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Daniele Maccapani
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Inviato: 15/09/2012, 14:27 |
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4282 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
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Grazie mille a tutti per gli utili quanto interessanti contributi Vorrei chiedere un chiarimento su un'affermazione di Giancarlo: gian ha scritto: In ogni modo non mi farei troppi problemi sulla non corrispondenza del rango in cui si colloca il taxon, in quanto possono esserci differenti posizioni secondo l'autore. Importante, invece, è la paternità della descrizione del taxon, a prescindere dalla posizione in cui è messo (tribù, sottofamiglia, ecc.) in quanto da essa si può risalire facilmente al gruppo a cui fa riferimento il taxon in differenti alberi tassonomici. Non so se ho capito cosa vuoi dire... Significa che l'autore di un Taxon non cambia quando ne viene cambiato il rango? Cioè, tato per capirci  , se nel 1900 Pinco descrive la famiglia Cosidae (quindi Cosidae Pinco, 1900) e nel 2000 Pallino declassa tale famiglia a sottofamiglia, questa verrà indicata come Cosinae Pinco,1900 o come Cosinae Pallino, 2000 Grazie, 
_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
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gomphus
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Inviato: 15/09/2012, 14:49 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
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Daniele Maccapani ha scritto: Grazie mille a tutti per gli utili quanto interessanti contributi Vorrei chiedere un chiarimento su un'affermazione di Giancarlo: gian ha scritto: In ogni modo non mi farei troppi problemi sulla non corrispondenza del rango in cui si colloca il taxon, in quanto possono esserci differenti posizioni secondo l'autore. Importante, invece, è la paternità della descrizione del taxon, a prescindere dalla posizione in cui è messo (tribù, sottofamiglia, ecc.) in quanto da essa si può risalire facilmente al gruppo a cui fa riferimento il taxon in differenti alberi tassonomici. Non so se ho capito cosa vuoi dire... Significa che l'autore di un Taxon non cambia quando ne viene cambiato il rango? Cioè, tanto per capirci  , se nel 1900 Pinco descrive la famiglia Cosidae (quindi Cosidae Pinco, 1900) e nel 2000 Pallino declassa tale famiglia a sottofamiglia, questa verrà indicata come Cosinae Pinco,1900 o come Cosinae Pallino, 2000 Grazie, ciao daniele non solo l'autore di un taxon non cambia quando ne viene cambiato il rango... ma in base al principio di coordinazione, lo stesso è considerato autore anche di tutti i taxa coordinati, ossia che differiscono solo per la desinenza, anche se questi all'epoca non esistevano; cioè, se pinco nel 1900 descrive la famiglia Cosidae e pallino nel 2000 la divide in sottofamiglie, tribù e sottotribù e la assegna a una superfamiglia a sé, pinco (1900) è ritenuto l'autore anche di sottofamiglia Cosinae, tribù Cosini e sottotribù Cosina, nonché della superfamiglia Cosoidea in pratica: l'autore della fam. Carabidae, all'epoca non ulteriormente suddivisa, né raggruppata con altre, è ritenuto essere nella stessa data anche l'autore di Caraboidea, Carabinae, Carabini e Carabina così come per lo stesso principio, linneo, autore del gen. Carabus (in cui c'era dentro di tutto) è anche l'autore del sottogenere Carabus s. str., che alla sua epoca come tale non esisteva
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Daniele Maccapani
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Inviato: 15/09/2012, 16:09 |
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4282 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
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_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
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gian
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Inviato: 15/09/2012, 20:02 |
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Iscritto il: 30/07/2009, 21:12 Messaggi: 97 Località: Sarroch
Nome: Giancarlo Dessì
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Daniele, ha già risposto in modo esaustivo Gomphus. La materia è alquanto complessa ed è trattata nel Codice Internazionale di Nomenclatura Zoologica (lo trovi qui: http://www.iczn.org). Io aggiungerei una considerazione che serve a dare una interpretazione del concetto di classificazione differenze da quello che comunemente siamo portati a fare. Possiamo considerare la classificazione come un sistema gerarchico di "archiviazione" dinamico in cui ogni oggetto, il taxon, è a sua volta un archivio contenente altri oggetti (taxa di rango inferiore). Dal momento che la gerarchia della classificazione deve basarsi sulle relazioni filogenetiche e la cladistica è una scienza tutt'altro che esatta, la tassonomia è un continuo work in progress, ovvero l'albero tassonomico viene continuamente rielaborato alla luce delle nuove acquisizioni dall'analisi cladistica. Gli oggetti (i taxa) vengono perciò continuamente riordinati esattamente come si fa nel riordino di un archivio per renderlo più funzionale e razionale. La nuova classificazione pertanto non va a sostituire una classificazione "errata", semplicemente si sostituisce come classificazione più razionale. L'oggetto, tuttavia, non perde la sua identità e come tale l'autore che l'ha definito attraverso una descrizione ne mantiene la paternità. La citazione dell'autore pertanto resta sempre valida a prescindere dal nome e dal rango che si attribuisce al taxon che ha descritto perché ha la paternità della descrizione. Se così non fosse, i vari Linneo, Meigen, Rondani ecc. sarebbero ormai scomparsi dal panorama della nomenclatura zoologica. I casi in cui un autore perde la paternità di un taxon si riducono per lo più ai seguenti: A) quando il taxon viene descritto sulla base di un lectotipo nuovo che va a sostituire un lectotipo perso o inesistente (eventualmente qualcuno può essere più chiaro di me in proposito). Ciò equivalente ad una drastica "riclassificazione" che "annulla" del tutto la vecchia descrizione B) quando il taxon viene "sinonimizzato" a seguito di una revisione tassonomica ovvero si stabilisce che quel taxon diventa da quel momento un "doppione" in quanto l'esemplare o gli esemplari descritti vengono incorporati in un taxon già descritto in precedenza. Il nome resta valido (con relativa paternità) ma in pratica non viene più usato in quanto ridotto a sinonimo minore di un nome che ha già una sua paternità (questa mantiene la priorità secondo un criterio cronologico). C) quando il taxon viene "annullato" in quanto si stabilisce che gli esemplari descritti in una classificazione in realtà appartenevano ad un taxon già descritto in precedenza. Il nome (e relativa paternità) in questo caso non è un sinonimo e diventa "non valido". Resta citato in letteratura come nome non valido.
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gian
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Inviato: 15/09/2012, 20:04 |
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Iscritto il: 30/07/2009, 21:12 Messaggi: 97 Località: Sarroch
Nome: Giancarlo Dessì
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gomphus
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Inviato: 15/09/2012, 21:22 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
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gian ha scritto: ... I casi in cui un autore perde la paternità di un taxon si riducono per lo più ai seguenti: A) quando il taxon viene descritto sulla base di un lectotipo nuovo che va a sostituire un lectotipo perso o inesistente (eventualmente qualcuno può essere più chiaro di me in proposito). Ciò equivalente ad una drastica "riclassificazione" che "annulla" del tutto la vecchia descrizione B) quando il taxon viene "sinonimizzato" a seguito di una revisione tassonomica ovvero si stabilisce che quel taxon diventa da quel momento un "doppione" in quanto l'esemplare o gli esemplari descritti vengono incorporati in un taxon già descritto in precedenza. Il nome resta valido (con relativa paternità) ma in pratica non viene più usato in quanto ridotto a sinonimo minore di un nome che ha già una sua paternità (questa mantiene la priorità secondo un criterio cronologico). C) quando il taxon viene "annullato" in quanto si stabilisce che gli esemplari descritti in una classificazione in realtà appartenevano ad un taxon già descritto in precedenza. Il nome (e relativa paternità) in questo caso non è un sinonimo e diventa "non valido". Resta citato in letteratura come nome non valido. l'esposizione mi sembra un tantino confusa  ... ora però sto per cenare  , a dopo
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gian
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Inviato: 15/09/2012, 22:05 |
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Iscritto il: 30/07/2009, 21:12 Messaggi: 97 Località: Sarroch
Nome: Giancarlo Dessì
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accidenti, spero si tratti solo di confusione da eccesso di sintesi e di non aver riportato vere e proprie corbellerie, perché altrimenti significa che ho preso lucciole per lanterne 
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gomphus
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Inviato: 15/09/2012, 23:44 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
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gian ha scritto: accidenti, spero si tratti solo di confusione da eccesso di sintesi e di non aver riportato vere e proprie corbellerie... beh, io non volevo usare quel termine  , ma in effetti qualche c(orbelleri)a c'è più che da confusione da eccesso di sintesi, si tratta di confusione da... confusione, vediamo se riesco a spiegarmi in modo comprensibile senza dire troppe ******* a mia volta in sostanza, ci sono due concetti che, a dispetto dei nostri sforzi per stabilire fra di essi una corrispondenza, e della nostra tendenza a confonderli e sovrapporli, restano due cose sostanzialmente diverse una cosa è quello che noi cerchiamo di definire come "specie" in senso biologico, ossia secondo i criteri "canonici" un complesso di individui geneticamente omogenei, interfertili e (almeno in condizioni naturali) in qualche modo riproduttivamente isolati rispetto ad altre popolazioni... concetto in effetti assai più difficile da definire di quanto si ritenesse un tempo e altra cosa è la "specie" dal punto di vista nomenclatoriale, quello che il codice definisce "taxon nominale del gruppo specie" (comprendente anche la sottospecie), ossia un binomio (nel caso della sottospecie un trinomio) che nelle nostre intenzioni "etichetta" una delle specie in senso biologico di cui sopra la "specie" in base al codice viene creata attraverso una descrizione su una pubblicazione scientifica, e prende l'autore e la data che risultano dalla pubblicazione medesima (nel caso di data non indicata o incerta, prende la data della prima prova sicura dell'avvenuta pubblicazione del lavoro) la corrispondenza con la "specie" che riteniamo esista in natura è definita attraverso un "tipo portanome", ossia un esemplare o una serie di esemplari (sintipi); in pratica, si considerano appartenenti alla stessa specie tutti gli individui che allo stato attuale delle nostre conoscenze risultano conspecifici con il tipo portanome ovviamente, può succedere che due o più specie descritte da differenti autori, o anche dallo stesso, a uno studio più approfondito risultino appartenere alla medesima specie (per mancata conoscenza di un precedente lavoro altrui, per errata valutazione della variabilità o del dimorfismo sessuale, etc), e vengano poste in sinonimia, in base al principio di priorità: il nome valido è quello stabilito per primo (almeno in linea generale  ) e lo stesso vale se due autori diversi chiamano due specie differenti con lo stesso nome, es. Carabus depressusquesto però non intacca la "paternità" del nome "decaduto", che anche se non è più il "nome valido", rimane un "nome disponibile" in nomenclatura, il cui autore rimane invariato, insieme con la data; tanto più che di regola, le sinonimie sono "soggettive" in quanto i rispettivi taxa nominali sono stati stabiliti su differenti tipi portanome, e non è infrequente il caso di specie poste in sinonimia, che a seguito di studi più approfonditi si vedono restituire piena validità e anche se il "senso" attribuito a un taxon nominale cambia (ad es. per la riscoperta del tipo portanome creduto disperso, che ripristina il senso originale; o al contrario per la fissazione di un neotipo che, in contrasto con il senso originale voluto dall'autore, codifica quello che si accorda con l'uso predominante), la sua paternità rimane quella gli unici casi in cui un autore perde la paternità di un nome sono: - se l'attribuzione all'autore stesso si rivela erronea, ad es. se si scopre che l'autore stesso aveva semplicemente riportato una precedente descrizione di un altro autore, rimasta a lungo sconosciuta, oppure che l'autore era semplicemente l'editor di un'opera al cui interno la descrizione del nuovo taxon è chiaramente attribuita a un autore differente - oppure se il nome stesso cessa di esistere, in quanto soppresso per decisione della commissione internazionale di nomenclatura, o se la commissione stessa decide che l'intero lavoro in cui il nome è stato stabilito è soppresso, oppure da considerarsi non pubblicato (non è la stessa cosa... ma questa è un'altra questione)
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gian
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Inviato: 15/09/2012, 23:57 |
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Iscritto il: 30/07/2009, 21:12 Messaggi: 97 Località: Sarroch
Nome: Giancarlo Dessì
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chapeau, vado ad eclissarmi per il prossimo mezzo secolo sperando di schiattare nel frattempo 
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gian
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Inviato: 16/09/2012, 0:06 |
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Iscritto il: 30/07/2009, 21:12 Messaggi: 97 Località: Sarroch
Nome: Giancarlo Dessì
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gomphus ha scritto: questo però non intacca la "paternità" del nome "decaduto", che anche se non è più il "nome valido", rimane un "nome disponibile" in nomenclatura, il cui autore rimane invariato, insieme con la data non sono sicuro di aver capito bene, provo a fare un esempio: Tizio descrive una specie X ma il nome "decade" per un qualche motivo. Successivamente Caio usa lo stesso nome per una nuova descrizione che fa riferimento a tipi differenti, la paternità resta di Caio? ho capito bene o forse è il caso che vada a dormire? 
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Julodis
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Inviato: 16/09/2012, 8:17 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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gian ha scritto: non sono sicuro di aver capito bene, provo a fare un esempio: Tizio descrive una specie X ma il nome "decade" per un qualche motivo. Successivamente Caio usa lo stesso nome per una nuova descrizione che fa riferimento a tipi differenti, la paternità resta di Caio? ho capito bene o forse è il caso che vada a dormire?  A quanto ne so (abbastanza poco, per la verità) se Caio usasse lo stesso nome (ovviamente di genere e specie) di una specie "decaduta" descritta da Tizio, non farebbe altro che ricadere in un caso di omonimia, per risolvere il quale dovrebbe pubblicare un secondo lavoro in cui attribuisce un nuovo nome, che sarà quello valido (mantenendone la "paternità"), altrimenti chiunque si accorga dell'omonimia potrebbe assegnare a questa specie un altro nome (e ne diventerebbe l'autore). Ovviamente tutto questo se con la frase "descrizione che fa riferimento a tipi differenti" intendi la descrizione di una specie diversa. Se invece intendevi che Caio ridescrive con lo stesso nome la stessa specie di Tizio facendo riferimento a un diverso esemplare che utilizza come tipo (perchè l'originale olotipo è andato perso), allora credo che non sia altro che la designazione di un lectotipo, e la paternità della specie resta di Tizio. Ma essendo una specie "decaduta" non capisco a che cosa servirebbe tutto questo.
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gian
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Inviato: 16/09/2012, 9:12 |
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Iscritto il: 30/07/2009, 21:12 Messaggi: 97 Località: Sarroch
Nome: Giancarlo Dessì
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Julodis ha scritto: gian ha scritto: Ovviamente tutto questo se con la frase "descrizione che fa riferimento a tipi differenti" intendi la descrizione di una specie diversa. Si, mi riferivo a questo! cercavo di capire se (e qui rischio ancora di generare confusione) se in sostanza e in parole molto molto molto povere si diventa "proprietari" di un nome una volta coniato a prescindere dai contesti. Grazie
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gomphus
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Inviato: 16/09/2012, 14:35 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
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ciao giancarlo con "decaduto" intendevo un nome che diviene sinonimo di un altro più antico che si riferisce alla stessa specie; il nome più recente non è più quello "valido" per la specie (a meno che la sinonimia non venga successivamente smentita), ma rimane un nome "disponibile" con l'autore e la data originali, tant'è vero che se un altro autore conia per una sua nuova specie un nome identico, quest'ultimo diviene invalido per omonimia, e non conta che l'omonimo più antico a sua volta sia un nome non valido in quanto sinonimo di un altro l'autore, una volta coniato e validamente pubblicato un nome, ne diviene appunto "l'autore"  , ma non "il proprietario"  , infatti neanche all'autore è concesso modificare o sostituire un nome una volta stabilito (per improprietà di significato o qualsiasi altro motivo), tranne i casi elencati dal codice nei quali è previsto un cambiamento obbligatorio
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gian
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Inviato: 16/09/2012, 14:47 |
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Iscritto il: 30/07/2009, 21:12 Messaggi: 97 Località: Sarroch
Nome: Giancarlo Dessì
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gomphus ha scritto: ciao giancarlo con "decaduto" intendevo un nome che diviene sinonimo di un altro più antico che si riferisce alla stessa specie; il nome più recente non è più quello "valido" per la specie (a meno che la sinonimia non venga successivamente smentita), ma rimane un nome "disponibile" con l'autore e la data originali, tant'è vero che se un altro autore conia per una sua nuova specie un nome identico, quest'ultimo diviene invalido per omonimia, e non conta che l'omonimo più antico a sua volta non sia un nome valido in quanto sinonimo di un altro l'autore, una volta coniato e validamente pubblicato un nome, ne diviene appunto "l'autore"  , ma non "il proprietario"  , infatti neanche all'autore è concesso modificare o sostituire un nome una volta stabilito (per improprietà di significato o qualsiasi altro motivo), tranne i casi elencati dal codice nei quali è previsto un cambiamento obbligatorio Premesso che ormai stiamo sforando (per causa mia) rispetto al topic iniziale, sei stato chiarissimo. In effetti, anche se mi sono espresso molto male, quanto dici converge con l'idea che mi ero fatto in proposito della validità di un nome sinonimizzato e, quindi, della paternità dell'autore (associata al nome). Sorvoliamo sul termine "proprietario", l'avevo usato per ridurre ai minimi termini il concetto anche se impropriamente. Grazie per il chiarimento.
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Daniele Maccapani
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Inviato: 17/09/2012, 12:39 |
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4282 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
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Grazie mille a Maurizio e Giancarlo per gli interessantissimi contributi 
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