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solvente oleoso senza acetone Vs etere acetico



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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 01/08/2016, 9:13 
 

Iscritto il: 23/02/2011, 15:57
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Nome: fabrizio fabbriciani
Julodis ha scritto:
Fabrizio, il tuo metodo sembra interessante, e mi piacerebbe approfondire un po' la cosa, e provarlo appena possibile. Non tanto per le Hoplia, in cui la colorazione è data da squamette, che non mi si sono mai scolorite con l'etere (usando solo i vapori), ma che si staccano facilmente maneggiando gli esemplari in maniera inadeguata, o lasciando che si bagnino con l'etere o qualunque altra cosa si usi.
Soprattutto, se effettivamente conserva i colori chimici, soprattutto quei maledetti rossi/arancioni/gialli, mi piacerebbe provarlo non solo su alcuni Chrysomelidae che cambiano praticamente sempre il colore (vedi Chrysomela populi, saliceti, ecc., alcune Chrysolina, i Meloidae tipo Mylabris e affini, molti Coccinellidae, ma anche qualche Buprestidae, anche se in genere sono più resistenti.

Ricapitolando, bisogna far reagire acido ossalico (oppure acido malico o tartarico) con meta-bisolfito di sodio in presenza di un po' d'acqua, e fare in modo che l'anidre solforosa che si sviluppa raggiunga gli esemplari.

Ho delle provette Falcon che ho modificato forandole e inserendo nel foro una provettina Eppendorf col tappo all'esterno, con un foro sulla punta, chiuso da un pochino di ovatta, in modo da poterle caricare con carbonato di ammonio per liberare ammoniaca, oppure con carta igienica imbevuta di acetato d'etile, per far arrivare nella Falcon solo i vapori e non il liquido (provettoni simili si trovano anche già pronti in vendita).
Caricando la Eppendorf con una certa quantità di acido ossalico e meta-bisolfito di sodio, da quanto ho capito non succederebbe niente finchè non si aggiungesse qualche goccia d'acqua, che potrei mettere aprendo il tappo della Eppendorf solo quando necessario.
Le quantità, o meglio, le proporzioni tra i due reagenti, quali dovrebbero essere, approssimativamente (senza che debba farmi i calcoli stechiometrici)?
L'importante è che sia una cosa utilizzabile con facilità sul campo, altrimenti resto fedele al vecchio etere o al carbonato d'ammonio (questo però è un po' lento nell'agire, ma gli insetti restano morbidi come con l'etere usato correttamente).

Ciao a tutti. Essendo una reazione dove l'anidride solforosa figura nei prodotti occorre senza dubbio un eccesso di acido ossalico/malico/tartarico che sposti l'equilibrio rispetto al metabisolfito.Io uso solitamente 2 spatolate di acido e una di metabisolfito ( approssimativamente 1 g di acido e 1/2 di metabisolfito, comunque un rapporto 1-2 ).
Ieri ho catturato alcuni necrofori, credo il vespilloides ancora vivi in trappola.Dato che cambiano colore facilmente con l' acetato ( estrae il grasso che hanno addosso e gli opacizza ) li ho uccisi con l'anidride e poi mettero le foto sul forum.I colori sono tali e quali a quando sono vivi.
Sconsiglio l'uso dell'aceto ( ho già provato ) in quanto la % di acido acetico contenuta non è mai superiore al 5/6% quindi la resa della reazione è bassa, meglio un acido organico in polvere.
Con i vapori di ammoniaca non ho mai provato, quanto ce li tieni gli insetti ? :hi:


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MessaggioInviato: 01/08/2016, 15:31 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Nome: Maurizio Gigli
fabry80 ha scritto:
Con i vapori di ammoniaca non ho mai provato, quanto ce li tieni gli insetti ? :hi:

L'effetto è un po' più lento che con l'acetato d'etile, nel senso che smettono di muoversi dopo un tempo un po' più lungo, anche se l'ordine di grandezza più o meno è quello.
Per quanto ce li tengo, in genere io non tolgo mai gli esemplari dal contenitore prima del giorno dopo, per evitare sorprese, per cui non saprei dirti quale sia il tempo minimo necessario (uso molto di più l'etere che il carbonato d'ammonio, che riservo di solito alle specie con rivestimento facilmente asportabile o che si impiastra di sostanze grasse se entra in contatto con l'etere o altri solventi.

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MessaggioInviato: 01/08/2016, 15:56 
 

Iscritto il: 23/02/2011, 15:57
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Nome: fabrizio fabbriciani
Julodis ha scritto:
fabry80 ha scritto:
Con i vapori di ammoniaca non ho mai provato, quanto ce li tieni gli insetti ? :hi:

L'effetto è un po' più lento che con l'acetato d'etile, nel senso che smettono di muoversi dopo un tempo un po' più lungo, anche se l'ordine di grandezza più o meno è quello.
Per quanto ce li tengo, in genere io non tolgo mai gli esemplari dal contenitore prima del giorno dopo, per evitare sorprese, per cui non saprei dirti quale sia il tempo minimo necessario (uso molto di più l'etere che il carbonato d'ammonio, che riservo di solito alle specie con rivestimento facilmente asportabile o che si impiastra di sostanze grasse se entra in contatto con l'etere o altri solventi.


Proverò appena mi arriva il carbonato di ammonio ( appena ordinato ) nell'attesa proverò con il cloruro di ammonio che utilizzo spesso in laboratorio. Lo sviluppo di NH3 gassosa dovrebbe essere lo stesso anche se preferisco l'altro sale.Vi faccio sapere.Starò attento agli sbalzi di temperatura affinché non ricondensi e ricada sui coleotteri. :hi:


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MessaggioInviato: 01/08/2016, 20:07 
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Sta diventando una discussione interessantissima e ringrazio tutti per i contributi. Io però vorrei cercare una cosa semplice che possa trovare sotto casa anche perchè non ho particolari esigenze. Avevo letto da qualche parte in questo forum dell'uso del liquido blu per radiatori per esempio...

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MessaggioInviato: 01/08/2016, 20:21 
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Nome: Giovanni Altadonna
Ferdinando, nel mio piccolo io uso da anni il solvente per unghie senza acetone e non ho mai avuto problemi. Ovviamente, gli esemplari per sicurezza devono essere mantenuti in provetta per 24-48 ore, così si mantengono morbidi e non c'è il rischio che "rinvegnano" sullo stenditoio (quando ero agli inizi mi è capitato più volte). Qualche goccia su un fazzolettino, nulla più, e gli esemplari rimangono morbidi e preparabili. :hi: :hi:

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MessaggioInviato: 01/08/2016, 20:24 
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Iscritto il: 11/06/2014, 12:12
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Nome: Ferdinando Giovine
Lucanus tetraodon ha scritto:
Ferdinando, nel mio piccolo io uso da anni il solvente per unghie senza acetone e non ho mai avuto problemi. Ovviamente, gli esemplari per sicurezza devono essere mantenuti in provetta per 24-48 ore, così si mantengono morbidi e non c'è il rischio che "rinvegnano" sullo stenditoio (quando ero agli inizi mi è capitato più volte). Qualche goccia su un fazzolettino, nulla più, e gli esemplari rimangono morbidi e preparabili. :hi: :hi:

Ma è quello che ho citato all'inizio della discussione? Quello che ho citato è celestino di colore perchè senza acetone qui si trova solo quello...

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MessaggioInviato: 01/08/2016, 20:30 
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Località: Messina
Nome: Giovanni Altadonna
Quello celestino dovrebbe essere quello oleoso; di certo non è canonico e sicuramente è sempre meglio usare il tradizionale acetato di etile (o come accidenti si chiama :to: ), ma ho usato anche quello oleoso senza apparenti danni alle bestie. Poi, per quanto riguarda l'effetto, agisce con la stessa efficacia di quello non oleoso (che è trasparente).

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MessaggioInviato: 02/08/2016, 9:22 
 

Iscritto il: 23/02/2011, 15:57
Messaggi: 649
Nome: fabrizio fabbriciani
Ciao a tutti.Il solvente per lo smalto va bene,si trova ovunque e a modico prezzo, lo uso anche io quando sono al perso. L'acetato di etile li tiene più morbidi ed agisce prima, soprattutto se sono esemplari piccoli con le zampe a molla ( vedi i curculionidi o i crisomelidi ).L'importante è che gli esemplari non siano mai a contatto diretto con il liquido .Mettili in bustine di plastica trasparenti o di carta ( quelle per riporre i lepidotteri per intenderci od anche altre )così rimangono con le zampe stese ed è più semplice prepararli.Devono essere uccisi dai vapori e mai per annegamento nel liquido.


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