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Potosia fieberi (Kraatz, 1880) - Cetoniidae

5.VII.2012 - ITALIA - Toscana - PT, dintorni Quarrata mt. 80 s.l.m.


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 07/07/2012, 21:57 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Nome: Maurizio Gigli
StagBeetle ha scritto:
Quindi vanno cercate in quercete secolari con trappole a vino?
Immagino che le trappole vadano messe il più in alto possibile...

Non necessariamente secolari. Il posto dove le ho trovate più di frequente (sempre scarse, comunque), qui nel Lazio, è una querceta presso il litorale, costituente uno degli scarsi residui di bosco umido che una volta cresceva in quelle che erano le paludi pontine, bonificate nella prima metà del '900. Le querce non sono molto grandi, anzi la maggior parte abbastanza piccole, poichè il bosco è stato regolarmente e periodicamente ceduato. Però è un ambiente che è rimasto piuttosto umido.
Con le trappole sugli alberi ci prendevo, oltre alle solite Cetonia aurata, Protaetia cuprea e morio in quantità, l'affinis abbastanza frequente, alcune aeruginosa e, ancor più scarse, le fieberi.
Non è necessario mettere le trappole molto in alto. E' sufficiente che siano abbastanza alte da non essere distrutte dagli animali o dai curiosi.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 07/07/2012, 23:35 
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Nome: Luca Bodei
Julodis ha scritto:
StagBeetle ha scritto:
Quindi vanno cercate in quercete secolari con trappole a vino?
Immagino che le trappole vadano messe il più in alto possibile...

Non necessariamente secolari. Il posto dove le ho trovate più di frequente (sempre scarse, comunque), qui nel Lazio, è una querceta presso il litorale, costituente uno degli scarsi residui di bosco umido che una volta cresceva in quelle che erano le paludi pontine, bonificate nella prima metà del '900. Le querce non sono molto grandi, anzi la maggior parte abbastanza piccole, poichè il bosco è stato regolarmente e periodicamente ceduato. Però è un ambiente che è rimasto piuttosto umido.
Con le trappole sugli alberi ci prendevo, oltre alle solite Cetonia aurata, Protaetia cuprea e morio in quantità, l'affinis abbastanza frequente, alcune aeruginosa e, ancor più scarse, le fieberi.
Non è necessario mettere le trappole molto in alto. E' sufficiente che siano abbastanza alte da non essere distrutte dagli animali o dai curiosi.



Qui nelle mie zone fin ora mai presa una eppure quercete ce n'è...ed anche molto belle e 'antiche'....ma proprio questa specie nisba... :x :hi:

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Tc70


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MessaggioInviato: 08/07/2012, 7:50 
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Nome: Maurizio Gigli
Tc70 ha scritto:
Qui nelle mie zone fin ora mai presa una eppure quercete ce n'è...ed anche molto belle e 'antiche'....ma proprio questa specie nisba... :x :hi:

Prova a cambiare i puti in cui metti le trappole. Da quel che ho visto questa specie tende ad essere molto localizzata anche all'interno di una singola località. Nel senso che, nello stesso bosco, mettevo magari 10 trappole e la fieberi la trovavo solo in una. E l'anno successivo, la ritrovavo solo nella trappola (o nelle trappole) messe più o meno nel punto in cui l'avevo trovata l'anno prima.
Evidentemente hanno delle esigenze particolari che trovano solo in certe zone dell'area in cui vivono.
Succede anche con altri insetti che si prendono in trappola, ma con queste in particolare.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 08/07/2012, 14:58 
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Per le cetonie io posizionerei le trappole a vino vicino agli ambienti che si vogliono indagare (es. una querceta) ma in un albero isolato e in posizione soleggiata e aerata, nelle trappole al limitare del bosco di solito ne vanno meno, per non parlare si quelle dentro.

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MessaggioInviato: 08/07/2012, 23:40 
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Nome: Maurizio Gigli
Plagionotus ha scritto:
Per le cetonie io posizionerei le trappole a vino vicino agli ambienti che si vogliono indagare (es. una querceta) ma in un albero isolato e in posizione soleggiata e aerata, nelle trappole al limitare del bosco di solito ne vanno meno, per non parlare si quelle dentro.

In teoria per molte specie (non tutte) sarebbe meglio così, ma purtroppo bisogna fare i conti con gli ambienti reali. Non sempre è possibile farlo. Nel caso di questa specie, poi, come dicevo è possibile che da un punto all'altro cambi tutto. Comunque, se il bosco non è fitto si possono piazzare senza problemi anche sugli alberi all'interno, ed anche se è fitto, a patto di riuscire, in questo caso, a sistemarle molto in alto.

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MessaggioInviato: 09/07/2012, 8:20 
 

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Nome: fabrizio fabbriciani
Ciao a tutti.Per quanto riguarda la domanda di Tenebrio: non le ho catturate al B. della M. ma a circa 3/4 km. da lì.
I boschi dove le catturo sono vecchi querceti termofili dove vi è la compresenza di Q. ruber e Q. ilex ed in genere dispongo le trappole a circa 4 mt di altezza innescate con vino rosso, banana/albicocca e miele.(una vera e succulenta macedonia).La P. fieberi la trovo abbastanza frequentemente in 3 località di questo tipo insieme alle affinis e a i Cetonischema che sono comunissimi.
Se siete interessati a qualche esemplari ce li scambiamo a Modena.
Appena sono in ferie dal lavoro voglio postare nella sezionedegli ambienti, tutte le foto relative a quel bosco,anche perchè ci si trova molti carabidi interessanti:
C. alysidotis tanto per citarne uno.


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MessaggioInviato: 09/07/2012, 12:19 
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Nome: Luca Bodei
fabry80 ha scritto:
Ciao a tutti.Per quanto riguarda la domanda di Tenebrio: non le ho catturate al B. della M. ma a circa 3/4 km. da lì.
I boschi dove le catturo sono vecchi querceti termofili dove vi è la compresenza di Q. ruber e Q. ilex ed in genere dispongo le trappole a circa 4 mt di altezza innescate con vino rosso, banana/albicocca e miele.(una vera e succulenta macedonia).La P. fieberi la trovo abbastanza frequentemente in 3 località di questo tipo insieme alle affinis e a i Cetonischema che sono comunissimi.
Se siete interessati a qualche esemplari ce li scambiamo a Modena.Appena sono in ferie dal lavoro voglio postare nella sezionedegli ambienti, tutte le foto relative a quel bosco,anche perchè ci si trova molti carabidi interessanti:
C. alysidotis tanto per citarne uno.

A te cosa può interessare... :roll: :hi:

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Tc70


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MessaggioInviato: 09/07/2012, 13:23 
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Iscritto il: 02/10/2009, 17:40
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Località: Osimo
Nome: Alberto Strocchi
Di solito non sono sfacciato ... ma di fronte ad un piatto succulento cedo alle lusinghe!
Magari un esemplare solo ... lo scambierei volentieri SE, però, RIESCO A PROCURARTI QUALCOSA DI CUI AVRESTI PIACERE (possibilmente della mia zona ... ma non è detto che possa favorirti diversamente): per la serie CHIEDI E (forse) TI VERRA' DATO!
Grazie fin d'ora... ma attendo risposta!
Alberto


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MessaggioInviato: 09/07/2012, 16:14 
 

Iscritto il: 23/02/2011, 15:57
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Nome: fabrizio fabbriciani
Non pensavo di suscitare tanto interesse, perchè ritenevo la fieberi abbastanza comune almeno nel centro-nord.Comunque mi interesso di Carabus e cetonini. Magari ci sentiamo tramite mail o messaggio privato ,perchè in tutto Luglio spero che il numero di esemplari sia aumentato.
Ciao :hi:


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MessaggioInviato: 03/12/2012, 14:45 
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Nome: Alessio Morelli
In merito a questa discussione vorrei chiedere semplicemente a Fabrizio se poi la presenza di quella famosa macchia feltrosa bianca sull'articolazione femoro-tibiale, è stata confermata oppure no :roll: .
Sono veramente curioso di capire se questo carattere sia da prendere realmente in considerazione.
Grazie
:hi:


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MessaggioInviato: 04/12/2012, 18:01 
 

Iscritto il: 23/02/2011, 15:57
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Nome: fabrizio fabbriciani
Ciao, senza dubbio è un carattere da considerare, ma non è determinante.In molti esemplari,magari sfarfallati da più tempo,e quindi più "usurati" e meno evidente.Comunque aggiorno il numero di esemplari, che nel frattempo è cresciuto.Spero nella prossima estate di bissare quantomeno il risultato.


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MessaggioInviato: 04/12/2012, 20:42 
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Iscritto il: 23/06/2010, 19:05
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Località: Pescara
Nome: Alessio Morelli
Fabrizio, intanto grazie per la risposta,
volevo chiedertelo proprio perchè la P. fieberi non dovrebbe avere questo tipo di macchie sull'articolazione. Dutto Moreno in Coleotteri Cetoniidae d'Italia e la chiave dicotomica presente sul DVD Coleotteri Scarabeoidei d'Italia, prendono in riferimento questo carattere proprio per la distinzione da altre specie, nel caso sia presente o meno. Anche Piero mi pare che sia della stessa opinione:
Tenebrio ha scritto:
Io credo realmente che sia una fieberi e che la macchia chiara che si vede all'articolazione femore-tibia sia solo un riflesso. Però sarebbe il caso che Fabrizio ce lo confermasse.

La realtà da quello che deduco quindi è ben diversa :oops: , il ripresentarsi di questa particolarità in questa specie mi fa riflettere. Sono d'accordo con te che non sia determinante per l'identificazione, in questo caso ad esempio non c'è nessuno dubbio che si tratti di Potosia fieberi. I problemi però potrebbero benissimo sorgere con alcune sottospecie di Potosia cuprea, ci sono popolazioni come sappiamo che presentano caratteri intermedi e quindi, invece di facilitare l'identificazione, queste macchie potrebbero benissimo portare fuori strada... Non ho però ne tanti esemplari a disposizione (per ora), ne la conoscenza e l'esperienza per poter confermare questa mia ipotesi. Mi limito per adesso ad osservare esemplari di P. cuprea spp. (con macchie o senza macchie) provenienti da zone di transizione dell'Italia settentrionale tra cuprea, obscura e metallica, e (pochissimi) esemplari di P. cuprea cuprea dell'Italia centrale che presentano accenni di piccole macchie biache feltrose sia sulle elitre che sugli sterniti.

Ti faccio i miei complimenti e auguri per l'allevamento :ok:
:hi:


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