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Agapanthia (Epoptes) kirbyi in Italia



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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Agapanthia (Epoptes) kirbyi in Italia
MessaggioInviato: 15/07/2016, 10:42 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
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Nome: Marco Villani
Mi piacerebbe sapere se esistono segnalazioni recenti di questa interessante specie legata al verbasco. Su ckmap vedo che le uniche località italiane sono Bracciano e Riano in Lazio e Piano Laceno in Campania.
Come mai è così rara, mentre in Grecia e Turchia è comune, sebbene la sua pianta nutrice sia ovunque diffusa? :roll:

Grazie.


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MessaggioInviato: 15/07/2016, 11:47 
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31
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Nome: Francesco Izzillo
marco villa ha scritto:
Mi piacerebbe sapere se esistono segnalazioni recenti di questa interessante specie legata al verbasco. Su ckmap vedo che le uniche località italiane sono Bracciano e Riano in Lazio e Piano Laceno in Campania.
Come mai è così rara, mentre in Grecia e Turchia è comune, sebbene la sua pianta nutrice sia ovunque diffusa? :roll:

Grazie.

Non so rispondere alle tue domande Marco; posso solo dirti che l'ho personalmente cercata (non in modo impegnatissimo) al Laceno ma non l'ho trovata.

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Francesco Izzillo


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MessaggioInviato: 15/07/2016, 14:55 
 

Iscritto il: 13/09/2009, 18:04
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Nome: Pierpaolo Rapuzzi
Ciao Marco,
non risultano catture recenti se non i vecchi dati della bibliografia noti. Se hai segnalazioni recenti sarebbero una conferma davvero interessante.
Pierpaolo


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MessaggioInviato: 15/07/2016, 15:01 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
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Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
Magari avessi dati recenti! :cry:

Si sa quale potrebbe essere il motivo della scomparsa della specie in Italia?


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MessaggioInviato: 15/07/2016, 17:12 
 

Iscritto il: 13/09/2009, 18:04
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Nome: Pierpaolo Rapuzzi
Difficile rispondere. Potrebbe anche non esserci mai stata. Ad ogni modo bisogna andarci cauti pensando a Trichoferus pallidus e Clytus tropicus. Bisognerebbe cercare sui verbaschi, in particolare sulle foglie basali. Comunque chi è stato in Grecia o in Turchia, dove la specie è davvero comune, sa come trovarle ed è proprio per questo che resto un po' scettico.
Ciao
Pierpaolo


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MessaggioInviato: 15/07/2016, 17:26 
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Nome: Maurizio Gigli
E chi dice che sia scomparsa? Probabilmente è solo poco frequente e localizzata. Del resto è una specie a distribuzione prevalentemente Mediterraneo-orientale, e qui mi sa che siamo al limite dell'areale.

Io l'ho cercata inutilmente nelle due località laziali note. Il problema è che quelle indicazioni di località sono abbastanza vaghe. Per esempio, il comune di Riano pur essendo di estensione piuttosto ridotta, comprende comunque un territorio abbastanza vario, e il verbasco può essere praticamente ovunque non ci sia copertura boschiva continua. Magari quell'Agapanthia sta solo su un versante di una collinetta, ma valla a trovare?
Peggio ancora per Bracciano, che è uno dei comuni più estesi del Lazio, escludendo Roma.

Il motivo per cui sembra così rara è forse anche perché non sono in molti ad andare a cercare sul verbasco.

Io comunque non mi scoraggio. L'anno scorso ho notato degli strani segni su alcuni enormi verbaschi sui Colli Albani, ma purtroppo quest'anno non ho avuto modo di andare a controllare. Sarà una delle specie che cercherò l'anno prossimo.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 16/07/2016, 17:17 
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Iscritto il: 23/09/2009, 15:14
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Località: Verona
Nome: Alessandro Pinna
Xylosteus ha scritto:
Difficile rispondere. Potrebbe anche non esserci mai stata. Ad ogni modo bisogna andarci cauti pensando a Trichoferus pallidus e Clytus tropicus. Bisognerebbe cercare sui verbaschi, in particolare sulle foglie basali. Comunque chi è stato in Grecia o in Turchia, dove la specie è davvero comune, sa come trovarle ed è proprio per questo che resto un po' scettico.
Ciao
Pierpaolo

Ciao Pierpaolo, relativamente al T. pallidus nessun dubbio, ma non capisco la citazione del Clytus tropicus. È stato trovato in Italia?
:hi:

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AleP


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MessaggioInviato: 16/07/2016, 20:31 
 

Iscritto il: 13/09/2009, 18:04
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Nome: Pierpaolo Rapuzzi
Ciao Alessandro,
il Clytus tropicus è stato preso da Daniel Patacchiola al Bosco di Manziana (Roma) nel
2014 e segnalato quando ho descritto l'affine Clytus paradisiacus di Grecia. Penso che potremo aspettarcelo di altre località...


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MessaggioInviato: 17/07/2016, 14:19 
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Nome: Riccardo Poloni
Il caso di Clytus tropicus è davvero interessante, ma forse è diverso da quello dell'Agapanthia, probabilmente mentre per la kirbyi il fattore che la rende così localizzata in Italia è proprio, come diceva Maurizio, la distribuzione principalmente mediterranea-orientale, nel caso del Clytus tropicus il fatto che lo rende così raro è un fattore climatico, e un po' anche ecologico. Il bosco di Manziana, visitato di recente da alcuni entomologi modenesi è davvero un diamante in un mare di rubini: mentre in tutto il centro Italia e in generale l'appennino prevalgono i querceti di Q. pubescens, boschi generalmente caldi e xerici, a Manziana il bosco è fresco e molto antico, e formato quasi solo da Q. cerris, molti dei quali alti come palazzi. Il Clytus tropicus, che è una specie centro-europea, richiede un ambiente di questo tipo e in Italia non ce ne sono o ce ne sono pochissimi. Si aggiunga a questo che probabilmente è una specie legata alla canopy, e si capisce perchè a Manziana è stata trovata una sola volta. In centro Europa la trovano in trappola penso perchè è molto più numerosa, e quindi un po' di individui scendono.

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Riccardo Poloni
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MessaggioInviato: 17/07/2016, 16:05 
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Nome: Maurizio Gigli
Per il Clytus tropicus qualche tentativo con le trappole l'ho fatto l'anno scorso. Inutilmente, altrimenti l'avreste saputo. A caccia libera credo sia improbabile trovarlo, se è acrodendrico, visto che, come diceva Riccardo, il bosco di Manziana, dove sono stato l'ultima volta l'altro ieri, ha alberi altissimi.

A questo proposito, il fatto è che una volta gran parte dell'Italia era così, poi il taglio dei boschi per far spazio a coltivazioni e pastorizia, e la continua ceduazione di quelli rimasti, ha cambiato tutto. Quello di Manziana è uno dei pochi boschi planiziali d'alto fusto ancora rimasti.

Ma, mi chiedevo, come si sviluppa la larva? Ha veramente bisogno di grandi alberi o può adattarsi a condizioni diverse?

In quanto all'esemplare trovato da Daniel, se non sbaglio era morto sul sentiero. Recentemente mi è venuto un pensiero: in quello stesso anno a Manziana hanno avuto la strana idea, oltre che di abbattere alcuni grandi pini all'ingresso principale, lato Manziana, del bosco (non c'entravano nulla, ma non facevano nulla di male), e portarsi via tronchi di cerri morti da poco :no1: , di costruire delle specie di recinti fatti con paletti di quercia, e piantare all'interno delle querciole di non so quale provenienza (tanto più incomprensibile, in quanto il sottobosco ogni anno si riempie spontaneamente di un tappeto di piccole piantine di cerro, che crescono dove non vengono troppo disturbate). Il dubbio che mi è venuto è: non è che il Clytus tropicus è arrivato con quelle piante?

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MessaggioInviato: 17/07/2016, 20:31 
 

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Per quanto ne so Clytus tropicus si sviluppa su rami di medio diametro entro ghetti di quercia morti da non troppo tempo. In Grecia è stato allevato da rami di 3-5 cm di diametro raccolti in un bosco di piante medio piccole, inoltre alcuni adulti sono stati trovati la sera che correvano sui tronchi delle piante moribonde.
Anche un piccolo dettaglio su Agapanthia kirbyi. È descritta di Portogallo e si trova sia in Spgna che in Francia. Gli esemplari iberici, tra l'altro sono molto diversi da quelli turchi e iraniani....
Pierpaolo


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MessaggioInviato: 17/07/2016, 21:01 
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Si riescono a rintracciare quei 5 esemplari di A. kirbyi italiani per vedere sono sono effettivamente di tale specie? Le segnalazioni italiane sono attendibili o magari a quei tempi l'identificazione delle specie di Agapanthia era più difficoltosa?


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MessaggioInviato: 17/07/2016, 22:02 
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Xylosteus ha scritto:
Per quanto ne so Clytus tropicus si sviluppa su rami di medio diametro entro ghetti di quercia morti da non troppo tempo. In Grecia è stato allevato da rami di 3-5 cm di diametro raccolti in un bosco di piante medio piccole, inoltre alcuni adulti sono stati trovati la sera che correvano sui tronchi delle piante moribonde.

Per cui, non si può escludere che a Manziana sia arrivato con le querciole di cui sopra.
Vedremo. Se c'è, prima o poi ne verrà fuori qualche altro.

marco villa ha scritto:
Si riescono a rintracciare quei 5 esemplari di A. kirbyi italiani per vedere sono sono effettivamente di tale specie? Le segnalazioni italiane sono attendibili o magari a quei tempi l'identificazione delle specie di Agapanthia era più difficoltosa?

Quelli del Lazio sono nella collezione Luigioni, ma non credo ci siano problemi di determinazione. Forse ricordo male, ma potrebbe esserci anche un reperto piuttosto recente, ma non ricordo di chi. Forse di Alessandro Biscaccianti?

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Maurizio Gigli
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Sulle cataste si può guardare se ci sono...purtroppo! E se non ce ne sono bisogna accontentarsi di usare le trappole. Se è arrivato con un'importazione involontaria comunque sarebbe interessante scoprire da dove provenivano le piantine di quercia!

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Nome: Domenico Cardinale
Julodis ha scritto:




Manziana hanno avuto la strana idea, oltre che di abbattere alcuni grandi pini all'ingresso principale, lato Manziana, del bosco (non c'entravano nulla, ma non facevano nulla di male), e portarsi via tronchi di cerri morti da poco :no1: , di costruire delle specie di recinti fatti con paletti di quercia, e piantare all'interno delle querciole di non so quale provenienza (tanto più incomprensibile, in quanto il sottobosco ogni anno si riempie spontaneamente di un tappeto di piccole piantine di cerro, che crescono dove non vengono troppo disturbate). Il dubbio che mi è venuto è: non è che il Clytus tropicus è arrivato con quelle piante?


Ma com'è possibile che ancora oggi si immettono piante di dubbia origine in ina zona così importante dal punto di vista naturalistico?!?!? È qualcosa di scandaloso! Anche i bambini sanno che bisogna usare specie del territorio! Incredibile!! :x :x :x

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Saluti :hi: Mimmo


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