Forum Entomologi Italiani

Un gran numero di Nemesia sp. contate e sessate ben 13 , tutti maschi, dopo la prima vera giornata di pioggia sono usciti dalle loro tane probabilmente per cercare le femmine…
Inserisco un paio di foto dove si può evincere ciò che caratterizza la divisione dei due grandi sottordini, Mygalomorphae e Araneomorphae.
Nei Mygalomorphae il sottordine della nostra Nemesia, abbiamo i due denti dei cheliceri quasi paralleli, inoltre il movimento dei cheliceri è verticale, a differenza degli Araneomorphae.
Sapevo che l’intera famiglia Nemesidae era completamente da sistemizzare, ad esempio le specie del sud Sardegna sono tutte da riverificare. La conferma mi è stata data da fonte certa che ha partecipata all’ultimo convegno di Arachnologia in Polonia, dove gli spagnoli si stanno facendo carico di uno studio su tutto il bacino del mediterraneo…
Indovinate dove finiranno le mie Nemesie?
Ciao a tutti

Inserisco anche una foto con cheliceri di Hogna sp. per confronto

"La notte delle Nemesia" sa proprio di film horror e...bé, anche gli scatti che ci fai vedere...
Roba da incubo

Ciao
Piero

Forse mancava questa foto...

Scusa se mi intrometto, ma questa è Cteniza sp. La fovea è procurva, ed è un carattere diagnostico per distinguere Cteniza da Nemesia, che invece ha la fovea ricurva. Tra l'altro Cteniza è comunissima in sardegna, patria della grande Cteniza sauvagesi

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Grazie Carlo per la tua intromissione, un po’ di luce è sempre utile….
Ho atteso per la risposta perché mi sono messo a studiare …non è mai troppo tardi…sono un buon raccoglitore ma uno scarso…
Dopo lo studio non posso che concordare con te, mi sono fatto ingannare dalla solita, vecchia e cara Fauna D’Italia. Infatti in questa, il genere Cteniza è assente in Sardegna, anche la Cteniza sauvagesi (Rossi, 1788) (N, S, Si) non è presente… mentre sul Platnick 11.0 lo è.
Mi sembra di capire dall’11.0 che in Sardegna di Cteniza ve ne sono solamente due(sino a quando non sistemano tutti i migalomorphi…) la già citata C. sauvagesi e la C. brevidens , mentre per Nemesia ve ne sono elencate un numero maggiore: N.caementaria, N.cellicola, N.fertoni,N.kahmanni e N.maculatipes.
La possibilità che si tratti invece di una Cyrtauchenius non mi pare possibile perché presenta un opistoma differente, anche se la conferma la potremo avere controllando se i cheliceri hanno una serie o due di denti.
Ciao e grazie per lo stimolo di approfondimento che mi hai dato.

Figurati Giampaolo.
Io ho una teoria tutta mia in merito a Cteniza e Nemesia. Sono animali molto difficili da osservare, e spesso solo per mezzo dei maschi erranti. Se si aggiunge che sono decisamente poco studiati, e che l'aracnofauna sarda è tutta particolare e ancor meno studiata, si può immaginare quanto sia poco certo il contarne solo due specie di Cteniza, o 5 di Nemesia. Secondo me potrebbero essercene ben di piu...senza alcun problema. Ad ogni modo arrivare alla specie da semplici foto è praticamente impossibile, e quindi basta arrivare al genere, cosa fattibile senza problemi.

Fovea ricurva e ocelli oculari raccolti in un tubercolo per Nemesia.
Fovea procurva e senza tubercolo oculare Cteniza.
Cyrtauchenius ha una fisionomia molto peculiare, glabro e con la zona cefalica del prosoma globulare e rialzata. Parte posteriore del cefalotorace fortemente sclerificata e irregolare.(e non è questo il caso)
Rimane Brachytele, piu difficile da identificare in quanto morfologicamente identico a Nemesia, compresa la fovea ricurva, ma senza rastellum(osservabile solo al microscopio).

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A quanto detto da Carlo aggiungo una cosa: nei maschi adulti di Cteniza sauvagesi c'è un evidente dimorfismo sessuale: forma slanciata, palpi molto allungati e sproporzionati, quasi della lunghezza delle zampe anteriori. Nel nostro caso i pedipalpi sono invece brevi e tozzi, come è tipico per Cteniza brevidens, l'unica altra specie del genere segnalata fin'ora per la Sardegna.

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Buona sera a tutti, riesumo questa vecchia discussione in quanto l'esemplare in questione è un maschio di Amblyocarenum nuragicum Decae, Colombo & Manunza, 2014

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Francesco Ghinelli