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Sleepy Moose
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Inviato: 05/01/2011, 17:06 |
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Iscritto il: 21/05/2010, 23:05 Messaggi: 2980 Località: San Godenzo (FI)
Nome: Carlo Massarone
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All'inizio della mia esperienza entomologica (si parla di una trentina di anni fa - anno più, anno meno) utilizzavo etere solforico  perchè mi era più facile trovarlo. Ne imbevevo un batuffolo di cotone che mettevo in un barattolo di vetro (tipo quello da conserve) e con quello andavo a caccia. Dall'estate scorsa, quando ho ricominciato a cacciare, utilizzo l'etere acetico versato in poche gocce su strappi di carta igienica che metto nei flaconi che utilizzo. Per quanto riguarda l'etere acetico l'ho semplicemente chiesto alla farmacista di San Godenzo (è un paesino di 1.200 anime) la quale me lo ha procurato in due giorni dal suo laboratorio fornitore (ne ho preso un litro che penso mi possa bastare per diversi anni - spesa mi pare sui 18 Euro). Ovviamente la farmacista conosce la mia passione per cui non ha sollevato alcun problema sulla mia richiesta (poi sono anche il maresciallo dei CC del paese, quindi sa che non ne abuso  ). Per il materiale da mettere nei flaconi, dopo aver letto qui sul forum in merito all'utilizzo della carta igienica, devo dire che mi trovo benissimo con quella. L'unico inconveniente che ho riscontrato sinora è stato il cambio di colore di due Saperda scalaris catturate quest'estate in lombardia (si sono scurite molto); probabilmente perchè sono entrate in contatto diretto con la carta igienica imbevuta di etere (anche se non ne avevo messo che poche gocce). L'etere acetico, poi, ha il vantaggio di mantenere gli insetti morbidi.
_________________ Carlo Massarone
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Julodis
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Inviato: 06/01/2011, 16:56 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Sleepy Moose ha scritto: L'unico inconveniente che ho riscontrato sinora è stato il cambio di colore di due Saperda scalaris catturate quest'estate in lombardia (si sono scurite molto); probabilmente perchè sono entrate in contatto diretto con la carta igienica imbevuta di etere (anche se non ne avevo messo che poche gocce). L'etere acetico, poi, ha il vantaggio di mantenere gli insetti morbidi. Con le Saperda scalaris e punctata, Aromia moschata, Curculionidi come certi Lixus, ecc., o li metti singolarmente in barattoli con pochissimo etere che imbeve un po' di carta igienica, cotone o altro, separato dall'insetto da un pezzo di carta, in modo che non si bagni, o li metti direttamente in freezer (ma restano duri). Altrimenti i colori si perdono.
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Andricus
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Inviato: 06/01/2011, 20:40 |
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Iscritto il: 01/07/2010, 22:26 Messaggi: 5627 Località: Viterbo
Nome: Marco Selis
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Era tanto tempo che non visitavo questa sezione e non avevo visto le nuove risposte. Grazie a tutti per i preziosi consigli!
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Pactolinus
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Inviato: 06/01/2011, 21:10 |
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Iscritto il: 14/01/2010, 0:10 Messaggi: 3603 Località: Liguria, Genova
Nome: Giovanni Ratto
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Julodis ha scritto: Con le Saperda scalaris e punctata, Aromia moschata, Curculionidi come certi Lixus, ecc., o li metti singolarmente in barattoli con pochissimo etere che imbeve un po' di carta igienica, cotone o altro, separato dall'insetto da un pezzo di carta, in modo che non si bagni, o li metti direttamente in freezer (ma restano duri). Altrimenti i colori si perdono. ...Aggiungi anche le Hoplia... 
_________________ GiovanniPactolinus gigas (Paykull, 1811)
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Julodis
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Inviato: 06/01/2011, 22:04 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Pactolinus ha scritto: ...Aggiungi anche le Hoplia...  Vero, ma quelle spesso già quando le trovi hanno perso parte della copertura di squamette, purtroppo! 
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Sleepy Moose
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Inviato: 07/01/2011, 1:29 |
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Iscritto il: 21/05/2010, 23:05 Messaggi: 2980 Località: San Godenzo (FI)
Nome: Carlo Massarone
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Julodis ha scritto: Con le Saperda scalaris e punctata, Aromia moschata, Curculionidi come certi Lixus, ecc., o li metti singolarmente in barattoli con pochissimo etere che imbeve un po' di carta igienica, cotone o altro, separato dall'insetto da un pezzo di carta, in modo che non si bagni, o li metti direttamente in freezer (ma restano duri). Altrimenti i colori si perdono. Pactolinus ha scritto: ...Aggiungi anche le Hoplia... Cercherò di ricordarmene, GRAZIE MILLE. Con le poche altre Saperda scalaris, così come le poche Aromia moschata e le varie Hoplia che nel tempo ho catturato, non mi era mai capitato; si vede che sarò stato moooolto fortunato che gli insetti non sono venuti a contatto diretto con l'etere. 
_________________ Carlo Massarone
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mod54
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Inviato: 02/01/2012, 12:16 |
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Iscritto il: 29/12/2011, 16:00 Messaggi: 29 Località: Fondi (LT)
Nome: Pasqualino Velletri
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Julodis ha scritto: Se invece vuoi rimanere sul classico etil acetato, qui a Roma si trova in almeno due negozi di prodotti chimici, entrambi a poche centinaia di metri dall'Università La Sapienza, e quindi dalla Stazione Termini.. In merito sarebbe possibile conoscere l'indirizzo preciso? Da qualche mese lavoro a Roma da pendolare e di conseguenza mi sarebbe molto comodo, anche perchè lavoro a poche centinaia di metri da Termini. Visto che ci sono ne approfitto anche per chiedere se sempre a Roma ci sono negozi che trattano in generale materiale entomologico. Grazie.
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Julodis
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Inviato: 02/01/2012, 18:35 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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mod54 ha scritto: Julodis ha scritto: Se invece vuoi rimanere sul classico etil acetato, qui a Roma si trova in almeno due negozi di prodotti chimici, entrambi a poche centinaia di metri dall'Università La Sapienza, e quindi dalla Stazione Termini.. In merito sarebbe possibile conoscere l'indirizzo preciso? Da qualche mese lavoro a Roma da pendolare e di conseguenza mi sarebbe molto comodo, anche perchè lavoro a poche centinaia di metri da Termini. Visto che ci sono ne approfitto anche per chiedere se sempre a Roma ci sono negozi che trattano in generale materiale entomologico. Grazie. L'ho già scritto almeno un paio di volte, ma faccio prima a riscriverlo che a cercarlo: Laboratorio Vetrerie Scientifiche s.r.l. Via dei Luceri, 15 - 00185 Roma http://www.laboratoriovetreriescientifiche.itDonati Viale dell'Università, 11 - Roma http://www.cirodonati.comIl primo più economico, il secondo più fornito (pochi minuti l'uno dall'altro) Per il materiale entomologico a Roma c'è ben poco. Puoi provare da: Bertoni Fratelli Imbalsamatori Naturalisti Preparatori Piazza Dei Quiriti, 10 - 00192 Roma (RM) Ne approfitto per correggere un mio lapsus: Julodis ha scritto: Con le Saperda scalaris e punctata, Aromia moschata, Curculionidi come certi Lixus, ecc., o li metti singolarmente in barattoli con pochissimo etere che imbeve un po' di carta igienica, cotone o altro, separato dall'insetto da un pezzo di carta, in modo che non si bagni, o li metti direttamente in freezer (ma restano duri). Altrimenti i colori si perdono. Ovviamente l'Aromia moschata non c'entra niente. Pensavo alla Rosalia alpina e ho scritto un altro nome! 
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mod54
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Inviato: 02/01/2012, 19:40 |
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Iscritto il: 29/12/2011, 16:00 Messaggi: 29 Località: Fondi (LT)
Nome: Pasqualino Velletri
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Daniele Maccapani
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Inviato: 17/07/2012, 16:33 |
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4282 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
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Ho un dubbio che mi gira per la testa da diverso tempo: per quale ragione uccidendo un insetto con certe sostanze rimane morbido e facile da preparare, mentre usando altri metodi diventa rigido e impreparabile? Voglio dire, la rigidità dopo la morte, per quanto ne so (cioè poco), dipende dalla contrazione dei muscoli, che però dopo un po' dovrebbe cessare naturalmente... Come possono certe sostanze mantenere questa rigidità in modo indefinito (sempre che dipenda anche in questo caso dalla contrazione dei muscoli  ); un esempio che mi lascia perplesso è l'acetone: da quello che ho letto, usandolo per uccidere un insetto, questo rimane rigido, ma si può usare tranquillamente per conservare un insetto già morto senza che ne pregiudichi la "preparabilità"  ... Rileggendo quanto ho scritto mi accorgo di non essere stato chiarissimo, ma non riesco a spiegarmi meglio di così... Spero che qualcuno riesca lo stesso a capire cosa voglio dire Grazie in anticipo 
_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
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Julodis
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Inviato: 17/07/2012, 17:21 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Daniele Maccapani ha scritto: Ho un dubbio che mi gira per la testa da diverso tempo: per quale ragione uccidendo un insetto con certe sostanze rimane morbido e facile da preparare, mentre usando altri metodi diventa rigido e impreparabile? Voglio dire, la rigidità dopo la morte, per quanto ne so (cioè poco), dipende dalla contrazione dei muscoli, che però dopo un po' dovrebbe cessare naturalmente... Come possono certe sostanze mantenere questa rigidità in modo indefinito (sempre che dipenda anche in questo caso dalla contrazione dei muscoli  ); un esempio che mi lascia perplesso è l'acetone: da quello che ho letto, usandolo per uccidere un insetto, questo rimane rigido, ma si può usare tranquillamente per conservare un insetto già morto senza che ne pregiudichi la "preparabilità"  ... Rileggendo quanto ho scritto mi accorgo di non essere stato chiarissimo, ma non riesco a spiegarmi meglio di così... Spero che qualcuno riesca lo stesso a capire cosa voglio dire Grazie in anticipo  Credo semplicemente che dipenda da come muoiano: se coi muscoli rilassati, restano morbili, se coi mucoli contratti, no. Buttandoli nell'acetone o nell'alcool evidentemente contraggono i muscoli, agitandosi spasmodicamente (penso che lo faremmo anche noi, nella stessa situazione). Con i vapori di etere, evidentemente no.
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Daniele Maccapani
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Inviato: 17/07/2012, 18:09 |
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4282 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
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Cita: Credo semplicemente che dipenda da come muoiano: se coi muscoli rilassati, restano morbili, se coi mucoli contratti, no. Buttandoli nell'acetone o nell'alcool evidentemente contraggono i muscoli, agitandosi spasmodicamente (penso che lo faremmo anche noi, nella stessa situazione). Con i vapori di etere, evidentemente no. In effetti è l'ipotesi più ragionevole; ho sempre dato per scontato che dipendesse da qualche reazione chimica con la sostanza usata, così non mi è nemmeno passata per la testa l'idea più semplice... Grazie Maurizio 
_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
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Maurizio Bollino
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Inviato: 17/07/2012, 23:16 |
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8156 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
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Daniele Maccapani ha scritto: Cita: Credo semplicemente che dipenda da come muoiano: se coi muscoli rilassati, restano morbili, se coi mucoli contratti, no. Buttandoli nell'acetone o nell'alcool evidentemente contraggono i muscoli, agitandosi spasmodicamente (penso che lo faremmo anche noi, nella stessa situazione). Con i vapori di etere, evidentemente no. In effetti è l'ipotesi più ragionevole; ho sempre dato per scontato che dipendesse da qualche reazione chimica con la sostanza usata, così non mi è nemmeno passata per la testa l'idea più semplice... Grazie Maurizio  Non credo che il fenomeno dipenda da come muoiono, ma da cosa li fa morire. Avrei dovuto andare a ripescare il mio testo di Medicina legale, ma una ricerca in rete mi ha ugualmente aiutato a rinfrescare la memoria. Il rigor mortis è un irrigidimento muscolare post mortem che dipende da reazioni chimiche (formazione di ponti chimici irreversibili tra actina e miosina). Il rigor scompare con l'inizio della decomposizione per l'azione degli enzimi autolitici sulle cellule muscolari. Come tale, quindi, compare indipendentemente da come l'organismo muore. Però, se il tessuto è immerso (o l'insetto ucciso) in alcool, il rigor non è più reversibile perchè l'alcool (e presumo anche l'acetone) distrugge gli enzimi autolitici, e quindi impedisce di fatto il regredire del rigor. Avviene, in poche parole, ciò che in anatomia patologica e istologia si definisce fissazione del pezzo anatomico e/o istologico. A conferma di ciò, riporto ciò che mi ha detto Davide Sassi a proposito dei Chrysomelidae uccisi in alcool assoluto (quindi teoricamente IMPREPARABILI) per le loro indagini molecolari, e poi preparati dopo l'estrazione del DNA: "mai preparati insetti tanto morbidi!!!". Ciò perchè, evidentemente, gli enzimi proteolitici utilizzati per l'estrazione delle sequenze, agendo sulle fibre muscolari, rompono anche i legami chimici che determinano il rigor.
_________________ Maurizio Bollino
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Daniele Maccapani
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Inviato: 17/07/2012, 23:28 |
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4282 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
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Quindi se per ipotesi uccido un insetto con l'acetato di etile e, mentre è ancora in rigor mortis, lo immergo in alcol o acetone, dovrebbe rimanere comunque impreparabile, giusto?
_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
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Maura
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Inviato: 17/07/2012, 23:50 |
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Iscritto il: 09/07/2011, 13:43 Messaggi: 2210 Località: Marmirolo (MN)
Nome: Maura Bocci
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Maurizio Bollino ha scritto: Non credo che il fenomeno dipenda da come muoiono, ma da cosa li fa morire. Avrei dovuto andare a ripescare il mio testo di Medicina legale, ma una ricerca in rete mi ha ugualmente aiutato a rinfrescare la memoria. Il rigor mortis è un irrigidimento muscolare post mortem che dipende da reazioni chimiche (formazione di ponti chimici irreversibili tra actina e miosina). Il rigor scompare con l'inizio della decomposizione per l'azione degli enzimi autolitici sulle cellule muscolari. Come tale, quindi, compare indipendentemente da come l'organismo muore. Però, se il tessuto è immerso (o l'insetto ucciso) in alcool, il rigor non è più reversibile perchè l'alcool (e presumo anche l'acetone) distrugge gli enzimi autolitici, e quindi impedisce di fatto il regredire del rigor. Avviene, in poche parole, ciò che in anatomia patologica e istologia si definisce fissazione del pezzo anatomico e/o istologico. A conferma di ciò, riporto ciò che mi ha detto Davide Sassi a proposito dei Chrysomelidae uccisi in alcool assoluto (quindi teoricamente IMPREPARABILI) per le loro indagini molecolari, e poi preparati dopo l'estrazione del DNA: "mai preparati insetti tanto morbidi!!!". Ciò perchè, evidentemente, gli enzimi proteolitici utilizzati per l'estrazione delle sequenze, agendo sulle fibre muscolari, rompono anche i legami chimici che determinano il rigor.
Eccellente spiegazione La domanda ora è: esiste qualche sostanza alla portata di tutti che possa avere lo stesso effetto di questi enzimi proteolitici e quindi rendere gli esemplari "rigidi" di nuovo preparabili?
_________________ Maura (Mitakuye oyasin)
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