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Maw89
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Inviato: 24/08/2011, 8:13 |
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Iscritto il: 08/06/2009, 0:06 Messaggi: 3415 Località: Feltre(BL)
Nome: Nicola Dal Zotto
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Un amico che andrà per un paio di mesi in Australia e si è offerto di prendere insetti. Io l'ho subito fermato dicendo che è un casino esportarli! Ma vi chido però se esiste qualche metodo es poste, pacco UPS o qulunque altra cosa che non sia la valigia doppio fondo 
_________________ Nicola Dal Zotto
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Honza
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Inviato: 24/08/2011, 8:57 |
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Iscritto il: 09/11/2009, 14:12 Messaggi: 5124 Località: Hradec Kralove,Czech republik
Nome: Jan Matějíček
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AUSTRALIA La maggior parte delle ricchezze naturale dell'Australia di natura protetta e non possono essere esportati senza un permesso rilasciato dal Dipartimento australiano per l'Ambiente e del Patrimonio Nazionale. Questo include tutti animali che vivono naturalmente (uccelli, rettili e insetti), alcune conchiglie e coralli duri. autorità australiane imporre sanzioni severe nei casi più gravi, la pena e carcere. Souvenir a base di canguri possono essere esportate, a condizione che non si vende, li commerciale o utilizzarli per qualsiasi altro scopo commerciale. può acquistare qui  (vendita ufficiali) http://www.ausinsales.com/coleoptera.html
_________________ Research Fields Taxonomy, ecology, biomonitoring , faunistic of Staphylinidae
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Julodis
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Inviato: 24/08/2011, 12:28 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Ciao Nicola. A parte che c'è chi riesce a spedire insetti dall'Australia in barba a ogni legge, ma evidentemente hanno dei canali loro, un modo legale c'è. E' consentito lo scambio di materiale scientifico se destinato a enti da loro riconosciuti. Se puoi farti inviare il pacchetto presso un ente di ricerca riconosciuto, si può fare. A volte io mi sono fatto inviare materiale all'Università qui a Roma, facendo scrive oltre al mio nome c/o nome_di_qualcuno_che_conosco e l'indirizzo completo dell'Istituto, chiedendo poi all'amico di avvisarmi dell'arrivo del pacco e di tenermelo finchè non potevo andare a prenderlo.
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Giorgarz
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Inviato: 24/08/2011, 15:25 |
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Iscritto il: 18/09/2010, 17:17 Messaggi: 297 Località: Còrdoba (ARG)
Nome: Giorgio Garzaniti
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Julodis ha scritto: Ciao Nicola. A parte che c'è chi riesce a spedire insetti dall'Australia in barba a ogni legge, ma evidentemente hanno dei canali loro, un modo legale c'è. E' consentito lo scambio di materiale scientifico se destinato a enti da loro riconosciuti. Se puoi farti inviare il pacchetto presso un ente di ricerca riconosciuto, si può fare. A volte io mi sono fatto inviare materiale all'Università qui a Roma, facendo scrive oltre al mio nome c/o nome_di_qualcuno_che_conosco e l'indirizzo completo dell'Istituto, chiedendo poi all'amico di avvisarmi dell'arrivo del pacco e di tenermelo finchè non potevo andare a prenderlo. E' lo stesso metodo che seguo anch'io per alcuni Paesi del Sudamerica, utilizzando il fratello "professore" E' l'unico modo per ottenere specie in numero interessante. Per pochi esemplari vale sempre il tubetto del Cebion (sempre che non siano turchi i doganieri...che occhio che hanno!!!). 
_________________ Giorgio Garzaniti
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Dilar
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Inviato: 24/08/2011, 18:43 |
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:07 Messaggi: 1706 Località: W-Mediterraneo
Nome: Davide Badano
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A quanto ne so per la spedizione legale, anche il mittente deve essere un ente di ricerca o almeno qualcuno che ha contatti con esso (come il destinatario). 
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Julodis
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Inviato: 25/08/2011, 7:28 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Dilar ha scritto: A quanto ne so per la spedizione legale, anche il mittente deve essere un ente di ricerca o almeno qualcuno che ha contatti con esso (come il destinatario).  Hai fatto bene a precisarlo, perchè nel mio messaggio non era chiaro. Comunque la maggior parte degli australiani che raccolgono insetti ad un certo livello lavorano o sono in qualche modo collegati con enti di ricerca, quindi il problema è relativo. Chi lo fa solo a scopi commerciali ha invece come al solito trovato delle scappatoie. Se considerate che ho in collezione più specie di Buprestidi australiani che italiani, si capisce che in realtà da quel continente di roba ne esce fuori parecchia.
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Goliathus
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Inviato: 14/04/2012, 13:22 |
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Iscritto il: 16/12/2009, 0:06 Messaggi: 464 Località: Roma
Nome: Luca Percoco
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Approfitto del post per alcune curiosità: un mio amico in futuro vorrebbe andare in Australia e mi ha proposto di andare con lui; se avrò questa occasione vorrei poter raccogliere qualcosa... si rischia davvero così tanto?!? Immagino che i controlli li facciano negli aeroporti; se è così, controllano ogni valigia "sospetta" assicurandosi che le specie siano protette (che saranno la maggior parte)? O in che altro modo avvengono i controlli? C'è un modo per eluderli? Grazie in anticipo 
_________________ Luca
I need to be myself, I can't be no one else... (Noel Gallagher)
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Julodis
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Inviato: 15/04/2012, 17:22 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Goliathus ha scritto: Approfitto del post per alcune curiosità: un mio amico in futuro vorrebbe andare in Australia e mi ha proposto di andare con lui; se avrò questa occasione vorrei poter raccogliere qualcosa... si rischia davvero così tanto?!? Immagino che i controlli li facciano negli aeroporti; se è così, controllano ogni valigia "sospetta" assicurandosi che le specie siano protette (che saranno la maggior parte)? O in che altro modo avvengono i controlli? C'è un modo per eluderli? Grazie in anticipo  In Australia non ci sono mai stato, ma i controlli sono piuttosto rigorosi. Ci sono, per quanto ho capito, due categorie di divieti che ci interessano: 1 - divieto di raccolta. In Australia è quasi tutto protetto, almeno sulla carta. Pensa che anni fa un amico australiano, che aveva costruito un sito sui Buprestidi, usava il neologismo Buprestiding in the bush, per indicare, in maniera implicita, le sue "attività" sul campo ed evitare problemi. 2 - divieto di esportazione. Per ogni specie indigena australiana è vietata l'esportazione, salvo permessi, tipo quelli di cui abbiamo discusso in precedenza. I controlli in aeroporto immagino siano quelli standard che fanno in tutti gli aeroporti internazionali, ma se ti beccano con insetti credo che siano guai (qualche cosa nel bagaglio che va in stiva, potrebbe pure passare, a tuo rischio, ma nel bagaglio a mano di sicuro non passa niente). Inoltre devi stare attento sul posto, se ti vedono mentre li raccogli, specialmente nelle aree protette.
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Seth
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Inviato: 15/04/2012, 18:30 |
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Iscritto il: 07/11/2010, 1:28 Messaggi: 379 Località: Dresano (MI)
Nome: Matteo Cuva
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Per quanto ne so dall'Australia, di vivo, non esce più un tubo da anni. Tutti i Cacatua, Tiliqua, Pogona e compagnia bella provengono o da allevamenti in cattività (non in Australia) oppure dalle isole vicine. Non so bene come funziona per gli artropodi, ma io non rischierei!
_________________ Io una volta usavo il DDT contro gli insetti. Poi lo hanno vietato perché provoca il cancro. Io invece continuo ad usarlo, perché non mi frega un ciufolo di come muoiono...
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Goliathus
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Inviato: 15/04/2012, 22:19 |
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Iscritto il: 16/12/2009, 0:06 Messaggi: 464 Località: Roma
Nome: Luca Percoco
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Grazie ad entrambi per le risposte. Quelli che mi interessano maggiormente sono i controlli aeroportuali che, a differenza di quelli "sul campo", non dipendono da noi.
_________________ Luca
I need to be myself, I can't be no one else... (Noel Gallagher)
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