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come posso simulare la vista delle api?



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MessaggioInviato: 27/01/2015, 16:50 
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Nome: Dario Olivero
Salve a tutti.
So che l'argomento è un po' fuori dagli schemi... semmai cancellate senza pietà :no1:

Mi serve sapere come posso fare a simulare la vista delle api per fare didattica con i bambini e non solo...
Sappiamo che vedono pixellato a esagoni minuti, inoltre scorgono l'ultravioletto.

Dunque: pensavo a un vetro che dia questo effetto, magari coperto da un foglio blu-violetto, ma non trovo da nessuna parte vetri del genere!

Oppure degli occhiali con questo effetto a esagoni...
O ancora un obiettivo, un cannocchiale, un filtro fotografico.... BOH

Conoscete qualcosa che possa far vedere come un'ape guardandoci attraverso? Anche da montare su una finestra, per dire...

Grazie a tutti per la collaborazione. Stiamo allestendo una mostra itinerante e sarà ben accetto qualsiasi aiuto!
A buon rendere! (sono disperato: rispondete anche solo per dirmi che non si può... :lov2: )
Grazie a tutti!

Dario.
c/o parcofluviale Gesso e Stura
D21 [at] live.it


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MessaggioInviato: 27/01/2015, 18:33 
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Nome: Maurizio Gigli
Qui c'è qualcosa che forse potresti usare. Chiedi se le dimensioni delle maglie esagonali sono adatte a quel che ci vuoi fare e se i pannelli sono sufficientemente trasparenti da vederci attraverso. C'è scritto che sono in acrilico trasparente, ma non è detto che lo siano abbastanza, soprattutto se prendi il modello viola, per simulare la visone dell'ultravioletto e la mancanza di visione del rosso.

Oppure potresti usare dei pannelli artigianali, costruiti attaccando un pezzo di rete, metallica o in plastica, a maglie eagonali, come questa, o come quelle che si trovano facilmente da molti ferramenta o negozi di materiale per il giardinaggio (di solito in plastica verde, che comunque si può facilmente verniciare in nero per un effetto migliore), su una lastra di vetro o di plexiglass. La cosa più difficile è simulare la visione dei colori delle api. Per far sparire o almeno ridurre il rosso basterebbe, credo, un vetro o plastica di colore azzurro o violetto chiaro, ma ovviamente questo, pur riducendo il rosso e aumentando la visibilità dei colori "alti", violetto e azzurro, non potrebbe far diventare visibili gli uv. Forse si potrebbe ottenere un dscreto effetto illuminando il soggetto dall'altra parte del pannello con alcuni led ad ultravioletti come questi.

Una ipotesi di lavoro potrebbe essere questa:
1 pannello opaco (di truciolato, compensato o altro) di dimensioni, ad esempio, di 2x2 m
1 lastra di vetro leggermente azzurrato di 1x1 m
1 rete a maglie esagonali di 1-2 cm circa di larghezza, da 1x1 m
4 led UV 3W tipo quello che ho indicato con relativo driver alimentato a 220V o a corrente continua bassa tensione, secondo le vostre necessità (se ti interessa ti dico come)

Si prende il pannello e ci si fa un foro tondo da 1 m di diametro o, meglio, poco meno.

Sul lato posteriore del pannello si fissa il vetro e la rete a maglie esagonali, in modo da simulare un occhio rotondo composto da molti ommatidi esagonali.

Ai quattro lati del vetro, sul lato non visibile dal pubblico si applicano i 4 led.

Se dove farete questa mostra trovate uno spazio con luce non troppo forte, facendo passare una persona o mettendo degli oggetti dietro il pannello e guardandoli attraverso il vetro, si dovrebbe vedere una immagine divisa in tanti piccoli esagoni e con una forte predominante di violetto (la frequenza emessa da quei led in gran parte non è visibile ai nostri occhi, ma in parte si, e rende molto luminose le superfici bianche, dandole una tonalità violacea, ma anche altri colori, alterandoli e rendendoli molto strani, veramente simili a come immaginiamo potrebbe vederli un'ape.

Se vuoi provo a fare una foto ad oggetti illuminati da led di questo tipo (ne ho casualmente alcuni a casa).

Se lo spazio dietro al pannello fosse troppo buio, per evitare che gli altri colori spariscano quasi completamente, basterebbe aggiungere una lampada a luce normale di potenza limitata, o anche uno o due led bianchi, sempre da 3 watt.
In alternativa, si potrebbe provare ad usare dei led a luce mista, la cosiddetta luce attinica (bianco + blu/violaceo), che dà un effetto simile (ma il rosso rimarrebbe più visibile).

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 27/01/2015, 20:24 
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Nome: Dario Olivero
Splendido!
Mi raccomando, rimaniamo in contatto.
Ho scritto alla ditta che mi hai indicato e ho chiesto informazioni sul pannello alveolare. Vediamo come è questo poi eventualmente valutiamo la seconda opzione.
Mi sei stato preziosissimo e lo arai ancora perchè mi serviranno altre dritte sui led :D
Grazie ancora e a presto!
Dario.


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MessaggioInviato: 27/01/2015, 21:02 
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Nome: Maurizio Gigli
Ho fatto qualche scatto, che però devo rifare, in quanto, non avendo disattivato il bilanciamento automatico del bianco, la macchina ha cercato di correggere la strana tonalità di luce. :no1:


led UV da 10 W, più 60 W di luce fluorescente bianca (lampadario)
uv-e-bianca.jpg


La luce bianca maschera l'effetto degli UV, cha danno solo dei bianchi più luminosi. Lo stesso vale per alcuni materiali plastici colorati in azzurro, verde o arancione.

led UV 10 W, con luce della stanza spenta, e un po' di luce che arriva dalla stanza vicina
uv-e-bianca-debole.jpg


La luce bianca che entra dalla porta aperta è debole rispetto agli UV, ma sufficiente a vedere i colori che gli UV non illuminano (fondamentalmente il rosso e i colori che lo contengono, come il marrone)

led UV 10 W più led turchese 20 W
uv-e-turchese.jpg


In questo caso la luce comprende di fatto le componenti verde e blu (dal led turchese) e UV, quindi più o meno le frequenze meglio viste dalle api e molti altri insetti (non è un caso, perchè sono le frequenze che cerco di usare per attirarli).
Il bilanciamento del bianco ha cercato di correggere la tonalità riducendo la dominante verde e blu, per cui tutto ciò che doveva apparire di quei colori appare invece quasi grigio. Al contrario, i rossi e colori composti contenenti il rosso sono virati un pochino verso questo colore (c'era comunque una debole luce bianca che entrava dalla stanza vicina). Credo che rifacendo la prova col bilanciamento bloccato su luce bianca dovremmo avere una immagine con colori molto simili a quelli che vedrebbe un'ape: rossi grigi, verdi, blu e violetti intensi, i colori misti di tonalità diversa da come li vediamo noi (senza la componente rossa). Dopo cena ci provo.

Forse tu dovresti provare con tre fonti di luce combinate (che siano led o lampade d'altro tipo), di colore verde, blu e ultravioletto (invece dei colori fondamentali rosso, verde, blu). Dovrebbero dare una visione dei colori simile a quella di un'ape.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 27/01/2015, 21:22 
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Nome: Alessio Morelli
Maurizio vede come un'ape! :shock: ...o come un buprestide :? :gh:

P.S. Pure a questo sei riuscito a trovare una soluzione :o !


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MessaggioInviato: 27/01/2015, 22:11 
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Nome: Maurizio Gigli
Intendiamoci, come vede un'ape o un altro insetto credo non lo sappia nessuno. Un conto è sapere quali frequenze percepiscono, un conto capire come le vedono. Per loro l'ultravioletto avrà, presumo, un colore, ma a cosa si avvicini non ne abbiamo idea, così come non sappiamo come vedano gli altri colori. Il loro cervello potrebbe interpretare i segnali corrispondenti alle frequenze che percepiscono e che vediamo anche noi in modo completamente diverso. Noi possiamo capire, ad esempio, se sono in grado di distinguere un oggetto giallo da uno blu, ma non se vedono il giallo giallo e il blu blu.

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MessaggioInviato: 28/01/2015, 8:14 
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Nome: Roberto A. Pantaleoni
Il problema della simulazione non sta tanto nelle frequenze visibili quanto nel fatto che ogni singolo ommatidio crea un'immagine che si sovrappone a quella, per lo meno, dei sei ommatidi confinanti. La risultante fornisce una visione stereoscopica multipla ma ... il fuoco è fisso.
Può darsi che qualche bio-ingegnere ci si sia dedicato ... forse meglio limitarsi alle frequenze :mrgreen: !
R


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MessaggioInviato: 28/01/2015, 9:49 
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Hemerobius ha scritto:
Il problema della simulazione non sta tanto nelle frequenze visibili quanto nel fatto che ogni singolo ommatidio crea un'immagine che si sovrappone a quella, per lo meno, dei sei ommatidi confinanti. La risultante fornisce una visione stereoscopica multipla ma ... il fuoco è fisso.
Può darsi che qualche bio-ingegnere ci si sia dedicato ... forse meglio limitarsi alle frequenze :mrgreen: !
R

Questo aspetto del problema lo avevo inizialmente considerato, ma ho volutamente deciso di ignorarlo, perchè per risolverlo ogni "esagono" dovrebbe essere dotato di una singola lente, che permettesse di inquadrare un campo che sconfinasse un po' in quello delle lenti adiacenti. Diventa una cosa un po' complessa da realizzare artigianalmente. O si trova in commercio qualcosa di già costruito, oppure la vedo dura.

Qui ci sarebbero in vendita degli occhiali per simulare la visione di un insetto, che hanno appunto una superficie costituita da una serie di lenti affiancate.
https://www.wardsci.com/store/catalog/product.jsp?catalog_number=190010
Certo, il risultato sarà solo molto approssimativamente simile alla visione di un insetto: le singole lenti, che dovrebbero simulare gli ommatidi, mi sembra siano circa una ventina per occhio, e sono quadrate, non esagonali o rotonde (quindi poste a scacchiera, non a nido d'ape), però costano poco, e magari si potrebbero usare in combinazione con luci del colore adatto per simulare lo spettro visivo delle api.

Forse potrebbe essere possibile ottenere qualcosa usando un software apposito.

Qui ce n'è uno che simula molto grossolanamente la visione di un'ape su una serie di immagini, ma di fatto si limita a scomporre l'immagine in una serie di piccoli esagoni, ciascuno del colore medio dei pixel che contiene:
http://andygiger.com/science/beye/beyehome.html

C'è anche un plug-in per Photoshop/PSP/IrfanView, ecc. che permette di simulare l'immagine vista da un occhio composto: https://www.filterforge.com/filters/5221.html

Se si trovasse un software in grado di applicare effetti di questo tipo ad immagini in diretta, provenienti da una webcam o una piccola telecamera digitale collegata ad un computer, si potrebbe risolvere così. E se magari ci fosse anche la possibilità di agire sui colori, si potrebbe risolvere in parte anche quel problema, azzerando il rosso e aumentando i colori di frequenza più alta.

Tutto questo però mi pare tenga conto solo di una vista che noi abbiamo immaginato analizzando le caratteristiche ottiche di un singolo ommatidio e combinando le singole immagini che ciascuno di essi pensiamo sia in grado di restituire con quelle di tutti gli altri ommatidi. Chi ci dice però che la visione complessiva degli insetti sia così "pixellata" e che invece il loro cervello non sia in grado di comporre una immagine complessiva uniforme simile alla nostra, mettendo insieme tutte le informazioni ricevute da tutti gli ommatidi e, nel caso delle api, dei tre ocelli?
Dopo tutto, noi normalmente non ci rendiamo conto che la nostra visione deriva dalla composizione dei segnali provenienti da due occhi (se non per la percezione delle distanze), tanto che addirittura per la maggior parte del tempo neanche ci accorgiamo della presenza di un punto cieco in ognuno dei nostri occhi. Per non parlare del fatto che non ci accorgiamo che anche la nostra visione in effetti è composta dall'unione di una miriade di impulsi provenienti dalle singole cellule sensoriali. In conclusione, io mi immagino la vista di un'ape, interpretata dal suo cervello, uniforme come la nostra, con un campo molto più ampio e una risoluzione dei dettagli molto scarsa, rispetto alla nostra. Un po' come un supergrandangolo fuori fuoco. Per quanto riguarda i colori, credo che la varietà di tonalità che sono in grado di evidenziare sia uguale o maggiore della nostra, solo spostata verso frequenze più alte, ed alla scala cromatica si dovrebbe sovrapporre, almeno in una parte del campo visivo, la capacità di distinguere la luce polarizzata, in un modo che non siamo neanche in grado di immaginare.

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MessaggioInviato: 29/01/2015, 20:43 
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Semplicemente meraviglioso!
Mi state aiutando moltissimo e vi ringrazio di cuore.
Quegli occhiali sembra abbiano alcune linee "secondarie" dietro i quadratini: chissà...
Ancora grazie a tutti!


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Ci vorrebbe uno di questi!
http://www.livescience.com/29213-camera-works-like-bug-eye.html

Qui alcune immagini che ipotizzano come le api vedono i colori, in base alle frequenze che percepiscono: http://www.photonics.com/Article.aspx?AID=43622

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Ok. Grazie ai vostri interventi cominciamo a capirci qualcosa e a progettare un po' di roba...
Pensavo, tra l'altro, se si poteva mettere in una scatola i led UV, chiudere con un pannello forato quel tanto che basta per inserirci una lente sfaccettata, come quella degli occhialini.
Il problema è questo: i led UV sono dannosi alla vista? Considerate che saranno soprattutto i bambini delle elementari a guardarci dentro.

Grazie ancora!


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D21 ha scritto:
Ok. Grazie ai vostri interventi cominciamo a capirci qualcosa e a progettare un po' di roba...
Pensavo, tra l'altro, se si poteva mettere in una scatola i led UV, chiudere con un pannello forato quel tanto che basta per inserirci una lente sfaccettata, come quella degli occhialini.
Il problema è questo: i led UV sono dannosi alla vista? Considerate che saranno soprattutto i bambini delle elementari a guardarci dentro.

Grazie ancora!

Se i led uv non hanno una potenza troppo elevata, una esposizione breve non fa nessun danno. Altrimenti io dovrei andare in giro col cane guida. Ovviamente dipende dalla frequenza emessa. Quelli a lunghezza d'onda più vicina al visibile, intorno a 400 nm o poco meno, non danno problemi. I fastidi aumentano col diminuire delle lunghezze d'onda, che per i vostri scopi non servono. Andrebbe probabilmente bene anche una luce violetta, quindi più spostata nel campo del visibile, intorno a 420 nm.

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Maurizio Gigli
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Qui puoi vedere l'effetto di un led 20 w a luce turchese (490 nm), una sera in cui stavo facendo una prova per attirare insetti notturni.

Immagine


Come puoi vedere, manca completamente la componente rossa. E queste radiazioni non sono dannose (ovviamente, dipende sempre dall'intensità). L'effetto curioso è che, dopo essere stati esposti anche per poco a questa luce, per alcune decine di secondi, con luce normale, si vedono tutti i colori falsati. Ad esempio, il cielo poco dopo il tramonto, dal lato opposto al sole, si vede rosso, perchè la nostra vista si è adattata ad una diversa luce ambientale, ed ha bisogno di un po' per riadattarsi alla luce normale.

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Maurizio Gigli
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Nome: Dario Olivero
Bene! Grazie mille. Credo di avere tutto quello che mi serve.
Vi terrò aggiornati se riusciremo a realizzare qualcosa. I progetti sono molti ma alla fine ne faremo solo uno o forse due.
Grazie ancora! :ok:


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