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Sulcophanaeus dall'Argentina (comprende discussioni su ecologia, etologia e biogeografia dei Phanaeini, nonché collegamenti per scaricare bibliografia sul gruppo)

I.2010 - ARGENTINA - EE, Catamarca and Cordoba Prov.


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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Sulcophanaeus dall'Argentina
MessaggioInviato: 23/08/2011, 18:10 
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Iscritto il: 08/07/2010, 10:53
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Nome: Domenico Cardinale
Honza ha scritto:
Mimmo011 ha scritto:
Honza ha scritto:
A taxonomic review of the neotropical genus Coprophanaeus Olsoufieff, 1924 (Coleoptera: Scarabaeidae, Scarabaeinae)

http://centerforsystematicentomology.or ... dZidek.pdf



Io non riesco a scaricarlo! :( Arriva ad un certo punto e poi si blocca!!



qui
http://www.uschovna.cz/zasilka/EBADHL3B8NYUPVVE-5U7




:hp: :hp: Thanks Jan ;)

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Saluti :hi: Mimmo


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MessaggioInviato: 23/08/2011, 23:39 
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Intanto ho modificato il titolo. Poi credo sarebbe meglio spostarlo in Entomologia generale.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 25/08/2011, 8:19 
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Non seguo molto i coprofagi, ma devo dire che questi insetti sono estremamente affascinanti, oltre che bellissimi!

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Marci
"S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo,
S'i fosse vento, lo tempesterei,
S'i fosse acqua, i' l'annegherei
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MessaggioInviato: 25/08/2011, 15:22 
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I Phanaeini non sono solo coprofagi...anzi. Le specie più comuni hanno si una dieta specificamente legata alle deiezioni di mammiferi (sia erbivori che onnivori), ma le meno conosciute e quelle di cui si hanno meno notizie, sono legate ad ambienti (termitai, tane di piccoli roditori...) e tipi di alimento non comuni. A parte un gran numero di Coprophanaeus che sono solamente necrofagi, sono molto interessanti la biologia e l'ecologia dei generi Meghatarsis, Dendropaemon, Tetramereia ed Homalotharsus. Ho inserito nella discussione sui testi riguardanti i Phanaeini un pdf secondo me molto interessante!

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Giorgio Garzaniti


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MessaggioInviato: 25/08/2011, 16:10 
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Questa cosa che siano necrofagi è molto interessante, e già ne avevi accennato. Ripensandoci, se anche in Africa parte dei "coprofagi" fossero in realtà dei necrofagi, potrebbe spiegare un fatto di cui mi sono chiesto sempre il perchè: la quasi totale mancanza di Silphidae nelle regioni tropicali subsahariane. Credevo fosse da imputare alla nutrita presenza di vertebrati spazzini (leoni, iene, sciacalli, avvoltoi, ecc.), ma forse la competizione di altri insetti potrebbe essere una spiegazione più valida. Avevo pensato ai Tenebrionidae, ma quelli potrebbero avere un ruolo importante soprattutto nelle zone aride, non credo nelle zone di foresta o comunque più umide.

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MessaggioInviato: 25/08/2011, 20:10 
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Nome: Giorgio Garzaniti
Maurizio, anche questa è un'ipotesi interessante all'interno del tema dei rapporti fra fauna neotropicale ed africana. Sono stato varie volte in Africa (per lavoro e per diletto...), ma le aree che potrebbero dare indicazioni sono off limits, se non organizzando dei safari a piedi (non sempre consigliati...). Comunque, non sapendo quasi nulla di fauna africana, proverò a chiedere a qualche amico. Chissà, potrebbe essere un tema molto interessante! :ok:

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Giorgio Garzaniti


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MessaggioInviato: 25/08/2011, 22:45 
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Nome: Jan Matějíček
Phanaeini MacLeay, 1819

Bolbites Harold, 1868 1 sp; Argentina, southern Brazil, Paraguay, Uruguay
Coprophanaeus Olsoufieff, 1924 28 sp; Mexico to Argentina
=Megaphanaeus Olsoufieff, 1924
Dendropaemon Perty, 1830 25 sp; South America
Diabroctis Gistel, 1857 3 sp; South America
=Taurocopris Olsoufieff, 1924
Gromphas Brullé, 1834 4 sp; South America
Homalotarsus Janssens, 1932 1 sp; Brazil
Megatharsis Waterhouse, 1891 1 sp; Ecuador
Oruscatus Bates, 1870 2 sp; South America
Oxysternon Laporte de Castelnau, 1840 15 sp; southern Central America to South America
Phanaeus MacLeay, 1819 53 sp; southern and eastern USA to South America
=Lonchophorus Germar, 1824
=Onthurgus Gistel, 1857

Sulcophanaeus Olsoufieff, 1924 14 sp; southern Mexico to South America
Tetramereia Klages, 1907 1 sp; Brazil, Venezuela
=Eurypodea Klages, 1906
=Boucomontius Olsoufieff, 1924

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MessaggioInviato: 27/08/2011, 9:42 
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Nome: Jan Matějíček
W.D.Edmonds,J.Zídek, 2004: ..........Genus Oxysternon


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MessaggioInviato: 27/08/2011, 9:43 
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Nome: Jan Matějíček
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MessaggioInviato: 27/08/2011, 10:26 
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Nome: Giorgio Garzaniti
Bel contributo Jan...ma occhio al copyright...! E' già scaduto?
In ogni caso, più inerente al tema di questo post, il testo di riferimento per lo studio dei Sulcophanaeus è il precedente lavoro di Edmonds "Revision of the Neotropical dung beetle genus Sulcophanaeus" edito sempre nella collana Folia Heyrovskyana nel 2000 (Supplementum 6). Lo indico e consiglio come testo di riferimento, per la sua completezza e accortezza nelle indicazioni tassonomiche e nomenclaturali. A differenza di quanto prodotto due anni dopo da Arnaud, all'interno della collana "Beetles of the World", n. 28, "Phanaeini", dove compaiono attribuzioni, nuove specie, sottospecie e varie altre indicazioni diciamo "in libertà"...
Riguardo agli Oxysternon (molto apprezzati per la colorazione, ma poco studiati se non per alcune specie comuni), il testo di cui Jan ha proposto le tavole è anch'esso utilissimo per fare ordine.

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Giorgio Garzaniti


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MessaggioInviato: 27/08/2011, 10:54 
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Ho libro originale............in caso di problemi con i diritti d'autore,si prega di rimuovere dal forum. :!:

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MessaggioInviato: 27/08/2011, 10:58 
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Nome: Gianfranco Sama
Julodis ha scritto:
Questa cosa che siano necrofagi è molto interessante, e già ne avevi accennato. Ripensandoci, se anche in Africa parte dei "coprofagi" fossero in realtà dei necrofagi, potrebbe spiegare un fatto di cui mi sono chiesto sempre il perchè: la quasi totale mancanza di Silphidae nelle regioni tropicali subsahariane. Credevo fosse da imputare alla nutrita presenza di vertebrati spazzini (leoni, iene, sciacalli, avvoltoi, ecc.), ma forse la competizione di altri insetti potrebbe essere una spiegazione più valida. Avevo pensato ai Tenebrionidae, ma quelli potrebbero avere un ruolo importante soprattutto nelle zone aride, non credo nelle zone di foresta o comunque più umide.


Credo che molti coprofagi africani (e non) siano anche necrofagi. Ricordo l'immagine, già postata, dell'antilope sbranata e divorata dai leoni in Zambia
Kacheleko_ Antiilope sbranata_Zambia_2008 079.jpg


sotto i cui resti ho trovato, assieme a Silphidi come Thanatophilus cfr micans
Thanatophilus cfr micans Silphidae Zambia Kaoma 001.jpg

numerosi Proagoderus gemmatus
Proagoderus gemmatus Péringuey, 1901_Zambia_2008 012.jpg

specie comune anche su sterco animale (comunissimo sulle grosse fatte di elefante) e umano sia su resti di serpenti e grossi "millepiedi" morti.

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Gianfranco Sama

"Benedetto colui che ti aiuta a correggere i tuoi errori invece di scagliarteli contro"
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Anch'io ho i testi originali, ma la legge sul copyright bisognerebbe verificarla...non la conosco bene. I testi comunque in pdf si possono chiedere con mp :birra:

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MessaggioInviato: 27/08/2011, 11:08 
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Isotomus ha scritto:
Credo che molti coprofagi africani (e non) siano anche necrofagi.

Esattamente Gianfranco! Mi è stato confermato anche da alcuni amici che, in Sudafrica, stanno esaminando una serie di dati di raccolta. Credo che il tutto si inserisca bene nell'ampio spettro delle capacità di adattamento a diete variabili di molti fra i coprofagi, soprattutto dove (come in Africa e Sudamerica) le fonti di approvigionamento sono varie e si differenziano nel corso delle stagioni nello stesso territorio.

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MessaggioInviato: 04/09/2011, 19:37 
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Posto un'altra specie del genere Sulcophanaeus. E' il S. batesi Harold, 1868. E' inserito da W. D. Edmonds nel gruppo "menelas" (insieme a S. rhadamanthus e S. menelas). E' diffuso negli altipiani del Nord-Ovest dell'Argentina e nel sud della Bolivia. Personalmente ho avuto modo di raccoglierne esemplari fino a quasi 3000 metri di altitudine e in condizioni meteorologiche estreme (ricordo una serata ad Abra Pampa, Prov. di Jujuy, in piena estate, ma con 5 gradi!!!). Attivissimo al crepuscolo, quando vola sui pascoli in cerca di cibo (è coprofago, anche se l'ho trovato in trappole con carne, a dimostrazione del fatto che sono molto adattabili), è anche attirato dalle luci. Gli esemplari in foto provengono da Tafì del Valle, Prov. di Tucuman, dove se ne possono incontrare a centinaia nei pascoli montani, intorno all'altipiano (a 2000 metri sul livello del mare).


Il tramonto a Tafì del Valle
Argentina 07 159.jpg

Uno scatto prima della cattura...
S. batesi (La Carrera Tucumsn ARG 18 I 2008).jpg

Esemplare femmina
Sulcophanaeus batesi f..JPG

Un es. maschio...notare il grande sviluppo del corno cefalico
Sulcophanaeus batesi m..JPG


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