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Daniele Maccapani
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Inviato: 02/05/2017, 20:26 |
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4282 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
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Raccolti due esemplari sotto corteccia di un grosso tronco a terra, sicuramente di un albero morto da anni; uno sembrava essere in celletta nel legno, e estraendolo l'ho un po' rovinato  . Ci ho "sudato" un po' su, rimbalzando fra Omalisidi e Lycidi, ma alla fine credo di averlo individuato fra gli Elateridi! Si può confermare Denticollis rubens? 11mm (il secondo esemplare 12mm) Grazie 
_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
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Anostirus
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Inviato: 03/05/2017, 16:06 |
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Iscritto il: 24/09/2009, 20:40 Messaggi: 1905
Nome: Giuseppe Platia
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Daniele Maccapani
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Inviato: 03/05/2017, 19:30 |
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4282 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
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Wow, e chi se l'immaginava?! Grazie Giuseppe! Devo dire che questi elateridi iniziano a darmi soddisfazioni... Pensi possa trattarsi di un caso di fluitazione? Il bosco è ripario, parte proprio dalla riva del Po. Però il tronco da cui ho estratto questi è molto lontano dalla riva, in pieno bosco, quindi queste esemplari sono sicuramente nati lì, e ci deve essere una popolazione insediata. Mi resta il dubbio se "autoctona", o appunto derivante da individui fluitati (nello stesso bosco era stato trovato un esemplare di Leptura quadrifasciata, e anche per quella ipotizzavano un caso di fluitazione) 
_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
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Hemerobius
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Inviato: 03/05/2017, 20:33 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32 Messaggi: 5642 Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
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Ricordati della "lacuna nordadriatica" R
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Daniele Maccapani
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Inviato: 03/05/2017, 20:56 |
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4282 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
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Ciao Roberto! In questi casi è sempre la prima cosa che mi viene in mente  Ma volevo sondare anche l'ipotesi "meno interessante" 
_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
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marco villa
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Inviato: 03/05/2017, 21:15 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5606 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Non sarebbe certo il primo caso di specie montane rinvenute lungo i grandi fiumi di pianura (soprattutto Po e Reno) o nei loro pressi. Oltre alla già citata Leptura quadrifasciata, c'è anche la Leptura aurulenta, il Leistus ferrugineus, il Carabus cancellatus e l' Abax continuus  . Però il fatto che siano arrivati per fluitazione non significa che non si tratti di popolazioni stabili nel tempo e che, una volta insediatesi, riescano a sopravvivere sul posto senza bisogno che arrivino altri individui da monte. E' possibile che un tempo tutte quelle specie che oggi consideriamo montane fossero largamente diffuse in pianura, che era coperta da grandi formazioni boschive a latifoglie, poi distrutte per creare terreni produttivi. Però non va escluso che tali popolazioni siano effimere a causa delle ridotte dimensioni che hanno oggi i boschi ripariali. Mi piacerebbe sapere qualcosa di questa "lacuna nordadriatica". Non sono riuscito a trovarne una definizione  .
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Hemerobius
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Inviato: 04/05/2017, 7:30 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32 Messaggi: 5642 Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
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marco villa ha scritto: ... Mi piacerebbe sapere qualcosa di questa "lacuna nordadriatica". Non sono riuscito a trovarne una definizione  . Vedi qui. Non dimenticatevi che in epoca storica nel Delta viveva il marasso (Vipera berus)  . Comunque sì, i boschi planiziari risultano particolarmente freschi e "conservano" al loro interno elementi settentrionali spariti dalle cricostanti campagne coltivate e "steppizzate" (rubo il termine all'amico Fausto Pesarini) dall'azione dell'uomo. Nel bosco del Circeo (planiziario costerio) ad esempio io ritrovo neurotteri schiettamente montani in tutto il resto dell'Italia centrale, nel bosco di Policoro (bosco planiziario sulle coste ionico-lucane) ci sono (state) segnalazioni simili per molti gruppi. La fluitazione è sicuramente un elemento di dispersione delle faune, ma (salvo esemplari occasionali) queste riescono a spostarsi a quote più basse perché l'ambiente ripario è rinfrescato dalla temperature delle acque montane che scendono verso la pianura, quindi per tratti non troppo estesi. Nel basso ferrarese l'apporto per fluitazione mi sembra da trascurabile ad irrilevante se non inesistente (sempre salvo esemplari occasionali) per via delle lunghe distanze e per le acque poi non così fresche. R
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mascalzonepadano
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Inviato: 04/05/2017, 14:40 |
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:09 Messaggi: 523 Località: Milano
Nome: Nicola Pilon
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Interessante la cattura, comunque x precisione, Leptura aurulenta, Carabus cancellatus e l'Abax continuus non sono specie montane, anzi sono diffuse prevalentemente in pianura ove ci siano le condizioni. Nic
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marco villa
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Inviato: 04/05/2017, 15:33 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5606 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Hemerobius ha scritto: marco villa ha scritto: ... Mi piacerebbe sapere qualcosa di questa "lacuna nordadriatica". Non sono riuscito a trovarne una definizione  . Vedi qui. Non dimenticatevi che in epoca storica nel Delta viveva il marasso (Vipera berus)  . Comunque sì, i boschi planiziari risultano particolarmente freschi e "conservano" al loro interno elementi settentrionali spariti dalle cricostanti campagne coltivate e "steppizzate" (rubo il termine all'amico Fausto Pesarini) dall'azione dell'uomo. Nel bosco del Circeo (planiziario costerio) ad esempio io ritrovo neurotteri schiettamente montani in tutto il resto dell'Italia centrale, nel bosco di Policoro (bosco planiziario sulle coste ionico-lucane) ci sono (state) segnalazioni simili per molti gruppi. La fluitazione è sicuramente un elemento di dispersione delle faune, ma (salvo esemplari occasionali) queste riescono a spostarsi a quote più basse perché l'ambiente ripario è rinfrescato dalla temperature delle acque montane che scendono verso la pianura, quindi per tratti non troppo estesi. Nel basso ferrarese l'apporto per fluitazione mi sembra da trascurabile ad irrilevante se non inesistente (sempre salvo esemplari occasionali) per via delle lunghe distanze e per le acque poi non così fresche. R Grazie Roberto  . mascalzonepadano ha scritto: Interessante la cattura, comunque x precisione, Leptura aurulenta, Carabus cancellatus e l'Abax continuus non sono specie montane, anzi sono diffuse prevalentemente in pianura ove ci siano le condizioni. Nic  Io mi riferivo alla fauna delle mie zone, dove tutte e tre sono solo specie montane. Forse nell'arco alpino scendono più in basso rispetto all'Appennino. 
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