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Entomologia, collezionismo e specie minacciate



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MessaggioInviato: 21/06/2011, 20:38 
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Iscritto il: 09/11/2010, 19:52
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Nome: Luca Bodei
Il punto è che dovremmo evitare di "svendere" i nostri endemismi... va a vedere a Entomodena quanti purpuricenus ferrugineus trovi in giro, o quante brachyta borni, e se li trovi a quanto te li vendono...[/quote]


Quoto in pieno,dobbiamo imparare tutti,incominciando pure da qualcosa ,no :roll: ,quello di Giancarlo è già un inizio,poi col tempo si migliorerà un pochino il tutto... ;) :hi: :birra:

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Tc70


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MessaggioInviato: 21/06/2011, 20:58 
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Nome: Riccardo Poloni
Pert l'Isotomus barbarae ti posso assicurare che non ci sono cechi che lo vengono a prendere, ma quelli che vedi molto probabilmente sono esemplari che Mauro e Lucio hanno scambiato. In ogni caso nel tratto di bosco dove lo prendiamo è ancora ben presente, e se si estinguesse lì non ci sarebbe comunque nessun rischio per la specie, infatti l'Ostrya è presente in almeno 3-4 montagne e le copre quasi totalmente. E sono convinto che se ci si mettesse a cercare si troverebbero anche altre località oltre a quella, ne esistono infatti molte molto simili.
Comunque è vero che, probabilmente, se si mettesse nei cartellini al località precisa con le coordinate (io lo faccio sempre generalmente) arriverebbero moltissime persone per fare incetta di questo bell'endemismo italiano, infatti per loro faccio un'eccezione e non metto el coordinate ma solo la località generica :no1: :no1:[/quote]

Io penso, Riccardo, che Gianfranco non intenda dire solo che il pericolo è l'estinzione di una specie, se raccolta in modo dissennato. E' chiaro che il rischio teorico esiste, ma non certo per l'Isotomus barbarae: non per sminuire la vostra bravura di raccoglitori, ma ogni 100 che ne trovate ce ne saranno 100.000 sparsi su e giù per la montagna...e questo vale un po' per tutti gli insetti, con poche eccezioni (al limite mi viene in mente la schurmannia sicula che vive in un ambito davvero ristretto...).
Il punto è che dovremmo evitare di "svendere" i nostri endemismi... va a vedere a Entomodena quanti purpuricenus ferrugineus trovi in giro, o quante brachyta borni, e se li trovi a quanto te li vendono...[/quote]

Si, infatti non ho detto che l'Isotomus barbarae è a rischio di estinzione, anzi ho affermato e sostenuto il contrario :) .
In che senso non dovremmo "svendere" i "nostri" endemismi? è un discorso del tipo: non produciamo troppi sigari cubani perchè facendo ciò diminuirebbero di prezzo e quindi perderebbero la loro connotazione di prodotti di nicchia? Se è ciò che pensiamo degli insetti rari allora sono proprio un'idealista....

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Riccardo Poloni
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MessaggioInviato: 21/06/2011, 21:08 
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Entomarci ha scritto:
Io penso, Riccardo, che Gianfranco non intenda dire solo che il pericolo è l'estinzione di una specie, se raccolta in modo dissennato. E' chiaro che il rischio teorico esiste, ma non certo per l'Isotomus barbarae: non per sminuire la vostra bravura di raccoglitori, ma ogni 100 che ne trovate ce ne saranno 100.000 sparsi su e giù per la montagna...e questo vale un po' per tutti gli insetti, con poche eccezioni (al limite mi viene in mente la schurmannia sicula che vive in un ambito davvero ristretto...).

E' mia convinzione che per gli insetti il rischio di estinzione si profili solo se viene alterato il loro habitat, più che per la raccolta diretta. Poche specie in condizioni particolari possono fare eccezione. E' ovvio che se una specie è già in crisi per le alterazioni ambientali, se ci aggiungiamo anche una raccolta indiscriminata, questo può costituire il colpo di grazia. Per gli xilofagi, ciò che conta è che rimangano le piante adatte. Per esempio, uno dei Buprestidi più rari d'Europa, malgrado l'ampia distribuzione, è il Buprestis splendens. Ben pochi l'hanno trovato, e ancor meno sono riusciti a prenderne più di uno. Io sono convinto che, finchè rimarranno i vecchi pini contorti e malandati, al limite della sopravvivenza, sui crinali delle montagne, questa specie continuerà ad esistere malgrado tutti coloro che cercano di prenderli (anche perchè vivono in posti talmente disagevoli, che solo poche sono le zone dove è possibile cercarli, ed anche quando si vedono, non è detto che si riesca a prenderli)

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MessaggioInviato: 21/06/2011, 22:07 
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Nome: Luca Bodei
Julodis ha scritto:
Entomarci ha scritto:
Io penso, Riccardo, che Gianfranco non intenda dire solo che il pericolo è l'estinzione di una specie, se raccolta in modo dissennato. E' chiaro che il rischio teorico esiste, ma non certo per l'Isotomus barbarae: non per sminuire la vostra bravura di raccoglitori, ma ogni 100 che ne trovate ce ne saranno 100.000 sparsi su e giù per la montagna...e questo vale un po' per tutti gli insetti, con poche eccezioni (al limite mi viene in mente la schurmannia sicula che vive in un ambito davvero ristretto...).

E' mia convinzione che per gli insetti il rischio di estinzione si profili solo se viene alterato il loro habitat, più che per la raccolta diretta. Poche specie in condizioni particolari possono fare eccezione. E' ovvio che se una specie è già in crisi per le alterazioni ambientali, se ci aggiungiamo anche una raccolta indiscriminata, questo può costituire il colpo di grazia. Per gli xilofagi, ciò che conta è che rimangano le piante adatte. Per esempio, uno dei Buprestidi più rari d'Europa, malgrado l'ampia distribuzione, è il Buprestis splendens. Ben pochi l'hanno trovato, e ancor meno sono riusciti a prenderne più di uno. Io sono convinto che, finchè rimarranno i vecchi pini contorti e malandati, al limite della sopravvivenza, sui crinali delle montagne, questa specie continuerà ad esistere malgrado tutti coloro che cercano di prenderli (anche perchè vivono in posti talmente disagevoli, che solo poche sono le zone dove è possibile cercarli, ed anche quando si vedono, non è detto che si riesca a prenderli)


ESATTO! :ok: :ok:

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MessaggioInviato: 21/06/2011, 23:03 
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Nome: Omar Pacchioni
una cosa è certa:
se andiamo a caccia di esemplari adulti a vista o con altre tecniche, catturiamo esemplari che hanno avuto la probabilità già di riprodursi
solitamente. xò, si fanno nascere da legna. Il chè sottrai popolazioni dall ambiente e quelle nn si potranno mai riprodurre.
ciaociao

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MessaggioInviato: 21/06/2011, 23:54 
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Nome: Giacomo Giovagnoli
Si trova solo sopra una certa altitudine o "bastano" i faggi secolari morti? :roll:

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MessaggioInviato: 22/06/2011, 8:26 
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Nome: Marcello Benelli
Comunque io rimango dell'idea che non saranno 4 entomologi a compromettere la popolazione di una determinata specie, quanto piuttosto politiche forestali dissennate e speculazione edilizia...
E questo è un discorso.
L'altra cosa che sottolineavo era che bisogna evitare di svendere i propri endemismi anche per un discorso commerciale, e perchè no. E nessuno può smentire questa affermazione perchè tutti quanti noi, per quanto idealisti, facciamo scambi e compriamo e vendiamo insetti, potendo, quindi la cosa riguarda poi tutti.
Va bene essere entomologi, appassionati, naturalisti, perchè è giousto che sia cosi', pero' sfido chiunque dei presenti ad affermare di non aver mai comprato un insetto ad una fiera, o fatto uno scambio, o raccolto qualcosa con l'intenzione di usarla come merce di scambio.
:birra:

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Marci
"S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo,
S'i fosse vento, lo tempesterei,
S'i fosse acqua, i' l'annegherei
s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).


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MessaggioInviato: 22/06/2011, 9:41 
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Località: Modena
Nome: Omar Pacchioni
"raccolto qualcosa con l'intenzione di usarla come merce di scambio" ... questo non l' ho mai fatto :)

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MessaggioInviato: 22/06/2011, 10:30 
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59
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Nome: Riccardo Poloni
Entomarci ha scritto:
Comunque io rimango dell'idea che non saranno 4 entomologi a compromettere la popolazione di una determinata specie, quanto piuttosto politiche forestali dissennate e speculazione edilizia...
E questo è un discorso.
L'altra cosa che sottolineavo era che bisogna evitare di svendere i propri endemismi anche per un discorso commerciale, e perchè no. E nessuno può smentire questa affermazione perchè tutti quanti noi, per quanto idealisti, facciamo scambi e compriamo e vendiamo insetti, potendo, quindi la cosa riguarda poi tutti.
Va bene essere entomologi, appassionati, naturalisti, perchè è giousto che sia cosi', pero' sfido chiunque dei presenti ad affermare di non aver mai comprato un insetto ad una fiera, o fatto uno scambio, o raccolto qualcosa con l'intenzione di usarla come merce di scambio.
:birra:


è vero Marcello, tutti lo facciamo, ma parlare nei termini con cui hai parlato prima non mi sembra adeguato.

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Riccardo Poloni
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MessaggioInviato: 22/06/2011, 13:29 
 
esatto entomarci, sono in sintonia

semplice appassionato
Fabrizio


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MessaggioInviato: 22/06/2011, 14:57 
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Nome: Maurizio Gigli
conan ha scritto:
una cosa è certa:
se andiamo a caccia di esemplari adulti a vista o con altre tecniche, catturiamo esemplari che hanno avuto la probabilità già di riprodursi
solitamente. xò, si fanno nascere da legna. Il chè sottrai popolazioni dall ambiente e quelle nn si potranno mai riprodurre.
ciaociao

Non è affatto detto che se cacci a vista prendi esemplari che hanno già avuto la possibilità di riprodursi. Anzi, spesso li trovi proprio quando girano per accoppiarsi, e che l'abbiano fatto o meno, se non hanno ancora deposto (nel caso delle femmine) quando li catturi, elimini comunque anche la loro progenie.

D'altro canto, quando li fai nascere dagli allevamenti, è vero che gli impedisci di lasciare discendenti in natura, ma non devi sottovalutare un'altra cosa: se raccogli legna contenentei larve giovani, o magari solo ovature, e alla fine ti escono in cattività, per esempio, 30 Dicerca berolinensis, non devi pensare di aver sottratto 30 Dicerca alla popolazione dei posto in cui hai preso il legno, perchè probabilmente in natura di tutte quelle avrebbero completato il ciclo magari 2 o 3, mentre le altre sarebbero morte per cause accidentali, variazioni climatiche, parassitoidi, predatori, muffe, ecc.

Per cui, paradossalmente, se io, senza distruggere l'habitat, ovviamente, metto in collezione 10 Acanthocinus provenienti da allevamenti, ho probabilmente fatto meno danni alla specie che sottraendo all'ambiente 10 Acanthocinus trovati adulti in giro.

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MessaggioInviato: 22/06/2011, 15:13 
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Julodis ha scritto:
conan ha scritto:
una cosa è certa:
se andiamo a caccia di esemplari adulti a vista o con altre tecniche, catturiamo esemplari che hanno avuto la probabilità già di riprodursi
solitamente. xò, si fanno nascere da legna. Il chè sottrai popolazioni dall ambiente e quelle nn si potranno mai riprodurre.
ciaociao

Non è affatto detto che se cacci a vista prendi esemplari che hanno già avuto la possibilità di riprodursi. Anzi, spesso li trovi proprio quando girano per accoppiarsi, e che l'abbiano fatto o meno, se non hanno ancora deposto (nel caso delle femmine) quando li catturi, elimini comunque anche la loro progenie.

D'altro canto, quando li fai nascere dagli allevamenti, è vero che gli impedisci di lasciare discendenti in natura, ma non devi sottovalutare un'altra cosa: se raccogli legna contenentei larve giovani, o magari solo ovature, e alla fine ti escono in cattività, per esempio, 30 Dicerca berolinensis, non devi pensare di aver sottratto 30 Dicerca alla popolazione dei posto in cui hai preso il legno, perchè probabilmente in natura di tutte quelle avrebbero completato il ciclo magari 2 o 3, mentre le altre sarebbero morte per cause accidentali, variazioni climatiche, parassitoidi, predatori, muffe, ecc.

Per cui, paradossalmente, se io, senza distruggere l'habitat, ovviamente, metto in collezione 10 Acanthocinus provenienti da allevamenti, ho probabilmente fatto meno danni alla specie che sottraendo all'ambiente 10 Acanthocinus trovati adulti in giro.


Ciao, esprimo semplicemente il mio parere su quanto scritto: Non concordo.
ciao ciao

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Nome: Maurizio Gigli
conan ha scritto:
Ciao, esprimo semplicemente il mio parere su quanto scritto: Non concordo.
ciao ciao

Non è obbligatorio. Se la pensassimo sempre tutti allo stesso modo, sai che noia!

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Io concordo ;)

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Nome: Marcello Benelli
Plagionotus ha scritto:

è vero Marcello, tutti lo facciamo, ma parlare nei termini con cui hai parlato prima non mi sembra adeguato.


Che cosa non ti sembra adeguato?

Per Conan: forse tu non hai mai scambiato allora? Però questo va bene fin che vuoi riempire una scatola con quel che trovi gironzolando sotto casa, se hai intenzione di imbastire una collezione di un certo valore (prima di essere frainteso: non intendo valore economico, intendo valore naturalistico per completezza ovviamente!) dovrai farlo oppure mettere mano al portafogli!

Ragazzi non fraintendetemi, non sto incoraggiando il commercio smodato di insetti, dico solo che uno da solo non puo' essere dovunque e in ogni tempo e luogo, si raccoglie quel che si puo' e si compra e scambia il resto giusto?

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