (tipo femmina di Vesperus) mi muovo così: con un bisturi apro l'addome per quasi tutta la lunghezza, svuoto di ogni schifezza....e riempio di piccolissimi batuffoli di cotone (leggermente inumidito di alcool). Poi con le dita "rollo" l'esemplare sino a dare all'addome dell'insetto una forma adatta......indi per cui, lascio seccare e la bestiola è pronta ! :mrgreen:

:hi:

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Loris


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MessaggioInviato: 02/12/2010, 0:24 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31
Messaggi: 9527
Località: milano
Nome: maurizio pavesi
hypotyphlus ha scritto:
gomphus ha scritto:
e sapeste quanto mi piacerebbe mettere le mani su una femmina di Pachypus (non un esemplare di collezione, ovviamente) per vedere se funziona....

Quindi si tratta di una mera curiosità tecnica

ebbene sì, anche se lo so che non mi crederà nessuno :mrgreen: ... perché al di là della soddisfazione di vedere viva una bestiazza così rara e così spettacolare, io personalmente non me ne farei nulla, in collezione di coleotteri non tengo nulla che non siano carabidi... è chiaro che lo prenderei, ma non certo con l'intento di tenermelo io

l'unica cosa è che a questo punto mi troverei in difficoltà :sick: ... non credo potrebbe mai succedermi di trovarne una serie, e questo significa che dovrei accontentare uno :p per scontentare chissà quanti altri :oooner: ... una persona seria a questo punto suppongo che darebbe l'esemplare al museo, ma il fatto è che io non sono mai stato una persona seria :lol1: ....

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MessaggioInviato: 02/12/2010, 9:58 
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Iscritto il: 08/06/2009, 0:06
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Località: Feltre(BL)
Nome: Nicola Dal Zotto
gomphus ha scritto:
bene ragazzi :lov3: , credo sia il momento di rivelarvi un mio piccolo segreto ;) ...

io ho ottenuto ottimi :hp: risultati, fra l'altro, con i Meloe (in senso lato) fissando per qualche giorno gli esemplari in alcool a 65°-70°, cambiandolo finché non smette di diventare scuro (altrimenti la fetenzìa brodagliosa si trasformerà in una patina ineliminabile sui vostri esemplari :cry: ), poi tirandoli fuori, asciugandoli con carta assorbente, disponendoli su una tavoletta con le appendici in posizione... e inserendo nell'addome un ago da siringa (per le specie piccole, uno da insulina) collegato a un aeratore per acquari, in modo di mantenerli gonfi in corrente d'aria mentre si seccano

il flusso d'aria va regolato in modo che l'addome risulti disteso moderatamente, in modo il più possibile naturale, non teso come un palloncino prossimo a scoppiare

p.s. il metodo funziona anche con le larve, meglio se grosse, l'ho sperimentato su bruchi di sfingi e larve di Oryctes... è solo leggerissimamente più complicato

credo però che la descrizione con tutti i dettagli andrà meglio nel forum "tecniche e metodologie", appena avrò un attimo di tempo... cioè mai :ses

e sapeste quanto mi piacerebbe mettere le mani su una femmina di Pachypus (non un esemplare di collezione, ovviamente) per vedere se funziona....


Mi sa che lo proverò questo sistema sulle femmine di Crysomelidae, tipo le Galeruca o le Gastrophysa per vedere se restano belle :)
Nicola

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Nicola Dal Zotto


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