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Maurizio Bollino
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Inviato: 30/09/2012, 22:25 |
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8156 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
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Nomas ha scritto: Il lavoro che parla di G. jucunda non è quello che ho indicato nel post ma bensì il seguente: Beenen R., 2007 - Revisional notes on Galeruca 6: the species group of Galeruca interrupta (Coleoptera, Chrysomelidae). Entomol. Blätt. 102: 157–164. Che provvedo a includere....
_________________ Maurizio Bollino
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ghebo
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Inviato: 01/10/2012, 9:43 |
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28 Messaggi: 2641
Nome: Leonida GRAZIOLI
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Se può essere d’aiuto a trovare qualche altro segno distintivo della specie, questa mattina ho tolto l’esemplare dal freezer, ripulito e, malgrado la giornata coperta, rifotografato alla luce del sole. Buona giornata a tutti. Leonida
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Glaphyrus
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Inviato: 01/10/2012, 10:29 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28 Messaggi: 3223
Nome: Marco Uliana
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Pur non essendo un esperto di crisomelidi bazzico in questa zona da quando sono nato: le uniche Galeruca che ci sono sono la G. rufa (completamente diversa), G. tanaceti e G. pomonae (meno comune della precedente). Visto l'habitus e il colore, non avrei dubbi a dire che si tratta di quest'ultima.
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Andrea Pergine
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Inviato: 01/10/2012, 10:52 |
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Iscritto il: 22/05/2009, 21:00 Messaggi: 2752 Località: Pergine Valsugana (TN)
Nome: Andrea Carlin
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_________________ Andrea Carlin, Pergine Valsugana (TN) carlin.andrea(AT)gmail.com
Nota: tutti gli esemplari inseriti nelle discussioni aperte da me sono da ritenere "Andrea Carlin legit" se non diversamente specificato.
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ghebo
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Inviato: 01/10/2012, 12:02 |
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28 Messaggi: 2641
Nome: Leonida GRAZIOLI
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enneaccatre ha scritto: Invece il mio quinto virgola quarantacinque senso mi dice piuttosto serenamente" Galeruca pomonae"! risparmiandomi la fatica di alzarmi e prendere il lavoro di Beenen!  (...anche se quel granellino di quarzo galeotto sembra messo lì per nascondere il carattere più importante)! Per completezza e per rispondere a Davide ho eseguito anche tre immagini del pronoto, dall’una e dall’altra parte, togliendo “quel granellino di quarzo galeotto” che non consentiva di apprezzare un particolare importante per la detrerminazione del soggetto. Al di là questo vi ringrazio tutti per l’animata partecipazione a questa discusione Ciao Leonida
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enneaccatre
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Inviato: 01/10/2012, 19:14 |
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Iscritto il: 03/07/2009, 21:19 Messaggi: 417 Località: Castelmarte (CO)
Nome: davide sassi
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Leonida, l'inquadratura giusta è dall'alto come nella foro che hai postato alle 8.43, ma prendendo più di piatto gli angoli anteriori del pronoto, in modo che si veda meglio la profondità dell'impressione in cui sono accolti. Sulle ultime foto che hai caricato la luce troppo diretta non aiuta a valutare bene. Visto che il soggetto ti ispira, magari hai voglia di fare un ultimo scatto! 
_________________ "Non credo in Adamo ed Eva, credo nelle scimmie" (Ilaria, 8 anni)
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ghebo
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Inviato: 01/10/2012, 20:17 |
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28 Messaggi: 2641
Nome: Leonida GRAZIOLI
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enneaccatre ha scritto: Leonida, l'inquadratura giusta è dall'alto come nella foro che hai postato alle 8.43, ma prendendo più di piatto gli angoli anteriori del pronoto, in modo che si veda meglio la profondità dell'impressione in cui sono accolti. Sulle ultime foto che hai caricato la luce troppo diretta non aiuta a valutare bene. Visto che il soggetto ti ispira, magari hai voglia di fare un ultimo scatto!  Ci proverò! Tieni, però, presente che come fotografo non sono un granchè. Ciao Leonida
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Nomas
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Inviato: 01/10/2012, 21:34 |
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Iscritto il: 17/07/2011, 15:03 Messaggi: 411 Località: Abbiategrasso
Nome: Renato Regalin
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Per Andrea: la Galeruca dahli, se non ricordo male, è presente nella Venezia Giulia: dal golfo di Trieste sino alle foci del Timavo (senz'altro ne parla il Muller ne 'I Coleotteri della Venezia Giulia'). Un ulteriore segnalazione riguarda la Lombardia, ma è da confemare. Le conoscenze sulle specie di Galeuca presenti nel nostro Paese, sono scarse e i dati noti talvolta sono frutto di determinazioni errate. Se qualcuno volesse studiare questo genere farebbe un'opera meritoria. Credo che l'approccio migliore allo studio di questo gruppo sia adottando il metodo di Descartes. Ovvero esaminare e distinguere la specie come Galeruca sp. A, G. sp. B, G. sp, C, ecc. Poi studiare i tipi dei taxa possibili e dare così un nome alle bestiole. Le evidenze del metodo cartesiano, nello studio dei generi di Clitrini critici, sinora, non mi hanno mai tradito. Ciao, Renato 
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ghebo
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Inviato: 02/10/2012, 15:39 |
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28 Messaggi: 2641
Nome: Leonida GRAZIOLI
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enneaccatre ha scritto: Leonida, l'inquadratura giusta è dall'alto come nella foro che hai postato alle 8.43, ma prendendo più di piatto gli angoli anteriori del pronoto, in modo che si veda meglio la profondità dell'impressione in cui sono accolti. Sulle ultime foto che hai caricato la luce troppo diretta non aiuta a valutare bene. Visto che il soggetto ti ispira, magari hai voglia di fare un ultimo scatto!  Ecco le immagini! Con i mezzi a disposizione e le mie modeste capacità è quanto di meglio potessi realizzare Ciao Leonida
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Nomas
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Inviato: 02/10/2012, 16:16 |
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Iscritto il: 17/07/2011, 15:03 Messaggi: 411 Località: Abbiategrasso
Nome: Renato Regalin
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Bravo Leonida, ora è tutto più chiaro. Il “quinto virgola quarantacinque senso” di Davide ci ha visto giusto: Galeruca pomonae. Ciao, Renato 
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ghebo
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Inviato: 02/10/2012, 17:18 |
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28 Messaggi: 2641
Nome: Leonida GRAZIOLI
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Grazie mille Renato. Un grazie particolare al “quinto virgola quarantacinque senso” di Davide che ha insistito nell’argomento. E perchè no, al fiuto istintivo di Maura. Insomma! Grazie a tutti coloro che hanno partecipato a questa discussione Cordiali saluti a tutti, Leonida
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enneaccatre
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Inviato: 03/10/2012, 8:38 |
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Iscritto il: 03/07/2009, 21:19 Messaggi: 417 Località: Castelmarte (CO)
Nome: davide sassi
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Nomas ha scritto: Le conoscenze sulle specie di Galeuca presenti nel nostro Paese, sono scarse e i dati noti talvolta sono frutto di determinazioni errate. Se qualcuno volesse studiare questo genere farebbe un'opera meritoria. : Renato, in realtà il moschettiere che dovrà (dovrebbe) mettere mano alle Galeruca italiane esiste già, ed è il nostro Matteo Montagna. Gli ho rotto talmente le scatole che un paio di anni fa si è portato a casa tutte le Galeruca del Museo di Verona, che da allora però giacciono inoperose in qualche sottoscala del suo nuovo nido. Purtroppo la fregola del molecolare rallenta di brutto la partenza di quella che sarebbe un ottimo contributo alla conoscenza dei crisomelidi italiani. Punzecchialo un po' anche tu quando lo senti!  Davide
_________________ "Non credo in Adamo ed Eva, credo nelle scimmie" (Ilaria, 8 anni)
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Maurizio Biondi
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Inviato: 03/10/2012, 14:04 |
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Iscritto il: 23/09/2012, 17:41 Messaggi: 63 Località: L'Aquila
Nome: Maurizio Biondi
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Voglio pungolare anche io Matteo con due riflessioni: 1. Le migliori analisi biomolecolari sono quelle che partono da una profonda conoscenza della morfologia dei soggetti studiati, dalla quale non possono prescindere....altrimenti rischiano di essere solo un esercizio "metodologico"; 2. Non va assolutamente dimenticato che la "sintesi" di una qualsiasi sequenza nucleotidica, e non, si esprime nella realtà in un insieme di caratteri morfologici ed anatomici che sono la vera chiave interpretativa di un preciso percorso adattativo. Non è assolutamente il caso di Matteo, che conosco bene, ma molti biomolecolari di ultima generazione si districano molto bene tra sequenze, allineamenti, statistica degli alberi filogenetici ecc., ma troppo spesso hanno difficoltà a riconoscere un ragno da un insetto. Sono assolutamente a favore delle indagini biomolecolari, questo sia ben chiaro! Ma come qualsiasi altro approccio devono essere condotte con discernimento ed equilibrio. Non dimentichiamo infatti tanta malainformazione scaturita in passato da analisi elettroforetiche un po' troppo precipitose. Forse ho un po' esagerato........ma la realtà non è poi così diversa!
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Maw89
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Inviato: 03/10/2012, 14:14 |
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Iscritto il: 08/06/2009, 0:06 Messaggi: 3415 Località: Feltre(BL)
Nome: Nicola Dal Zotto
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Maurizio Biondi ha scritto: Voglio pungolare anche io Matteo con due riflessioni: 1. Le migliori analisi biomolecolari sono quelle che partono da una profonda conoscenza della morfologia dei soggetti studiati, dalla quale non possono prescindere....altrimenti rischiano di essere solo un esercizio "metodologico"; 2. Non va assolutamente dimenticato che la "sintesi" di una qualsiasi sequenza nucleotidica, e non, si esprime nella realtà in un insieme di caratteri morfologici ed anatomici che sono la vera chiave interpretativa di un preciso percorso adattativo. Non è assolutamente il caso di Matteo, che conosco bene, ma molti biomolecolari di ultima generazione si districano molto bene tra sequenze, allineamenti, statistica degli alberi filogenetici ecc., ma troppo spesso hanno difficoltà a riconoscere un ragno da un insetto. Sono assolutamente a favore delle indagini biomolecolari, questo sia ben chiaro! Ma come qualsiasi altro approccio devono essere condotte con discernimento ed equilibrio. Non dimentichiamo infatti tanta malainformazione scaturita in passato da analisi elettroforetiche un po' troppo precipitose. Forse ho un po' esagerato........ma la realtà non è poi così diversa! Da biotec non posso che concordare;) Anche se a noi non han mai insegnato nulla che non riguardi sequenze e tecniche Giusto un po di nozioni sulla struttura di batteri e virus... ma solo perché ci serviva per capire come utilizzarli...
_________________ Nicola Dal Zotto
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