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Entomologia, collezionismo e specie minacciate



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MessaggioInviato: 25/06/2011, 16:32 
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Nome: Maurizio Bollino
Leotta Roberto ha scritto:
Da premettere che nonstante abbia molti amici che con le borse addirittura ci campano


Caro Roberto,
permettimi di avere molti dubbi sul fatto che con le borse ci si campi, o quanto meno ci si campi accettabilmente. Conosco questo "ambiente" da almeno 40 anni, e se, in passato, la cosa poteva essere verosimile (potrei fare nomi e cognomi di vecchi commercianti, soprattutto tedeschi, che campavano veramente di entomologia), adesso non credo sia più una attività commercialmente gratificante.
Alle borse, oltre a comprare e scambiare (non necessariamente nell'ordine indicato, sia chiaro), chiacchero molto, e i malumori e scontenti sull'andamento degli affari è palese e molto sentito. Alcuni riescono ancora, forse, a coprire le spese dei viaggi e qualche cosa in più, ma da qui a guadagnare denaro sufficiente per pagare bollette, salumiere, carburanti, tasse ecc. ne passa.......

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 25/06/2011, 17:09 
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Nome: Leotta Roberto
Maurizio... per la maggiore e' come dici tu' ma credimi, se non ci si campa comunque si puo' arrotondare molto bene , potrei farti nomi di amici provabilmente comuni, che frequentando borse, guadagnandoci , ma non e'correto. Il punto non e'... cosa ne fanno del materiale..? per me se vendono 200 esemplari di Coscinia Libyssa provenienti da allevamento di piu' generazioni puo andar benissimo ...anzi meglio, per quanto dubbia ,possa essere la validità scientifica di cartellini a catena di montaggio spesso anche dolosamente artefatti. E non faccio discriminazioni fra fotografia e raccolta a mio avviso l'importanza primaria e' la finalita' scentifica di quello che si vuol raggiungere. Onestamente e' vero l'occhio vuole la sua parte... ma se devo esibbire esemplari come trofei e meglio che siano farina del mio sacco che abbiano un minimo senzo scentifico nella conoscenza di questo universo ,altrimenti meglio una raccolta di belle stampe cinesi.


Ultima modifica di Leotta Roberto il 25/06/2011, 17:13, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 25/06/2011, 17:12 
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Julodis ha scritto:
...Queste discussioni servono appunto a confrontare i diversi punti di vista, non certo a cercare di convincere chi la pensa diversamente...


anche perchè sarebbe tempo perso. :?

Julodis ha scritto:
...Io sono convinto che, se si discute civilmente e senza assumere toni offensivi o colpevolizzanti nei confronti di chi la pensa diversamente, si possa arrivare a capire, anche se magari non a condividere, il comportamento e le idee degli altri.


prova a rileggerti qualche intervento nella discussione relativa ai 40 morbillosus e poi verifica se i toni usati da qualcuno non erano colpevolizzanti... :to: :to:

Julodis ha scritto:
...Poi, ciascuno di noi è padrone di parteciparvi o meno.


hai ragione.

ciao :birra: :birra: :birra:


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MessaggioInviato: 25/06/2011, 17:25 
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Maurizio Bollino ha scritto:
...permettimi di avere molti dubbi sul fatto che con le borse ci si campi, o quanto meno ci si campi accettabilmente. Conosco questo "ambiente" da almeno 40 anni, e se, in passato, la cosa poteva essere verosimile (potrei fare nomi e cognomi di vecchi commercianti, soprattutto tedeschi, che campavano veramente di entomologia), adesso non credo sia più una attività commercialmente gratificante.


ciao Maurizio, forse con le borse non ci si campa più alla grande come un tempo (quando c'erano i giapponesi che a Basilea compravano i Coptolabrus a 1.000 dollari al pezzo...e ne prendevano più di uno) ma è tutt'ora un business, per rientrare dei costi sostenuti durante i viaggi, delle spese per l'acquisto di specie rare, etc, etc e per guadagnare qualcosina dall'hobby.
circa 2000 € in 2 giorni ad Entomodena o a Parigi credo che ti paghino un bel giretto in Turchia...o no?
oltre a ciò assicuro che qualcuno, con la vendita degli insetti, ha incassato parecchi quattrini negli ultimi 25/30 anni...qualche francese e più di un italiano, con in testa un mio caro amico di cui non faccio il nome.
a me ovviamente la cosa non infastidisce, anzi mi rammarico di non essere riuscito "pienamente" a trasformare l'hobby in un'attività economicamente gratificante...anche se qualche risoltato l'ho ottenuto con le mostre.

ciao :birra: :birra: :birra:


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MessaggioInviato: 25/06/2011, 17:50 
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Nome: Maurizio Bollino
eurinomio ha scritto:
quando c'erano i giapponesi che a Basilea compravano i Coptolabrus a 1.000 dollari al pezzo...e ne prendevano più di uno

o compravano da Schulte i Parnassius hanningtoni a 10.000 marchi l'uno, e in seriette da 4.....

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 26/06/2011, 0:48 
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Maurizio Bollino ha scritto:
...o compravano da Schulte i Parnassius hanningtoni a 10.000 marchi l'uno, e in seriette da 4.....


esatto...ed io potevo solo stare a guardare.

:cry:


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MessaggioInviato: 26/06/2011, 9:12 
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Nome: Maurizio Gigli
Maurizio Bollino ha scritto:
eurinomio ha scritto:
quando c'erano i giapponesi che a Basilea compravano i Coptolabrus a 1.000 dollari al pezzo...e ne prendevano più di uno

o compravano da Schulte i Parnassius hanningtoni a 10.000 marchi l'uno, e in seriette da 4.....

Ma se si è arrivati a questo punto la "colpa" è stata di chi vendeva o di chi era disposto a spendere cifre simili? Comunque, fatevi un giretto sul web, e vedrete che anche ora ci sono in vendita insetti a cifre considerevoli (varie migliaia di euro), e c'è chi li compra. Spesso il valore non è neppure determinato dall'appartenenza a specie rare o, ancor di più, ancora non descritte (ho visto vendere un Trachys filippino di 2 mm, che tenevo d'occhio perchè forse nuovo, a circa 600 $), ma solo da particolari colorazioni o dimensioni particolarmente grandi. Ormai c'è tutta una sottocategoria di collezionisti (entomologi mi pare eccessivo) che fanno collezione di pochissime specie, se non addirittura una sola, competendo tra loro a suon di migliaia di euro per avere un esemplare lungo 148 mm invece dei 147 di quello che già hanno. Col risultato che i raccoglitori locali, benchè gli vada in tasca una minima parte di quello che spendono i collezionisti finali, sono spinti a raccogliere esasperatamente tutti gli esemplari che trovano in cerca degli individui eccezionali da poter vendere a caro prezzo (finale) e quel tanto che a loro serve magari per campare un altro mese e che per noi è una cifra modesta. L'aspetto positivo di tutto questo è una insperata fonte di guadagno per gente che vive in posti dove la principale preoccupazione è riuscire a tirare avanti, quello negativo che molte specie stanno progressivamente sparendo (i raccoglitori locali, in quanto ad efficienza nella raccolta, una volta capito cosa cercare e come, sono imbattibili). In tutto questo ci sono alcuni commercianti sparsi qua e là, soprattutto in Europa, Giappone e USA, che presumo riescano ad ottenere dei discreti guadagni facendo da intermediari. Comprano dai locali, fanno una cernita del materiale eliminando esemplari imperfetti, rotti o deformi, lo preparano per la spedizione e lo vendono.
Cosa ben diversa sono quelli che si fanno i viaggi entomologici in cerca di particolari gruppi o specie, ma raccolgono anche altro, che poi rivendono nelle borse entomologiche o in altro modo, rientrando così, in tutto od in parte, delle spese di viaggio, e potendo così continuare ad effettuare le loro ricerche (mica tutti hanno la fortuna di essere finanziati da enti pubblici o di essere benestanti!). Quando sarò in pensione credo che, per causa di forza maggiore, dovrò ricorrere anche io a questo sistema, se vorrò continuare a fare qualcosa in entomologia, anche se fino ad oggi mi sono sempre rifiutato di vendere insetti.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 26/06/2011, 9:43 
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Nome: Maurizio Bollino
Julodis ha scritto:
Maurizio Bollino ha scritto:
eurinomio ha scritto:
quando c'erano i giapponesi che a Basilea compravano i Coptolabrus a 1.000 dollari al pezzo...e ne prendevano più di uno

o compravano da Schulte i Parnassius hanningtoni a 10.000 marchi l'uno, e in seriette da 4.....

Ma se si è arrivati a questo punto la "colpa" è stata di chi vendeva o di chi era disposto a spendere cifre simili?


Assolutamente di chi era disposto a spendere! Si sa che il prezzo lo fa la domanda, non l'offerta!
Ricordo che Schulte, a proposito di quei Parnassius hanningtoni mi disse: ho 10 clienti che possono spendere 10.000 per un esemplare, quindi tengo il prezzo alto fino a quando non li avranno comprati; poi scenderò a 1.000 marchi a esemplare perchè ho altri 30 clienti disposti a spendere questa cifra; successivamente abbasserò ancora il prezzo, per cui, caro amico, se ne vuole a buon prezzo, attenda e li avrà. Il mio esemplare lo scambiai con Schulte dopo un anno per una serietta di Colias balcanica :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Comunque, sulla categoria degli pseudo-entomologi, che io chiamo "francobollari" (senza nulla togliere a chi fa collezione di francobolli...), ci sarebbe da scrivere pagine di aneddoti, follie perpetrate per avere l'ESEMPLARE, fortune dilapidate, collezioni costate un patrimonio finite in uno scantinato umido alla morte del proprietario (e talvolta, in parte, recuperate; in un caso ..... dal sottoscritto :hp: :hp: :hp: )

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 26/06/2011, 11:01 
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Nome: Leotta Roberto
Ripeto... il problema di base non risiede nel nella raccolta indiscriminata di esemplari per soddisfare gli appetiti di collezionisti alla del tipo "predatori dell'arca perduta" Si son persi i valori che contradistinguevano questo hobby cioe amore per la natura e ricerca scientifica finalizzata alla conoscenza di quello che ci circonda rendendo il sistema egocentricamente collezionistico. Ricordo 2 anni fa quando ho avuto occasione vedere delle vallate fra Liguria e Piemonte dove vola la forma scura della L .Popouli vi erano piu' raccoglitori, che farfalle ...Chiesi al mio Amico che mi accompagnava ...perche' ti presti a questo gioco ...la risposta fu semplice... se non lo faccio io, lo fanno altri... facendo prevalere il lato di ARAFFONE ,su quello del ricercatore. Io mi considero un dilettante , ma posso capire alcune raggioni dei cosidetti "professionisti" che ci considerano una sottospece di francobbollari "facendo di tutta l'erba un fascio". NO... che loro PECCHE non ne abbiano, considerando che spesso si aggirano fra i banhi di vendita delle borse ''E NON SOLO PER SCAMBIO" e il loro male ...SOTTOLINEO NON DI TUTTI ...si chiami ONNIPOTENZA PROTAGONISTICA, e frenesia di fare notizia scoop con publicazioni, magari prima dei colleghi stessi accademici, possibilmente a spese di "dilettanti" conoco molte e brutte storie da saga del romanzo ..I MISERABBILI. A mio avviso occorerebe piu' rispetto per la natura e ricerca di equilibrio fra cio che puo soddisfare il lato collezionitico e' le finalita' di ricerca.


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MessaggioInviato: 26/06/2011, 11:06 
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Nome: Maurizio Bollino
Leotta Roberto ha scritto:
cosidetti "professionisti" che ci considerano una sottospece di francobbollari "facendo di tutta l'erba un fascio".


Visto che il termine "francobollari" l'ho usato io, sia chiaro che io NON SONO UN PROFESSIONISTA, ma SONO UN DILETTANTE.

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 26/06/2011, 11:29 
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MAURIZIO SO BENISSIMO DAI TUOI INTERVENTI IN ALTRE SEZ CHE ORGOGLIOSAMENTE TI DEFINISCI "DILETTANTE" e la tua fermezza d'idee ti fa onore , inducendomi a pensare che qualche brutta esperienza l'hai vissuta anche tu. MI PERDONINO CHI NEL MIO INTERVENTO SI SENTE PARTE IN CAUSA ma faccio presente che ho amici con cui collabboro in entrambi le BARRICATE ..e considerando che non son legato da motivazioni economiche e tantomeno accademiche , e non sono il novizio FESSO di turno non inteso in termine offensivo ...NON HO PELI SULLA LINGUA nel rispetto di un confronto educato di idee ...


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MessaggioInviato: 26/06/2011, 11:34 
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Nome: Maurizio Bollino
Leotta Roberto ha scritto:
MAURIZIO SO BENISSIMO DAI TUOI INTERVENTI IN ALTRE SEZ CHE ORGOGLIOSAMENTE TI DEFINISCI "DILETTANTE"


:ok: :ok: :ok:


:lov2: :lov2: :lov2:

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MessaggioInviato: 26/06/2011, 11:40 
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A questo punto, stabiliamo chiaramente che si intende con dilettante e professionista.
Per me, l'unica differenza tra le due categorie è che il dilettante raccoglie e studia insetti perchè gli piace farlo, il professionista perchè è il suo lavoro (ciò non toglie che in genere gli piaccia comunque farlo).
In pratica, un dilettante serio e un professionista serio fanno le stesse cose, ma solo il secondo viene pagato per farlo, mentre il primo campa facendo un altro lavoro.
I "francobollari" sono invece i collezionisti puri, normalmente completamente slegati dall'aspetto della ricerca (anche se in realtà molti nascono come collezionisti e poi evolvono diventando entomologi nel vero senso della parola).

C'è poi un limitatissimo numero di entomologi che sono solo ricercatori, senza alcun aspetto collezionistico, neanche la minima tentazione? Ci credo poco, ma non si può escludere a priori.

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Maurizio Gigli
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Julodis ha scritto:
C'è poi un limitatissimo numero di entomologi che sono solo ricercatori, senza alcun aspetto collezionistico, neanche la minima tentazione? Ci credo poco, ma non si può escludere a priori.


Direi che possono esistere: penso ai dottorandi a cui il "capo" intima che devono studiare la sistematica dei "ciribirigirididae" perchè altrimenti non gli rinnovano il contratto :gh: :gh: :gh:

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Nome: Maurizio Gigli
Maurizio Bollino ha scritto:
Direi che possono esistere: penso ai dottorandi a cui il "capo" intima che devono studiare la sistematica dei "ciribirigirididae" perchè altrimenti non gli rinnovano il contratto :gh: :gh: :gh:

:ok:

Questo è un altro aspetto da considerare. Del resto, se non accadesse, certi gruppi non li studierebbe nessuno. Non è un caso se ad esempio, tra i Cerambycidae, gl Scarabaeoidea, i Buprestidae, i Carabidae, tanto per fare qualche esempio tra i Coleotteri, ci sia un netto predominio di esperti "dilettanti", mentre lo stesso non si verifica per altri gruppi. Ci sono interi ordini studiati solo da pochissimi professionisti sparsi per il mondo.
C'è poco da fare, un Lucanidae attira più di un Machilidae!

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