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Rhamnusium algericum Pic, 1896 - Cerambycidae - proposte di revisione del genere

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MessaggioInviato: 22/10/2009, 12:28 
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La tassonomia dei Rhamnusium è una vexata quaestio. Il problema principale è che raramente si hanno a disposizione serie sufficienti di esemplari di località diverse. Cogliendo lo spunto dalla discussione sul forum e dalle sollecitazioni di Marcello, ho rivisto tutti i Rhamnusium presenti in buon numero nella mia collezione anche grazie all’eredità del mio maestro Peter Schurmann.

A mio avviso, la sola specie ben definita è R. algericum Pic, 1896 (Tunisia e Algeria) che presenta elitre solo alla base ed all'estremo apice con corte setole erette.. In tutte le altre specie le elitre hanno corte setole erette alla base ed in tutto il terzo apicale o nella metà apicale, soprattutto lungo il margine esterno.
R. graecum (Grecia) – possiedo 52 esemplari (30 maschi e 22 femmine) di varie località della Grecia (dalla Macedonia al Peloponneso). Circa la metà delle femmine presenta una livrea che potremmo definire di “tipo graecum” cioè interamente nero bluastre, le rimanenti sono di “tipo bicolor” vale a dire con testa e pronoto rossi ed elitre bluastre. Nei maschi, circa la metà presenta la livrea di tipo bicolor (talora con la base delle elitre chiara), l’altra metà è costituita da esemplari totalmente chiari; l’addome è normalmente chiaro con rare eccezioni (1 %); inoltre, nei maschi ginandromorfi, le elitre sono largamente rossicce ai lati lungo le epipleure. Da notare che i maschi a colorazione chiara presentano un colore fulvo.

R. graecum (?) Turchia nord occidentale (Istanbul) – 20 ess., 10 maschi e 10 femmine. Differisce dal R. graecum di Grecia per avere sia maschi (10) che femmine (10) sempre di colorazione chiara; l’addome è sempre chiaro nei due sessi.

R. graecum italicum – circa 30 esemplari: i maschi sono sempre chiari, con colorazione rossiccia mentre le femmine sono nere con rare eccezioni (1 solo esemplare del Pollino è di tipo bicolor), L’addome è sempre totalmente nero nei due sessi. Le zampe sono spesso annerite nei femori e talora anche nelle tibie.

R. bicolor demaggii – 25 esemplari – femmine (17): stesso tipo di colorazione di R. bicolor, maschi (8) tutti tipo glaucopterum, colorazione rossiccia, entrambi i sessi sempre con addome più o meno largamente annerito; solitamente sono neri i primi 3,5 sterniti. Epipleure rossicce alla base. Antenne di regola annerite da metà del 5° articolo oscurate anche negli esemplari chiari.
Questa sottospecie del Lazio è stata recentemente (Biscaccianti, 2007) messa troppo precipitosamente in sinonimia di R. bicolor, in quanto “i caratteri diagnostici rientrano nella variabilità della specie.” Questo sulla base di singoli esemplari (Biscaccianti ne cita 4-5) di regioni vicine o confinanti (Marche, Abruzzo e Campania) che presentano alcuni sterniti addominali parzialmente oscurati. A mio avviso il rango sottospecifico di questo taxon dovrà essere ripristinato.

R. bicolor – circa 80 esemplari di Austria, Polonia, Francia, Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia, Cechia, Germania, Ucraina - Maschi e femmine normalmente di colorazione tipica, talora esemplari maschi a colorazione chiara (forma glaucopterum). Femmine: antenne annerite dal 4°- 5° articolo, spesso totalmente chiare; epipleure sempre rossicce alla base. Nei maschi le antenne sono totalmente rosse o oscurate da metà del quinto, talora oscurate anche negli esemplari chiari. Negli esemplari “glaucopterum” la colorazione è sempre fulva negli esemplari dell’ Europa centrale (Austria, Germania, Cechia), rossiccio nei 2 esemplari di Polonia e nell’unico di Bosnia.

Riassumendo (in base al materiale della mia collezione).

R. graecum Schaufuss, 1862 presenta due diverse popolazioni:
1 popolazione di Grecia – si distingue da R. bicolor per la presenza di femmine totalmente nero-bluastre (assenti in R. bicolor), elitre con epipleure nere nelle femmine “tipo bicolor” e rossicce nei maschi dello stesso tipo, per la diversa punteggiatura delle elitre;
2 – popolazione Turchia sett. Differisce per le femmine sempre nero bluastre e maschi sempre chiare.

R. graecum italicum sembra avere poco a che fare con i R. graecum di Grecia per cui dovrebbe essere considerato specie distinta.

La questione è complicata dalla presenza in letteratura di almeno 2 taxa che potrebbero rappresentare specie distinte: R. juglandis Fairmaire, 1866 (Turchia centro occidentale) e R. testacei penne Pic, 1897 descritto del Caucaso e di almeno 20 taxa (specie o varietà cromatiche) fra i fra i quali bisognerà districarsi in caso di una revisione. Da notare che di alcuni di questi (come etruscum Rossi, 1790, glaucopterum Schaller, 1783, rubroviolaceus Geoffroy, 1785, ruficollis Herbst in Fuesslins, 1784, schrankii Laicharting, 1784) i tipi non sono esaminabili in quanto probabilmente distrutti.

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io ho una domanda, ma non ci sono altri caratteri oltre alla colorazione per distinguere le varie specie?

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Isotomus ha scritto:
La tassonomia dei Rhamnusium è una vexata quaestio

Come non darti ragione, Gianfranco.
In effetti, basta sfogliare qualche lavoro sui Cerambicidi, per rendersi conto di come la questione sia tutt'altro che chiarita e come i diversi punti di vista siano tuttora discordanti fra i vari specialisti.
Senza entrare nel merito, mi limito a riportare qui due esempi in questo senso, appena "ripescati" dal web, dove vengono riassunte le conclusioni più recenti e...divergenti.




Fonte 1:

Hervé BRUSTEL* (1), Pierre BERGER (2) & Christian COCQUEMPOT, 2002 - Catalogue des Vesperidae et des Cerambycidae de la faune de France (scaricabile qui)

Rhamnusium Latreille, 1829
bicolor (Schrank, 1781) – R. virgo (Voet, 1778), présenté
comme synonyme valable de R. bicolor par Pesarini & Sabbadini
(1994), ne doit pas être retenu car la nomenclature binomiale
préconisée par l’article 5 du CINZ (1999) n’a pas été respectée
(Silfverberg 1977). Bense (1995) considère que R. graecum
Schaufuss, 1862 et R. gracilicorne Théry, 1894 sont de simples
variétés chromatiques de R. bicolor. Althoff & Danilevsky (1997)
maintiennent la validité des trois espèces. Le statut des taxa du
genre Rhamnusium Latreille, 1829 est sujet à controverses mais
nous rejoignons l’avis de Burakowski et al. (1990), de Bense
(1995) et de Matter (1998) qui considèrent que gracilicorne est
une simple variété de bicolor ou même un synonyme (Sama 2002)
dont la seule citation française est basée sur l’unique capture
strasbourgeoise de Klinzing en 1950 et que graecum n’a pas valeur
de sous-espèce comme le prétendent Sláma & Slámová (1996).
Nous suivons les conclusions de Bense (1995) qui, pour l’Europe,
valident seulement bicolor au niveau spécifique. Nous rappelons
que la variété bergeri Villiers, 1978, qui est en fait un nomen
nudum (CINZ art. 15.2), tombe de ce fait en synonymie avec
la variété gracilicorne (Berger 2000)




Fonte 2

Dal sito Cerambycidae. net di Mikhail Leontievitch Danilevsky

A check-list of Longicorn Beetles (Coleoptera, Cerambycoidea) of Europe.


Rhamnusium Latreille, 1829

bicolor (Schrank, 1781) ES FR IT ITI LJ CR BH SS AL KD GR BG RO HU CH AT CE SW DE BE NL LU PL FI EO LV LT BY UK ?UKC MD RSN RSC RSS KZ

= gracilicorne Théry, 1894

ssp. bicolor (Schrank, 1781) ES FR IT ITI LJ CR BH SS AL KD GR BG RO HU CH AT CE SW DE BE NL LU PL FI EO LV LT BY UK ?UKC MD RSN RSC RSS KZ

ssp. demaggii Tippmann, 1956 IT

graecum Schaufuss, 1862 IT GR TR

ssp. graecum Schaufuss, 1862 IT GR TR

ssp. italicum Müller, 1966 IT

testaceipenne Pic, 1897 UKC

= ? juglandis Fairmaire, 1866

Note

#4 Rhamnusium gracilicorne and Rh. bicolor were both described from Vienna environs and are usually regarded now as synonyms (all distinguishing characters listed by A.Villiers, 1978 seem to be wrong). The separation of two species were supported by Pesarini and Sabbadini (1994), who used the name Rh. virgo (Voet, 1778) = Rh. bicolor, on the base of the shape of temples and bicolored antennae.

All known to me Rh. testaceipenne (Crimea, W Caucasaus and Transcaucasia, Turkey) are uniformly orange. No specimens with dark elytra or partly darkened antennae are known to me from the area of Rh. testaceipenne.

Rhamnusium graecum is characterized by totally dark antennae (Plavilstshikov, 1936). The taxon is usually regarded to be distributed from Transcaucasia to Greece, including Turkey and Syria. It was recorded for south Italy (Basilicata) by G.Sama (1988), as Rh. graecum ssp. italicum Müller in Tassi, 1966. According to materials known to me all females of the species are always totally black-blue: one female from Nuha (Azerbajdzhan) in Plavilstshikov’s collection, Moscow; several females from Mazandaran (N Iran) in P.Kabatek’s collection, Prague; one female from Talysh (Azerbajdzhan) and one female from Megri (Armenia) – both in my collection. All males of the species are always totally orange (or antennae distally darkened): several males from from Mazandaran (N Iran) in P.Kabatek’s (Prague) and my collections; one male from Megri in my collection and one male from Talysh was known to me (now destroyed).

According to U.Bense (1995) Rh. bicolor = gracilicorne = graecum.

According to G.Sama (2002), “All these taxa [bicolor, ruficollis, juglandis (=testaceipenne), graecum] could be only geographic variations of one species;”.

Any way it is quite evident, that certain colour forms are geographically separated, so several more or less distinct subspecies exist. For example in the East Europe specimens with totally red antennae are dominant. The question of species level of certan geographical forms is open.

G.Sama (2002) supposed Rhamnusium juglandis Fairm., 1866 = Rh. testaceipenne Pic, 1897. According to N.N. Plavilstshikov (1936) var. juglandis is a red form of Rh. graecum.

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Ho parlato di pubescenza elitrale, ma questa serve a distinguere solo due specie. Gli altri caratteri invocati (per esempio da Villiers, 1978), forma del pronoto, del 5° tergite e dell’edeago sono risultati troppo variabili. D’altronde, se ci fossero stati caratteri distintivi evidenti (ma anche quelli della colorazione lo sono e nei Cerambicidi dobbiamo spesso affidarci solo a quelli, vedi i Dorcadion) qualcuno li avrebbe trovati e una bella revisione avrebbe risolto tutto da tempo.
Per il momento dobbiamo accettare la situazione che abbiamo (forse in attesa del DNA). E’ probabile che ci troviamo di fronte ad un’unica specie politipica (il classico Rassenkreis, termine caro agli entomologi tedeschi di fine ‘800), ma senza una seria e corposa revisione, che tenga conto delle popolazioni di cui non conosciamo pressoché nulla, come le zone di contatto fra R. bicolor e R. graecum; fra R. graecum e R. testacei penne, fra R. testaceipenne e R. juglandis, ma anche fra R. graecum italicum e R. bicolor ((in pratica dalla Basilicata dove è presente il primo alla Sicilia dove ricompare il secondo), anche creare differenti gerarchie o formalizzare sinonimie (come è stato fatto per R. bicolor demaggii) è a mio avviso velleitario e non giustificato.
Ricordo che il complesso di taxa che fa capo a R. bicolor (comprendendo quindi tutte le specie precedentemente citate) è diffuso dalle coste dell’Atlantico fino all’Iran, agli Urali e al Kazakhstan e dalla Scandinavia a sud fino alla Siria e all’Africa del Nord.

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Aggiungo l'immagine del Rhamnusium algericum Pic, 1896 di Tunisia
Pierpaolo


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Allo stato attuale, dunque, come potrebbero essere inquadrati i tre esemplari di Grecia presentati qui da "Trichoferus" ?

P.S. - Splendida specie il R. algericum :o
Grazie Pierpaolo per averle inserite qui (credo proprio siano le prime in assoluto sul web :ok: )
Anche in questa specie non si può fare a meno di notare la spiccata variabilità cromatica.
Sono maschio e femmina?

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grazie mille Gianfranco, bellissimo, soprattutto la differenza tra inizio e fine delle antenne :D :)

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Riprendo il discorso sui Rhamnusium per portare i dati relativi alla mia collezione.

- Rhamnusium bicolor bicolor: 22 exx di Romagna con maschi e femmine bicolori ad addome chiaro ed antenne bicolori. Solo 3 maschi della forma glaucopetrum.
1 femmina della Venezia Giulia ad antenne totalmente chiare ed addome chiaro
5 femmine ed un maschio di Sicilia, le femmine come sopra ed il maschio glaucopetrum
2 exx Francia, antenne bicolori, addome chiaro e maschio glaucopetrum
84 exx di Polonia maschi e femmine. I maschi sono tutti (tranne uno) glaucopterum, le femmine ad elitre blu e tutti con le antenne chiare.
1 femmina Austria (Vienna) blu ad antenne bicolori
8 exx Repubblica Ceca ad antenne chiare, maschi bicolori tranne uno glaucopetrum.
Ex Urss 5 exx (Ucraina ed Urali) ad antenne chiare, addome chiaro e maschi glaucopetrum

- Albania 1 maschio antenne bicolori, addome chiaro e forma glaucopterum.

- Rhamnusium bicolor demaggii: 1 femmina ad addome scuro ed antenne bicolori

- Rhamnusium graecum graecum: 5 exx 2 maschi di Macedonia (Ex Yugoslavia) ad addome scure, antenne bicolori, 1 glaucopterum ed uno bicolore con la testa nera, 2 femmine di Grecia continentale una ad elitre blu e corpo nero ed una normale con antenne bicolori ed addome chiaro (stessa località) ed una di Vitina (stessa località del post su questo forum) ad addome chiaro ed antenne bicolori.

- Rhamnusium graecum italicum: materiale di Gianfranco

- Rhamnusium graecum ssp. di Turchia: una femmia della Turchia settentrionale completamente nera ad elitre blu.

- Rhamnusium testaceipenne: 1 maschio del Caucaso ad addome scuro, antenne chiare e forma glaucopetrum.

Condivido quanto detto da Franco. Anche secondo me si tratta di una specie molto variabile con tendenza a creare delle razze geografiche più o meno distinte. Il problema è che si tratta di animali relativamente rari dove è difficile avere lunghe serie di più località e pertanto si fa riferimento ai pochi exx a disposizione.
Gli esemplari postati su questo forum e provenienti dalla Morea dimostrano quanto detto. In pochi chilometri troviamo esemplari identici ai nostri, perfettamente tipici come graecum e con una colorazione bizzarra come quel maschio ad elitre chiare e resto del corpo neri. Resta però il fatto che ad esempio esemplari con quelle colorazioni estreme non si ritrovano in Europa centrale o occidentale a dimostrazione comunque dell'esistenza di una oggettiva differenza tra queste popolazioni. Il discorso si fa molto più complicato con gli esemplari di Turchia meridionale, Siria ed Iran dei quali solo pochi pezzi sono conosciuti e che potrebbero rappresentare delle popolazione differenti.

Un saluto
Pierpaolo


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MessaggioInviato: 25/10/2009, 11:48 
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Nome: Gianfranco Sama
Con Pierpaolo /Xylosteus stiamo raccogliendo un archivio dati (corologia, biologia, bibliografia) sui Cerambycidae italiani ed europei.
Per completare il discorso sulla distribuzione del genere Rhamnusium in Italia, saremmo molto grati a chiunque desse notizia di ritrovamenti nelle diverse regioni italiane. Attualmente i nostri dati, che includono anche località inserite nella checklist della Fauna d’Italia, comprendono le seguenti regioni (fra parentesi il numero di località note):

Rhamnusium bicolor bicolor :
Friuli (2), Venezia Giulia (15), Veneto (2), Trentino-Alto Adige (13), Lombardia (1), Piemonte (2), Valle d’Aosta (1), Liguria (1), Emilia (2), Romagna (2), Marche (2), Abruzzo (2), Campania (4), Sicilia (3)

Rhamnusium bicolor demaggii
Lazio (14)

Rhamnusium [graecum ? ] italicum
Basilicata (8), Calabria (1)

Le cinque località lucane di R. italicum appartengono alle province di Matera (1) e Potenza (7); l’unica località calabra è il Vallone Gaudolino, località tipica della specie posta sul versante calabro del Monte Pollino.
Come si può notare, è noto un solo ritrovamento in Liguria (Cavi, 1 es. conservato in Coll. Museo Genova) mentre mancano totalmente dati per Friuli, Umbria, Toscana, Molise, Puglia e Calabria (vedi nota sopra).

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Gianfranco Sama

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Nome: Marcello Benelli
Posso fornire un ulteriore località di raccolta, quantunque appartenente a regione (Romagna) in cui è già noto il Rhamnusium bicolor bicolor: Ravenna città (vari esemplari in cavità di tronchi di monumentali tigli vegeti, data raccolta 16 V 2009; solo forma tipica, ulteriori resti rinvenuti nello stesso tipi i primi di Giugno).

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Marci
"S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo,
S'i fosse vento, lo tempesterei,
S'i fosse acqua, i' l'annegherei
s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).


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