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I numeri della biodiversità negli insetti, ovvero: quante specie di insetti sono già state descritte e quante ne esistono sul nostro pianeta?



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MessaggioInviato: 03/07/2011, 22:44 
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Nome: Marcello Romano
PREMESSA
L'aspetto più importante assunto dal forum è certamente quello di strumento per una prima diagnosi ed identificazione dei materiali che ciascuno di noi, di volta in volta, sottopone agli altri utenti.
Ma, quando l'ho per la prima volta immaginato, mi chiedevo se si potesse aprire, attraverso il forum, una sorta di tavola rotonda permanente su diversi aspetti dell'entomologia di comune interesse, indipendentemente dal gruppo di cui ciascuno di noi si occupa o è particolarmente attratto.
Talvolta questo è in parte avvenuto, all'interno di alcune discussioni partite da una singola specie e che hanno in seguito posto interrogativi di carattere generale, con la partecipazione di numerosi utenti.
Ma mi piacerebbe aprire sin dall'inizio discussioni di questo tipo, che affrontino problematiche comuni e che richiedono una partecipazione ampia per essere illustrate, discusse e comprese.
Provo perciò a partire in questa direzione da stasera, affrontando un aspetto dell'entomologia che da sempre mi ha affascinato e stupito e che ho avuto modo di riportare a galla nella mia mente in occasione dell'ultimo Congresso d'Entomologia svoltosi a Genova, cui ho avuto il piacere di partecipare.




Fra le letture pubbliche che ho potuto seguire, mi ha particolarmente colpito quella di Maurizio Biondi, dal titolo: "I numeri della biodiversità negli insetti".
Un'interessante e completa sintesi delle ipotesi fino ad oggi elaborate per rispondere a quella domanda che ciascuno di noi, sono certo, prima o poi si è posto durante il proprio percorso entomologico: quante specie di insetti esistono sul nostro pianeta?
Le stime finora fornite sono tanto affascinanti quanto, almeno alcune, fantasiose, con un balletto dei numeri che oscilla fra 2 e 50 milioni di specie :o
L'unica cosa certa è che siamo ancora ben lontani dall'avere una stima attendibile, basata su ipotesi credibili.
C'è incertezza perfino sul numero delle specie già descritte (numero che oscilla intorno al valore di 1 milione), dove occorre tenere conto delle inevitabili sinonimie.
Ciascuno di voi, per il gruppo di cui si occupa, che idee si è fatto sui numeri che riguardano la propria Famiglia (specie note e specie potenzialmente esistenti)?
Avrei almeno un altro migliaio di domande da porvi (tutte quelle che avrei voluto fare a M. Biondi quel giorno ma per le quali non c'è stato il tempo ;) ).
Ma ci sarà tempo :sma:
Ne sparo subito una però: sapete che qualcuno ha provato a calcolare quanti insetti (inteso come numero di individui) sono presenti in un determinato istante sul nostro globo?
Secondo voi a che numero (largamente approssimato) è arrivato ?
Prima di passarvi la parola, aggiungo, per completezza, il riassunto della relazione presentata da M. Biondi, liberamente scaricabile dagli Atti del XXII Congresso d'Entomologia.

I NUMERI DELLA BIODIVERSITÀ NEGLI INSETTI

M. Biondi

Dipartimento di Scienze Ambientali, Università degli Studi dell’Aquila, Via Vetoio, 67010 L’Aquila-Coppito (AQ)

Nell’ambito dei Metazoi gli Insetti rappresentano, con circa il 58% delle specie sinora descritte, il gruppo tassonomico più numeroso. La loro reale consistenza numerica sul nostro pianeta è tuttavia ancora molto lontana dall’essere completamente conosciuta e le stime ipotizzate relative a questo dato sono caratterizzate da continue variazioni, accompagnate e/o seguite da accese discussioni nell’ambito della comunità scientifica.
I numeri sinora proposti, infatti, si collocano in un campo di variazione estremamente ampio che va dai 2 ai 50 milioni di specie (cfr. Stork 1993). Le stime più prudenti sono state avanzate da HodkinSon & CaSSon (1991), mentre quelle più elevate sono da attribuire soprattutto ad Erwin (1982, 1983, 1988, 1993), il quale, come è noto, ha basato tali dati su un processo di estrapolazione statistica, partendo dal conteggio delle specie raccolte con il metodo del “canopy fogging” su essenze arboree in foreste tropicali americane.
Tale metodo inferenziale, tuttavia, è stato fortemente criticato (ColwEll & Coddington 1994) in quanto le supposizioni di partenza erano basate su presupposti “statisticamente deboli”, come ad esempio (a) la generalizzazione sulle stime del numero di specie presenti in specifiche condizioni ecologiche, stime estese “tout court”anche ad altre situazioni ambientali profondamente diverse, e (b) la mancanza di un approfondito controllo sull’effettiva congruenza dei dati ipotizzati relativi al numero di specie non ancora descritte, con quelli realmente noti nei vari ordini di insetti considerati. Va tuttavia evidenziato come i contributi di Erwin (1988, 1993), avevano spesso anche l’importante funzione di allarmare l’opinione pubblica e scientifica sul pericolo di estinzione di massa di specie animali a seguito delle incontrollate attività di deforestazione in aree tropicali. Il “balletto” dei numeri, tuttavia, è continuato anche negli anni successivi nel tentativo di fornire una stima attendibile sull’ipotetico numero di specie di Insetti effettivamente esistenti. A tale proposito vanno ricordati i contributi di Stork (1993), che ha proposto una “forbice” di possibilità piuttosto ampia (5-15 milioni di specie) e di gaSton (1991), molto più prudente, che si è limitato ad una stima di circa 5 milioni di specie. Quest’ultima ipotesi è stata inoltre accettata anche da grimaldi & EngEl (2005), nonostante Hammond (1992) avesse fornito, più di recente, una stima più elevata pari a circa 12.5 milioni di specie. D’altro canto, per quanto riguarda il numero effettivo di specie entomatiche sinora ufficialmente descritto, i numeri più recenti ed attendibili sono quelli riportati in Grimaldi & EngEl (2005), pari a 925.000, e in AdlEr & Foottit (2009), pari a 1.004.898. Va ricordato, tuttavia, che questi dati non comprendono le tre classi di Entognatha (Collembola, Diplura e Protura) che rappresentano a loro volta circa 11.000 specie. A questo riguardo, è interessante osservare come in pochissimi anni il numero delle specie note di Insetti, al di là di inevitabili variazioni dovute al sistema di conteggio utilizzato, sia aumentato di quasi il 10%, ciò nonostante la forte crisi che da alcuni anni sta attraversando la tassonomia a livello mondiale.
Nella presente relazione, oltre a fornire un quadro aggiornato criticamente vagliato riguardante le stime numeriche relative al possibile numero totale di insetti esistenti sul nostro pianeta, verranno illustrati i dati relativi allo stato attuale delle conoscenze, mettendo in particolare evidenza la notevole disomogeneità di tali dati, sia in base all’area geografica sia al gruppo tassonomico considerati. Alcune riflessioni conclusive, riguardano infine l’importante ruolo scientifico che hanno rivestito e rivestono tuttora le collezioni naturalistiche conservate nelle istituzioni museali di tutto il mondo consistenti in gran parte di materiali non ancora studiati, che purtroppo stanno subendo un sempre più irreversibile degrado per mancanza di sufficienti risorse finalizzate ad assicurare loro adeguate misure di controllo e conservazione. Purtroppo, la crisi economica che da alcuni anni sta fortemente interessando molti paesi occidentali sta avendo, tra gli effetti più immediati, quello di penalizzare le diverse forme di investimento su quelle tipologie di cultura, come ad esempio quella naturalistica, che non “offrono” un rapido ed adeguato tornaconto economico.
In conseguenza di ciò, si sta quindi assistendo ad un forte ridimensionamento della tassonomia, in particolare di quella “tradizionale”, con il forte rischio di un’inevitabile discontinuità, ovvero di un salto generazionale, che potrebbe portare, nel peggiore dei casi, alla perdita totale di quelle “expertises” che nel tempo si sono sempre avvicendate contribuendo in modo assolutamente indispensabile allo sviluppo della sistematica moderna, evidenziandone i punti di stabilità e di criticità, fornendo in questo modo un immenso patrimonio di dati che si è sempre dimostrato indispensabile per impostare correttamente qualsiasi tipo di ulteriore analisi, dalla biometrica alla biomolecolare, metodologie che aggiungono nuovi punti di vista ma non sostituiscono l’enorme bagaglio di conoscenze che si è accumulato in oltre 250 anni di contributi tassonomici, non solo entomologici.

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:hi: Marcello Romano


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MessaggioInviato: 03/07/2011, 23:43 
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Premetto che l'argomento è estremamente interessante e anche io, come tutti, credo, mi sono spesso posto questa domanda, e sono talora rimasto perplesso leggendo certe stime.
Per rispondere subito alla prima domanda di Marcello

Velvet Ant ha scritto:
Ciascuno di voi, per il gruppo di cui si occupa, che idee si è fatto sui numeri che riguardano la propria Famiglia (specie note e specie potenzialmente esistenti)?


Mi interesso ormai da moltissimi anni di Papilionidae e da circa una dozzina di Pieridae, e devo dire che i numeri non sono variati molto negli ultimi anni: attualmente le liste più aggiornate computano poco più di 550 specie di Papilionidae e circa 1120 di Pieridae. Prospetticamente, poichè stiamo parlando di gruppi molto studiati e ben conosciuti, non ritengo che i numeri potranno variare di molto. Escludendo le possibili variazioni nei numeri indotte da "splitter" accaniti, e tenendo invece conto di possibili future revisioni di generi, con la complicità della sistematica molecolare, ritengo che le specie di Papilionidae potrebbero incrementarsi di un 2-3% al massimo (cioè giungere a 560-565 specie). Forse i Pieridae (1120 specie attualmente riconosciute) sono un pò più "sottostimati", ma, considerado che solo alcuni degli oltre 80 generi hanno potenzialità di incremento (Catasticta, Leodonta, Leptophobia, Dismorphia, Colias, Delias ed Eurema s.l.), ritengo che si potrà giungere, ma non superare, un totale di 1200-1250 specie.
Conosco, per esperienza indiretta, anche gli Ithomiinae, numerosa sottofamiglia dei Nymphalidae ad esclusiva distribuzione neotropicale: attualmente ne sono riconosciute circa 350 specie, ma gli amici Fabio Vitale e Keith Willmott stimano che possano esserci ancora 25-30 specie da descrivere (quindi con un incremento prossimo al 7-8%).

Sto parlando, però, di famiglie estremamente contenute come numero di specie, spesso con specie molto vistose, di facile campionamento e molto popolari tra ricercatori e collezionisti. Già per gruppi meno studiati o "collezionati" come gli Hesperiidae o gli Pterophoridae (giusto per fare due nomi, senza ulteriore cognizione di causa), credo che i numeri attuali e in proiezione possano essere molto diversi.

Velvet Ant ha scritto:
Ne sparo subito una però: sapete che qualcuno ha provato a calcolare quanti insetti (inteso come numero di individui) sono presenti in un determinato istante sul nostro globo?


Mi pare, da qualche parte, di aver scaricato dei lavori di Yves Basset sulla biomassa di foreste tropicali in Gabon, ma dovrei verificare. Non mi risulta, invece, che tali calcoli siano mai stati effettuati a livello planetario, ma potrei sbagliarmi.

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Maurizio Bollino


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Concordo con Maurizio nel considerare questo interrogativo molto interessante e intrigante e ringrazio Marcello per avercelo proposto. :birra: La domanda:

Velvet Ant ha scritto:
PREMESSA
Ciascuno di voi, per il gruppo di cui si occupa, che idee si è fatto sui numeri che riguardano la propria Famiglia (specie note e specie potenzialmente esistenti)?


...mi ha immediatamente stuzzicato. Alla famiglia Lucanidae appartengono circa 1200 specie diverse, la cui sistematica è molto controversa a causa dell' estrema variabilità individuale nei maschi. Ne potrebbero esistere altre, come ne potrebbero essere raggruppate altre ancora in seguito a studi più approfonditi. Secondo me l' errore che hanno fatto molti studiosi in passato è stato quello di confondere varietà e sottospecie, e considerare quindi variazioni puramente normali nell' ambito di una stessa specie come "particolari" ed elevarle a rango sottospecifico. Celebre esempio, la sottospecie Lucanus cervus capreolus non è altro che la forma Priodonte (varietà con le mandibole corte) del Lucanus cervus. Restando sempre in tema di Lucanus, sui miei testi sono segnalate la varie sottospecie di Lucanus cervus:
-Per la Francia è segnalata la sottospecie Lucanus cervus fabiani; che si distingue per avere come dimensioni 40-65 mm e per la clava antennale composta da 5 articoli. Io ritengo che non può essere ritenuta una sottospecie valida, poichè l' areale "Francia" è interno rispetto a quello della sottospecie nominale. Lo stesso si può dire per la sottospecie "pentaphyllus" che ha come areale addirittura "Europa".
Discorso a parte va fatto per le sotttospecie judaicus, turcicus e akbesianus, che hanno una distribuzione distinta da quella della sottospecie nominale ( e distinta anche fra di esse) che possono portarle a rango di sottospecie.
Questo è solo un piccolo esempio dell' immenso lavoro di analisi tassonomica che si deve investire nel "mio" gruppo, che, come avrete capito, è tutt'altro che facile.
Spero di aver dato un contributo interessante. :birra:
Ciao :hi:

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Sir Robert Baden Powell

Giovanni Altadonna


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Se rispondere alla domanda su quante specie di insetti abitano il nostro pianeta risulta un'impresa impossibile, quasi altrettanto sembra essere il poter dare una risposta ad una domanda, apparentemente, più semplice:
Quante specie di insetti sono già state descritte nel mondo?
Anche qui le cifre sono estremamente ballerine, con oscillazioni, che, a seconda delle fonti, possono avere uno scarto anche superiore al 20-30% :o
Ovviamente, a complicare le cose, sta il fatto che non è valida l'equazione "nuova specie descritta=nuova specie da aggiungere": questo per l'esistenza di uno o più sinonimi non ancora evidenziati.
Così, al milione circa (+ o - 200.000 :D ) di specie di insetti già note, sono stati assegnati, fino ad oggi, un numero di nomi che, a lume di naso, credo siano più del doppio e oggi caduti in sinonimia (e chissà quanti sinonimi attendono ancora di venire alla luce).
Limitando la mia ricerca ai 5 ordini più importanti (in numero di specie intendo: dunque non me ne vogliano gli specialisti dei gruppi non citati), ho ricavato questa media di dati che mi piacerebbe discutere con voi per cercare di riportare ad un numero quanto più prossimo alla realtà:

Numero di specie descritte

COLEOTTERI...12-13.000 (in Italia)....100.000 (nel Paleartico)...400.000 (nel mondo)
DITTERI...6500 (in Italia)...40.000 (nel Paleartico)...130.000 (nel mondo)
IMENOTTERI...7.500-8.000 (in Italia)...26-27.000 (nel Paleartico)...120.000 (nel mondo)
LEPIDOTTERI...5.000 (in Italia)...25.000 (nel Paleartico)...120.000 (nel mondo)
EMITTERI...3.500 (in Italia)...14-15.000 (nel Paleartico)...80.000 (nel mondo)

Visto che sto dando...i numeri, eccone tre particolarmente "significativi"

Il numero di insetti, inteso come individui esistenti in un dato istante sulla terra, è stato calcolato (ma quanto approssimativamente?) in 10 alla diciottesima. Per cercare di capire questo numero tenete conto che, se fosse vicino alla realtà, ci sarebbero, per ogni abitante della terra, poco meno di 200.000.000 di insetti :o

Il numero di insetti presenti nelle sole collezioni pubbliche delle diverse Istituzioni, a livello mondiale, si aggira intorno a 1 miliardo e 500 milioni!!
Di questo materiale, più dell'80% è ancora da studiare :no1:

Ogni anno vengono descritte, nelle riviste scientifiche, fra le 6000 e le 8000 specie nuove di insetti. Se anche prendiamo per buone le stime più basse, relativamente alle specie ancora da descrivere (da 3 a 5 milioni), si può facilmente calcolare che c'è ancora lavoro descrittivo per i prossimi 500-1000 anni: dunque, non spingete, ce n'è per tutti :mrgreen:

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:hi: Marcello Romano


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MessaggioInviato: 08/07/2011, 19:20 
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Nome: Domenico Cardinale
Ciao Marcello :)

una cosa simile ho cercato di proporla qui, discutere e confrontarsi su aspetti che non siano la tassonomia pura (senza offesa per la tassonomia ;) ) è molto stimolante ed interessante, almeno per quanto mi riguarda!

Per quanto concerne il numero delle specie di insetti non ho la minima cognizione di causa quindi “sparerei” letteralmente numeri! :gun: :)

Però due riflessioni:

- se più dell'80% delle collezioni non è stato ancora studiato, cioè di materiale che sta già lì bello e pronto, allora contando anche gli esemplari non ancora raccolti, le specie non ancora descritte possono essere un'enormità!! :shock: :shock:

- un “problema” che a mio avviso c'è in tutte le materie scientifiche è “la moda”, e cioè la tendenza ed indirizzarsi verso campi che in determinati periodi “vanno di moda”. E' superfluo dire che in entomologia la fanno da padrone i coleotteri! ;) ma il motivo è anche che quantitativamente sono molti di più, però non solo questo! Una cosa che mi ha colpito dei dati di marcello per i diversi ordini, sono il numero dei ditteri, che a mio avviso è sottostimato! Questo problema è ben conosciuto, i gruppi più studiati sono i più numerosi, e questo nel computo generale delle specie influisce molto!

Vorrei chiudere con una riflessione positiva: per me il fatto che ci sia ancora tanto da scoprire è bello! Stimola ancora più la mia curiosità nello scoprire le meraviglie che la Natura ci offre! :) Pensate per un attimo ad un mondo dove si è già scoperto tutto.......................che noia!! :dead: :dead: :dead: :dead: :D :D

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Saluti :hi: Mimmo


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Nome: Maurizio Gigli
Per quanto riguarda i Buprestidi, negli ultimi 100 anni il numero è aumentato, ma meno di quanto si possa credere perchè, se da un lato sono state descritte migliaia di specie nuove, dall'altro altre migliaia sono state messe in sinonimia.
La situazione a livello mondiale aggiornata al 2009 è questa:
14757 specie divise in 517 generi.
a queste vanno aggiunte 943 sottospecie ritenute valide.
Bisogna considerare che altri 6553 taxa sono stati messi in sinonimia e 2807 invalidati.
Considerando che sono passati due anni, dovremmo essere intorno a 15.000 specie, al momento.

Faccio qualche considerazione.
I gruppi molto studiati sono probabilmente suscettibili di scarso ulterore aumento, nel senso che si conosco già tutte o quasi tutte le specie, ed in qualche caso potrebbero addirittura esserci più specie descritte di quante ne esistono.
Vi faccio qualche esempio tra i Buprestidi. per darvi un'idea, in alcuni generi, di come fossero state moltiplicate le specie (per confronto, metto il gen. Paratassa, che era invece stato sottovalutato fino a pochi anni fa).
Gen. Sternocera, bestie molto grandi e molto studiate e collezionate (con recente revisione):
Taxa validi: 38 - sinonimi, ecc.: 295
Gen. Julodis (come sopra):
Taxa validi: 128 - sinonimi. ecc.: 265

Gen. Acmaeodera: 605 - 711
Gen. Acmaeoderella: 158 - 181
Gen. Ptosima: 11 - 160
Gen. Paratassa: 12 - 1
Gen. Chrysochroa: 87 - 100
Gen. Chrysodema: 72 - 103
Gen. Chalcophora: 35 - 54
Gen. Sphenoptera: 1066 - 666
Gen. Polybothris: 233 - 139
Gen. Lampetis: 330 - 264
Gen. Castiarina: 484 - 365
Gen. Anthaxia: 783 - 689
Gen. Chrysobothris: 739 - 261
Gen. Agrilus: 2884 - 1138
Gen. Trachys: 643 - 342

Nella "mia" famiglia credo si possa ipotizzare un numero di specie esistenti intorno a 20-25.000, di cui la maggior parte delle non descritte viventi in aree tropicali.

Sicuramente tra i Ditteri o gli Imenotteri, o anche tra Coleotteri tipo gli Staphylinidae, ci sono possibilità di aumento molto superiori.

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Maurizio Gigli
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Nome: Maurizio Bollino
Per puro caso mi è capitato di scaricare un PDF con una checklist, tra l'altro, dei Chrysididae neotropicali: alla data del lavoro (2001) erano riportate per l'intera regione neotropicale 248 specie, a fronte delle 229 specie citate per l'Italia nel sito di Paolo e Gianluca. Ora, lascio agli esperti il compito di ipotizzare il reale numero di specie presenti (e quindi le specie in attesa di descrizione) in quella regione biogeografica, considerando anche che comprende quasi tutta l'America centrale, i Caraibi e il Sud America.

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Maurizio Bollino


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Nome: Silvano Biondi
Sono a Parigi per qualche giorno, vi leggo saltuariamente ma non posso non intervenire su questo argomento che mi pare stimolante. Qui trovate un documentato articolo sulla diversità nei Curculionoidei, che già dal titolo dice molto:
62 000 specie descritte su un totale presunto di 220 000 esistenti sul pianeta: al ritmo attuale, 650 anni di lavoro assicurato! :birra:
Con calma, da casa, magari interverrò sui piccoli numeri degli Attelabidi (lì i problemi sono altri)

:hi:

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Apoderus ha scritto:
62 000 specie descritte su un totale presunto di 220 000 esistenti sul pianeta: al ritmo attuale, 650 anni di lavoro assicurato!


a Pic sarebbero bastati un paio d'anni, però su un numero presunto di 220.000 specie ne avrebbe descritte 400.000..... :mrgreen:

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Salve, non ho potuto far altro che restare affascinato da questo argomento. A tal proposito ho iniziato a cercare un pò di informazioni su internet e mi sono imbattutto in questo recente articolo, che mi è sembrato interessante. Un'equipe della Dalhousie University avrebbe stimato 8,71 milioni di specie viventi tra animali terrestri e marini, funghi e muffe, piante, organismi monocellulari, alghe. "...8.7 million eukaryotic species, with a standard error of ±1.3 million. Most are terrestrial, with 2.2 (±0.2) million being marine.".

http://www.repubblica.it/ambiente/2011/08/25/news/nuova_arca-20839855/ articolo divulgativo dal sito di Repubblica

http://www.plosbiology.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pbio.1001130 estratto dal sito della rivista PLOSbiology


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Nome: Domenico Cardinale
Non so dove ma ho sentito quasta notizia anche in TV qualche giorno fa! Tant'è che ho pensato a questa discussione!!! :D E' interessante capire come hanno fatto ad arrivare a questa cifra e soprattutto anche all'errore!!! :shock:

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Saluti :hi: Mimmo


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Nome: Davide Badano
Velvet Ant ha scritto:
Numero di specie descritte

COLEOTTERI...12-13.000 (in Italia)....100.000 (nel Paleartico)...400.000 (nel mondo)
DITTERI...6500 (in Italia)...40.000 (nel Paleartico)...130.000 (nel mondo)
IMENOTTERI...7.500-8.000 (in Italia)...26-27.000 (nel Paleartico)...120.000 (nel mondo)
LEPIDOTTERI...5.000 (in Italia)...25.000 (nel Paleartico)...120.000 (nel mondo)
EMITTERI...3.500 (in Italia)...14-15.000 (nel Paleartico)...80.000 (nel mondo)



Abbiamo parlato dell'argomento de visu. Ma queste stime dove lei hai prese?
Qualche giorno fa leggevo un libro sugli imenotteri di autori importanti e nella premessa andava diretto al sodo dicendo che gli Imenotteri sono l'ordine più numeroso del W-Paleartico.

Occupandomi di un ordine che non giungerà mai al primato (o forse si a seconda della demarcazione :mrgreen: ) :mrgreen: - ma il cui numero dei rappresentati è sottostimato - credo che Ditteri ed Imenotteri siano più numerosi dei Coleotteri, questa è pure l'opinione di alcuni entomologi noti quali M. S. Engel. Ne parlavo recentemente con uno studioso di Calcidoidei ed i numeri di specie nuove non descritte di queste bestioline per alcune aree raggiungono cifre da capogiro, generi che aumentano di fattore 100. A quanto ho capito il problema è proprio prepare le revisioni in questo caso :dead: .


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Dilar ha scritto:
Abbiamo parlato dell'argomento de visu. Ma queste stime dove lei hai prese?
Qualche giorno fa leggevo un libro sugli imenotteri di autori importanti e nella premessa andava diretto al sodo dicendo che gli Imenotteri sono l'ordine più numeroso del W-Paleartico.

Occupandomi di un ordine che non giungerà mai al primato (o forse si a seconda della demarcazione :mrgreen: ) :mrgreen: - ma il cui numero dei rappresentati è sottostimato - credo che Ditteri ed Imenotteri siano più numerosi dei Coleotteri, questa è pure l'opinione di alcuni entomologi noti quali M. S. Engel. Ne parlavo recentemente con uno studioso di Calcidoidei ed i numeri di specie nuove non descritte di queste bestioline per alcune aree raggiungono cifre da capogiro, generi che aumentano di fattore 100. A quanto ho capito il problema è proprio prepare le revisioni in questo caso :dead: .

A prescindere dal fatto che siano di più i Coleotteri, i Ditteri o gli Imenotteri, cosa che mi interessa relativamente, credo che l'unica cosa che si possa seriamente dire è che sono tre ordini smisurati, sicuramente molto più ricchi in specie di quanto si sappia ora (come del resto un po' tutti gli insetti).
Però ci andrei piano con le stime, alcune delle quali basate su dati parziali, riguardanti piccoli gruppi o aree limitate, altre completamente campate in aria.
Già sarebbe molto se riuscissimo a stabilire con esattezza quante sono le specie conosciute e descritte (tra quelle descritte più volte e quelle la cui descrizione è nascosta in chissà quale pubblicazione, rimane una incertezza non trascurabile), figurarsi stimare quelle non descritte! Inoltre siamo influenzati, anche non volendo, dalle nostre specializzazioni. Scommetterei che chi sostiene che l'ordine più numeroso sia quello dei Ditteri o degli Imenotteri si occupa principalmente di questi gruppi. Guarda caso, quello citato da Dilar, oltre che di Neurotteri, Dermatteri e gruppi vicini, si occupa proprio di Imenotteri!
Se chiedete ad uno studioso di Coleotteri vi dirà che senza dubbio sono loro i più numerosi.

Quel che io credo è che col migliorare delle conoscenze ci si accorgerà che la differenza numerica tra Coleotteri, Imenotteri e Ditteri andrà diminuendo, ma francamente non so quale dei tre gruppi risulterà il più numeroso.
I Coleotteri sono i più studiati, però ci sono interi gruppi poco conosciuti (endogei, ad esempio, tutte le specie della volta forestale tropicale che non vanno alla luce, ecc.) e partono da un numero attuale circa triplo di quello degli altri.
Gli imenotteri comprendono molti gruppi poco conosciuti, soprattutto tra parassiti dei vegetali e parassitoidi, ma altri gruppi sono ben studiati.
I Ditteri sono forse i meno studiati, salvo pochi gruppi di interesse sanitario o fitopatologico, e potrebbero essere una sorpresa, ma moltissime specie sono rappresentate da molti individui e facilmente individuabili, e quindi descritte.

Quello che posso dare come molto probabile è che in futuro aumenterà il divario tra questi tre ordini e il quarto, quello dei Lepidotteri, che sono certamente i più studiati e meglio conosciuti. Anzi, è possibile che verranno scavalcati dagli Emitteri.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 31/08/2011, 10:01 
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Julodis ha scritto:
Inoltre siamo influenzati, anche non volendo, dalle nostre specializzazioni.. Scommetterei che chi sostiene che l'ordine più numeroso sia quello dei Ditteri o degli Imenotteri si occupa principalmente di questi gruppi. Guarda caso, quello citato da Dilar, oltre che di Neurotteri, Dermatteri e gruppi vicini, si occupa proprio di Imenotteri!
Se chiedete ad uno studioso di Coleotteri vi dirà che senza dubbio sono loro i più numerosi.


Ero più che altro curioso della fonte di Marcello e volevo citare alcuni che la pensano diversamente. Quello che fai notare è comunque sicuramente vero. Le stime più citate sono state fatte da coleotterologi.

Julodis ha scritto:
Guarda caso, quello citato da Dilar, oltre che di Neurotteri, Dermatteri e gruppi vicini, si occupa proprio di Imenotteri!


:no: Lo studioso sopracitato (prevalentemente paleoentomologo) afferma che il gruppo più numeroso sono i Ditteri e non i "suoi"imenotteri.

Julodis ha scritto:
I Ditteri sono forse i meno studiati, salvo pochi gruppi di interesse sanitario o fitopatologico, e potrebbero essere una sorpresa, ma moltissime specie sono rappresentate da molti individui e facilmente individuabili, e quindi descritte.


Mi occupo assai marginalmente di Ditteri ma so bene che quest'affermazione non corrisponde al vero ed è priva di senso potrebbe infatti essere detta praticamente per uno qualsiasi dei gruppi maggiori di insetti, inclusi i Coleotteri (eccetto il "sanitario").

E poi vi sono altre stime non entomologiche. Due zoologi americani, Brusca R.C. & Brusca G. J.,autori di un importante trattato di Zoologia degli Invertebrati asseriscono che in base ai carotaggi del fondo marino e al numero di specie ignote in essi presenti, i Nematodi sono il gruppo animale più numeroso.

Le stime non dico un gran che alla fine. Ho notevoli dubbi che la statistica possa essere d'aiuto e noi conosciamo veramente poco del mondo naturale.

Io credo che tutte le stime sono sbagliate dato che al gruppo più numeroso, più largamente di successo, letteralmente ubiquitario e che domina questo pianeta il concetto di specie (e le categorie tassonomiche in genere) mal si applica. Chi sono? Ma i Batteri. Oggi per esempio si comincia a conoscere l'intimo mondo di simbiosi tra Batteri e Artropodi un tempo neppure supposto, ammettendo che ogni gruppo di specie affini di Insetti (giusto per tenersi larghi altrimenti potrei dire tranquillamente ogni singola specie) ospiti almeno una "specie" propria di procariote simbionte, è chiato che essi sono di gran lunga più numerosi di ogni gruppo di insetti poi si sommano i simbionti di altri gruppi animali e vegetali, quelli liberi nel suolo, nelle acque e nelle rocce, i (relativamente pochi poi) patogeni è chiaro che superano di gran lunga qualsiasi gruppo!!!


P.S. Dato che i Coleotteri sono Neurotteroidei a tutti gli effetti, ergo i Neurotteri sono il gruppo più numeroso! :gh:


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MessaggioInviato: 31/08/2011, 12:32 
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E' anche possibile che i Nematodi siano più numerosi di tutti gli insetti messi insieme. In fin dei conti, di quel che vive nei fondali oceanici sappiamo ben poco, e sono l'habitat più esteso della Terra dopo l'ambiente pelagico degli oceani stessi, anche se sicuramente più uniforme della maggior parte degli habitat terrestri. Torniamo comunque sempre al solito problema: come vengono fatte queste stime? Facendo un po' di carotaggi (ammettiamo pure migliaia di carotaggi), vedendo che magari solo il 10% delle specie che si trovano sono note, e usando questa percentuale per dire che i circa 90-100.000 Nematodi descritti rappresentano il 10% delle specie realmente esistenti? I fattori di incertezza sono talmente grandi che non ha molto senso. Ne cito solo qualcuno: più campionamenti si fanno più la percentuale di roba nuova diminuisce - quante di queste specie considerate nuove lo sono veramente? - quante di queste specie vengono contate più volte in diversi campionamenti?
Questo ovviamente vale per le stime di specie nuove di tutti i gruppi, non solo per i Nematodi.
Tra l'altro, i Nematodi, come Phylum, anrebbero confrontati con un intero altro Phylum, nel nostro caso gli Artropodi, mentre qui si parlava di numeri degli Insetti.

In quanto ai Batteri, che probabilmente sono effettivamente rappresentati da più "specie" di ogni altro gruppo, oltre alla difficoltà di definire cosa sia effettivamente una specie per questi esseri, non sono nemmeno animali, tantomeno Insetti, quindi sono fuori dal discorso che si stava facendo.

Subentra comunque anche un altro fattore di incertezza non trascurabile: come vengono distinte le specie nei vari gruppi? Nei Mammiferi o negli uccelli basta che abbiano le dita un po' più lunghe o che cantino in modo diverso che già se ne fa una specie nuova, o almeno una sottospecie. Con questo non voglio criticare mammalologi ed ornitologi, ma solo dire che per questi gruppi notiamo più facilmente le differenze. Mentre magari tra due Blatte devono esserci differenze ben più consistenti perchè vengano considerate specie diverse.
Con questo intendo solo dire che spesso il criterio di distinzione tra le specie è soggettivo (in base al concetto biologico di specie non dovrebbe essere così, ma quante volte è possibile verificarlo?). Dipende dalla distanza filogenetica tra noi e ciò che si studia, poichè in genere notiamo più facilmente le differenze in ciò che ci è più simile, e dipende da come si sono regolati i principali studiosi di quel particolare gruppo (ad esempio, senza Pic alcuni gruppi di Coleotteri conterebbero probabilmente diverse specie in meno, senza Obenberger ci sarebbero meno Buprestidi, ecc.).

Ora chiudo perchè non ho alcuna intenzione di scatenare discussioni infinite su questo argomento.

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