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I numeri della biodiversità negli insetti, ovvero: quante specie di insetti sono già state descritte e quante ne esistono sul nostro pianeta?



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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 31/08/2011, 12:49 
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Iscritto il: 08/07/2010, 10:53
Messaggi: 3171
Località: Matera
Nome: Domenico Cardinale
Julodis ha scritto:
Ora chiudo perchè non ho alcuna intenzione di scatenare discussioni infinite su questo argomento.



:ok: Sono d'accordissimo!!

Il dibattito della definizione del concetto di secie va avanti da circa 300 anni :D e non mi pare si sia trovato un accordo, e secondo me mai si troverà!! E' un argomento che ha cosi tante sfaccettature che è (quasi) impossibile trovare una definizione unificante! :)

_________________
Saluti :hi: Mimmo


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MessaggioInviato: 31/08/2011, 13:13 
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:30
Messaggi: 7102
Località: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
Dilar ha scritto:
Velvet Ant ha scritto:
Numero di specie descritte

COLEOTTERI...12-13.000 (in Italia)....100.000 (nel Paleartico)...400.000 (nel mondo)
DITTERI...6500 (in Italia)...40.000 (nel Paleartico)...130.000 (nel mondo)
IMENOTTERI...7.500-8.000 (in Italia)...26-27.000 (nel Paleartico)...120.000 (nel mondo)
LEPIDOTTERI...5.000 (in Italia)...25.000 (nel Paleartico)...120.000 (nel mondo)
EMITTERI...3.500 (in Italia)...14-15.000 (nel Paleartico)...80.000 (nel mondo)



Abbiamo parlato dell'argomento de visu. Ma queste stime dove lei hai prese?...


Per quel che riguarda le stime a livello mondiale ho fatto una breve ricerca su vari testi, le cui conclusioni non sono però mai numericamente molto concordanti.
Per l'entomofauna paleartica ho invece scaricato dal web (ora non ricordo però più da quale sito :roll: ) l'intero Capitolo 7 di questa importante e recente (2009) monografia, disponibile in anteprima (dunque con molte pagine mancanti) su Google libri:
Insect biodiversity: science and society
Qui l'indice completo dell'opera.
Il capitolo 7 è dedicato alla biodiversità entomologica nel paleartico.
Questo l'Abstract:

"Insect biodiversity in the Palearctic Region is described. Palearctic occupies cold, temperate, and subtropical regions of Eurasia and Africa north of the Sahara Desert together with islands of the Arctic, Atlantic and Pacific oceans. Based on currently available data, there are about 200,000 species of insects occur in the Palearctic. However this is obviously a low estimate, as many new secies are being described every year. General patters of the biodiversity for Palearctic in general and also for main biogeographic subdivisions of the region, distribution of diversity in various habitats and in relations to main groups of plants (for herbivores) are provided. One of the most obvious features of insect diversity in the Palearctic is its sharp increase from north to south along latitudinal gradient, corresponding to most fundamental pattern concerning life on earth. Another most obvious feature is organization of diversity in time (seasonal prevalence) as nearly all regions of the Palearctic are subjected to dramatic seasonal changes in temperature and precipitation. Long periods of fall and winter are characterized by minimum insect activity. A table providing number of species for major insect groups in the Region is included".

La cosa più interessante sono le tabelle riassuntive che presentano un buon dettaglio a livello di singola Famiglia con indicata la fonte dalla quale tali numeri sono stati ricavati.
Qualcosa si legge nelle pagine di anteprima su google.
Se interessano dati su gruppi compresi nelle pagine saltate nell'anteprima, sono qui ;)

_________________
:hi: Marcello Romano


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MessaggioInviato: 31/08/2011, 14:37 
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:07
Messaggi: 1706
Località: W-Mediterraneo
Nome: Davide Badano
Grazie Marcello!

Quanto a Maurizio, non è certo mia intenzione iniziare dibattiti senza fine. Quando ho citato la stima dei Nematodi era per far vedere che come dicevi gli specialisti dei vari gruppi hanno metri diversi e "ingrassano" il proprio gruppo. E' vero il phylum è una categoria diversa e non confrontabile rispetto ad un ordine, ma intendevo (effettivamente non sono stato forse chiaro) che secondo queste stime sono superiori agli Artropodi a parità di categoria tassonomica. Inoltre comunemente si legge che i Coleotteri sono il gruppo di organismi più numerosi sulla Terra senza altri raffronti con altri gruppi indipendentemente che siano ordini, phyla o regni. Quante volte si vede il solito grafico a torta in cui vengono messi assieme gruppo di organismi più disparati??

Se vuoi la mia opinione io alle stime non credo. Volutamente neanche ricordo il numero delle specie di formicaleoni in Italia (non che siano tanti) dato che vi sono taxa che necessitano di revisione, per cui qualunque numero sarebbe stima priva di senso.

La cosa veramente interessante della lettura plenaria dello scorso Congresso Italiano di Entomologia a Genova, citato da Marcello, è proprio che mostrava come in realtà molte di queste stime non hanno poi nulla di statistico e si basano su assunzioni.

:hi:


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MessaggioInviato: 02/09/2011, 17:13 
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Iscritto il: 10/03/2011, 22:48
Messaggi: 529
Località: Bollate (Milano)
Nome: Massimo Plumari
Anche se qualcuno potrebbe cominciare a grattarsi :mrgreen: , visto che so per certo che è questa la reazione di alcuni entomologi quando parlo loro di Acari, non posso trattenermi di partecipare a questa discussione ponendo la stessa domanda iniziale di Marcello, ma con riferimento a questo vastissimo gruppo di Aracnidi: quante sono le specie di Acari che vivono sul nostro Pianeta?

Premetto che non mi sono mai posto questa domanda perché ho sempre considerato, personalmente, ma anche seguendo il parere di molti acarologi, le nostre conoscenze in merito talmente arretrate da non poter riuscire a fare nessuna stima, neanche sull’ordine di grandezza di questa cifra. Penso che per quanto riguarda il numero di specie già descritte, gli acarologi siano circa quaranta se non cinquant’anni indietro rispetto agli entomologi. Ovviamente come diceva qualcuno per gli Insetti, anche per gli Acari ci sono già dei problemi nel riconoscere il numero di specie descritte figuriamoci nel fare una stima di quelle ancora sconosciute. E le posizioni di parte, poco oggettive, esistono anche tra gli acarologi.

In seguito ad una brevissima ricerca nel Web ho trovato un interessante articolo sull’argomento scritto da tre fra i più illustri acarologi. Questo articolo (Global diversity of mites) fa parte di una fantastica pubblicazione scaturita da “Proceedings of the 1997 Forum on Biodiversity” che invito tutti a scaricarsi anche se non si è interessati agli Acari (in realtà contiene anche un contributo simile dedicato agli Insetti: Global diversity of Insects). Teniamo conto che questa pubblicazione è di ben quattordici anni fa.

Per farla breve, perché non voglio farvi venire troppo prurito, gli autori propongono un metodo, secondo me applicabile benissimo anche ad altri gruppi animali, che fornisce una stima, che seppure molto parziale e imprecisa, può essere il punto di partenza per ulteriori analisi. Sono stati considerati solo alcuni gruppi tassonomici di Acari e solo relativamente alla fauna degli Stati Uniti, dell’Australia e del Regno Unito. Per ognuno di questi gruppi, non sempre gli stessi nei tre paesi, è stato calcolato semplicemente l’incremento del numero di specie conosciute avvenuto in seguito ad alcuni lavori di revisione, grazie ai quali sono state descritte ovviamente nuove specie. E’ stata poi calcolata la media dei valori di incremento per tutti i gruppi analizzati in quel dato paese ed è stato poi estrapolato il numero complessivo di specie esistenti, sempre e solo per quel paese, moltiplicando questo valore medio per il numero di specie già descritte (ricavato principalmente dalla letteratura). Ovviamente la cifra che si ottiene è imprecisa, per diverse ragioni, ma a mio parere soprattutto perché se i valori sono stati ottenuti principalmente da gruppi ben conosciuti si rischia di sottostimare la cifra finale, si ottiene invece una sovrastima se sono stati considerati di più gruppi poco conosciuti. Ma la parte più interessante della discussione sono alcune considerazioni degli autori che inducono a pensare che in realtà qualunque cifra si ottenga con questo approccio essa è una larga sottostima del numero di specie realmente esistenti. Se siete interessati ai dettagli l’articolo si trova a pag. 192.

Solo una mia considerazione finale: moltissime specie di Acari sono associate ad Insetti, quindi come possiamo ottenere una stima ragionevole del numero di specie di questi Aracnidi se non conosciamo ancora, o perlomeno non ne abbiamo un’idea precisa, il reale numero dei loro ospiti a sei zampe? Così se vi fa piacere siamo tornati alla domanda iniziale di Marcello.

:hi:

P.S.: ora che ho finito potete smettere di grattarvi
:lol1:

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Massimo Plumari
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Rerum natura nusquam magis quam in minimis tota est - Plinio il vecchio (Hist. Nat., XI, 1)


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