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Il boschetto di Alfonsine



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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Il boschetto di Alfonsine
MessaggioInviato: 29/12/2015, 12:56 
 

Iscritto il: 03/02/2015, 11:23
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marco villa ha scritto:
Che roba! Se non fossimo intervenuti però l'albero sarebbe andato incontro alla morte (come mi è già capitato di vedere anche in pineta, dove bellissime querce secolari sono morte e completamente ricoperte di edera).
:hi:


:no: Devo dissentire, caro Marco. Certamente la causa della morte di quelle querce non è stata l'edera. Questa storia delle edere o di altre piante avventizie (vite selvatica, Smilax aspera, Clematis vitalba, ecc. ...) che causano la morte degli alberi è un'idea sbagliata che appartiene ad un retaggio culturale di scuola forestale che definirei arcaico. Quando e se verrai qui al sud ti porterò a vedere le edere annose come quella in foto e ti garantisco che cambierai idea. :rey


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 Oggetto del messaggio: Re: Il boschetto di Alfonsine
MessaggioInviato: 29/12/2015, 14:54 
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Quindi vuoi dire che le querce completamente ricoperte da edera non muoiono perché questa impedisce la fotosintesi alla pianta facendo ombra alle foglie? :? :? :?
Bho, questo mio odio verso l'edera a dire il vero è partito quando ho letto un articoletto di Ettore Contarini.
:hi:


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 Oggetto del messaggio: Re: Il boschetto di Alfonsine
MessaggioInviato: 29/12/2015, 16:16 
 

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Non sono d'accordo con il contenuto dell'articolo che trovo appena accettabile nella considerazione che contestualizza la presunta dannosità della pianta quando si afferma:

"..., specialmente poi se è un ambiente manomesso e alterato dall'uomo nei suoi equilibri primari".

Ma allora potremmo parlare della funzione dei coleotteri xilofagi, tanto per dirne una; cosa risponderesti a chi afferma che vanno eliminati perché sono insetti dannosi?

Io ammiro le edere né più e né meno delle numerose entità che compongono un ecosistema complesso. Cito una frase riferita alla antica selva di Policoro che Norman Douglas riporta nel suo Old Calabria (1915):
XIII - Nella Giungla
[...] Il crepuscolo regna sovrano in questo dedalo di alberi alti e decidui. C'è anche un fitto sottobosco [...]; Ma la caratteristica esotica del bosco è la sua dovizia di rampicanti che si abbarbicano agli alberi, dondolandosi da una cima all'altra delle piante e lasciando filtrare fili sottilissimi di luce solare attraverso la loro volta intrecciata. Policoro ha la bellezza aggrovigliata di una palude tropicale [...] e quando ci si sia addentrati in quel labirinto verdeggiante, si può anche immaginare di essere in qualche primitiva regione del globo terrestre, dove mai piede umano è penetrato."

In questa foto di Mimmo Cardinale si capiscono meglio le dimensioni dell'edera (diametro 1/4 ca. del tronco della quercia!), della quercia e la piena salute dell'albero; ce ne sono molti altri in quella zona con il medesimo aspetto, e con edere di quelle dimensioni, eppure sono tutti in perfetta salute. L'edera, semplicemente, prende il sopravvento sull'albero (come alcuni coleotteri xilofagi) quando invece sono altre le cause del suo deperimento. Quello sotto l'albero sono io. :hi:


foto di Mimmo Cardinale (Mimmo011)
quercedera.jpg

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 Oggetto del messaggio: Re: Il boschetto di Alfonsine
MessaggioInviato: 29/12/2015, 18:17 
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Nome: Marco Villani
Sto incominciando a rivalutare l'edera...
Il fatto è che a volte gli alberi hanno l'intera superficie coperta dalle fronde e diventa difficile per gli xilofagi svilupparvisi e fuoriuscire. Sinceramente tengo di più a Cerambyx, che qui ormai sono pressoché estinti, che alle edere :to:


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 Oggetto del messaggio: Re: Il boschetto di Alfonsine
MessaggioInviato: 29/12/2015, 21:02 
 

Iscritto il: 03/02/2015, 11:23
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Nome: Giuseppe Cancelliere
marco villa ha scritto:
Sto incominciando a rivalutare l'edera...
sei un grande :ok:

marco villa ha scritto:
Il fatto è che a volte gli alberi hanno l'intera superficie coperta dalle fronde e diventa difficile per gli xilofagi svilupparvisi e fuoriuscire.


Dall'esterno la superficie sembra interamente ricoperta ma, in realtà, se tu guardassi bene sotto le fronde, seguendo l'intreccio del fusto che si aggancia con le radici avventizie al tronco dell'albero, vedresti che la superficie dell'albero non è completamente ricoperta come una guaina ma quello dell'edera è un intreccio di rami che nei punti con maggior incroci si fondono a coprire, sì grosse superfici, ma aree limitate; lasciando libere ampie aree di corteccia di albero. Una volta trovai un frassino completamente avvolto di edera, e per di più morente, ma scorrendo lo sguardo sotto le fronde trovai numerosi fori di uscita e una Rosalia alpina ad aspettarmi protetta dall'ombra delle foglie; oltre a essere rifugio per altri animali, l'edera... :) Ti dirò di più, ma puoi verificarlo tu stesso guardando bene la prima foto che ho postato: il tronco della quercia è integro, non presenta nessun foro (eppure quella zona è piena di querce ripartite in scavi che sarebbero un antro perfetto per un uomo adulto), mentre l'edera è vistosamente cava (ma ce ne sono anche di completamente integre) perchè ospita coleotteri xilofagi che ancora non ho avuto il piacere di conoscere (gli resta di arrivare non oltre il prossimo giugno credo... :gh:). Ed è chiaro che gli xilofagi stanno dalla parte della quercia! In quel caso è così, ma sono talmente numerose e complesse le dinamiche ecologiche che ci sfuggono che io non affermerei con troppa certezza che "diventa difficile per gli xilofagi svilupparvisi e fuoriuscire". :)

marco villa ha scritto:
Sinceramente tengo di più a Cerambyx, che qui ormai sono pressoché estinti, che alle edere :to:


Anche io tengo di più ai coleotteri ma è proprio in virtù di questa appartenenza che mi interessa sapere anche come vivono, in quali rapporti e quanti siano quelli con le altre specie di un bosco. :lov1:


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 Oggetto del messaggio: Re: Il boschetto di Alfonsine
MessaggioInviato: 30/12/2015, 11:50 
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Nome: Marco Villani
:ok: A questo punto sarebbe bello scoprire quali sono le specie che si sviluppano sulle edere. Penso che ci siano alcuni Lamiini che ci scavano gallerie.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il boschetto di Alfonsine
MessaggioInviato: 30/12/2015, 12:10 
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Nome: Marco Villani
Aggiungo le foto dell'uscita del 27 gennaio, svoltasi presso il Canale dei Mulini/Fiume Reno.

Io ed il mio amico quel giorno abbiamo deciso di misurare il diametro di alcune querce secolari che si trovano all'interno della riserva. Ecco le foto di alcuni alberi.
Gli ultimi tre a destra sono stati misurati rivelando di avere un diametro rispettivamente di 1,25 m, 0,80 m e 1,01 m.
fotodicembre2015 038.JPG


In questo posto a quanto pare lasciano a terra tutta la massa vegetale che cade dagli alberi. Infatti, oltre alla ramaglia, sul suolo ci sono anche dei pezzi grossi di legno marcescente.
Sotto un grosso pezzo di legno trovo una di queste solite larve che penso siano di Anisoplia.
fotodicembre2015 035.JPG


E basta. Abbiamo impiegato un'ora per attraversare interminabili campi di erba medica al fine di raggiungere quella che in lontananza ci sembrava una quercia secolare e che si è rivelata essere un banale pioppo bianco :cry:
Pioppo o parte, mi sembra che la zona sia idonea ai Cerambyx.
:hi:


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 Oggetto del messaggio: Re: Il boschetto di Alfonsine
MessaggioInviato: 30/12/2015, 12:37 
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Nome: Maurizio Gigli
marco villa ha scritto:
Panaeolina foenisecii, determinatomi su Actafungorum

A me sembra tanto una Laccaria laccata, soprattutto per il gambo fibroso. Però in foto le due specie si somigliano molto.

_________________
Maurizio Gigli
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 Oggetto del messaggio: Re: Il boschetto di Alfonsine
MessaggioInviato: 30/12/2015, 12:41 
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Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
Ieri sono tornato sul posto per scavare sull'argine e cercare i miei soliti Dorcadion.
Invece che concentrarmi su un solo cespo ne ho strappati diversi scavando per 10-15 al di sotto di essi.
Uno dei cespi indagati.
fotodicembre2015 061.JPG


Scavando mi imbatto anche nei resti di Dorcadion. Qui la testa.
fotodicembre2015 062.JPG


Almeno so che ci sono :D
Trovo anche questa larva di lepidottero, mezza distrutta con la paletta. Per un attimo ho temuto di aver mietuto una larva di Dorcadion!
fotodicembre2015 064.JPG


Questa tana era bella grande, non ne vedevo il fondo. All'uscita c'erano feci sdrucciolevoli contenenti resti di insetti coriacei.
fotodicembre2015 066.JPG


Questa non mi aspettavo di trovarla in pianura. Resti di Ablattaria laevigata.
fotodicembre2015 070.JPG


Al ritorno mi metto ad alzare le rosette di foglie della salvia di prato. Sotto ci trovo questa larva di Ocypus lunga sui 25 mm. Penso che sia di Ocypus (Matidus) nitens di cui ho trovato l'adulto nello stesso luogo.
fotodicembre2015 071.JPG


A pochi metri di distanza un'altra molto simile, immagino della stessa specie.
fotodicembre2015 072.JPG


Questa larva in celletta penso che sia di Platycerus considerando che le larve mature (e questa lo è) di Dorcus sono lunghe più del doppio.
fotodicembre2015 073.JPG


Infine una foto per darvi l'idea della necromassa che giace al suolo o ancora in piedi.
fotodicembre2015 075.JPG


:hi:


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 Oggetto del messaggio: Re: Il boschetto di Alfonsine
MessaggioInviato: 30/12/2015, 12:45 
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Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
Julodis ha scritto:
marco villa ha scritto:
Panaeolina foenisecii, determinatomi su Actafungorum

A me sembra tanto una Laccaria laccata, soprattutto per il gambo fibroso. Però in foto le due specie si somigliano molto.

Infatti è stata una delle mie prime ipotesi. Poi mi hanno detto che era una Panaeolia per via delle macchiette nelle lamelle. Comunque la prossima volta mi tengo l'exsiccata.
:hi:


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 Oggetto del messaggio: Re: Il boschetto di Alfonsine
MessaggioInviato: 30/12/2015, 13:46 
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Nome: Daniele Maccapani
Per quanto riguarda l'Ablattaria, è comunissima anche in pianura ;) Da me si incontra facilmente anche in pieno paese!

Io invece non credevo si trovassero in pianura i Platycerus! Ne sei sicuro? Hai mai incontrato degli esemplari adulti lì da te?
Se si, ci voglio tornare assolutamente quando sarà la stagione giusta, è un genere che non ho mai incontrato! :D

:hi:

_________________
"Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell)
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 Oggetto del messaggio: Re: Il boschetto di Alfonsine
MessaggioInviato: 30/12/2015, 14:19 
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Infatti sono a dir poco strabiliato visto che in genere è una specie che si vede in collina. Magari poi è il solito Dorcus, ma era una larva di circa 15-20 mm...
:hi:


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 Oggetto del messaggio: Re: Il boschetto di Alfonsine
MessaggioInviato: 30/12/2015, 18:30 
 

Iscritto il: 03/02/2015, 11:23
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marco villa ha scritto:
:ok: A questo punto sarebbe bello scoprire quali sono le specie che si sviluppano sulle edere. Penso che ci siano alcuni Lamiini che ci scavano gallerie.


:ok: Ti ringrazio per lo spunto, immaginavo già che potesse trattarsi di cerambicidi, ti farò sapere.
Tornando alla prima mia foto, vorrei aggiungere un'ultima considerazione. Si vede il tronco dell'edera scisso in due parti, vive entrambe; il divaricamento dei due tronchi lascia immaginare un evento di certa potenza. Se guardi bene, la frattura sale fino al nodo superiore oltre il quale si diparte il fogliame. Sulla parte sinistra a minor portamento è evidente un vecchio callo cicatriziale che confermerebbe la divisione causata dall'intervento di un forte agente esterno: che il tronco di edera avesse intercettato una scarica elettrica che avrebbe potuto colpire la quercia? Gli xilofagi avrebbero fatto il resto, contribuendo a tenere a bada l'accrescimento della pianta avventizia. E' bella la Natura e viva l'edera! :hp:


Ultima modifica di aguaplano il 30/12/2015, 19:10, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il boschetto di Alfonsine
MessaggioInviato: 30/12/2015, 18:47 
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Nell'edera si sviluppano anche alcuni Cleridae molto interessanti tra cui il mitico Enoplium doderoi! (al seguito di Anobidi & C.) :hi:

_________________
Francesco Izzillo


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 Oggetto del messaggio: Re: Il boschetto di Alfonsine
MessaggioInviato: 30/12/2015, 18:56 
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Località: Viterbo
Nome: Marco Selis
L'edera è una vera e propria miniera di insetti se la si osserva con attenzione e al momento giusto: ospita diversi xylofagi, funge da rifugio da Tenebrionidi e altri coleotteri che si nascondono tra rami e supporto, battendola sia da viva che da secca si ottengono Curculionidi e simili, è l'unica pianta sulla quale sia riuscito a trovare i fantastici Dryinidi, quando fiorisce attira una quantità incredibile di Imenotteri, Ditteri e altri floricoli.


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