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Stenopterus rufus rufus (Linnaeus, 1767) Dettagli della specie

14.VI.2012 - ITALIA - Emilia-Romagna - BO, Budrio


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MessaggioInviato: 10/07/2012, 23:41 
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Julodis ha scritto:
I più grandi, sia maschi che femmine, raggiungono 26 mm, e spiccano sulla media degli altri, che si aggirano sui 18-22 mm. L'esemplare più piccolo è un maschio di 16 mm scarsi.

I miei (sei) vanno da 20 a 23 mm.

Julodis ha scritto:
Per curiosità sono andato a controllare i miei esemplari, la piccola parte che ho preparato della lunga serie che ho raccolto in Italia, Tunisia e Marocco (circa 700 esemplari).

:shock: Ma hai serie così lunghe di ogni specie, o è un caso eccezionale?

:hi:

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MessaggioInviato: 11/07/2012, 7:48 
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Nome: Maurizio Gigli
Daniele Maccapani ha scritto:
:shock: Ma hai serie così lunghe di ogni specie, o è un caso eccezionale?

:hi:

Ho detto 700, ma probabilmente erano di più, anche se molti sono ora in altre collezioni. Normalmente non ho serie così lunghe. In questo caso il numero notevole di individui è dovuto per la maggior parte ad una unica occasione, in cui ho raccolto circa 600 esemplari in meno di un'ora. Ma rappresentavano solo una frazione infinitesimale di quanti ce ne erano in giro. Ero a Maccarese, negli anni '80, e c'era una vera invasione di questa specie, che arrivava ovunque verso sera. Entravano nelle case in volo, se ne trovavano ovunque ci fossero luci accese, invadevano i ristoranti e pizzerie coi tavoli all'aperto, ecc. Ne hanno parlato pure i giornali e la tv, con servizi ovviamente tesi solo a fare notizia e disastrosi dal punto di vista scientifico. Ne avevano scritte di tutti i colori, sia sull'identità della specie, sia sulle abitudini e presunta pericolosità di questa. Per fortuna, dopo qualche giorno di panzane mediatiche, è intervenuto Giuseppe Carpaneto, con un articolo su un giornale (di cui non ricordo la testata, e che mi ero conservato ma non ritrovo) in cui spiegava correttamente di che specie si trattasse e di come fosse del tutto innocua per l'uomo. Peccato che la redazione, sempre per mania di sensazionalismo, invece di illustrare l'articolo con una foto di un Phyllognathus abbia preferito arricchirlo con quella di una Mantichora herculeana!

Comunque, un pomeriggio sono andato a Maccarese, che già allora era la mia località di ricerca preferita, e poco prima di sera mi sono trovato di fronte ad uno spettacolo incredibile e che non mi è mai più capitato: migliaia di Phyllognathus che accminavano ovunque sul terreno sabbioso! Sui campi coltivati, ed in quel momento liberi di vegetazione, sul margine della macchia mediterranea, sui sentieri e stradine sterrate, nelle zone scoperte dalla vegetazione in generale, era tutto un brulicare di queste bestie, tanto che bisognava stare attenti a dove si mettevano i piedi per non pestarli! In pochi minuti avevo riempito i barattoli che avevo con me e sono tornato alla macchina a prendere qualche altro contenitore, poi ho usato pure un barattolo di vetro trovato per terra lungo la strada. Non avendo più spazio ed avendo pure finito l'etere, ho desistito e mi sono messo a guardare che facevano. Oltre agli adulti, c'erano una infinità di mucchietti di terra (o meglio, di sabbia terrosa) sparsi su tutto il terreno, simili a mucchi delle talpe, ma in miniatura, che dovevano essere i punti da cui uscivano i Phyllognathus. In giro c'erano pure numerose larve all'ultimo stadio, che non si sa perchè uscivano dal terreno e cominciavano a strisciare sulla superficie. Con tutta quella roba in circolazione non potevano certo mancare i predatori, e oltre ad alcuni vertebrati (uccelli in particolare), c'erano le Campalita maderae che ne approfittavano per succhiarsi le larve, e gli Scarites buparius che andavano a caccia degli adulti. Insomma, un fenomeno indimenticabile per un entomologo, che temo non mi capiterà più di vedere. In tutta quella massa, i 600 individui che avevo preso non erano assolutamente niente. Diversi altri li ho poi raccolti morti nella stessa località qualche settimana dopo, finita l'esplosione demografica. Tolta questa occasione, ne ho trovati sempre individui isolati o pochi per volta, sparsi in varie località.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 11/07/2012, 8:16 
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Nome: Marcello Benelli
Si vede che alcune specie si caratterizzano per delle vere e proprie esplosioni demografiche che di tanto in tanto si verificano.
Mi ricordo che fenomeni del genere per esempio erano documentati dei maggiolini, da qualche parte ho letto che si pensava avessero delle fluttuazioni quinquennali o cosa del genere, ma io ne ho sempre trovati esemplari isolati.
Ho letto di tali invasioni in Alto Adige, con boschi interi a rischio per l'azione degli insetti.

Anche nei cerambicidi il fenomeno degli sfarfallamenti di massa è documentato; per esperienza personale posso dire che talvolta capita di imbattersi in vere e proprie "invasioni" di una certa specie che saturano un ambiente in un determinato momento, salvo sparire dopo pochi giorni e magari fare difetto anche negli anni a venire, nello stesso posto e nello stesso periodo.
Mi capitò tanti anni fa di imbattermi in una sfarfallata di oxymirus cursor per esempio, al Passo della Calla sopra Campigna (FC): in un bel giorno di sole di metà Giugno svolazzavano maschi ovunque, e le femmine si incontravano abbastanza facilmente su faggi e abeti morti a terra. Io e il mio amico Raffaele ne raccogliemmo una quindicina quel giorno: ebbene pur ritornando tutti gli anni nello stesso posto e nello stesso periodo vi assicuro che non ne ho più visto uno lì, ho raccolto una femmina su un tronco due anni fa ma dopo aver girato in abetina tutto il giorno...
Probabilmente tali sfarfallamenti potrebbero rappresentare una sorta di meccanismo di salvaguardia delle specie, o comunque di una determinata popolazione in un biotòpo altrimenti non so come giustificarli...voglio dire, se una specie è abbondante e satura un certo ambiente dovrebbe ricorrere sempre con le stesse infestazioni anno dopo anno, ma questi episodi ricorrono per quasi tutte le famiglie e non sono casi isolati, quindi la spiegazione deve essere più complessa.

Chissà che in Val Gardena non mi imbatta in una mega infestazione di pachyta lamed... :D

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MessaggioInviato: 11/07/2012, 8:52 
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Nome: Maurizio Gigli
In parte credo sia una strategia di sopravvivenza per spiazzare i predatori (ne abbiamo discusso a proposito del lungo ciclo vitale di certe cicale), in parte credo sia dovuto all'effetto combinato dei cicli vitali pluriennali e delle differenti condizioni climatiche e ambientali.

Entomarci ha scritto:
Chissà che in Val Gardena non mi imbatta in una mega infestazione di pachyta lamed... :D

Magari! Io non sono mai riuscito a vederne una!

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MessaggioInviato: 11/07/2012, 20:57 
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Nome: Daniele Maccapani
Cita:
vi capita mai di vedere per la prima un insetto in foto, pensare "che carino! come mi piacerebbe trovarlo..." e trovarlo il giorno stesso o nei giorni seguenti :hp: ?

A questo punto sembrerà tutta una storiella per prendervi in giro, ma vi assicuro che è vero! Oggi è successo ancora (quarta volta, quest'anno 8-)) :bpj!
Oggi ho visto per la prima volta il Chlorophorus sartor nella bellissima foto di Cosmin; poco fa stavo controllando ogni ombrellifera di Mesola per trovare altri Stenopterus rufus (manco uno :x!) e quando stavo tornando a casa, ormai senza speranza, ho trovato un'ultima pianta e guardandola con poca convinzione indovinate cosa ho trovato :mrgreen:
Non ho ancora la certezza assoluta, aspetto di poterlo preparare per gardarlo meglio, ma sembra proprio lui :sma:!!
:hj: :hi:

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MessaggioInviato: 11/07/2012, 21:04 
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Daniele Maccapani ha scritto:
per trovare altri Stenopterus rufus (manco uno :x!)


Se te ne servono alcuni dimmelo che te ne posso raccogliere un po', mi capita di incontrarli spesso. Se vuoi inoltre trovo abbastanza frequentemente lo S. ater ;)


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MessaggioInviato: 11/07/2012, 21:48 
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Nome: Daniele Maccapani
Andricus ha scritto:
Se te ne servono alcuni dimmelo che te ne posso raccogliere un po', mi capita di incontrarli spesso. Se vuoi inoltre trovo abbastanza frequentemente lo S. ater

Beh :oops:, non mi dispiacerebbe di certo! Di rufus spero di riuscire a trovarne qualcun'altro, avendo appurato che da me ci sono e che dovrebbe essere una bestia abbastanza comune, ma una coppia da una località diversa non farebbe male di sicuro. Invece l'ater è una specie che mi manca, quindi sarebbe ancor più gradito!
Nel caso come potrei ricambiare? Ti interessi di silfidi e vespidi, giusto :roll: (a proposito: non vedo l'ora di poter usare le tue chiavi per i silfidi :D).
:hi:

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MessaggioInviato: 12/07/2012, 0:16 
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Nome: Marco Selis
Daniele Maccapani ha scritto:
Ti interessi di silfidi e vespidi, giusto :roll:


Esatto, inoltre mi interesso un po' di Buprestidi :ok: Ma non devi preoccuparti di andarmeli a cercare, prendimeli solo se ti capita di incontrarli ;)

Probabilmente venerdì vado in una querceta dove trovo sempre gli Stenopterus, se ne raccolgo qualcuno ti faccio sapere in privato.


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MessaggioInviato: 12/07/2012, 0:27 
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Nome: Daniele Maccapani
Nessun problema: a parte i vespidi sono insetti che raccolgo anch'io (anche se da poco, infatti quasi tutti gli esemplari sono ancora indeterminati :sick:); ne ho già in esubero, soprattutto di silfidi... Comunque ci sentiremo in privato :ok:
Intanto grazie dell'interessamento :birra:
:hi:

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