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Oenopia conglobata (Linnaeus, 1758) - Coccinellidae

16.II.2012 - ITALIA - Veneto - VE, Lido di Venezia S. Maria Elisabetta Sud


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 18/02/2012, 21:19 
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28
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Nome: Leonida GRAZIOLI
Trovata sotto corteccia di platano, misura circa 4-5 mm.
Se non erro dovrebbe trattarsi di Bulaea lichatschovi (Hummel, 1827).
Chiedo conferma
Ciao a tutti
Leonida


S.M.E. Sud 16.II.2012  015a.jpg

S.M.E. Sud 16.II.2012  014a.jpg

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MessaggioInviato: 18/02/2012, 21:22 
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Iscritto il: 17/02/2009, 0:05
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Nome: Leonardo Forbicioni
Se l'avessi trovata dalle mie parti, avrei detto che era una Oenopia conglobata (Linnaeus, 1758) :? :? :?

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MessaggioInviato: 18/02/2012, 23:02 
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Nome: Leonida GRAZIOLI
Caro Leonardo,
una cosa è certa: la somiglianza tra le due specie è molto stretta, anche se a me sembra, dalle numerose immagini che circolano sul web, che quella da te indicata ha una variabilità cromatica e la disposizione delle macchie molto più accentuata rispetto a quella da me proposta in questa discussione.
Io sono andato per esclusione leggendo i “Lavori - Soc. Ven. Sc. Nat. - Vol. 6, pp. 33-74, Venezia, 1 Gennaio 1981”, dove il Dr. Enrico Ratti scrive quanto segue:
Bulaea lichatschovi (Humm.) - (FUERSCH in F.H.L., 1967: 266; PLAZA,1975: 106). Alobio. Diffusione in laguna: frequente in tutti gli ambienti salsi e salmastri. Biologia: secondo CAPRA (1947) le larve e gli adulti si nutrono del polline dell'alofita Halimione portulacoides (e forse anche di altre Chenopodiaeee alofile).”
Per contro, nello stesso lavoro, tra i Cicindelidi descritti per la Laguna di Venezia, Oenopia conglobata non appare.
Visto quanto scritto dal Ratti, pertanto, e considerato che Halimione portulacoides è sull’isola del Lido una pianta molto diffusa, ho tratto le mie valutazioni che, naturalmente, debbono essere prese con il beneficio d’inventario.
Al di là di tutto questo, comunque, ti ringrazio del contributo il quale mi suggerisce un ulteriore approfondimento.
Cia Leonida


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MessaggioInviato: 19/02/2012, 0:20 
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Nome: Leonardo Forbicioni
Grazie Leonida! :lov2: :lov2:
Ho imparato anche oggi una cosa in più. :hp:
Non sapevo neanche dell'esistenza di Bulaea lichatschovi e sono per me preziosissime tutte le informazioni che hai fornito circa la biologia di questa specie! :p
Vedo che dovrebbe essere distribuita in tutta la nostra penisola, tranne Sicilia e Sardegna.....magari c'è anche all'Elba e l'ho sempre scambiate per delle Oenopia.
Sarebbe interessante sapere quali sono i caratteri che distinguono questi due generi. :p

P.S. - Leggo che in Italia è presente la subspecie nominale (Bulaea lichatschovi lichatschovi (Hummel, 1827)), mentre l'altra subspecie (Bulaea lichatschovi pallida (Motschulsky 1849)), dovrebbe essere limitata alla Spagna.

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MessaggioInviato: 19/02/2012, 10:01 
 

Iscritto il: 24/03/2010, 12:42
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Nome: Lech Borowiec
Here is photo of Bulaea:
http://www.colpolon.biol.uni.wroc.pl/bu ... schovi.htm


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MessaggioInviato: 19/02/2012, 13:16 
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Iscritto il: 17/02/2009, 0:05
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Località: Isola d'Elba - Arcipelago Toscano
Nome: Leonardo Forbicioni
Grazie Lech. :hi:
Approfitto del tuo link per proporre un confronto fotografico più diretto.

Confronto.jpg


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MessaggioInviato: 19/02/2012, 16:52 
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Nome: Leonida GRAZIOLI
FORBIX ha scritto:
Grazie Leonida! :lov2: :lov2:
Ho imparato anche oggi una cosa in più. :hp:
Non sapevo neanche dell'esistenza di Bulaea lichatschovi e sono per me preziosissime tutte le informazioni che hai fornito circa la biologia di questa specie! :p
Vedo che dovrebbe essere distribuita in tutta la nostra penisola, tranne Sicilia e Sardegna.....magari c'è anche all'Elba e l'ho sempre scambiate per delle Oenopia.
Sarebbe interessante sapere quali sono i caratteri che distinguono questi due generi. :p

P.S. - Leggo che in Italia è presente la subspecie nominale (Bulaea lichatschovi lichatschovi (Hummel, 1827)), mentre l'altra subspecie (Bulaea lichatschovi pallida (Motschulsky 1849)), dovrebbe essere limitata alla Spagna.


La Checklist of the Italian Fauna riporta solo la specie Bulaea lichatschovi come presente soltanto nelle lagune salmastre del Veneto e dell'Emilia, ma si sa che quest’opera, sia pure meritevole di grande considerazione, è rimasta ferma a vent’anni fa e nel frattempo molte cose possono essere cambiate.
Comunque sia, questa coccinella dev’essere diffusa anche in molti altri paesi europei se l’ho trovata anche in un noto sito russo (http://www.zin.ru/animalia/coleoptera/eng/bullicbo.htm).
Ho voluto citarti questo sito perche la fotografia riportata assomiglia in maniera impressionante (per colore e disposizione delle macchie) a questa immagine che si riferisce ad un altro esemplare da me trovato al Lido di Venezia ieri mattina sempre sotto corteccia di platano
Ciao
Leonida


Malamocco 18.II.2012 043.jpg

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MessaggioInviato: 19/02/2012, 17:55 
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Nome: Maurizio Gigli
I casi sono due: o queste due specie, apparteneneti a due generi diversi, sono di aspetto identico, oppure sul Web c'è un po' di confusione!
La Bulaea lichatschovi del sito russo, oltre a somigliare molto ai tuoi esemplari somiglia altrettanto a numerose foto di Oenopia conglobata presenti sul Web, come questa, sullo stesso sito russo, o quest'altra.

Al contrario, la foto indicata da Lech rappresenta qualcosa di ben differenziabile da Oenopia per la disposizione delle macchie elitrali, per le fossette perisuturali e per l'apice elitrale. La mia ipotesi è che questa sia la vera Bulaea e quella sul sito russo una Oenopia.
Sempre sullo stesso sito russo c'è anche quest'altra foto di Bulaea lichatschovi, che mi pare identica a quella di Lech.
Idem su un sito iraniano
e su quest'altro sito russo.

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MessaggioInviato: 19/02/2012, 19:24 
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Nome: Leonida GRAZIOLI
Hai perfettamente ragione Maurizio, sul web per quanto riguarda queste due specie di coccinelle c’è di tutto e di più, ma io mi son basato soprattutto sul lavoro del Dr. Enrico Ratti (http://extra.istitutoveneto.it/venezia/ ... /ratti.pdf) che nella Laguna Sud di Venezia riporta come presente Bulaea lichatschovi e non cita minimamente Oenopia conglobata, anche se effettivamente quest’ultima è una specie diffusa in quasi tutto il territorio nazionale.
Tuttavia, debbo ammettere che anche questo fatto non è determinante almeno per due motivi::
- il lavoro di Ratti risale al 1981 e nel frattempo in trent'anni le cose possono essere mutate;
- la località dove ho fotografato i due esemplari postati in questa discussione si trova dall’altra parte della laguna.
Comunque sia io non sono un esperto per cui posso solo ascoltare chi ne sa più di me o tenermi il dubbio.
A questo punto ritengo che questo sia il caso dove è indispensabile l’esame anatomico degli esemplari da parte di uno specialista.
Se trovo qualche altra bestiola del genere la conservo per quanti eventualmente vogliano condurre indagini più approfondite.
Nel ringraziarti ti saluto
Ciao
Leonida


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MessaggioInviato: 19/02/2012, 19:40 
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Nome: Leonida GRAZIOLI
Lech Borowiec ha scritto:


Grazie Lech per il tuo contributo
Leonida


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MessaggioInviato: 19/02/2012, 19:56 
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Giusto per darti un'idea, questo è ciò che si trova scortecciando gli eucalipti nelle zone presso il litorale qui nel Lazio.

Maccarese_5-II-2012_Fu044.JPG



Maccarese_5-II-2012_Fu049.JPG



E penso proprio che queste siano tutte Oenopia.

Capisco che tu ti sia basato sul lavoro di Ratti, ma il fatto che in quella zona sia citata una specie e non un'altra vuol dire poco. Le cose possono cambiare da un anno all'altro, specialmente con bestie come le Coccinelle. Inoltre tu stesso hai detto che le hai prese dall'altra parte della laguna, quindi potrebbero esserci condizioni tali da favorire una specie rispetto all'altra.
Controlla le foto più attendibili di Bulaea e confrontale con esemplari certi di Oenopia e con i tuoi.

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MessaggioInviato: 19/02/2012, 20:06 
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Nome: Leonida GRAZIOLI
E io che credevo che i platani sotto le cortecce avessero di tutto, ma vedo che anche gli eucalipti non scherzano.
Mi hai convinto Maurizio e ti ringrazio
Ciao
Leonida


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MessaggioInviato: 19/02/2012, 20:17 
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Nome: Maurizio Gigli
Aggiungo un'altra cosa:
L'interessante lavoro di Ratti si intitola:
LE CASSE DI COLMATA DELLA LAGUNA MEDIA, A SUD DI VENEZIA - X.
I COLEOTTERI DELLE CASSE «A» E «B». CARATTERISTICHE GENERALI DELLA COMUNITA'

Già da questo si capisce che non pretende di esaurire tutte le specie presenti nell'area. Basta guardare gli elenchi delle varie famiglie. Ti faccio solo due esempi: Scarabaeoidea: 4 specie, Buprestidae: 1 specie. Sicuramente ce ne sono altre. Il fatto che in questo lavoro non sia citato, ad esempio, nessun Trachys, non vuol dire che non possano essercene.

Se non ti secca, accetta un consiglio per il futuro. Utilizzare dei lavori faunistici va bene per indirizzare le ricerche, ma non può essere utilizzato solo questo mezzo per identificare le specie. In questo caso, a prescindere da quale poi si scoprirà essere la specie a cui appartengono i tuoi esemplari, sul lavoro di Ratti su cui ti sei basato non c'è alcuna descrizione della specie, nè poteva esserci, visto che non si tratta di un lavoro tassonomico, e nemmeno una foto.

ghebo ha scritto:
E io che credevo che i platani sotto le cortecce avessero di tutto, ma vedo che anche gli eucalipti non scherzano.
Mi hai convinto Maurizio e ti ringrazio
Ciao
Leonida

Eucalipti e platani svolgono più o meno la stessa funzione di rifugio in ambienti diversi, i platani in aree più fredde, gli eucalipti, nelle nostre zone, lungo la fascia costiera. Molte specie che vi si trovano sono addirittura le stesse, altre sono specie simili ma adattate ad ambienti diversi. La loro peculiarità è essenzialmente che, a differenza della maggior parte degli altri alberi, anche la pianta viva e vegeta presenta parti di corteccia che si solleva e prima o poi si stacca, e in quegli spazi si creano microhabitat che evidentemente per molte specie sono migliori delle cortecce sollevate sui tronchi degli alberi morti. Proprio quest'inverno stavo osservando come molte specie si trovino sotto pezzi anche piccoli di corteccia sulle parti vive degli eucalipti, mentre non si trovano quasi mai sotto cortecce, anche più estese, su quelli morti. Probabilmente ci saranno differenze di umidità e/o di temperatura.

P.S. - Qui in certe zone ci sono platani ed eucalipti misti. In questi casi ho notato che gli eucalipti danno risultati migliori, forse perchè le cortecce tendono a lasciare maggiori spazi che possono servire da rifugio agli insetti, rispetto ai platani.

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Maurizio Gigli
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Nome: Leonida GRAZIOLI
Giuste osservazioni. Peccato che qui da noi non ci siano anche gli eucalipti.
A risentirci
leonida


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MessaggioInviato: 20/02/2012, 9:25 
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Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
Ho raccolto varie volte Bulaea su Halimione nelle Valli di Comacchio, ormai molti molti anni fa, e non mi pare proprio questa specie in fotografia.

Roberto :)

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