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Popillia japonica arrivata in Italia



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MessaggioInviato: 01/04/2015, 7:48 
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Nome: Guido Sabatinelli
Piccole Popillie crescono!
Da la Repubblica
"L'ultimo insetto killer arriva dal Giappone. Sotto attacco i nostri pomodori

TURBIGO (MILANO) - MEGLIO stare attenti: l'attacco può arrivare dal mare e dal cielo. Gli alieni viaggiano in nave e in aereo ma non disdegnano camion e automobili. "In questi primi giorni di primavera - dice Mario Colombo, entomologo dell'università statale di Milano - l'ultimo alieno che abbiamo trovato, la Popillia japonica - sta lavorando sotto terra. Le sue larve bianche, dal mese di settembre, stanno mangiando le radici delle piante. Quando sono numerose, possono fare sparire un intero prato. A fine maggio le larve si trasformeranno in scarabeidi, lunghi circa 12 millimetri, con torace verde - dorato brillante. Potranno attaccare 295 specie vegetali, di cui almeno cento di forte interesse economico, come il mais, la vite, il pomodoro, i meli, i fiori... E con l'inverno mite che c'è stato, non possiamo aspettarci nulla di buono".

L'allarme è stato lanciato dalla Coldiretti della Lombardia. "Dal Giappone il nuovo Attila di piante e fiori. Arriva l'Alien dagli occhi a mandorla". Dai testi di entomologia non è dato sapere se la Popillia abbia davvero occhi a mandorla, ma il nuovo arrivato fa paura. "Negli Stati Uniti - dice Ettore Prandini, presidente della Coldiretti lombarda - dove è presente dal 1916, il coleottero giapponese rappresenta la specie di insetto infestante più diffusa. Secondo il dipartimento di Agricoltura degli Usa gli interventi di controllo costano più di 460 milioni di dollari all'anno".

La Popillia japonica è stata scoperta a Turbigo, nel parco del Ticino - non lontano da Malpensa - nel luglio scorso. "Era già presente in Europa - racconta il professor Mario Colombo - ma solo nelle isole Azzorre. Secondo la Banca dati mondiale delle specie invasive sono oltre 200 quelle presenti nel nostro Paese. I commerci spregiudicati o incoscienti, il turismo o più semplicemente incauti spostamenti di persone e materiali possono essere causa di perenne calamità ".

Correva l'anno 1980 quando il professor Colombo scoprì, in provincia di Como, un pidocchio delle piante che infestava i noci. "Era stato trovato solo nel 1929 a Darjeeling, 12.000 chilometri di distanza da Como, fra la Cina e l'India. Il British Museum, per la sua collezione mondiale di insetti, mi chiese qualche esemplare perché di quell'afide avevano solo due zampette e due antenne. Quella fu solo la prima scoperta. Ogni anno ci sono tre o quattro specie arrivate da altre parti del mondo. Una graduatoria fra le più nocive? Al primo posto il tarlo asiatico, Anoploplora chinensis, che mangia l'interno dei tronchi e fa cadere gli alberi. Al secondo la zanzara tigre. Aedes albopictus, che punge non solo all'alba e al tramonto ma tutto il giorno e tutto l'anno. Sul terzo gradino del podio metto la Popillia japonica. È stata localizzata nel parco del Ticino, ma quando trovi un insediamento, sai che questo insetto molto facilmente è già presente in un territorio più vasto. Non sarà un'annata facile, dicevo. In questo inverno non c'è stato un vero gelo e così gli insetti che dovevano morire - come i pidocchi delle piante, le farfalle dei gerani, le zanzare... - non sono morti e quelli che dovevano subire una forte riduzione non sono affatto indeboliti".

Che fare? "Per la Popillia si metteranno trappole attrattive, per catturare migliaia di esemplari e distruggerli. Ma non basterà. Si useranno anche insetticidi ma il trattamento chimico deve essere limitato. L'importante è trovare un antagonista naturale - come si è fatto ad esempio con l'insetto parassitoide Torymus contro la Vespetta galligena del castagno - per ricostruire un equilibrio ecologico. Ma ci vorranno tre, cinque o dieci anni". I coltivatori sono i più preoccupati. "Sono ormai globalizzati - dice Ettore Prandini - anche i parassiti. Ci troviamo a fare i conti con specie originarie dell'Asia o delle Americhe per le quali il nostro ambiente non è preparato e non ha predatori naturali. Dopo la Diabrotica del mais e il tarlo asiatico, dobbiamo affrontare questa Popillia". E non è finita: nei giorni scorsi in Brianza forse è arrivata anche la Xylella, il batterio che sta uccidendo olivi ed agrumi nel Sud. Sembra che abbia infestato piante di Coffea arabica, usate come ornamentali, arrivate dal Costa Rica.

In qualche caso, contro gli alieni, ci sarà una vera e propria guerra. "Sto studiando in particolare - racconta il professor Colombo - l'azione di contrasto alla vespa velutina, che afferra in volo le api e le uccide. È aggressiva più del calabrone, anche verso l'uomo. Seri problemi anche per l'Aethina tumida, un piccolo coleottero che distrugge i favi". Contro la vespa velutina, chiamata anche vespa killer, si userà anche il radar. Il professor Marco Porporato, del dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell'università di Torino sta sperimentando un sistema radar capace, tramite una minuscola antennina installata su un esemplare, di seguire il volo della vespa fino al suo nido, che così viene individuato e distrutto. Forse questa battaglia sarà vinta. Ma altri Alien sono pronti. E potranno scegliere vie di mare, di cielo e di terra."

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Guido Sabatinelli
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MessaggioInviato: 02/04/2015, 7:58 
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Nome: Maurizio Gigli
Poveri biogeografi del futuro, quando dovranno cercare di ricostruire i meccanismi di popolamento dei territori del loro tempo!

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Nome: Maurizio Bollino
Julodis ha scritto:
Poveri biogeografi del futuro, quando dovranno cercare di ricostruire i meccanismi di popolamento dei territori del loro tempo!


Posto che qualche cosa si salvi per essere analizzato, si leggeranno i topic di FEI per avere una traccia sicura dell'andamento delle popolazioni di specie alloctone. Per il bene delle Terra e dell'ecosistema globale, comunque, mi auguro che la specie umana si estingua quanto prima, escludendo quindi l'esistenza di futuri biogeografi :x :x :x :x :x

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Maurizio Bollino


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Nome: Maurizio Gigli
Maurizio Bollino ha scritto:
Julodis ha scritto:
Poveri biogeografi del futuro, quando dovranno cercare di ricostruire i meccanismi di popolamento dei territori del loro tempo!


Posto che qualche cosa si salvi per essere analizzato, si leggeranno i topic di FEI per avere una traccia sicura dell'andamento delle popolazioni di specie alloctone. Per il bene delle Terra e dell'ecosistema globale, comunque, mi auguro che la specie umana si estingua quanto prima, escludendo quindi l'esistenza di futuri biogeografi :x :x :x :x :x

E chi ha mai parlato di biogeografi umani?

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Julodis ha scritto:
Maurizio Bollino ha scritto:
Julodis ha scritto:
Poveri biogeografi del futuro, quando dovranno cercare di ricostruire i meccanismi di popolamento dei territori del loro tempo!


Posto che qualche cosa si salvi per essere analizzato, si leggeranno i topic di FEI per avere una traccia sicura dell'andamento delle popolazioni di specie alloctone. Per il bene delle Terra e dell'ecosistema globale, comunque, mi auguro che la specie umana si estingua quanto prima, escludendo quindi l'esistenza di futuri biogeografi :x :x :x :x :x

E chi ha mai parlato di biogeografi umani?

se i biogeografi in questione scopriranno di cosa è stata capace la nostra specie prima di autoeliminarsi, avranno tutte le risposte alle loro perplessità

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MessaggioInviato: 02/04/2015, 12:46 
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Nome: Alessio Morelli
Julodis ha scritto:
Poveri biogeografi del futuro, quando dovranno cercare di ricostruire i meccanismi di popolamento dei territori del loro tempo!

Maurizio Bollino ha scritto:
Posto che qualche cosa si salvi per essere analizzato, si leggeranno i topic di FEI per avere una traccia sicura dell'andamento delle popolazioni di specie alloctone

Julodis ha scritto:
E chi ha mai parlato di biogeografi umani?

:lol1:

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MessaggioInviato: 02/04/2015, 13:00 
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:lol1: :lol1: :lol1: Splendida Alessio!!! :lol1: :lol1: :lol1: :lol1:

La specie umana, credo sia già "tecnicamente" estinta! :ok:
Facevo questo ragionamento qualche mese fa con Enzo Colonnelli :lov2: , durante una piacevole uscita invernale.....in quell'occasione paragonavamo la specie umana con un'auto che ha il motore rotto irreparabilmente, ma che continua a camminare......l'unica previsione plausibile, anzi, una certezza è che molto presto, l'automobile inesorabilmente....si fermerà! :cry:
Verosimilmente, io non avrò modo di vedere l'auto "quasi" ferma, ma non vedo niente di buono per il futuro dei figli dei figli dei nostri figli! :devil: :devil:

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MessaggioInviato: 02/04/2015, 15:25 
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Bellissimo Alessio. E farà piacere anche all'Izzillo la tua previsione su cosa sopravviverà :mrgreen:

FORBIX ha scritto:
La specie umana, credo sia già "tecnicamente" estinta! :ok:

Non esageriamo adesso. Quel che è certo è che non potrà durare in eterno. In genere, salvo eccezioni, la maggior parte delle specie non dura più di uno o due milioni di anni, poi ci sono due possibilità: estinzione od evoluzione in qualche altra cosa. Homo sapiens esiste da 200-300.000 anni circa, per cui, anche ammettendo che riesca a scampare all'estinzione ancora per alcune centinaia di migliaia di anni, inevitabilmente cambierà. Se potessimo trasferirci in un lontano futuro, che so, tra 50 milioni di anni, ci troveremmo probabilmente in un pianeta totalmente alieno, sia per la morfologia del territorio che per la Flora, e soprattutto la Fauna. E chissà quale sarà la specie dominante, da che gruppo spunterà fuori, e quali capacità avrà (magari anche superiori alle nostre). O magari sarà come quella immaginata da Alessio.

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Maurizio Gigli
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:lov2:

Julodis ha scritto:
Bellissimo Alessio. E farà piacere anche all'Izzillo la tua previsione su cosa sopravviverà

Oddio :shock: , in realtà non era mia intenzione farla sopravvivere :no1: :lol1: , era per aggiungere qualche altro insetto alloctono...


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Julodis ha scritto:
Bellissimo Alessio. E farà piacere anche all'Izzillo la tua previsione su cosa sopravviverà :mrgreen:

FORBIX ha scritto:
La specie umana, credo sia già "tecnicamente" estinta! :ok:

Non esageriamo adesso. Quel che è certo è che non potrà durare in eterno. In genere, salvo eccezioni, la maggior parte delle specie non dura più di uno o due milioni di anni, poi ci sono due possibilità: estinzione od evoluzione in qualche altra cosa. Homo sapiens esiste da 200-300.000 anni circa, per cui, anche ammettendo che riesca a scampare all'estinzione ancora per alcune centinaia di migliaia di anni, inevitabilmente cambierà. Se potessimo trasferirci in un lontano futuro, che so, tra 50 milioni di anni, ci troveremmo probabilmente in un pianeta totalmente alieno, sia per la morfologia del territorio che per la Flora, e soprattutto la Fauna. E chissà quale sarà la specie dominante, da che gruppo spunterà fuori, e quali capacità avrà (magari anche superiori alle nostre). O magari sarà come quella immaginata da Alessio.

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cavolo! E la mia collezione dove finirà.......? 8-)


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MessaggioInviato: 03/06/2015, 14:18 
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Ci sono notizie circa la sua riapparizione quest'anno?

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06/06/2015 primo esemplare isolato :sick: , i giorni precedenti niente

lo stesso giorno ho visitato il sito dei primi avvistamenti l'anno scorso, non ne ho viste e non ho neanche osservato foglie mangiate, quindi la comparsa è effettivamente agli inizi... per quella vera dovrebbe essere questioni di giorni :x

cmq c'è chi le sta tenendo d'occhio ;)

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Nome: Guido Sabatinelli
gomphus ha scritto:
06/06/2015 primo esemplare isolato :sick: , i giorni precedenti niente

lo stesso giorno ho visitato il sito dei primi avvistamenti l'anno scorso, non ne ho viste e non ho neanche osservato foglie mangiate, quindi la comparsa è effettivamente agli inizi... per quella vera dovrebbe essere questioni di giorni :x

cmq c'è chi le sta tenendo d'occhio ;)

Evviva!


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Nome: Massimo Meregalli
Parlavo ieri con Piermauro Giachino, le stanno prendendo a sacchi con le trappole a ferormoni (compresi alimentari, quindi attraggono anchele femmine). Milioni di esemplari.

Massimo


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Nome: Cosmin-Ovidiu Manci
dichotrachelus ha scritto:
Parlavo ieri con Piermauro Giachino, le stanno prendendo a sacchi con le trappole a ferormoni (compresi alimentari, quindi attraggono anchele femmine). Milioni di esemplari.

Massimo


voglio anche io un kilo :)

:hi:

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