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Acmaeodera (Acmaeotethya) quadrizonata Abeille, 1891 - Buprestidae

4.VI.2007 - GRECIA - EE, Peloponneso-Sparti, Mistras, 450 m


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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Acmaoedera quadrizona ??
MessaggioInviato: 11/02/2010, 3:52 
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25
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Nome: Vinicio Salami
Maurizio Bollino ha scritto:
...ma per ottenerle dovrei preparare 10 esemplari a sera, invece dei 40-50 attuali (e considera che preparo anche Lepidotteri, oltre ai 40-50 coleotteri....)


figurati che io non riesco mai a preparare più di 4/5 bestie a sera...naturalmente lo faccio davanti al pc, col tv acceso e mentre gironzolo per i forum (oltre che di entomologia mi interesso di tv satellitare e sono nello staff di tante board, nelle quali devo dare il mio contributo quotidiano, almeno di presenza).
per fortuna non tengo grosse serie di animali della stessa specie (1 o 2 coppie al massimo), salvo che per quelle molto variabili, specialmente se prese in località diverse e per quelle particolarmente "eclatanti".
in questi giorni sono un tantino incasinato perchè ho ricevuto del materiale del Caucaso e mi ritrovo con "troppi" Carabus da preparare (alcune razze di Archiplectes hanno la caratteristica di vantare una vasta gamma di colori, dal nero, al blu, al violetto al verde rame ed al bronzo).
verrebbe la voglia di tenerli tutti. :ses
inoltre lo devo fare con una certa sollecitudine per valutare quante bestie posso inserire in collezione e quante ne posso scambiare; il tutto in funzione di quanti esemplari sono perfetti e quanti da eliminare; per essere sicuro di quello che faccio devo smontare tutte le buste...sono un po' in affanno.

:to: :to:

P.S. la stessa cosa non mi succede con i trechini, che preparo con estrema velocità (sempre se uccisi a dovere).


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MessaggioInviato: 11/02/2010, 8:14 
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Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
io preparo abbastanza bene, ma nopn credo che la preparazione sia una cosa da fare maniacalmente, perchè serve a far vedere bene l'esemplare, quindi,in genere non preparo con la precisione di un certosino, Maurizio (Bollino) per la preparazione, rivolgiti a un orafo! :gh: , e adesso forse è meglio se vado a scuola :mrgreen:

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Riccardo Poloni
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MessaggioInviato: 11/02/2010, 8:18 
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31
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Nome: Maurizio Bollino
dadopimpi ha scritto:
Maurizio (Bollino) per la preparazione, rivolgiti a un orafo!

:? :? :? :? :?

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Maurizio Bollino


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 Oggetto del messaggio: Re: Acmaoedera quadrizona ??
MessaggioInviato: 11/02/2010, 9:32 
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Iscritto il: 08/06/2009, 0:06
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Nome: Nicola Dal Zotto
Maurizio Bollino ha scritto:
Pessima, direi!!! Se i nostri neuroni non si allenano a riconoscere al volo le specie conosciute, da quelle comuni alle più rare, come si potrà pretendere, poi, di studiare le specie "non incluse nel database"?
Le sequenziatrici già sono in programma, comunque, e utilizzeranno le sequenze del Barcode. Povera sistematica fenotipica, o morfologica, se preferite, relegata a scienza dimenticata......


Sarà che sono molto inesperto e adoro la tecnologia, ma secondo me la cosa sarebbe solo un' aiuto, non sostituirebbe di certo la sistematica fenotipica. Però, ad esempio, non ci sarebbe piu gente che passa il suo tempo a "giocare" con la posizione di una specie,di una sottospecie, di un gruppo ecc. Si avrebbe la conferma della validità o meno di alcuni caratteri distintivi tra le specie su una base attendibile (corrispondenza del DNA). Credo che il lavoro sarebbe piu facile, se al posto di dover cercare caratteri distintivi in migliaia di esemplari,o magari alcuni perché specie rara, tra una nicchia ecologica e un’ altra per vedere se sono sottospecie o meno, se sapessimo già che sono due sottospecie e quindi ci sono differenze da trovare. Se poi si riuscisse ad abbinare uno scanner 3d e venissero sviluppati software in grado di relazionare migliaia di dati e compararli alla ricerca di elementi comuni e differenze, si potrebbe creare un sistema molto efficacie anche per quella che è la sistematica fenotipica, riuscendo ad analizzare quell’ insieme di caratteri che usa l'occhiometro, ma che non si riesce a descrivere. Un programma basato su questo metodo potrebbe benissimo arrivare a determinazioni certe da foto per insetti che attualmente in foto non riusciremmo neppure ad arrivare al genere, incrementando moltissimo i dati. Certo un approccio informatico di questo tipo cambierebbe completamente il modo di lavorare attuale,dove mi sembra di capire da neofito quale sono, che si tende a dare maggior peso sopratutto alla sistematica, ma non è detto in peggio!
Si velocizzerebbero i tempi delle scoperte, si aumenterebbero enormemente i dati a disposizione, si potrebbe salvaguardare meglio l'ambiente e si potrebbe dedicare più tempo ad altri aspetti, ad esempio la raccolta del materiale, lo studio della biologia dell' insetto, forse più fondamentale della sistematica, se volgiamo sperare di non vederli solo in collezioni prossimamente, ad analisi evolutive, a correlazione ambiente e morfologia ecc.

Probabilmente sto delirando, ma un' evoluzione del genere la vedrei molto simile a quella a cui si sono sottoposti tutti i campi delle scienze, dalla biologia alla medicina, dalla fisica alla geologia alla chimica, ma con questo non sono spariti i biologi, i medici i fisici i geologi o i chimici. Hanno solo cambiato metodo di lavoro... e con molti benefici per la scienza...

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Nicola Dal Zotto


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MessaggioInviato: 11/02/2010, 10:07 
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Attenzione ai peletti, lavando le bestiole! Per quanto riguarda trovare l'oggetto delle ns. passioni già cartellinato e determinato, basta occuparsi di francobolli :mrgreen: :mrgreen:! Per me, la parte bella resta soprattutto andare a fare ricerche sul campo! La sistematica virtuale, le determinazioni con il DNA, i software di determinazione automatica toglierebbero tutto il gusto: tanto vale allora, andare al supermarket ed acquistare quaglie sotto cellofan, tutte uguali, disposte perfettemente, determinate con certezza e di sicura provenienza :sick: :sick:

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aug ha scritto:
Attenzione ai peletti, lavando le bestiole! Per quanto riguarda trovare l'oggetto delle ns. passioni già cartellinato e determinato, basta occuparsi di francobolli :mrgreen: :mrgreen:! Per me, la parte bella resta soprattutto andare a fare ricerche sul campo! La sistematica virtuale, le determinazioni con il DNA, i software di determinazione automatica toglierebbero tutto il gusto: tanto vale allora, andare al supermarket ed acquistare quaglie sotto cellofan, tutte uguali, disposte perfettemente, determinate con certezza e di sicura provenienza :sick: :sick:


[b]CONCORDO TOTALMENTE! NON C'E' NIENTE DI PIU' BELLO DELLA [b]RICERCA SUL CAMPO!!![/[/b]b]

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aug ha scritto:

Per me, la parte bella resta soprattutto andare a fare ricerche sul campo!



:ok: :ok: :ok:


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MessaggioInviato: 11/02/2010, 11:29 
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Nome: Maurizio Bollino
Sottolineo che la nostra battuta sul trovare gli esemplari già montati era solo tale, e riferita ovviamente al tedioso lavoro di preparazione. Peraltro, proprio la preparazione, spesso, mi consente di notare particolari morfologici che non noto, o noto con maggior difficoltà, su esemplari già preparati.
La ricerca sul campo è, ovviamente, la parte più divertente, più rilassante, più gratificante, spesso la più istruttiva, e certamente quella che si ricorda con maggior piacere: credo che a chiunque di noi, rileggendo un cartellino di molti anni prima con il proprio legit, sia tornato in mente QUEL PRECISO MOMENTO, rivivendolo come appena accaduto. E che dire, poi, quando, in viaggio di ricerca con amici, la sera a cena si rivive l'intera giornata, con dettagliate descrizioni delle catture esaltanti o delle prede "sfuggite".... (questo è un aspetto che con le farfalle succede più spesso che con i coleotteri).
Per ciò che riguarda, infine, i software di identificazione e altri ammenniccoli simili, niente e nessuno potrà mai sostituire quello che io chiamo "il sesto entomo-senso", ovvero quel "quid" (somma di una miriade di microinformazioni, anche subliminali, annidate nei nostri circuiti neuronali), che ci permette di dire, a prima vista: questo è diverso. Non si sa ancora perchè, non si sa per quale carattere, ma si è sicuri che E' DIVERSO. Non è un processo razionale, ma oserei direi intuitivo, frutto di una lunga esperienza sensoriale (nel senso più ampio del termine), che solo successivamente viene razionalizzato sotto forma di individuazione puntuale dei caratteri discriminanti che ci hanno portato a quella certezza. E quanto maggiore è l'esperienza (in questo caso in termini di acquisizione di informazione sensoriali) dello specialista, tanto più affinato e preciso è quell'entomo-senso.

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 11/02/2010, 11:36 
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:ok: :ok: :ok: :ok: :ok:

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Francesco Izzillo


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MessaggioInviato: 11/02/2010, 12:57 
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Nome: Franco Sandel
Anchi' io perfettamente d'accordo con quanto detto da Maurizio e Francesco, prima di tutto le sane scampagnate in compagnia alla ricerca delle nostre amate bestioline, accompagnate dalle inevitabili osservazioni scientifiche, poi lasciamo la rotta della preparazione alle lunghe ed uggiose sere invernali. E con essa le disquisizioni su come preparare,se bene o male , zampe e mandibole aperte o chiuse, ecc. ecc.

Pero' che vespaio che ho tirato su con la mia lavatrice, e pensare che l’amico Maurizio Bollino mi aveva gia’ sconsigliato per evidente difficolta’ d’uso.
Ma poi ci ho preso confidenza con questa diavoleria d'alta ingegneria meccanica, tant’e‘ che i risultati
Non si sono fatti attendere. Coleotteri pulitissimi, senza tracce di sporco o di unto, uso solo detersivi biologici, unici inconvenienti non utilizzare la centrifuga a piu’ di 3500 g/m, altrimenti zampe e antenne partono per la tangente, e non usare temperature superiori agli 80 gradi altrimenti la pilosita’ si arruffa in modo quasi ridicolo rendendo gli insetti simili al mio Cocker dopo il bagnetto. Poi per il resto completo con pedicure e manicure alle unghie, sai vedere questi Proceroni con quegli unghioni sporchi ed in disordine non e’ da me, ed infine, giustamente come mi ha consigliato Maurizio, per i Pachyrrynchini, taglio dei baffi e basette alla Bismark sotto il rostro. Cosi’ preparo degli insetti che sono una figata !!
Scherzi veramente a parte, e scusatemi di cio’ che ho scritto sopra, ma era tanto per farmi un po’ di autoironia, la mia lavatrice in effetti si riduce ad un piccolo contenitore con due dita di quel detersivo
Costituito da un 10% circa di alcool ed il resto detersivo e acqua, si trova gia’ pronto nei negozi, ci butto dentro i miei insetti prima di prepararli, con un penellino li strofino un po’ sotto e sopra, poi li asciugo con una
salvietta di carta, e importantissimo li passo elitre e ventre con un batuffolo appena inumidito di solvente per
pulizia mobili che prendo in ditta dove lavoro, ma puo’ andar bene anche chlorothene o miscele di acetone.
Ma attenzione no trielina o altri solventi leggeri, altrimenti ve li respirate tutti. Il trattamento dura 5/6 minuti per una decina di insetti mediamente puliti. Per i Carabus, pero’ siccome sono a volte incrostati di terra, li metto in un lavandino, acqua tiepida e sapone liquido, qualsiasi marca, di quello nei dispenser, con un vecchio spazzolino da denti tolgo tutto il terriccio o altro, poi risciacquo, asciugo e sgrassatura come per il resto.
In effetti ci vuole piu’ tempo, ma e’ tutto relativo, evito poi cosi’ di trovarmi insetti che sporcano i cartellini, generalmente una volta che preparo un insetto non lo tocco piu’. Poi io tengo tutto in frigo quindi preparare insetti freschi ci si mette poco, il vero problema e’ che oltre ai Carbus da qualche anno mi sto’ interessando ad altro e cosi’ anch’io sono riuscito ad ingolfarmi con le preparazioni. Per i piccoli insetti e’ piu’ il tempo a preparare i cartellini e le relative etichette, che non preparare l’insetto stesso. Ad esempio l’acmaeodera quadrizonata l’ho preparata assieme ad un’altra ventina di altre anthaxie in mezz’ora, una punta di spillo di vinavil su cartellino ed il resto solo un pennellino bagnato di saliva. Ci ho preso la mano e quando posso preparo solo cosi’.

Ma ripeto e' un qualcosa di personale, ogniuno in queste cose ci mette del suo, magari a scapito del tempo necessario per fare altro.
Ringrazio innanzitutto per la determinazione, e visto che ci sono vi posto un'altra Antaxia, questa volta una Deaurata che mi
ha dato l' amico Maurizio Bollino, biologicamente e' veramente come un capolavoro cesellato da un "Orafo" :lol: :lol: :lol:

ciao Franco


Anthaxia deaurata-Italy-Puglia-Lecce, Rauccio-30-IV-1995-Legit Maurizio Bollino
Anthaxia deaurata-Italy-Puglia-Lecce, Rauccio-30IV-1995-Legit Maurizio Bollino.JPG


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 Oggetto del messaggio: Re: Acmaoedera quadrizona ??
MessaggioInviato: 11/02/2010, 15:40 
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Julodis ha scritto:
Ma perchè non si fanno trovare già preparati e cartellinati? :to:

Certo che se avessi saputo che con questa semplice battuta avrei scatenato un tale casino, sarei stato zitto! :shock:

Comunque, tornando sull'argomento "avanzamento della tecnologia e uso delle differenze genetiche", secondo me non cambierà assolutamente niente. Anche basandoci sulle sequenze genetiche, ed ipotizzando una banca dati dei genomi di tutte le specie note di insetti (la vedo dura!), resterà comunque il problema di fondo: fino a che punto considerare due esemplari come appartenti allo stesso taxon? Il genoma, in che percentuale deve differire per poter parlare di diverse sottospecie? E per diverse specie? E per diversi generi? E via così. Cambierebbero solo le caratteristiche analizzate, genotipiche piuttosto che fenotipiche, ma le difficoltà, date dalla soggettività dell'interpretazione delle differenze, resterebbero tali e quali, con gli entomologi ancora divisi tra moltiplicatori e riunificatori. Magari qualcuno proporrà una percentuale limite per la separazione delle specie, che sò, lo 0,2 %, ma chi ci dice che corrisponda alla realtà e che sia valido per tutte le specie in tutti i gruppi?

In quanto all'uso delle nuove tecnologie, vedrete che fra qualche anno, o decennio, o più in là (in questo caso lo vedranno i nostri discendenti) ci saranno collezioni con i dati memorizzati digitalmente:
una piccola periferica laser da collegare al computer in cui si inserisce lo spillo e viene impressa nella capocchia dello stesso una serie di informazioni tipo località di raccolta, coordinate, data, pianta ospite, modalità del ritrovamento, specie, descrizione originale, localizzazione dell'olotipo, distribuzione geografica, ecc., il tutto con un sistema simile a quello dei masterizzatori attuali. Poi per controllare i dati ci sarà una pennetta laser da puntare sulla capocchia dello spillo, e ci comparirà su uno schermo vita, morte e miracoli di quell'esemplare, della specie, del raccoglitore e dell'area di raccolta.
[PRECISO CHE STO SCHERZANDO! - NON MI PRENDETE SUL SERIO, PER FAVORE - MA NON SI PUO' MAI SAPERE .....]

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aug ha scritto:
NON SI PUO' MAI SAPERE....sante parole!

Che dici, devo brevettare questa idea? :lol:

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Una buona idea :hp: si può sempre brevettare! Comunque, ho visto che, per esempio, nella industria elettronica già usano microtelecamere e programmi di comparazione ottica "intelligenti" ;) per controllare e scoprire le saldaturine di certi circuiti che non sono certo più grandi di un piccolo Trachys o altro coleotterino micro-micro, quindi, non è che hai detto una cosa proprio assurda...

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 Oggetto del messaggio: Re: Acmaoedera quadrizona ??
MessaggioInviato: 11/02/2010, 21:22 
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Julodis ha scritto:
Julodis ha scritto:
una piccola periferica laser da collegare al computer in cui si inserisce lo spillo e viene impressa nella capocchia dello stesso una serie di informazioni tipo località di raccolta, coordinate, data, pianta ospite, modalità del ritrovamento, specie, descrizione originale, localizzazione dell'olotipo, distribuzione geografica, ecc.,


Sperando che gli spilli non siano come alcune partite di spilli economici, che perdono la capocchia appena li usi, altrimenti addio dati.... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

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